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Politica

PORTICO di CASERTA, come anticipato da Minformo, Oliviero dichiara predissesto

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PORTICO di CASERTA – Epilogo più disastroso non poteva esserci di quest’ultimo Consiglio comunale per i cittadini portichesi. Un’amministrazione sprovveduta e incapace ha voluto fortemente il predissesto, nonostante il parere sfavorevole del Revisore dei conti, ieri presente in aula, e le obiezioni dei due ex sindaci, oggi seduti nei banchi d’opposizione, Carlo Piccirillo e Gerardo Massaro. Ma veniamo ai fatti: il Consiglio di ieri è vertito su alcuni emendamenti che il sindaco facente le funzioni di assessore al bilancio, perché conserva la delega, ha fatto rispetto all’assestamento del bilancio che obbligatoriamente per legge andava fatta entro il 31 Luglio.

Il primo emendamento riguardava il totale dei debiti fuori bilancio per giustificare la costituzione di un fondo di 200 mila euro destinato alla copertura di futuri debiti fuori bilancio. In tutto si parlava di poco più di 548 mila euro di cui 132 mila da prelevare dal fondo e i restanti 416 mila dovevano essere riconosciuti come debiti fuori bilancio e quest’emendamento incassa il parere favorevole del Revisore dei conti, come giusto che sia, perché si parla di collocazioni tecniche dei debiti e non si entra ancora nel merito.

Il secondo emendamento riguardava il debito accumulato dalla Farmacia Comunale che per il 51% della società rappresenta una partecipata del Comune di Portico di Caserta e l’altro 49% appartiene ad un privato, tale Dott. Izzo, la quale nell’arco del tempo ha accumulato circa 30 mila euro di debiti e di conseguenza per l’ente rappresenta un obbligo di ripianamento del debito di poco più di 15 mila euro e secondo il Revisore dei conti, essendo un ripianamento di una società e siccome per quella cifra è stata già trovata la copertura finanziaria, si può parlare di debito ma non di debito fuori bilancio, di conseguenza il secondo emendamento incassa il parere favorevole del Revisore ma ascrivendo tale debito ad un fondo di accantonamento.

Cosa quasi analoga riguardava il terzo emendamento del sindaco che riconosceva un debito di 548 mila euro di debiti fuori bilancio dei quali 416 mila euro erano costituiti dal debito che il Comune di Portico ha accumulato verso l’Impresud, la vecchia ditta che raccoglieva i rifiuti e il restante che veniva prelevato dal famoso fondo costituito ad hoc riguardavano debiti accumulati, secondo il sindaco, da sentenze passate in giudicate nei confronti del Comune di Portico di Caserta e su questo punto, ci sono diverse obiezioni del Revisore dei conti, nonché l’indignazione di tutta l’opposizione, perché come fa notare anche il Revisore se si prende la sentenza del TAR Campania n° 252 del 3 Marzo 2017 che è la più sostanziosa perché parla della restituzione di un immobile ai legittimi proprietari e viene calcolato una cifra di risarcimento per l’occupazione che l’ente ha avuto nel tempo che si aggira intorno ai 200 mila euro. Bene, qui il Revisore fa notare che questa sentenza ancora deve essere notificata all’ente comunale e pertanto quella cifra non può essere ascritta come debito fuori bilancio ma deve essere assegnata ad un fondo di accantonamento, poiché rappresenterebbe un debito futuro. Mentre la cifra che riguarda il debito con la ditta Impresud trova già copertura finanziaria all’interno del bilancio previsionale, proprio perché tale cifra costituisce, per legge, pari importo che l’ente dovrà incassare dai cittadini dall’imposta TARI, tant’è vero che questa cifra quest’anno, come da PEF (Piano economico finanziario) redatto dal dirigente all’ambiente, ha trovato un incremento di circa 50 mila euro. E anche qui il Revisore dei Conti si mostra perplesso davanti alla volontà dell’amministrazione di dichiarare predissesto ed esporre la cittadinanza portichese a fortissimi aumenti delle aliquote sulle imposte.

Praticamente, descritto il lato tecnico dell’Assise di ieri, dopo che il Revisore dei Conti ha espresso il proprio parere, in aula è successo l’impossibile, da un lato c’era l’opposizione che cercava di far capire ad Oliviero quali erano le procedure e dall’altro lato c’era un sindaco e un Presidente del Consiglio che non capivano o facevano finta di non capire. Nella sua relazione il sindaco ha detto che la Impresud operava sul territorio senza titolo, poiché non esisteva un contratto in essere e Massaro gli ha spiattellato in faccia un documento redatto dal dirigente all’ambiente dell’Agosto 2015 che sollevava l’Impresud dall’incarico poiché raggiunta da interdittiva antimafia e siccome si parla di Pubblico Servizio essenziale, riassegnava lo stesso servizio alla stessa ditta che nel frattempo era commissariata (la legge lo consente). Ma niente il primo cittadino non vuole sentire ragioni e tira fuori una interrogazione consiliare del 2015 fatta da lui e altri consiglieri che all’epoca, insieme a lui, costituivano la minoranza, dove si chiedeva all’allora sindaco Massaro a che titolo l’Impresud continuasse a raccogliere rifiuti e ieri in Consiglio Oliviero disse che la risposta di Massaro fu che era tutto apposto e che la Impresud raccoglieva i rifiuti secondo la legge. Ma va? e non era quello che Massaro -inutilmente- stava cercando di spiegare? Poi cosa c’entra tirare fuori una vecchia interrogazione consiliare, cosa voleva dimostrare il primo cittadino che Massaro avesse torto? e mica siamo ancora in Campagna elettorale? Qui si sta riequilibrando un bilancio, finora in maniera disastrosa, mica pizza e fichi?

Ad un certo punto dopo che Massaro tenta di far capire che la scelta dell’azienda va fatta dal dirigente mentre la politica si deve attenere a emettere gli indirizzi (praticamente l’ABC della Politica), il Presidente del Consiglio lo interrompe dicendo che il Massaro su Facebook ha scritto il contrario -assurdo- lì si è rasentato il ridicolo, questi non hanno neanche rispetto del ruolo istituzionale che ricoprono e confondono la vita privata con l’Assise Pubblica. Il tutto per far capire che quest’ amministrazione è talmente sprovveduta che a quanto pare siano diretti da una regia occulta fatta da un certo Sig. Pallisco, noto già dirigente di paesi limitrofi, si aggira negli uffici comunali, occupa scrivanie e usa mezzi pubblici quali telefoni e computer e addirittura pare che impartisca anche ordini a dipendenti comunali, il tutto a nessun titolo, perché il Sig. Pallisco non rientra nella pianta organica del Comune di Portico. Questo è dimostrato da un’interrogazione consiliare presentata dal gruppo “Prima Portico” capeggiato proprio dall’ex sindaco Massaro e che in tutta risposta il Presidente del Consiglio non gli ha permesso di leggerla in aula ma si è riservato di rispondere nella prossima Assise Pubblica. Premesso che il Sig. Pallisco era presente ieri tra il pubblico in aula e sotto gli occhi di tutti prendeva appunti e dispensava “pizzinni” che rigorosamente venivano fatti recapitare nelle mani del primo cittadino e del Presidente del Consiglio, allora la domanda che i portichesi dovrebbero porsi è la seguente: Chi abbiamo votato noi, Oliviero o Pallisco?

Tutto quanto premesso è per dire, nel nome della verità, che abbiamo di fronte un’amministrazione talmente sprovveduta o molto in gamba da portare avanti il proprio “disegno” che non ascolta assolutamente nessun tipo di consiglio, né s’interessa di quale siano le regole del “gioco”. Ultima dimostrazione è l’aver votato il predissesto nonostante il parere sfavorevole del Revisore dei conti, ma allora perchè? Lo sanno questi signori cosa significhi predissesto? e se è si allora cosa hanno in mente? Ma cerchiamo di fare chiarezza: Dichiarare predissesto, vuol dire essere sottoposti ad obblighi di legge, tra i quali: alzare tutte le aliquote delle imposte ed effettuare una pianificazione economica per sanare i debiti fuori bilancio ed entro 90gg. sottoporre le proposte al Consiglio Comunale. Quali sono le opzioni che riserva la legge? La legge consente ad un ente in predissesto, per ripianare il proprio debito, la vendita di beni comunali. Nel caso di Portico di Caserta i primi beni comunali che vengono in mente sono il 51% della Farmacia Comunale e alcuni terreni, due ubicati nella zona PIP a destinazione industriale e un altro in Via Nocelle con facile cambio di destinazione d’uso. E non vorremmo che tutta questa voglia di dichiarare predissesto fosse solo per ottenere l'”obbligo” di poter vendere quello che molto faticosamente le scorse amministrazioni hanno conquistato e che rappresentava per la comunità portichese il fiore all’occhiello e se è così, perché? Per favorire chi, visto che i terreni e la mezza farmacia verranno sicuramente svenduti? Queste sono le domande che i portichesi dovrebbero farsi prima di ribellarsi affinché un’amministrazione come questa non depauperi l’intero patrimonio collettivo del comune casertano.

Editoriale

SANT’ANTIMO. Buonanno chiede aiuto ai due “papà”, loro parlano di tutto tranne che della città e lui resta in silenzio

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SANT’ANTIMO – Si è appena concluso il dibattito a senso unico condotto dall’impeccabile collega Davide Ponticiello che negli studi della sua locale emittente ha ospitato il candidato a Sindaco Massimo Buonanno, il Consigliere Regionale Giovanni Porcelli e il vicesindaco metropolitano Giuseppe Cirillo.

Uno spettacolo a dir poco avvilente per i santantimesi speranzosi di ascoltare qualche tema che li riguardasse, che ambivano in qualche “arringa” del loro ex sindaco, o in qualche soluzione agli atavici problemi della città e invece no! Si è assistito all’accompagnamento del fanciullo davanti ai portoni della scuola elementare. Papà Porcelli e Papà Cirillo, giusto per essere anche in tema gender-progressista, stasera hanno accompagnato a scuola il loro pargoletto, tentando di insegnargli il mestiere del politicante.

Il PD e la sinistra in generale, come al solito, sui territori sbagliano l’approccio ed effettuano endorsement ai loro candidati muovendosi ancora con le cosiddette truppe cammellate, parlando il politichese senza mai affrontare i temi seri. Così, stasera si è potuto assistere al mutismo selettivo del candidato a Sindaco Buonanno, imbambolato dai monologhi di Porcelli e Cirillo che non vivendo il territorio, ognuno per sé ha potuto raccontare quanto è bella la Regione e/o Città Metropolitana, cercando di appioppare ancora una volta la litania della filiera istituzionale.

Allora da osservatore del territorio qualche domanda me la pongo e la pongo ai due protagonisti che come crocerossine sono venute in soccorso del già acciaccato ex sindaco: cosa vuol dire assicurare la filiera istituzionale? Che se non sarà Buonanno, al prossimo Sindaco, la Regione o Città Metropolitana non prenderà nemmeno in considerazione i suoi progetti o non saranno stanziati fondi? Se la risposta è si, allora vuol dire che tutti sbagliano l’interpretazione del termine “istutuzione” – che è diverso dall’appartenenza politica – e che chi governa sceglie a proprio piacimento chi favorire?

Ad un certo punto della trasmissione Buonanno, in pieno stile “mattonella” – come si dice in gergo – (scenetta già preparata), chiede aiuto a Porcelli sull’aspetto Sanità, dicendo di andare in Regione a battere i pugni sul tavolo, essendo quest’ultimo membro della Commissione Sanità alla Regione Campania. Saranno anche miei limiti, ma siccome Sant’Antimo non gode della presenza di nessun ospedale o struttura RSA, chissà che tipo di aiuto avrà chiesto al consigliere deluchiano, dato che l’unica assistenza che offre il Comune è quella sociale e per questo esiste l’Ambito che è l’ente preposto.

Il dato politico che esce fuori è alquanto disarmante. Dal candidato a Sindaco Buonanno, non si ascoltano temi, stasera era attore non protagonista di una sceneggiatura già trita e ritrita a queste latitudini, un fido scudiero di due arrembanti cavalieri che, chissà perché, hanno scelto di partecipare a questo desolante teatrino. Ai posteri l’ardua sentenza.

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Politica

Napoli: domani corteo contro il G7

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Domani, venerdì 19 aprile, si concluderanno i lavori del G7 dei ministri degli Esteri riunitisi in quel di Capri; sul tavolo la discussione riguardante Medioriente, Ucraina, ed economia di guerra.
Ma questo summit tra i Sette Grandi non è il benvenuto tra gli attivisti che parteciperanno al corteo anti-G7 in occasione del “Fridays for future”.

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Politica

Scafati, c’è la disponibilità per il congresso cittadino FDI

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A comunicare la decisione di fare quanto prima il congresso cittadino è De Luca Raffaele, componente del comitato elettorale per le Europee . Abbiamo incontrato il consigliere comunale Salvati e l’avvocato Santocchio, per comunicare le nostre intenzioni in merito al comitato elettorale e di come organizzare il futuro politico di FDI in città.
L’argomento principale è stato fare il congresso e individuare chi potrebbe essere il profilo giusto per la segreteria cittadina, caratteristiche non semplici visti i trascorsi impegni elettorali .
Entrambi i referenti hanno dato la loro disponibilità cercando di trovare la strada giusta e di lavorare per il partito e non per ambizioni personali .
De Luca Raffaele ribadisce che il segretario cittadino sia fondamentale per l’attività politica, e che deve affiancarsi al consigliere Comunale nelle interpellanze politiche .
Ora a Salvati e Santocchio la decisione di convocare quanto prima il congresso nei prossimi 15 giorni.

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