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Caivano: Forza Italia sfiducia Forza Italia

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Mi tocca ancora scrivere di qualcosa che, devo ammettere, mi costringe a prendere una posizione contraria a quella dei cosiddetti “dissidenti” di Forza Italia che, fino a prova contraria, fanno numero nella maggioranza del governo caivanese.

Lo faccio perché nel documento dato in pasto alla stampa locale dai quattro consiglieri che hanno deciso di sfidare a muso duro il Sindaco, c’è tanto di quel poco che rappresenta la politica locale.

Ora non vorrei illudere i cittadini, quando parlo di politica non faccio riferimento all’arte della stessa, quella citata prima da Aristotele e poi, in età moderna, da  Machiavelli, Guicciardini, Hobbes, solo per citarne alcuni.

La politica a livello locale, e in special modo quella caivanese, corre sui binari di un consenso schiavista prima, quello dei voti ricevuti per le promesse fatte o per i crediti millantati ai cittadini, per poi deragliare verso un compromesso latente tra il bene comune e il profitto personale e, infine, per arrivare alla stazione del “questa è casa mia e qui comando io” di alcuni consiglieri.

Lungi da me difendere l’operato di un Sindaco che, almeno per il momento, nulla ha fatto agli occhi del cittadino. Mi corre l’obbligo, però, di precisare che tutti gli eletti niente hanno fatto per dare una mano a un amministratore che si è ritrovato di fronte a decisioni molto difficili da prendere, tra dissesto e pretese prebende, obblighi piovuti dalle promesse elettorali – che pure ci sono state – e tra calcoli calcolati male quando è stato lui a trovarsi tra i banchi dell’opposizione.

Insomma, fare la prima nota cassa di un’amministrazione deficitaria sia dal lato economico che politico è cosa ben dura. Sarà per questo che i quattro dell’apocalisse hanno chiesto l’assessore dai super poteri, capace di sconfiggere in un solo colpo il malaffare che ha portato il comune in dissesto, assaltare il deposito di Paperone e come la banda bassotti portare via il necessario per salvare una città di cui è già stato dichiarato il decesso cerebrale.

Detto ciò mi chiedo come sia possibile che una parte della maggioranza, già di per se risicata, si proponga per un appoggio esterno al governo. Non passano all’opposizione in modo da poter staccare la spina al malato terminale, non ne hanno il coraggio o, forse, sperano in un miracolo essendosi affidati a San Silvio da Arcore, attendono che sia Monopoli a darsi per vinto e spegnere la speranza del bilancio stabilmente equilibrato che lo favorirebbe nel caso venisse approvato.

Tutto questo ricorda molto un gioco da bambini, il “cucu, tettè” che tanto faceva divertire, il nascondersi ma essere presenti, nascondere la testa sotto un cuscino e pensare di essere diventati invisibili.

“Nel denegare la partecipazione alla prossima riunione di maggioranza Forza Italia ribadisce con forza, e lo farà per via istituzionale e attraverso i mezzi a sua disposizione, che non intende partecipare in alcun modo alla speculazione politica di soggetti lontani dai dialoghi politici che già di per sé costituiscono una anomalia nella gestione dell’amministrazione”.

Questa dichiarazione è stata affidata ad alcuni organi di stampa locale, il cucù tettè che chiarisce che Forza Italia, il partito della maggioranza, smentisce se stesso e si auto-sfiducia attraverso i suoi rappresentanti di spicco.

Insomma, i quattro si tengono la “seggia” per rispettare il  mandato degli elettori -parole messe nero su bianco- mentre, sempre a detta loro, il sindaco dovrebbe tradire il suo per far in modo di non tradire il loro. Può sembrare contorto il ragionamento e forse lo è, ma mi chiedo quale sia il mandato degli elettori ai quattro che pretendono assessori con superpoteri per poterlo attuare.

A pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca, diceva un certo politico di destra. Forse aveva ragione, e forse ci ho azzeccato anche io questa volta, perché ho pensato male.

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CAIVANO. Sistema delle estorsioni. Fioccano 25 Avvisi di Garanzia. Tutti i nomi.

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CAIVANO – Viaggia spedito l’iter procedurale propedeutico al processo che vedrà imputati i componenti del “Sistema delle estorsioni” che portò preventivamente all’arresto di nove persone il 10 ottobre dello scorso anno, tra politici, funzionari del Comune e malavitosi del posto.

Il 20 Marzo scorso, i sostituti Procuratori della Repubblica Francesca De Renzis, Giorgia De Ponte e Anna Frasca hanno inviato agli indagati la conclusione delle indagini art. 415 bis e 416 c.p.p. – cd Avviso di Garanzia – a tutti gli indagati in questo procedimento.

Oltre ai già noti, il numero degli indagati sale a 25 e tra i personaggi politici, oltre Giovanbattista Alibrico, Carmine Peluso, Della Rocca Arcangelo e Armando Falco, spicca il nome dell’ex Consigliere di Forza Italia Gaetano Ponticelli.

A quest’ultimo la Procura gli contesta il ruolo di informatore – insieme a Peluso e ad Alibrico -degli altri membri del clan Angelino – in particolare Cipolletti Giovanni, Volpicelli Massimiliano, Angelino Gaetano ed il capoclan Antonio Angelino alias “Tubiuccio” – in merito alle imprese aggiudicatarie dei lavori pubblici e agli importi del lavori assegnati.

Il resto dei nomi degli indagati sono già stati annoverati durante la cronaca di questo processo, dato che, chi per un ruolo chi per altri, è stato coinvolto nelle varie intercettazioni e/o vicissitudini legate alle indagini. Di seguito si riportano i nomi di chi è stato raggiunto dall’Avviso di Garanzia: Alibrico Giovanbattista attualmente detenuto, Amico Domenico, Amico Michela, Angelino Antonio alias “Tubiuccio” attualmente detenuto, Angelino Gaetano attualmente detenuto, Bernardo Giuseppe, Bervicato Raffaele attualmente detenuto, Celiento Domenico, Celiento Vincenzo, Cipolletti Giovanni attualmente detenuto, Coppeta Filomena, Della Gatta Domenico, Della Rocca Arcangelo, D’Ambrosio Antonio, Falco Armando, Galdiero Domenico attualmente agli arresti domiciliari, Lionelli Raffaele attualmente detenuto, Natale Angelo attualmente detenuto, Peluso Carmine attualmente detenuto, Peluso Francesco, Peluso Teresa, Pezzella Martino attualmente detenuto, Ponticelli Gaetano, Volpicelli Massimiliano attualmente detenuto, Zampella Vincenzo attualmente detenuto.

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Ciciliano, Caivano: Oggi sei mesi da Commissario in ricordo di Don Peppino Diana

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«Governare l’emergenza e rendere ordinario ciò che oggi viene considerato straordinario». È quanto dichiara Fabio Ciciliano, ripercorrendo l’attività svolta nei sei mesi trascorsi dalla sua nomina a Commissario straordinario di governo per il territorio del Comune di Caivano: «Ricordo che, nel mio primo giorno da Commissario, mi venne subito segnalata la presenza di sacche di amianto abbandonate da diversi mesi nel Parco Verde, proprio lì dove i bambini giocavano. In una manciata di giorni abbiamo provveduto al loro smaltimento e, nel giro di poche settimane, in quello spazio degradato e insicuro abbiamo allestito un’area giochi, dedicandola ad Antonio Giglio e Fortuna Loffredo. I sei mesi della mia nomina cadono nel trentesimo anniversario della morte di don Peppino Diana, ucciso dalla camorra. La sua lotta per la legalità vive attraverso ogni cantiere aperto, ogni risorsa recuperata e ogni cittadino coinvolto nel processo di cambiamento».

«È fondamentale agire tempestivamente, dando risposte concrete e ricostituendo il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni. Questo legame si nutre di ascolto attivo e della presenza costante sul territorio, principi che ho appreso e applico con impegno anche grazie alla mia esperienza nella protezione civile. Il mio ufficio è un grande open space che ha accolto e continua ad accogliere chiunque voglia contribuire a questo progetto», osserva Ciciliano.
Il Commissario, nominato dal Governo Meloni lo scorso 18 settembre, si sofferma sui principali passi mossi dalla sua struttura: «Con l’arrivo dei funzionari del Dipartimento della Funzione Pubblica e dei tecnici del Formez, inviati dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’insediamento dei Commissari prefettizi, abbiamo garantito la sicurezza e la stabilità della macchina amministrativa. In poche settimane abbiamo individuato progetti e finanziamenti fermi da anni. La presenza costante del Governo e dei suoi ministri, che ringrazio per il supporto, ci hanno permesso di lavorare con grande pragmatismo, definire il modello operativo e individuare nuove fonti di finanziamento per realizzare progetti emersi dall’ascolto della comunità».

Si arriva così alla stesura del Piano straordinario di interventi infrastrutturali o di riqualificazione funzionali al territorio del Comune di Caivano, approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 dicembre 2023. «Il Piano – spiega Ciciliano – si articola in tre ambiti d’intervento: interventi infrastrutturali urgenti, di supporto alle fragilità sociali e di rafforzamento della capacità amministrativa. La dotazione complessiva è di 52 milioni di euro, con un incremento significativo rispetto ai 30 milioni iniziali, a dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto nella fase di reperimento delle risorse. Con le prerogative della struttura commissariale, poi, abbiamo accelerato l’assegnazione dei lavori: siamo già al 50% di completamento del Piano grazie al prezioso lavoro del Genio Militare, di Sport e Salute e di Invitalia, partner istituzionali di assoluta qualità e velocità di azione. Ma l’obiettivo è quello di riconsegnare ai caivanesi una macchina amministrativa efficiente e ben organizzata, che sappia ricondurre all’ordinario ciò che sin qui è stato gestito in via straordinaria».

Guardando al futuro, Ciciliano annuncia le prossime tappe: «Nelle prossime settimane partiranno numerosi cantieri, come la ristrutturazione della biblioteca comunale, l’ammodernamento di parte della rete idrica, la realizzazione di un secondo asilo nido e la messa in sicurezza delle scuole. Inoltre, stiamo concentrando i nostri sforzi sugli aspetti sociali, meno visibili ma non meno importanti, come gli screening medici e il supporto alle fragilità. Presenteremo presto anche la nuova rete di trasporti urbani interregionali e un importante progetto che renderà orgogliosa l’intera comunità, non solo quella di Caivano».

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CAIVANO. Altarini di ex narcos illegali al cimitero. Interviene il Deputato Francesco Emilio Borrelli

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Cittadini caivanesi stanchi delle illegalità all’interno del cimitero caivanese fanno partire delle segnalazioni indirizzate al Deputato Francesco Emilio Borrelli dove spiegano che sono presenti diversi altarini con delle gigantografie appese alle mura di alcuni loculi della necropoli con raffigurazioni di ex pregiudicati e/o ex narcotrafficanti. Da qui nasce l’indignazione da parte del Deputato di Verde Europa Sinistra Italiana essendo conosciuto per questo tipo di battaglia tanto da spingerlo a rilasciare delle sue dichiarazioni in merito per poi diffonderle a tutte le testate giornalistiche affinchè la sua indignazione arrivi agli occhi dei Commissari Prefettizzi di Caivano in modo da porre fine a questo tipo di illegalità.

Queste le sue dichiarazioni in merito:

Borrelli: “il comune non vede nulla di come la criminalità si appropri anche dei cimiteri?”
Lo scorso giugno morì in un incidente in moto sull’asse mediano. Da allora a Salvatore Improta, legato al traffico di stupefacenti nel Parco Verde di Caivano, gli hanno dedicato, come segnalano diversi cittadini al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, altarini abusivi e manifesti al cimitero e video sui social. L’ennesima celebrazione del mondo criminale.
“La legalità al Cimitero ancora deve essere ripristinata, dato che campeggiano ancora altarini abusivi e poster di ex narcos di Caivano e del Parco Verde sulle mura pubbliche della necropoli cittadina. Come mai il comune non va a farsi una passeggiata al cimitero interrogandosi di chi sono quei faccioni appesi ai muri? Chiediamo ai commissari prefettizi di effettuare delle verifiche e di provvedere a smantellare gli eventuali omaggi abusivi ai criminali.”- ha dichiarato Borrelli.

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