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Attualità

Caro Beppe ti stimo, così mi distraggo un po’! ( Sottotitolo: il Movimento che verrà …)

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Ho ascoltato con attenzione, un misto di gioia e gratitudine: simpatico lo scambio di battute con la gaudente portavoce fuori campo. Come spesso accade sai cogliere nel segno: pertinente, puntuale, perentorio. C’è un passo in particolare che mi ha colpito; riporto testualmente:

“ Fatevi venire qualche idea, prendete qualcosa, una cosa fisica, perché è tutto sul blog … Gli attivisti devono attivarsi un pochino sul territorio e vedere di recuperare un campo da tennis abbandonato, una costruzione, (?) interpellate qualche sociologo, un architetto, un comitato cittadino, c’è bisogno di fare qualcosa, di fare i mercatini, di farla rivivere (?)…”.

Ti rivolgi bonariamente agli attivisti, con un’apparente carezza , ma il colpo è ben assestato ai nostri rappresentanti nelle amministrazioni locali … Perché oggi, diciamocelo senza peli sulla lingua, parla e decide solo l’eletto e l’attivista deve limitarsi a fare il suo paggetto. Nulla di male ad esser il maniscalco di un cavallo di razza: il problema nasce quando devi portar la biada ad un somaro. Perché l’attivista, quello che una volta si tirava su le maniche, anche solo per montare il gazebo domenicale ( oggi ridotto a siparietto elettorale) o impugnare scopa e paletta ( bianca la maglietta), era uno che cercava il contatto umano; oggi ( con qualche piacevole eccezione ) si è ridotto all’ ingrediente di un buon selfie, ad elemento della claque ( piuttosto esigua), nel migliore dei casi l’attivista è uno che smanetta sul social o che sa leggere e scrivere una carta per l’apprendistato del portavoce. Un colpo di spugna, per lavar via una storia ingombrante di dialogo con la gente comune, or che alla gente serviamo un paio di icone pop, confezionate ad arte ( che non è personalizzazione della politica, ma solo emanazione della verità). Si è detto il rischio di infiltrazioni, di pessime derive: come quel contadino, che preoccupato della gramigna, irrora il suo campo di napalm, con buona pace del raccolto; perché il villano non intende mica spezzarsi la schiena nei campi, a strappare via le erbacce, ma preferisce far di tutta l’erba un fascio. Cosa abbiamo prodotto con questa pretesa di esclusività, se non la protervia del partito, che del partito ignora le regole basilari della dialettica interna ( ridotta a screzi più o meno sgarbati da social ), della critica costruttiva ( da sempre svilita con lo spauracchio della segnalazione )? E allora io l’ho intesa così:

“ Cari i miei portavoce, forse siete troppo impegnati a fare opposizione ad oltranza, quella a prescindere, perché c’è un nemico da combattere, un sistema perverso da abbattere; assorbiti totalmente dall’esegetica delle carte, dall’interpretazione pedissequa della legge, a catalogare i rapporti umani sulla scorta di una etica dei pregiudizi, pochi i giudizi sereni, una scarsa attenzione al dialogo costruttivo, al contatto “fisico” con le persone reali, al coinvolgimento della società civile ”.

Mancano sicuramente uomini e mezzi, ma manca soprattutto la visione romantica, la percezione dell’esigenza, il desiderio di stare con e tra le gente, di mettersi quotidianamente in discussione, di parlare con la testa al cuore delle persone, di prestare con umiltà ascolto per essere solo la voce degli altri. La forza di un portavoce, o se preferisci l’eletto, è il consenso delle persone di cui si circonda: un consenso che sia ampio, solidale, operoso, empatico, vitale. Caro Beppe hai ragione, è tutto sul blog, o meglio è tutto sul social: la rabbia, la prevaricazione verbale, la necessità di zittire, di annullare il confronto, di ridicolizzare chi non la pensa come te, di fomentare l’odio, di mistificare la condotta di chi non sia irreggimentato. Ciononostante mi resta qualche perplessità su i tuoi suggerimenti: ci indichi bonariamente la via, ma qua e là ravviso l’ostacolo dell’equivoco …

“Recuperate un campo di tennis abbandonato, una costruzione disabitata”

Certo Beppe, potrebbe essere un buon viatico: mai sai bene che delle due, queste strutture o appartengono a privati o al comune: stai dunque suggerendo l’occupazione, quel modello caro ai centri sociali, pragmatici, propositivi, ma un tantino sovversivi? Vuoi che faccia l’attivista o il socialista? Perché anche la semplice occupazione di un suolo pubblico prevede un permesso: ammesso che si voglia agire nell’ambito della legalità, quella che pretendiamo dagli altri e dunque ancor di più da chi professa i principi del movimento. Non ti dico poi quanti permessi ci vogliano per organizzare un mercatino: inevitabile un dialogo con le istituzioni. Capirai che non è un problema da poco: l’amministrazione è, a prescindere, covo di incompetenti e malfattori a vario titolo, ogni forma di dialogo è precluso, severamente stigmatizzato: il sottoscritto, per aver semplicemente avvicinato il sindaco in qualità di epigono del giornalismo non retribuito, è stato segnalato, apostrofato pubblicamente come vergognoso marchettaro, saltimbanco isterico, personaggio in cerca di prebende, e infine catalogato come elettore del 5 stelle non degno ( e per questo motivo addirittura bannato dalla pagina pubblica del movimento 5stelle Casoria : sono lontani i tempi in cui il sottoscritto si consumava il culo sulla sedia per scrivere un programma decente al suo candidato a sindaco ). E sono d’accordo con te sulla necessità di dialogare con i comitati cittadini ( non politicizzati: anche perché la politica ce la mettiamo noi …): sempre per esperienza personale ti posso garantire che queste realtà sono sempre vissute con sospetto, che il pregiudizio ancora una volta preclude ogni forma di dialogo, che ciò che è altro, diversità di veduta e di opinione è avvertito non come ricchezza, ma come insidia, pericolo, fregatura, che la dietrologia ad ogni costo è metro di giudizio umano ancor prima che politico. Almeno dalle nostre parti. Così è stato qui a Casoria con il Comitato “ Scegliamo il futuro della Snaidero” ( Comitato solo a parole, non rappresentando in effetti alcun soggetto giuridico ) in cui alcuni di noi, simpatizzanti e sostenitori del 5 stelle, stufi di assistere allo snervante teatrino brechtiano dell’attesa e dei più grotteschi isterismi, ci siamo messi in proprio e banalmente impegnati a raccogliere un parere dei cittadini sulla destinazione d’uso del nascente centro polifunzionale di Arpino. Ebbene quell’esperienza, che si è esaurita nell’arco di un paio di mesi ( purtroppo con un nulla di fatto, ma di fatto promuovendo quel principio di stare tra la gente e coinvolgerla nelle scelte della politica) è stata ferocemente criticata, discriminata e infine paventata come arma di ricatto nei confronti dei “sedicenti” attivisti. Apprezzabile infine il tuo suggerimento: quello di consultare un sociologo e un architetto. Io aggiungerei un esperto in comunicazione, un ingegnere civile, un art designer, e perché no, artisti di teatro, musicisti, un mondo intero di professionisti che attraverso le loro competenze possano arricchire questa esperienza politica e dar vita ad un grande laboratorio sociale di rinascita. Ancora una volta caro Beppe ci sono alcuni piccoli dettagli che forse trascuri nella tua analisi di pancia… piena: un conto è sostenere una attività nel sociale da liberi cittadini, altro è fornire le proprie prestazione ad una forza politica. Si chiede ben altro che una collaborazione: queste persone dovrebbero schierarsi. Non è volontariato, ma proselitismo, propaganda. I professionisti inoltre, ( ammesso che siano già grillini ), quelli con le “competenze”, che godono di alterne fortune dalle nostre parti, ( un giorno incensati come salvatori della patria, il giorno dopo accusati di esser cagione di ogni male con il loro asettico e asservito tecnicismo, da cui solo il buon incolto russoviano, per antonomasia giusto e onesto, per quanto modesto, possa salvarci ) generalmente ci “campano “ con il loro lavoro. Questa è la parola chiave : lavoro. Perché il lavoro, soprattutto quando è frutto di studio, di sacrificio, di esperienza, di competenze specifiche, va retribuito: il lavoro altrui va retribuito caro Beppe, nella misura in cui è giustamente retribuita la tua ottima performance teatrale o editoriale attraverso l’acquista di un biglietto o di un libro, o come viene retribuito il lavoro indefesso dei nostri portavoce, o l’indiscussa professionalità dello staff della comunicazione del Movimento: nessuno si permette di misconoscere queste prestazioni, queste professionalità: gli otto, novemila euro ( così ho appreso da alcuni articoli, informazione confermata da qualche assistente parlamentare di mia conoscenza … pronto ad accettare la smentita) che percepiscono i componenti dello staff della comunicazioni del 5S sono tutti stra-meritati, come sono meritati, fino all’ultimo centesimo, gli ottomila o forse nove che percepiscono i nostri parlamentari ( tra stipendi dimezzati e diarie per intero; per gli eletti al parlamento europeo, che non hanno il dovere di restituire nulla, ho perso il conto…). Dunque caro Beppe, perché dunque il nostro architetto e il nostro sociologo dovrebbero lavorare gratis: il loro lavoro forse vale meno, non godono forse di pari dignità? Perché non dovremmo applicare nei loro confronti quella stessa deontologia che disciplina i rapporti lavorativi dei professionisti o se preferisci “dilettanti privilegiati” della rivoluzione culturale?

James O’Barr fa dire al suo Top Dollar,in una celebre sequenza del Corvo :

”A un uomo viene un’idea. L’idea conquista altri, altri come lui. L’idea si diffonde, l’idea si trasforma in istituzione. Ma quale era l’idea? “.

L’idea si è dunque trasformata in istituzione? L’istituzione ora rinnega l’idea?

Ambiente

Napoli, trasporti marittimi: arriva il nuovo Giove Jet, il catamarano green

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Silenzioso, sostenibile, confortevole, amico dell’ambiente. Al punto da consentire una riduzione di oltre un milione di chilogrammi di emissioni di anidride carbonica all’anno, calcolati su un utilizzo medio di duemila ore. Con un abbattimento di consumi ed emissioni del 30% rispetto a quanto accadeva prima della rimotorizzazione e una serie di vantaggi complementari in termini di impatto ambientale, a cominciare da una riduzione di rumorosità e vibrazioni per una percentuale compresa tra il 30 e il 40%.
Il golfo di Napoli accoglie il nuovo Giove Jet, un’unità innovativa col target principale rivolto alla sostenibilità, il primo catamarano di queste dimensioni per trasporto passeggeri in Europa con una quadrupla Volvo Penta IPS (Inboard Performance System) IMO III, che garantisce manovrabilità e prestazioni avanzate, una maggiore facilità di manutenzione e assistenza, alti livelli di comfort a bordo, spazi più ampi ma soprattutto una riduzione consistente dell’impatto ambientale.
Nel dettaglio, i vecchi motori con sistema di alimentazione a pompe e iniettori sono stati sostituiti con motori ad iniezione elettronica ad alta pressione per una ottimizzazione della combustione e un abbattimento di consumi ed emissioni (il consumo litri/ora passa da 708 a 495).
Un sistema di trattamento dei gas di scarico e di abbattimento delle emissioni contribuisce a una ulteriore riduzione del 75% dei livelli di NOx (la somma del monossido di azoto e del biossido di azoto). I motori sono inoltre già pronti per essere utilizzati con combustibile HVO con conseguente ulteriore riduzione delle emissioni. Ancora: un sistema di monitoraggio tramite software favorirà una riduzione intelligente dei consumi di bordo. Pannelli fovoltaici sono installati sull’unità e contribuiscono al suo fabbisogno energetico.
Un profondo refitting per un’unità marittima costruita nel 1985 nei cantieri “Marinteknik Verkstadts AB” di Oregrund, in Svezia, 33 metri di lunghezza e 9.30 massimi di larghezza, con 261 passeggeri trasportabili, subito in linea nella tratta che collega Napoli alle isole del golfo.
Presentato oggi, mercoledì 24 aprile, al Volaviamare HQ del molo Beverello di Napoli, alla presenza – tra gli altri – di autorità e istituzioni politiche locali e nazionali, il Giove Jet accelera dunque la transizione “green” del Gruppo Lauro, già avviata negli scorsi anni attraverso una prima fase di refitting di alcune tra le unità che ne compongono la flotta, attiva nel servire un numero complessivo di 47 destinazioni e che proprio nel 2024 celebra l’ottantesimo anniversario dalla sua fondazione.
“Un progetto importante, che consente di innalzare il livello di tutela ambientale oltre le norme Ue tuttora vigenti e che abbiamo portato a termine grazie al sostegno del Piano nazionale di ripresa e resilienza – spiega l’amministratore delegato di Alilauro, Eliseo Cuccaro – Un intervento che rientra nella filosofia di un’impresa da sempre attenta alla sostenibilità ambientale e all’efficienza e che oggi guarda con rinnovato ottimismo alla sfida inderogabile di trasporti sempre più in linea con la tutela del pianeta, senza rinunciare ad elevati standard di efficienza, velocità, comfort e sicurezza. Alilauro punta con convinzione anche alla cosiddetta intermodalità, garantendo all’utenza itinerari in sinergia con le maggiori realtà di trasporto su gomma e su rotaia”.
Il progetto del nuovo Giove Jet è realizzato in collaborazione con Volvo Penta, leader mondiale nella gornitura di motori, dispositivi di propulsione e generatori per un’ampia gamma di applicazioni marine e industriali.
“Le trasmissioni POD sono il vero cuore tecnologico del sistema propulsivo IPS: grazie alle eliche traenti e controrotanti, che consentono di aumentare l’efficienza fino al 35%, permettono di installare motori più piccoli e di conseguenza ridurre i consumi in modo drastico, consentendo anche in un minore dimensionamento dei serbatoi a bordo e maggiori spazi disponibili”, spiega l’ingegnere Andrea Piccione, direttore commerciale Volvo Penta Italia. “Il sistema IPS, che vanta più di 20 anni di esperienza e 40.000 installazioni, consente elevatissimi livelli di affidabilità e up time – aggiunge – e si evolverà in futuro con soluzioni ibride ed elettriche, sempre minimizzando la quantità di energia necessaria a bordo, grazie all’efficienza dei POD”.

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Senato, stop al numero chiuso in Medicina: la situazione

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Stop al numero chiuso a Medicina, almeno secondo quanto deciso dal Comitato ristretto della Commissione Istruzione del Senato, che ha adottato praticamente all’unanimità il testo base.

Ad annunciarlo il presidente della Commissione Roberto Marti, il quale ha espresso molta soddisfazione per l’adozione del testo, con la massima convergenza di tutte le forze politiche. Ecco le sue dichiarazioni in merito:

“È stato un lavoro intenso che ha trovato la massima convergenza di tutte le forze politiche, l’odioso numero chiuso che abbiamo conosciuto negli ultimi 25 anni non ci sarà più. Un impegno che la Lega aveva preso in campagna elettorale. Un mandato chiaro che ha rappresentato uno stimolo anche nella decisione di assumere l’incarico di presiedere la commissione. Offriremo così ai nostri ragazzi la possibilità di iscriversi liberamente alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria e di iniziare un percorso che gli permetterà di avere tempo e modo per orientarsi nel mondo universitario, che costituisce per ognuno una grande novità. Gli studenti avranno modo di verificare anche la propria vocazione e di dimostrare le competenze acquisite con lo studio delle discipline di base di questi corsi di laurea. Finalmente non più una roulette russa: affidiamo al Governo una piena delega per restituire al Paese un sistema di buonsenso”.

Tale decisione ha trovato la ferrea opposizione del presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli:

“Siamo nettamente contrari, e questa non è assolutamente una norma di buon senso: eliminare il numero chiuso a Medicina significa che fra 10 anni, il tempo necessario per formare un medico, avremo una pletora di laureati che non avranno possibilità di trovare un posto di lavoro come medici. Produrremo solo dei disoccupati”.

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Roma-Fiumicino, l’onorevole Fassino denunciato per furto al duty-free dell’aeroporto

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Problemi in aeroporto per l’onorevole Piero Fassino, denunciato con l’accusa di furto di un profumo da 100 euro al duty-free a Roma-Fiumicino.

I fatti risalgono allo scorso 15 aprile, quando Fassino si trovava nel principale aeroporto romano in attesa di un volo per Strasburgo.

Tuttavia l’onorevole ha smentito tale notizia, poiché si sarebbe trattato di un semplice fraintendimento, visto che quando l’onorevole si trovava al duty-free per prendere un profumo alla moglie, gli è squillato il telefono e per rispondere avrebbe quindi appoggiato la confezione nella tasca del giaccone in attesa di andare alle casse.

A quel punto, forse distratto dalla telefonata e sovrappensiero per il volo, Fassino avrebbe superato le casse senza pagare il profumo. Pertanto sarebbe stato fermato dall’antitaccheggio, con l’arrivo della vigilanza che ha subito segnalato agli organi di Polizia.

Inoltre alcuni testimoni riferiscono di una discussione pacata tra Fassino e la sicurezza, con l’onorevole che per dimostrare la sua buona fede si sarebbe anche offerto di acquistare due confezioni del profumo, ma trovando l’opposizione degli addetti alla sicurezza del duty-free, i quali hanno comunque proceduto con la denuncia.

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