Ambiente
PORTICO di CASERTA: Il taglio dell’erba sotto la gestione Oliviero costa più dell’oro
PORTICO di CASERTA – Non avevamo dubbi e a più riprese, anche se tacciati di stampa prezzolata dalla stampa di corte, l’abbiamo detto, il buongiorno con Oliviero non è stato limpido e da lì abbiamo fatto i migliori auguri ai cittadini portichesi. La dimostrazione di quanto da noi affermato non si fa attendere e andando a spulciare tra le determinazioni dirigenziali ne abbiamo scovata una alquanto strana e dubbia.
Due giorni fa il responsabile di settore Vigilanza Ambiente Pasquale Piccirillo redige la determinazione n°293 che prevede il taglio del verde pubblico, pulizie cunette ed altri servizi affidata alla ditta “Il Mago del verde” nelle seguenti strade: VIA GIOTTI : pulizia di cunette e marciapiede da erbe infestanti, potatura e sagomatura alberatura; VIA SAN GIOVANNI: pulizia di cunette a marciapiede da erbe infestanti, potatura alberatura; VIALE EUROPA lato SX direzione Marcianise: pulizia cunette e marciapiede da erbe infestanti; VIA ROSSINI: pulizia di cunette e marciapiede da erbe infestanti; VIA NOCELLE lato destro direzione Caturano: pulizia cunetta da erbe infestanti; VIA MARTIRI NASSYRIA lato destro direz. Via A. Diaz: pulizia cunetta e marciapiede da erbe infestanti; VIA FALCONE: pulizia di cunette da erbe infestanti e rimozione materiale di vario tipologia; VIA BORSELLINO: pulizia di cunette da erbe infestanti e rimozione materiale di vario tipologia;PIAZZA RIMEMBRANZA: potatura e sagomatura alberatura; VIA A. DIAZ Area parcheggio: potatura alberatura, sagomatura siepi e taglio erbe infestanti aiuole; VIA NAPOLI piazzetta: potatura alberatura e sagomatura siepi; PIAZZA DE GASPERI: potatura alberatura, sagomatura siepi e taglio prato aiuole; PIAZZA MARTONE: potatura alberatura; VIA TRENTO: potatura alberatura; VIA F. IODICE (tratto di strada compreso tra Via XI Settembre e angolo Via Nocelle): pulizia cunetta da erbe infestanti e taglio erba nella piazzetta ivi ubicata; PIAZZA DE LISE: potatura alberatura e taglio erbe infestanti aiuole; PIAZZA DEGLI ARTISITI: potatura alberatura, sagomatura siepe e taglio prato aiuole; PIAZZETTA VIA TIZIANO: potatura alberatura, e taglio erbe infestanti aiuole; PIAZZA J. PALACH: potatura alberatura, e taglio erbe infestanti aiuole; PIAZZA S. MARCELLO ( chiesa Musicile) : potatura alberatura VIALE DEL CIMITERO: sagomatura alberatura; VIALE PARTENOPE: abbattimento di nr. 4 alberi, civico 17/41/43/45 con estirpazione ceppaie, intervento a compensazione recupero legna; CIMITERO COMUNALE: abbattimento di nr. 2 alberi secchi (pinus-pinea) con estirpazione ceppaia – intervento a compensazione recupero legna. Alla “modica” cifra di € 27.450,00.
Come si può notare la determinazione non prevede tutto il territorio portichese e siccome l’unico metro di giudizio che abbiamo è il raffronto con le passate amministrazioni, possiamo dire con certezza e per il dispiacere dei cittadini portichesi che l’ex sindaco Gerardo Massaro con un solerte lavoro di sensibilizzazione atto a formare una cittadinanza attiva ha svolto lo stesso servizio su tutto il territorio, in meno di due anni, ovviamente senza l’aiuto di “maghi” o “orefici”, per meno di € 5000,00. Adesso non si riesce bene a capire se è stato bravo Massaro a far risparmiare soldi alla cittadinanza o se Oliviero è uno spendaccione. Fatto sta che con dati alla mano ai cittadini di Portico di Caserta la manutenzione del verde pubblico in 23 strade è costata circa trentamila euro.
La cosa ancor più triste è che questa determinazione in realtà è per una manutenzione straordinaria, quindi questa non esclude che vi si possano presentare altre per altre strade e in altri periodi dell’anno. Allora la domanda nasce spontanea: Con che cosa taglia l’erba “Il Mago del verde” con lame di Coltan? Ecco perchè Minformo ha avuto ragione ancora una volta e se il buongiorno si vede dal mattino allora a Portico di Caserta con Oliviero sindaco saranno costretti ad aspettare l’aurora boreale visto che avranno una notte polare.
Ambiente
Puzza di zolfo a pochi metri dal vulcano Vesuvio sorge preocupazione
Da ieri i cittadini che risiedono nelle vicinanze del Vesuvio lamentano una preoccupante puzza di zolfo. Sono tantissimi a lamentarsi sui social in particolare a Torre del Greco.
“La sentiamo da ieri ma non capiamo a cosa è dovuta. A volte proviene dal Vesuvio, non è inusuale, ma stavolta è pi intensa e duratura“, spiega Giuseppe. “Non se ne può più. Corriamo pericoli? Qualcuno può darci una spiegazione”, afferma Angela.“Siete sicuri che non si è incendiato qualcosa? Mi sembra più puzza di bruciato”, scrive invece Antonio.
La caratteristica puzza di “uova marce” è data solitamente dalla composizione di zolfo e idrogeno che contraddistingue solitamente però la caldera dei Campi Flegrei e non la zona vesuviana, anche se non di rado le cosiddette “zaffate” di zolfo sospinte dal mare giungono nei centri cittadini.
Ambiente
Campi Flegrei, cosa ha scoperto uno studio sugli eventi sismici
Secondo un nuovo studio condotto da ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dell’University College of London (UCL), la presenza di due livelli poco permeabili nella crosta dei Campi Flegrei regolerebbe i movimenti verticali e la sismicità osservati negli ultimi 40 anni. La ricerca “Evolution in unrest processes at Campi Flegrei caldera as inferred from local seismicity”, pubblicata sulla rivista scientifica “Earth and Planetary Science Letters”, ha analizzato la distribuzione degli eventi sismici e dell’energia da essi rilasciata: i risultati suggeriscono che quest’ultima si concentra principalmente in prossimità di due livelli (superfici di separazione tra rocce con proprietà fisiche e chimiche diverse) situati rispettivamente a circa 3 ed a 1-1,5 chilometri di profondità.
“Questi livelli svolgono un ruolo chiave nel controllo dei movimenti verticali e della sismicità nei Campi Flegrei e sono presenti in diversi sistemi vulcanici caratterizzati da alte temperature e da circolazione dei fluidi. Quello più superficiale previene almeno in parte la dispersione dei fluidi idrotermali verso la superficie, fluidi che hanno un ruolo significativo nell’innesco della sismicità”, spiega Stefano Carlino, ricercatore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV e coautore dello studio. Al di sotto del livello più profondo, le rocce passano da un comportamento fragile, cioè sono soggette a rottura determinando i terremoti, a uno duttile, in cui si deformano plasticamente senza rompersi.
“Qui avviene il processo di accumulo di fluidi e/o di magma che determinerebbe l’aumento di pressione e il sollevamento della caldera. L’innalzamento potrebbe continuare fino a quando lo stiramento della crosta consentirà il maggiore deflusso di gas in superficie, con conseguente depressurizzazione della sorgente del sollevamento, come pensiamo sia avvenuto durante la fase terminale della crisi bradisismica del 1982-1984, iniziata con lo sciame del 1° aprile 1984”, afferma Nicola Alessandro Pino, ricercatore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV e coautore dello studio. A differenza del periodo 1982-1984, durante l’attuale fase di sollevamento in corso dal 2005, la sismicità è concentrata maggiormente nel settore orientale di Pozzuoli, al di sotto dell’area Solfatara-Bagnoli.
“Questo suggerisce che, negli ultimi anni, la risalita di fluidi di origine magmatica, con conseguente indebolimento delle rocce, sia avvenuta quasi esclusivamente in questo settore della caldera, dove il nostro studio ha evidenziato un innalzamento della profondità della transizione delle caratteristiche delle rocce da fragili a duttili”, aggiunge Stefania Danesi, ricercatrice della Sezione di Bologna dell’INGV e primo autore dello studio.
Come afferma Christopher Kilburn, professore dell’University College of London (UCL) e co-autore dello studio, “gli innalzamenti del suolo nei Campi Flegrei nelle ultime decadi favoriscono lo stiramento e l’eventuale rottura parziale della crosta. Questo processo facilita il passaggio dei fluidi accumulati nel sottosuolo e quindi una perdita di pressione in profondità”. “Il monitoraggio dell’attività dei Campi Flegrei nel prossimo futuro potrà indicare se gli sciami sismici degli ultimi mesi rappresentino o meno l’inizio di questa fase”, conclude Stefania Danesi.
Ambiente
Campi Flegrei, il vulcanologo: “Il problema non è l’eruzione, innalzare il livello di allerta sull’eruzione sarebbe una cosa sbagliata”
“In questo momento il problema non è l’euzione dei Campi Flegrei perché non ci sono i segnali per nessun movimento vulcanico. Oggi abbiamo l’esigenza di difenderci dal terremoto provocato. L’area interessata è principalmente il comune di Pozzuoli, Bacoli e Bagnoli. Il vero problema è la vulnerabilità degli edifici di questa zona. Innalzare il livello di allerta sull’eruzione sarebbe una cosa sbagliata”. Questo il pensiero di Giuseppe Luongo, professore emerito di Fisica del Vulcanismo all’università “Federico II”, che ha parlato a Radio Kiss Kiss Napoli dell’ipotesi di innalzamento dell’allerta per il rischio vulcanico dei Campi Flegrei da “gialla” ad “arancione”.
Nella zona dei Campi Flegrei “non c’è allarme, la commissione Grandi rischi conferma l’allerta gialla”. E’ quanto annunciato dal ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi con i comuni dell’area e i vertici di Ingv. “In questo momento l’allerta gialla è ampiamente confermata”, ha aggiunto. Il ministro ha spiegato che la zona rossa legata al rischio bradisismo è stata comunque definita e “coinvolge circa 85 mila persone e 15 mila edifici”. Il piano di comunicazione, ha concluso, “sarà pronto il 27 novembre”.
“La Commissione Grandi Rischi ha confermato il livello di allerta giallo rispetto al rischio vulcanico ed ha opportunamente ritenuto di potenziare i sistemi di monitoraggio al fine di garantire la sicurezza della popolazione. Sappiamo di dover convivere con il fenomeno vulcanico e con quello bradisismico, anche nelle fasi difficili come quella attuale. L’attenzione del governo e delle strutture operative centrali ci rasserena e sappiamo di dover essere consapevoli e continuare ad occuparci del nostro territorio come stiamo facendo incessantemente”. E’ quanto affermano in una dichiarazione congiunta i sindaci di Pozzuoli, Luigi Manzoni, di Napoli, Gaetano Manfredi e di Bacoli Josi Gerardo della Ragione chiedendo di fare “attenzione a non creare allarmismi”.
“Prendiamo spunto dalle osservazioni della Commissione per richiedere con forza l’attivazione delle iniziative previste dal governo nel decreto legge, e integrate dagli emendamenti richiesti dai Comuni flegrei – continuano – Ricordiamo a tutti di fare molta attenzione ai termini usati per la comunicazione, tenendo conto degli effetti sulla popolazione e sull’economia dei Campi Flegrei. Se ognuno si comporta in maniera consapevole, anche tutelando le singole responsabilità, riusciremo a superare le difficoltà e approderemo ad una nuova forma di gestione del territorio maggiormente resiliente”, concludono i primi cittadini.
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