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Tutta colpa di Hegel…

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Bisogna parlare alla pancia, diceva Beppe: fu allora che Vincenzo-uomo sgarbato e poco galante- “si mozzicò la lingua” … “Questa chiattona”… proprio così, accidenti! Offensivo un tantino, più che altro infantile: da uno che non legge Saviano perché preferisce Hegel ( così disse dall’Annunziata)  non ti aspetti mica un linguaggio da bega elementare ( nel senso di  grembiulino, mani sporche d’inchiostro e bulletti piagnucolosi ). Diciamocela tutta: è questione di stile, di garbo, finanche di intelligenza, in fondo solo sciocca insolenza. Che se una battuta è stupida, la stupidità non ha sesso, né l’offesa gratuita è questione di genere. Noi che abbiamo rispetto della persona, rivolgiamo la nostra attenzione unicamente alla sua attività politica: con la stessa ratio ci riferiamo alla Madia, alla Serracchiani, alla Picierno ,alla Lorenzin, alla Bindi, a tutte le altre signore della politica, che non intendiamo giudicare per la silhouette, il tacco a spillo, la “felice avvenenza”, ma dalla presunta capacità o una lampante incompetenza. Indignazione, rabbia, scalpore nell’universo dei simpatizzanti: che poi ti chiedi se siano gli stessi che alla Boschi, alla Boldrini, alla Carfagna e … vabbé ci siamo intesi, non lesinano insulti, ma di quelli cordialmente schifosi. Perché uno vale uno: e allora ti chiedi quanto valgano tutte insieme queste persone… Ma se Beppe può dare della “vecchia puttana” alla Rita o della Rosy  può dire che i «problemi di convivenza con il vero amore non ne ha probabilmente mai avuti …” ( e tutti zitti o compiaciuti) poi si finisce che proprio tutti siano autorizzati, che la volgarità sia sdoganata, che a parlar male si faccia cosa buona e giusta; e tutti a latrare con rabbia, manco fossimo dei cani. Da questa o dall’altra parte della barricata, poco conta: è solo il gioco delle parti… con buona pace del rispetto reciproco. Ecco, forse prima di offenderci  per gli insulti degli altri, dovremmo sentirci infastiditi  dal comportamento del “nostro compagno di banco”, dall’atteggiamento omertoso della classe, dal silenzio compiaciuto della “maestrina impettita”, perché qualcuno ( in genere persona poco dotata) deve pur fare lo sporco lavoro … Inutile sottolineare, adesso il web è tutto un pullulare, il rigoglioso fermento … di insulti. Si rende la pariglia: con l’epiteto gioioso, con l’hashtag cordialmente ingiurioso, il turpiloquio roboante dell’onesto furioso, attingendo a piene mani dallo stesso bagaglio di quella folkloristica umana caratterizzazione. Che in fondo la questione sarebbe pure banale, che una sciocchezza andrebbe accolta con misurato scherno, svogliatamente catalogata come amenità priva di  senso, vaporizzata con un sincero sbadiglio, che l’indifferenza dell’intelligenza farebbe davvero molto più rumore:ma vuoi mettere il gusto di andarci giù di brutto, di dare finalmente libera stura a quel bisogno fisiologico di insultare l’altro, che oggi se ne ha titolo, il pretesto è servito, di sviscerare quel disprezzo profondamente ecumenico, che diversamente declinato e politicamente orientato, ci renda tutti eguali agli occhi del web? La cosa che più mi rattrista? La signora meriterebbe solo rispetto: non certo il pragmatismo di chi confezione lo spot politico ad arte, né l’opportunismo di chi coglie l’occasione per comportarsi peggio e magari sentirsi migliore.

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Metodo Katia Salzano: la coach del dimagrimento festeggia 20 anni di carriera

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Grandi festeggiamenti a Caivano (NA) per i 20 anni di attività del centro tecnico sanitario
“Dimagrire Mangiando – Metodo Katia Salzano”.
Un traguardo importante per la dottoressa Katia Salzano, ideatrice del metodo omonimo, che ha voluto condividere questo momento speciale con un party esclusivo a cui hanno partecipato volti noti del mondo dello spettacolo come Valeria Marini, Federico Fashion Style e Luca Sepe.

La serata si è svolta in un’atmosfera di grande gioia e convivialità, tra musica, brindisi e
momenti di puro divertimento, con la visione di un video che ha raccontato i 20 anni di carriera professionale mettendo in evidenza le testimonianze, i programmi televisivi e gli eventi realizzati per i successi raggiunti.
Nel video i format su RealTime, la partecipazione all’Osservatorio della Buona Salute in Campania e gli approfondimenti giornalistici sulla sua professione.

La dottoressa Salzano ha voluto ringraziare così tutti coloro che hanno contribuito al successo
del suo centro, dai clienti ai collaboratori, sottolineando l’importanza di un approccio sano e
consapevole al benessere del corpo e della mente.
“Sono davvero emozionata per questo traguardo”, ha dichiarato la dottoressa Salzano. “Vedere
così tante persone qui a festeggiare con me significa che il mio metodo funziona e che aiuta le
persone a stare meglio con se stesse. In questi 20 anni ho avuto la possibilità di aiutare tante
persone a raggiungere i loro obiettivi di peso forma e a migliorare la loro qualità di vita. È questo che mi spinge a dare sempre il massimo ogni giorno”.

Il “Metodo Katia Salzano” si basa su un’alimentazione sana e equilibrata, abbinata a trattamenti specifici e all’attività fisica. Un approccio completo che permette di ottenere risultati duraturi e concreti, senza rinunciare al gusto e al piacere del cibo. Al centro dell’attenzione anche la tecnologia ReSystem, che consente una accelerazione del metabolismo, aumento della massa muscolare, abbassamento della pressione arteriosa, miglioramento dei disturbi circolatori, disintossicazione dell’organismo e riduzione dello stress.

Il tutto comprovato da forti evidenze scientifiche: infatti la tecnologia ReSystem (riconosciuta come dispositivo medico dal Ministero della Salute), brevettata dalla Dott.ssa Katia Salzano, con un’esperienza ventennale nel settore, attraverso uno studio, in collaborazione con il Consorzio Interuniversitario INBB, ha consentito di monitorare l’andamento di metaboliti presenti nel sudore durante il periodo del trattamento, delineando una impronta digitale di ogni paziente utile per la valutazione a livello molecolare dello stato di benessere.
“Vorrei ringraziare tutti coloro che da vent’anni hanno scelto e continuano a scegliere il mio metodo”, ha concluso la dottoressa Salzano.
“Questo è solo l’inizio di un nuovo viaggio, ricco di sfide e obiettivi da raggiungere. Continuerò a lavorare con passione e dedizione per aiutare le persone a stare bene con se stesse e a raggiungere un vero e proprio cambiamento nello stile di vita, una vera rinascita”

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Malasanità, morto di epatite C dopo trasfusione: la situazione

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L’ospedale Piemonte e Regina Margherita di Messina è stato condannato al risarcimento dei danni per una grave patologia epatica evoluta a seguito di un intervento chirurgico, a favore degli eredi di una vittima di malasanità.

Stando alle prime informazioni, il paziente durante la sua degenza presso l’ospedale, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico di emicolectomia destra e ha ricevuto un’emotrasfusione che gli ha fatto contrarre il virus HCV, che si è poi evoluto in cirrosi epatica.

Nonostante le precedenti decisioni sfavorevoli del Tribunale di Palermo e della Corte d’Appello, ritenendo prescritto il diritto al risarcimento, la Corte di Cassazione ha ribaltato tali sentenze, riconoscendo la non prescrizione del diritto al risarcimento dei danni.

Infatti nel caso del paziente, i sintomi clinici dell’infezione da HCV si sono manifestati solo dopo circa 20 anni dalla degenza, con un progressivo aggravamento della patologia che ha portato al decesso. Pertanto dopo una lunga battaglia legale ingaggiata dal danneggiato e dai suoi eredi, è stato riconosciuto il risarcimento di oltre un milione di euro.

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Giugliano, denunciato per aver usufruito dell’auto del padre morto per falsi ricorsi: i dettagli

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Maxi operazione della Polizia locale di Giugliano, che ha denunciato per falso e sostituzione di persona un cittadino del posto, in quanto firmava ricorsi alle contravvenzioni degli agenti per conto del padre deceduto.

In particolare è emerso che l’uomo usufruiva non solo dell’auto del defunto, ma presentava anche ricorsi ai verbali con firme false. Inoltre gli è stata ritirata anche la carta di circolazione e inviata alla Prefettura.

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