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AFRAGOLA: Primarie PD e deprofundis per Tuccillo

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AFRAGOLA – Urne chiuse. E anche in queste tornata elettorale le primarie hanno confermato le previsioni della vigilia. Renzi trionfa con il 70 per cento dei voti a livello nazionale e conferma il trend anche in provincia di Napoli. Ad Afragola, città guidata dal sindaco Pd Domenico Tuccillo, a vincere è proprio il candidato toscano. Ma a balzare agli occhi resta il dato deludente dell’affluenza alle urne. Appena 459 votanti ufficiali e la sezione locale del Partito Democratico deve fare i conti una  “debacle”. Solo Caivano, analizzando i votanti della sezione “democrat”, è riuscito a fare peggio fermandosi a 442 votanti. Ma Caivano ha un sindaco di Forza Italia. Afragola, invece, il Pd resta il partito del primo cittadino e il risultato delle primarie dimostra quanto la città sia sfiduciata non verso il Pd ma ha lanciato l’ennesimo allarme in vista del voto su una bocciatura nei confronti di Tuccillo.

Comunque, con le preferenze resta in linea con il voto nazionale attestando Renzi a 364 voti, 66 preferenze per Orlando e solo 23 voti per il candidato pugliese Emiliano.
Ma restiamo sul dato relativo ai votanti. Una disfatta su tutta la linea considerando che comuni come Frattamaggiore e Casoria hanno quasi doppiato il dato afragolese e che addirittura comuni più piccoli come Frattaminore e Cardito sono riusciti a raggiungere i mille votanti. Un disastro che ha ancora di più il sapore della sconfitta per il sindaco Tuccillo e il suo partito, visto che hanno partecipato alle primarie anche i cosiddetti dissidenti Vincenzo Concas e Biagio Montefusco insieme a Cosimo Boemio, al netto di qualche consigliere di maggioranza che non fa parte del gruppo dei democratici. E addirittura, secondo indiscrezioni, a sostenere il candidato Orlando sarebbe sceso in campo l’entourage di Pina Castiello. Anche se le 66 preferenze espresse per Orlando restano un dato quasi trascurabile in termini di consensi elettorali.

Altro dato da non sottovalutare riguarda la partecipazione aperta anche ai liberi cittadini e non solo agli iscritti al partito. Cittadini afragolesi che si sono recati alle urne senza alcun tipo di indicazione o tesseramento. Ma il dato anomalo è da individuarsi proprio nel numero degli iscritti. Poche settimane fa si è chiusa la campagna di tesseramento nelle fila dei Democrat: circa 800 tesserati. Dato, però, che stride con il risultato delle urne di due giorni fa. E’ questa la fotografia del momento del Pd locale, un partito instabile da troppo tempo e con lacerazioni interne che a questo punto hanno stancato addirittura chi solo qualche settimana fa ha pensato bene di tesserarsi. A commentare la questione ai nostri taccuini il consigliere di opposizione Antonio Pannone“Il Pd si conferma un partito fallimentare, che non ha nemmeno la capacità di coinvolgere i suoi iscritti, che evidentemente sono solo fantasmi. Il Pd non ha una linea politica – dichiara Pannone – , non ha consensi e si conferma essere solo un gruppo di potere condizionato dagli interessi degli affaristi, arrivisti e ambulanti della politica”. Inoltre, Pannone si sofferma sull’attuale momento politico dell’amministrazione guidata da Mimmo Tuccillo.  “Questo sindaco – continua Pannone –  è l’emblema dell’assoluta mancanza di progettualità politica e continua ad essere aggrappato alla poltrona solo perché  si è consegnato ad alcuni autorevoli esponenti della sua maggioranza. La conferma è arrivata pochi giorni fa, quando la Giunta comunale era convocata per deliberare una proposta di carattere urbanistico (adempimenti Puc). Le compomenti della maggioranza di governo hanno imposto l’alt e Tuccillo si è dovuto semplicemente adeguare. Afragola, ormai, ha un sindaco con sovranità limitata, che non ha più nessun margine di manovra”. Parole forti quelle del consigliere di opposizione che disegnano un quadro politico del tutto mutato. Però al netto di tutte le analisi fatte, da questa tornata elettorale legata alle primarie emerge chiara una forte disaffezione al voto da parte dei cittadini afragolesi ma soprattutto interna al partito democratico che deve far riflettere non solo Mimmo Tuccillo ma tutte le forze sane del partito guidato da Matteo Renzi.

Insomma, Tuccillo esce sconfitto dalle primarie, la città è scontenta del suo operato, stufa di un uomo solo al comando che non ha dimostrato né autorevolezza, né capacità e nemmeno capacità di tenersi stretta una maggioranza che, almeno sul piano numerico, alle elezioni è riuscita a fare la differenza. Tuccillo ha disintegrato il Pd, lo ha distrutto; sempre lui ha distrutto la maggioranza e appena romperà coi “moderati” resterà solo. Ed avrà davanti a sé un bivio: o ritirarsi nella sua residenza napoletana lontana da Afragola oppure ripresentarsi alle Amministrative con quattro gatti al proprio seguito e conseguire una bocciatura storica. In bocca al lupo. Ultima domanda: che senso ha tenerlo ancora su quella poltrona distante dalla città, senza maggioranza e con i suoi amici napoletani nei posti di comando?

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AFRAGOLA. Il Sindaco Antonio Pannone vara la nuova giunta

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AFRAGOLA – Dopo aver effettuato l’azzeramento della giunta, per riottenere nuovi equilibri, date le evoluzioni avute in Consiglio Comunale, il Sindaco Antonio Pannone si appresta a formare la nuova giunta.

Da indiscrezioni raccolte da Minformo i formanti il nuovo esecutivo saranno: Chiara Nespoli, Perla Fontanella, Antonio Giacco e Pasquale De Stefano, confermati inoltre la vicesindaco Pina Castiello e Aniello Silvestro.

Nelle prossime ore sapremo di quali deleghe saranno investite.

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VIDEO – AFRAGOLA. Dopo il caso del bambino autistico, in un’altra scuola, bambini si sposano con l’assenso delle insegnanti e della dirigente

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AFRAGOLA – Se da un lato il comune normanno è passato alla ribalta nazionale per il deplorevole comportamento di una dirigente scolastica che allontana un ragazzo autistico dall’aula mentre si conversa sul fenomeno del bullismo, dall’altro lato c’è un’altra dirigente scolastica che non sa cosa fanno le proprie insegnanti a scuola durante il tempo di ricreazione.

È quanto successo al 3° Circolo Didattico Aldo Moro di Afragola. Durante i minuti di ricreazione, in una terza elementare, con l’assenso dell’insegnante che per l’occasione si è anche improvvisata cameramen e regista del momento, si è messa in atto la scena di un matrimonio eterosessuale tra due bambini, per i quali nei giorni scorsi era già trapelata la notizia del loro scherzoso fidanzamento in classe, con tanto di rito cristiano con un foglio a simboleggiare il Vangelo, marcia nuziale, scambio di fedi e lancio del bouquet.

La notizia è trapelata subito tra i genitori dei bambini poiché il video girato dalle insegnanti ha fatto subito il giro dei social, fino ad arrivare anche ai contatti della nostra redazione accompagnato dall’indignazione di alcuni genitori.

Premesso che l’indignazione dei genitori è più che giustificata in quanto l’età precoce dei bambini – stiamo parlando di fanciulli di otto anni ai quali si dovrebbero trasmettere ben altri valori – desta qualche preoccupazione, in merito allo sviluppo psicologico degli attori di quel video, inerente i potenziali quesiti o dubbi che possano sorgere nella mente di un bambino ignaro di tutte le realtà legate al pre e post matrimonio, come quella di una nascita di un bambino ad esempio, da sempre condizione quest’ultima presente nel loro immaginario, dato che essi stessi rappresentano il frutto di un matrimonio o di una unione sentimentale che dir si voglia.

Avallare, a quell’età, un legame affettivo con conseguente messa in scena dell’obiettivo finale di una relazione sentimentale è una scelta diseducativa che, per tanti motivi, va contro ogni principio pedagogico.

Al di là dell’aspetto psichico legato alla tenera età – un’età a cui non va assolutamente iniettato o promosso alcun principio di precocità sentimentale – c’è anche un aspetto morale a cui insegnanti e dirigenti scolastici hanno il dovere di adempiere ed è quello di cercare di mantenere la Scuola al di fuori della propaganda cattolico-cristiana, lasciandola nel suo recinto di Istituzione laica, seguendo, contestualmente, i principi della pedagogia moderna, la quale riconosce, attualmente in Italia, ben 15 modelli di famiglia, a partire da quella classica patriarcale – inscenata a scuola – oggi in minor numero rispetto alle altre quattordici, passando per le famiglie monosessuali, fino a terminare con le unioni civili e quindi le famiglie omosessuali.

Nel rispetto della laicità dell’Isituzione Scuola, qualche genitore si è rivolto alla dirigente scolastica per sapere se la stessa fosse a conoscenza di quanto stesse accadendo in quella classe, dopo alcuni tentennamenti, cadute di linea telefonica improvvise, la Prof.ssa Francescalaura Casillo, si ripropose di informarsi meglio con le docenti su quanto accaduto. A distanza di tre giorni, poiché il desolante evento si è consumato venerdì 22 Marzo scorso, la dirigente fa sapere che tale increscioso evento faceva parte del programma delle attività didattiche e i bambini stavano imparando cosa sia e come si svolge un matrimonio tra due persone. Come se per insegnare cosa sia stata la Seconda Guerra Mondiale si chiedesse ai bambini di portare elmetti e divise poiché all’indomani si inscena la guerra a bordo di carri armati.

Per questi motivi è bene precisare che laddove sia stata svolta realmente un’attività didattica e non di un maldestro tentativo di tutelare la sprovvedutezza delle insegnanti, non si è rispettata la laicità della scuola, dato che è andato in scena un rito cristiano, non si è tutelata la libertà di una potenziale sessualità dei bambini, dato che si è inscenato un matrimonio eterosessuale, di contra, così facendo, non si insegna ai bambini il rispetto per le altre tendenze sessuali (omo, trans, lesbo, etc.), non si è avuto il rispetto per l’età, precoce rispetto alla libertà sessuale – rischiando di inquinare l’ingenuità di qulche bambino con la malizia di qualcun altro, dato che nel video si vede chiaramente il gesto alquanto violento di un’amichetta degli sposi nel voler costringere i due “attorini” a baciarsi – e non si è avuto neanche rispetto per i genitori che hanno chiesto delucidazioni, dato che le attività didattiche non si svolgono durante il tempo concesso per la merenda.

Nella speranza che sia stata una leggerezza delle insegnanti dettata dalla voglia di passare dei momenti ludici con i propri alunni, i genitori indignati, più che dei maldestri tentativi di mascherare la realtà, avrebbero preferito sincere scuse con la garanzia che eventi incresciosi come questi non accadessero più per la tutela della psiche dei bambini e dell’Istituzione laica della Scuola.

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AFRAGOLA. Capitolato carente delle info necessarie. Revocato il bando di gara per la scuola dell’Addolorata

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AFRAGOLA – La sprovvedutezza della politica, inevitabilmente, si ripercuote anche nei settori. È notizia di oggi quella della revoca del bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con modalità alquanto bizzarre e naif, come avrebbe detto un caro ex sindaco rimastomi nel cuore.

Il Comune di Afragola nella persona della Dott.ssa Pedalino pubblica un bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con importo a base d’asta di € 570mila euro.

Il capitolato pubblicato però appare lacunoso e privo delle principali informazioni, utili agli operatori economici intenzionati a parteciparvi. Infatti nel capitolato non è chiarito se all’interno della struttura le suore, attualmente domiciliate in quell’immobile, dovranno continuare ad abitare quell’edificio oppure no. Non era specificato se si fosse trattato di gestione del servizio come riportato nel bando oppure una normale concessione dato che memori dell’affidamento appena concluso, il servizio constatava nella gestione mista tra privati e semiconvittori. Non solo. Ad una prima lettura del capitolato appare lampante anche la mancanza di informazioni circa le convenzioni statali sulla denominazione “paritaria” e a chi saranno destinati eventuali fondi ministeriali. Il capitolato inoltre era sprovvisto anche di costi di manodopera, utenze, Tari e tutto quello che riguardano le spese vive per una gestione di un immobile e del totale servizio. Insomma un capitolato carente di tutto quello che serve ad un operatore economico per potersi fare i famosi “conti della massaia” e stabilire se partecipare e in che percentuale effettuare il ribasso a base d’asta.

Galeotte sono state le numerose FAQ inviate da alcuni operatori economici al RUP del progetto che come spesso accade coincide con la Dirigente del Settore. Le copiose domande di chiarimento rivolte avranno messo in serie difficoltà il redattore del capitolato al punto tale da farle fare marcia indietro sull’intero iter burocratico, revocando di fatto il bando di gara pubblicato dalla Centrale Unica di Committenza dell’Area Nolana.

Un dato amministrativo desolante che denota tutta l’incapacità dei Settori nell’espletare un semplice servizio di indizione di incanto ad evidenza pubblica. Il quale avrebbe permesso all’Amministrazione Pannone di affidare in tempi rapidi il Servizio della gestione della scuola in città. Ma così non è stato.

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