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CAIVANO, la TARI non aumenta. Il problema resta quello dei dirigenti. Appello del sindaco

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CAIVANO – E’ del 9 Agosto scorso la risposta autorevole del Collegio dei Revisori dei Conti che pone fine alla querelle messa su ad hoc da qualcuno per distrarre la massa da quello che sono i reali problemi che stanno attanagliando la politica caivanese.

Aveva ragione il sindaco Monopoli. La Tari non aumenta e non aumenterà questo è quello che dicono i Revisori dei Conti e adesso vorrei vedere quelli che vogliono il primo cittadino giù dallo scranno cosa si inventeranno a danno della collettività. Si perché con questo gioco infantile del “Ho ragione io e tu non capisci nulla” messo su per nascondere le vere richieste fatte al cardiologo caivanese, non si fa altro che arrecare danno alla cittadinanza caivanese e questo non lo diciamo noi ma il documento di otto pagine redatto dal trio dei Revisori. Infatti nel documento i Revisori oltre a ribadire il fatto che la TARI non aumenta e quindi bastava adottare lo stesso PEF (Piano economico finanziario ndr) dell’anno scorso, così come Simone Monopoli e l’assessore Casillo ribadivano già da tempo immemore, hanno posto anche un allarme serio e cioè quello di stabilire quanto prima, attraverso un Consiglio comunale urgente, la rateizzazione dell’imposta TARI per non arrecare ulteriore danno erariale all’ente comunale e non arrecare danni irreversibili sulla popolazione, poiché il mancato incasso della TARI potrebbe portare a degli scoperti finanziari che potrebbero inficiare sull’andamento del servizio raccolta rifiuti. Allora è a questo quelli che puntano a ritardare la rateizzazione in Consiglio? Così dopo eventuali disservizi non perderanno tempo a scaricare la colpa sul primo cittadino, sempre in nome del bene pubblico? Perciò visto che i fatti e i documenti danno, come sempre, ragione a quest’amministrazione, almeno per quanto riguarda questo tema, si faccia qualcosa, una volta e per tutte, mettendo gli interessi della collettività al centro e lasciare lavorare in santa pace quest’amministrazione e la sua giunta.

Il Collegio dei Revisori dei Conti si sofferma su un altro tipo di problema, anche questo denunciato a più riprese dal sindaco. Nel documento, che alleghiamo, i Revisori fanno riferimento a delle determinazioni anomale e per anomale specificano che troppo spesso, sempre nel settore ambiente, si trovano delle liquidazioni senza impegni di spesa o impegni di spesa assegnati a capitoli di bilanci non inerenti, proroghe illegittime o affidamenti diretti senza indizione di gara e tutto questo anche e soprattutto sotto la gestione di Vito Coppola e qui adesso ci aspettiamo una smentita ad personam dell’ex dirigente all’ambiente, peccato che quando redige gli articoli Minformo, lo fa sempre con carte alla mano.

Per quanto sopra descritto il dato politico che esce fuori è solo ed esclusivamente il seguente: ad un’amministrazione politica che ha il dovere di indirizzo e controllo sui settori sono imputabili colpe e responsabilità laddove la politica fosse connivente a tale andazzo, ma quando ci troviamo di fronte ad un sindaco che produce centinaia di documenti e denunce che attestano l’inefficienza dei settori, volendo a tutti i costi invertire la rotta delle clientele e del malaffare, non dobbiamo fare altro che toglierci il cappello e applaudirlo. Chi asserisce che l’immobilità del paese è dato dalla mala gestione del primo cittadino e che lo stesso ha l’obbligo di mediare con i dirigenti, vuol dire che o di legalità non capisce un acca o che è in mala fede. Addirittura leggere da alcuni organi di stampa molto vicini all’immutabilità che la politica è mediazione, la cosa fa rabbrividire, diciamo piuttosto che la mala politica ha mediato fino ad adesso e ha ridotto il Paese in questo stato al punto tale da farci credere che quello sia il compito principale che ha in seno la politica stessa, facendo dimenticare che la gestione della res publica in ottica di legalità non deve trovare accordi ma deve solo attenersi alle regole e soprattutto non deve scendere a compromessi con chi ha ridotto la propria città a dormitorio fatiscente. E questo il primo cittadino, tardi, ma lo ha capito prendendo le distanze da chi lo vuole fuori dalle mura del castello perché evidentemente è figura troppo scomoda per quei consiglieri che finora intendevano la politica come cosa propria e che gli permetteva di creare indotti con i responsabili di settore. E’ evidente che Monopoli tutto questo non lo permette ed è evidente che con le sue denunce il primo cittadino ha acceso i riflettori degli organi sovracomunali sui malaffari dei settori. Non a caso dopo aver ricevuto il documento dei Revisori egli stesso in accordo con l’assessore Casillo ha ritenuto opportuno interessare, per quanto affermato dai Revisori, la Procura della Corte dei Conti sulle anomalie riscontrate nelle determinazioni del settore Ambiente (vedi lettera a firma del sindaco). Quindi è per tutto questo che lo vogliamo condannare? O chi lo vuole condannare è proprio per evitare tutto questo?

lettera

Lettera a firma del sindaco

Forte del suo pensiero e dei suoi ideali che rimangono fermi al rispetto del proprio mandato elettorale, il sindaco Monopoli, attraverso la sua fanpage ufficiale fa un appello alla parte sana della sua maggioranza di fare quadrato intorno ai veri valori che hanno caratterizzato la sua lotta e quella del consigliere Mellone ai tempi dell’opposizione alla giunta Falco. Grazie anche alla testimonianza prodotta da atti e documenti, il primo cittadino ammette che quest’amministrazione laddove avesse sbagliato l’ha fatto sicuramente in buona fede, mentre chi ha detonato tutto questo clamore lo ha fatto sicuramente per interesse personale e quindi le cosiddette “mele marce”, come ama chiamarle il sindaco, devono essere emarginate.

Da questo suo post il primo cittadino lascia intendere che l’errore di “imbarcare” alcuni soggetti nella sua coalizione e che oggi tentano di destabilizzare la maggioranza, egli lo riconosce e questo gli fa onore, perché è da persone intelligenti ammettere i propri errori, ma non è che per un errore fatto la cittadinanza lo condanna, assolutamente, oggi chi lo condanna è probabilmente chi vuole che le cose a Caivano non cambino, ed è per questo che il sindaco si rivolge al consigliere Mellone, perché egli stesso sa quali sono i principi e i sentimenti che spingono il forzista di Pascarola a stare seduto tra quegli scranni e sono gli stessi che lo animavano a lottare contro i dirigenti all’epoca della consiliatura Falco e  di conseguenza Monopoli è sicuro che quei principi, nel tempo non siano potuti cambiare per volere di qualcun altro, proprio perché confida nell’essere integerrimo del consigliere Mellone e pertanto fa appello principalmente a lui e lo invita, subito dopo le vacanze, a sedersi intorno ad un tavolo e ad operare solo ed esclusivamente per il bene di Caivano, continuando comunque a tenere fede a quanto scritto nel suo post, cioè quello di mantenere le distanze dalle mele marce anche laddove la maggioranza si appianasse

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CAIVANO. Sistema delle estorsioni. Fioccano 25 Avvisi di Garanzia. Tutti i nomi.

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CAIVANO – Viaggia spedito l’iter procedurale propedeutico al processo che vedrà imputati i componenti del “Sistema delle estorsioni” che portò preventivamente all’arresto di nove persone il 10 ottobre dello scorso anno, tra politici, funzionari del Comune e malavitosi del posto.

Il 20 Marzo scorso, i sostituti Procuratori della Repubblica Francesca De Renzis, Giorgia De Ponte e Anna Frasca hanno inviato agli indagati la conclusione delle indagini art. 415 bis e 416 c.p.p. – cd Avviso di Garanzia – a tutti gli indagati in questo procedimento.

Oltre ai già noti, il numero degli indagati sale a 25 e tra i personaggi politici, oltre Giovanbattista Alibrico, Carmine Peluso, Della Rocca Arcangelo e Armando Falco, spicca il nome dell’ex Consigliere di Forza Italia Gaetano Ponticelli.

A quest’ultimo la Procura gli contesta il ruolo di informatore – insieme a Peluso e ad Alibrico -degli altri membri del clan Angelino – in particolare Cipolletti Giovanni, Volpicelli Massimiliano, Angelino Gaetano ed il capoclan Antonio Angelino alias “Tubiuccio” – in merito alle imprese aggiudicatarie dei lavori pubblici e agli importi del lavori assegnati.

Il resto dei nomi degli indagati sono già stati annoverati durante la cronaca di questo processo, dato che, chi per un ruolo chi per altri, è stato coinvolto nelle varie intercettazioni e/o vicissitudini legate alle indagini. Di seguito si riportano i nomi di chi è stato raggiunto dall’Avviso di Garanzia: Alibrico Giovanbattista attualmente detenuto, Amico Domenico, Amico Michela, Angelino Antonio alias “Tubiuccio” attualmente detenuto, Angelino Gaetano attualmente detenuto, Bernardo Giuseppe, Bervicato Raffaele attualmente detenuto, Celiento Domenico, Celiento Vincenzo, Cipolletti Giovanni attualmente detenuto, Coppeta Filomena, Della Gatta Domenico, Della Rocca Arcangelo, D’Ambrosio Antonio, Falco Armando, Galdiero Domenico attualmente agli arresti domiciliari, Lionelli Raffaele attualmente detenuto, Natale Angelo attualmente detenuto, Peluso Carmine attualmente detenuto, Peluso Francesco, Peluso Teresa, Pezzella Martino attualmente detenuto, Ponticelli Gaetano, Volpicelli Massimiliano attualmente detenuto, Zampella Vincenzo attualmente detenuto.

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Ciciliano, Caivano: Oggi sei mesi da Commissario in ricordo di Don Peppino Diana

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«Governare l’emergenza e rendere ordinario ciò che oggi viene considerato straordinario». È quanto dichiara Fabio Ciciliano, ripercorrendo l’attività svolta nei sei mesi trascorsi dalla sua nomina a Commissario straordinario di governo per il territorio del Comune di Caivano: «Ricordo che, nel mio primo giorno da Commissario, mi venne subito segnalata la presenza di sacche di amianto abbandonate da diversi mesi nel Parco Verde, proprio lì dove i bambini giocavano. In una manciata di giorni abbiamo provveduto al loro smaltimento e, nel giro di poche settimane, in quello spazio degradato e insicuro abbiamo allestito un’area giochi, dedicandola ad Antonio Giglio e Fortuna Loffredo. I sei mesi della mia nomina cadono nel trentesimo anniversario della morte di don Peppino Diana, ucciso dalla camorra. La sua lotta per la legalità vive attraverso ogni cantiere aperto, ogni risorsa recuperata e ogni cittadino coinvolto nel processo di cambiamento».

«È fondamentale agire tempestivamente, dando risposte concrete e ricostituendo il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni. Questo legame si nutre di ascolto attivo e della presenza costante sul territorio, principi che ho appreso e applico con impegno anche grazie alla mia esperienza nella protezione civile. Il mio ufficio è un grande open space che ha accolto e continua ad accogliere chiunque voglia contribuire a questo progetto», osserva Ciciliano.
Il Commissario, nominato dal Governo Meloni lo scorso 18 settembre, si sofferma sui principali passi mossi dalla sua struttura: «Con l’arrivo dei funzionari del Dipartimento della Funzione Pubblica e dei tecnici del Formez, inviati dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’insediamento dei Commissari prefettizi, abbiamo garantito la sicurezza e la stabilità della macchina amministrativa. In poche settimane abbiamo individuato progetti e finanziamenti fermi da anni. La presenza costante del Governo e dei suoi ministri, che ringrazio per il supporto, ci hanno permesso di lavorare con grande pragmatismo, definire il modello operativo e individuare nuove fonti di finanziamento per realizzare progetti emersi dall’ascolto della comunità».

Si arriva così alla stesura del Piano straordinario di interventi infrastrutturali o di riqualificazione funzionali al territorio del Comune di Caivano, approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 dicembre 2023. «Il Piano – spiega Ciciliano – si articola in tre ambiti d’intervento: interventi infrastrutturali urgenti, di supporto alle fragilità sociali e di rafforzamento della capacità amministrativa. La dotazione complessiva è di 52 milioni di euro, con un incremento significativo rispetto ai 30 milioni iniziali, a dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto nella fase di reperimento delle risorse. Con le prerogative della struttura commissariale, poi, abbiamo accelerato l’assegnazione dei lavori: siamo già al 50% di completamento del Piano grazie al prezioso lavoro del Genio Militare, di Sport e Salute e di Invitalia, partner istituzionali di assoluta qualità e velocità di azione. Ma l’obiettivo è quello di riconsegnare ai caivanesi una macchina amministrativa efficiente e ben organizzata, che sappia ricondurre all’ordinario ciò che sin qui è stato gestito in via straordinaria».

Guardando al futuro, Ciciliano annuncia le prossime tappe: «Nelle prossime settimane partiranno numerosi cantieri, come la ristrutturazione della biblioteca comunale, l’ammodernamento di parte della rete idrica, la realizzazione di un secondo asilo nido e la messa in sicurezza delle scuole. Inoltre, stiamo concentrando i nostri sforzi sugli aspetti sociali, meno visibili ma non meno importanti, come gli screening medici e il supporto alle fragilità. Presenteremo presto anche la nuova rete di trasporti urbani interregionali e un importante progetto che renderà orgogliosa l’intera comunità, non solo quella di Caivano».

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CAIVANO. Altarini di ex narcos illegali al cimitero. Interviene il Deputato Francesco Emilio Borrelli

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Cittadini caivanesi stanchi delle illegalità all’interno del cimitero caivanese fanno partire delle segnalazioni indirizzate al Deputato Francesco Emilio Borrelli dove spiegano che sono presenti diversi altarini con delle gigantografie appese alle mura di alcuni loculi della necropoli con raffigurazioni di ex pregiudicati e/o ex narcotrafficanti. Da qui nasce l’indignazione da parte del Deputato di Verde Europa Sinistra Italiana essendo conosciuto per questo tipo di battaglia tanto da spingerlo a rilasciare delle sue dichiarazioni in merito per poi diffonderle a tutte le testate giornalistiche affinchè la sua indignazione arrivi agli occhi dei Commissari Prefettizzi di Caivano in modo da porre fine a questo tipo di illegalità.

Queste le sue dichiarazioni in merito:

Borrelli: “il comune non vede nulla di come la criminalità si appropri anche dei cimiteri?”
Lo scorso giugno morì in un incidente in moto sull’asse mediano. Da allora a Salvatore Improta, legato al traffico di stupefacenti nel Parco Verde di Caivano, gli hanno dedicato, come segnalano diversi cittadini al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, altarini abusivi e manifesti al cimitero e video sui social. L’ennesima celebrazione del mondo criminale.
“La legalità al Cimitero ancora deve essere ripristinata, dato che campeggiano ancora altarini abusivi e poster di ex narcos di Caivano e del Parco Verde sulle mura pubbliche della necropoli cittadina. Come mai il comune non va a farsi una passeggiata al cimitero interrogandosi di chi sono quei faccioni appesi ai muri? Chiediamo ai commissari prefettizi di effettuare delle verifiche e di provvedere a smantellare gli eventuali omaggi abusivi ai criminali.”- ha dichiarato Borrelli.

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