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AFRAGOLA, i moderati tentano di emulare Nespoli con la “politica dei due forni”

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AFRAGOLA – La politica Afragolese è giunta al capolinea, oggi è già campagna elettorale e mentre tutti gli addetti ai lavori tentano di formare i propri schieramenti, c’è una compagine molto determinante in quest’ultimo periodo della consiliatura Tuccillo che ha orecchi dappertutto e che con la mano destra accarezza il primo cittadino mentre lo bastona con la sinistra, forse, politicamente parlando, sta effettuando l’accanimento terapeutico per scoprire se Domenico Tuccillo abbia ancora ossigeno (consensi ndr) per poter affrontare una futura campagna elettorale da candidato sindaco e non ci meraviglierebbe se all’ultimo momento arrivasse una mazzata tra capo e collo da parte di chi ha deciso di adottare questa tattica, visto che è risaputo sul territorio, quali siano le reali ambizioni del capogruppo dei moderati Gennaro Giustino.

Perseguendo le orme di un passato prossimo non molto lontano, in realtà, si può benissimo affermare che tale politica non serve a nulla e magari un domani quel po’ di credibilità che oggi godono i moderati, possa del tutto svanire per colpa di una mancata presa di posizione. Il consigliere Gennaro Giustino, editore anche di una delle più rinomate testate giornalistiche, deve spiegare alla cittadinanza perché “gioca” col sindaco col bastone e la carota, poiché da un lato determina e fomenta le posizioni dell’opposizione chiedendo dialogo col sindaco e contestando, pedissequamente, le scelte in giunta da parte del primo cittadino e dall’altro lato, in aula, in ogni assise pubblica, lo si scopre il più grande difensore di Tuccillo, tessendone le lodi e facendo leva su un aspetto campanilistico della città di Afragola, aspetto quest’ultimo che non riguarderebbe affatto il primo cittadino, visto che ha scelto di vivere lontano da Afragola e visto che ha scelto assessori non afragolesi. Allora a che gioco sta giocando il consigliere di maggioranza? Perché non spiega ai cittadini, ma anche a chi gli ha teso la mano, quali sono le sue posizioni oggi? Ma lo deve spiegare anche in virtù della battaglia che intraprese quando lo stesso gioco lo effettuava l’ex sindaco Vincenzo Nespoli, definendo questo “gioco” attraverso la sua testata giornalistica: “La politica dei due forni”, in questo modo Gennaro Giustino tenta di emulare l’ex deputato contrapponendo anche l’ideale da cui prende il nome il suo gruppo “A viso Aperto”, perché si suppone che il consigliere moderato debba essere proprio così trasparente da fare le cose, appunto, a viso aperto. Tanto è vero che continuando questo ballo della mattonella, si rischia di svilire anche la fiducia di chi lo attende da diversi mesi per formare quella famosa “casa dei moderati”, perché sarebbe comodo poi “buttarsi a destra”, come diceva il compianto Totò, quando si è capito che dall’altra parte “non c’è trippa per gatti”, non tralasciando, neanche in questo caso, la filosofia del principe della risata.

Inoltre, c’è da dire che parlare di un consigliere editore, stride un po’, sa tanto di conflitto d’interesse, tant’è vero che sulla testata moderata non si è mai letto un articolo critico nei confronti della stazione AV “Porta”, eppure per un giornalista risulterebbe alquanto scontato scoprire che la stazione non ha mai ricevuto un collaudo generale. Ma siamo convinti che un articolo del genere, sapendo che la testata è di proprietà del consigliere Giustino, avrebbe minato il rapporto col primo cittadino, visto che al momento, Tuccillo sta faticando e non poco per far sembrare una cattedrale nel deserto, uno spreco di soldi pubblici, come il fiore all’occhiello del meridione e certamente non può aspettarsi uno sgambetto da chi gli sta vicino anche se la vicinanza è a fasi alterne. Logicamente, per la teoria della consequenzialità, se una testata vicina ad un consigliere comunale non è credibile oggi che omette, oggettivamente, delle notizie di interesse nazionale, non sarà credibile neanche domani quando l’idillio Giustino-Tuccillo finirà e cominceranno ad essere pubblicati articoli fiumi che attaccheranno la figura politica del primo cittadino.

Per tutto quanto scritto e illustrato, il popolo afragolese si aspetta un gesto di trasparenza dai moderati, poiché se è vera l’ambizione, legittima, del consigliere Giustino a salire sullo scranno più alto della città, a che serve oggi, questa “politica dei due forni” se domani, al di là delle decisioni di Tuccillo su una probabile candidatura, inevitabilmente i due si ritroveranno avversari? Ai posteri l’ardua sentenza.

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AFRAGOLA. Il Sindaco Antonio Pannone vara la nuova giunta

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AFRAGOLA – Dopo aver effettuato l’azzeramento della giunta, per riottenere nuovi equilibri, date le evoluzioni avute in Consiglio Comunale, il Sindaco Antonio Pannone si appresta a formare la nuova giunta.

Da indiscrezioni raccolte da Minformo i formanti il nuovo esecutivo saranno: Chiara Nespoli, Perla Fontanella, Antonio Giacco e Pasquale De Stefano, confermati inoltre la vicesindaco Pina Castiello e Aniello Silvestro.

Nelle prossime ore sapremo di quali deleghe saranno investite.

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VIDEO – AFRAGOLA. Dopo il caso del bambino autistico, in un’altra scuola, bambini si sposano con l’assenso delle insegnanti e della dirigente

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AFRAGOLA – Se da un lato il comune normanno è passato alla ribalta nazionale per il deplorevole comportamento di una dirigente scolastica che allontana un ragazzo autistico dall’aula mentre si conversa sul fenomeno del bullismo, dall’altro lato c’è un’altra dirigente scolastica che non sa cosa fanno le proprie insegnanti a scuola durante il tempo di ricreazione.

È quanto successo al 3° Circolo Didattico Aldo Moro di Afragola. Durante i minuti di ricreazione, in una terza elementare, con l’assenso dell’insegnante che per l’occasione si è anche improvvisata cameramen e regista del momento, si è messa in atto la scena di un matrimonio eterosessuale tra due bambini, per i quali nei giorni scorsi era già trapelata la notizia del loro scherzoso fidanzamento in classe, con tanto di rito cristiano con un foglio a simboleggiare il Vangelo, marcia nuziale, scambio di fedi e lancio del bouquet.

La notizia è trapelata subito tra i genitori dei bambini poiché il video girato dalle insegnanti ha fatto subito il giro dei social, fino ad arrivare anche ai contatti della nostra redazione accompagnato dall’indignazione di alcuni genitori.

Premesso che l’indignazione dei genitori è più che giustificata in quanto l’età precoce dei bambini – stiamo parlando di fanciulli di otto anni ai quali si dovrebbero trasmettere ben altri valori – desta qualche preoccupazione, in merito allo sviluppo psicologico degli attori di quel video, inerente i potenziali quesiti o dubbi che possano sorgere nella mente di un bambino ignaro di tutte le realtà legate al pre e post matrimonio, come quella di una nascita di un bambino ad esempio, da sempre condizione quest’ultima presente nel loro immaginario, dato che essi stessi rappresentano il frutto di un matrimonio o di una unione sentimentale che dir si voglia.

Avallare, a quell’età, un legame affettivo con conseguente messa in scena dell’obiettivo finale di una relazione sentimentale è una scelta diseducativa che, per tanti motivi, va contro ogni principio pedagogico.

Al di là dell’aspetto psichico legato alla tenera età – un’età a cui non va assolutamente iniettato o promosso alcun principio di precocità sentimentale – c’è anche un aspetto morale a cui insegnanti e dirigenti scolastici hanno il dovere di adempiere ed è quello di cercare di mantenere la Scuola al di fuori della propaganda cattolico-cristiana, lasciandola nel suo recinto di Istituzione laica, seguendo, contestualmente, i principi della pedagogia moderna, la quale riconosce, attualmente in Italia, ben 15 modelli di famiglia, a partire da quella classica patriarcale – inscenata a scuola – oggi in minor numero rispetto alle altre quattordici, passando per le famiglie monosessuali, fino a terminare con le unioni civili e quindi le famiglie omosessuali.

Nel rispetto della laicità dell’Isituzione Scuola, qualche genitore si è rivolto alla dirigente scolastica per sapere se la stessa fosse a conoscenza di quanto stesse accadendo in quella classe, dopo alcuni tentennamenti, cadute di linea telefonica improvvise, la Prof.ssa Francescalaura Casillo, si ripropose di informarsi meglio con le docenti su quanto accaduto. A distanza di tre giorni, poiché il desolante evento si è consumato venerdì 22 Marzo scorso, la dirigente fa sapere che tale increscioso evento faceva parte del programma delle attività didattiche e i bambini stavano imparando cosa sia e come si svolge un matrimonio tra due persone. Come se per insegnare cosa sia stata la Seconda Guerra Mondiale si chiedesse ai bambini di portare elmetti e divise poiché all’indomani si inscena la guerra a bordo di carri armati.

Per questi motivi è bene precisare che laddove sia stata svolta realmente un’attività didattica e non di un maldestro tentativo di tutelare la sprovvedutezza delle insegnanti, non si è rispettata la laicità della scuola, dato che è andato in scena un rito cristiano, non si è tutelata la libertà di una potenziale sessualità dei bambini, dato che si è inscenato un matrimonio eterosessuale, di contra, così facendo, non si insegna ai bambini il rispetto per le altre tendenze sessuali (omo, trans, lesbo, etc.), non si è avuto il rispetto per l’età, precoce rispetto alla libertà sessuale – rischiando di inquinare l’ingenuità di qulche bambino con la malizia di qualcun altro, dato che nel video si vede chiaramente il gesto alquanto violento di un’amichetta degli sposi nel voler costringere i due “attorini” a baciarsi – e non si è avuto neanche rispetto per i genitori che hanno chiesto delucidazioni, dato che le attività didattiche non si svolgono durante il tempo concesso per la merenda.

Nella speranza che sia stata una leggerezza delle insegnanti dettata dalla voglia di passare dei momenti ludici con i propri alunni, i genitori indignati, più che dei maldestri tentativi di mascherare la realtà, avrebbero preferito sincere scuse con la garanzia che eventi incresciosi come questi non accadessero più per la tutela della psiche dei bambini e dell’Istituzione laica della Scuola.

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AFRAGOLA. Capitolato carente delle info necessarie. Revocato il bando di gara per la scuola dell’Addolorata

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AFRAGOLA – La sprovvedutezza della politica, inevitabilmente, si ripercuote anche nei settori. È notizia di oggi quella della revoca del bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con modalità alquanto bizzarre e naif, come avrebbe detto un caro ex sindaco rimastomi nel cuore.

Il Comune di Afragola nella persona della Dott.ssa Pedalino pubblica un bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con importo a base d’asta di € 570mila euro.

Il capitolato pubblicato però appare lacunoso e privo delle principali informazioni, utili agli operatori economici intenzionati a parteciparvi. Infatti nel capitolato non è chiarito se all’interno della struttura le suore, attualmente domiciliate in quell’immobile, dovranno continuare ad abitare quell’edificio oppure no. Non era specificato se si fosse trattato di gestione del servizio come riportato nel bando oppure una normale concessione dato che memori dell’affidamento appena concluso, il servizio constatava nella gestione mista tra privati e semiconvittori. Non solo. Ad una prima lettura del capitolato appare lampante anche la mancanza di informazioni circa le convenzioni statali sulla denominazione “paritaria” e a chi saranno destinati eventuali fondi ministeriali. Il capitolato inoltre era sprovvisto anche di costi di manodopera, utenze, Tari e tutto quello che riguardano le spese vive per una gestione di un immobile e del totale servizio. Insomma un capitolato carente di tutto quello che serve ad un operatore economico per potersi fare i famosi “conti della massaia” e stabilire se partecipare e in che percentuale effettuare il ribasso a base d’asta.

Galeotte sono state le numerose FAQ inviate da alcuni operatori economici al RUP del progetto che come spesso accade coincide con la Dirigente del Settore. Le copiose domande di chiarimento rivolte avranno messo in serie difficoltà il redattore del capitolato al punto tale da farle fare marcia indietro sull’intero iter burocratico, revocando di fatto il bando di gara pubblicato dalla Centrale Unica di Committenza dell’Area Nolana.

Un dato amministrativo desolante che denota tutta l’incapacità dei Settori nell’espletare un semplice servizio di indizione di incanto ad evidenza pubblica. Il quale avrebbe permesso all’Amministrazione Pannone di affidare in tempi rapidi il Servizio della gestione della scuola in città. Ma così non è stato.

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