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FRATTAMAGGIORE, paura in Via Stanzione, i dettagli sull’ edificio evacuato

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FRATTAMAGGIORE – Mercoledi 4 Gennaio, l’anno comincia molto male per gli abitanti del civico 106 di Via Massimo Stanzione di Frattamaggiore, infatti l’inquilina dell’ultimo piano scorge una crepa al davanzale della sua finestra e la cosa non gli sembra normale, visto che si tratta di una casa ristrutturata da poco, confrontandosi con la vicina del primo piano scopre che nella cucina di quest’ultima, addirittura si sono staccate le mattonelle.

Ed è subito allarme, scendendo in strada si accorgono che da un lato il palazzo sta cedendo lasciando delle crepe sul muro del confinante.

Avvertono subito i vigili del fuoco che prontamente si riversano sul posto e cominciano a scavare per intercettare qualche perdita d’acqua, visto che alzando i tombini le fogne risultavano seccate.

Dopo poche ore i vigili del fuoco, insieme alla Polizia Locale, dichiarano l’edificio inagibile.

Sotto gli occhi increduli dei passanti e dei curiosi, i vigili del fuoco delimitano il perimetro per la messa in sicurezza.

Gli automobilisti costretti a deviare il loro percorso domandano e tutto a pochi metri da un distributore di benzina, i presenti cominciano a domandarsi cosa potrebbe accadere se il palazzo crollasse sul distributore e c’è chi fantastica su un probabile carico eccessivo della casa all’ultimo piano, visto che è stata l’ultima ad essere edificata.

Ma intanto l’edificio viene evacuato, vengono posti i sigilli, le forze dell’ordine vanno via, gli inquilini vengono sistemati in un albergo della zona e domani si spera che il tutto possa essere risolto in fretta.

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Malasanità, morto di epatite C dopo trasfusione: la situazione

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L’ospedale Piemonte e Regina Margherita di Messina è stato condannato al risarcimento dei danni per una grave patologia epatica evoluta a seguito di un intervento chirurgico, a favore degli eredi di una vittima di malasanità.

Stando alle prime informazioni, il paziente durante la sua degenza presso l’ospedale, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico di emicolectomia destra e ha ricevuto un’emotrasfusione che gli ha fatto contrarre il virus HCV, che si è poi evoluto in cirrosi epatica.

Nonostante le precedenti decisioni sfavorevoli del Tribunale di Palermo e della Corte d’Appello, ritenendo prescritto il diritto al risarcimento, la Corte di Cassazione ha ribaltato tali sentenze, riconoscendo la non prescrizione del diritto al risarcimento dei danni.

Infatti nel caso del paziente, i sintomi clinici dell’infezione da HCV si sono manifestati solo dopo circa 20 anni dalla degenza, con un progressivo aggravamento della patologia che ha portato al decesso. Pertanto dopo una lunga battaglia legale ingaggiata dal danneggiato e dai suoi eredi, è stato riconosciuto il risarcimento di oltre un milione di euro.

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Giugliano, denunciato per aver usufruito dell’auto del padre morto per falsi ricorsi: i dettagli

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Maxi operazione della Polizia locale di Giugliano, che ha denunciato per falso e sostituzione di persona un cittadino del posto, in quanto firmava ricorsi alle contravvenzioni degli agenti per conto del padre deceduto.

In particolare è emerso che l’uomo usufruiva non solo dell’auto del defunto, ma presentava anche ricorsi ai verbali con firme false. Inoltre gli è stata ritirata anche la carta di circolazione e inviata alla Prefettura.

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Mafia, la Polizia diffonde un nuovo identikit di Giovanni Motisi: è il latitante più pericoloso d’Italia

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, l’ultimo grande latitante protagonista della fase stragista di Cosa Nostra.

In particolare, sfruttando le professionalità e le tecnologie del servizio di Polizia scientifica della Polizia, sono state attualizzate le immagini del latitante risalenti agli anni ’80 ed alla fine dei ’90, con la tecnica della ‘age progression’, grazie alla quale si è riusciti a costruire un prototipo con alcune variazioni degli attuali connotati del viso di Motisi.

L’uomo è nascosto dal 1998 ed è inserito nella lista dei latitanti di ‘massima pericolosità’ del ‘programma speciale di ricerca’ del Ministero dell’Interno.

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