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Caivano

CAIVANO, non si trova né l’elenco delle case da abbattere, né le centraline dell’aria

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CAIVANO – Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo pare che il sindaco, da diverso tempo, faccia invano richiesta di sapere quanti e quali edifici siano stati acquisiti a bene comunale perché abusivi e soggetti ad abbattimento per ordine del Tribunale e che fine avessero fatto le due centraline dell’aria di proprietà del Comune, visto che di entrambe non c’è notizia di efficienza né tanto meno si conosce l’ubicazione.

Per quanto riguarda la prima richiesta, l’ennesima fatta in data 25 Agosto, quella dell’elenco degli edifici da abbattere, il sindaco Monopoli è stato spinto a farla anche grazie alla pressione esercitata dai consiglieri dissidenti di Forza Italia che, giustamente, visti gli esiti infelici di un’urbanizzazione barbarica fatta sull’isola d’Ischia, emersa solo dopo il tragico evento del terremoto avvenuto nella sera del 21 Agosto scorso, ha fatto sì che i consiglieri forzisti si interessassero in maniera celere anche della situazione sul proprio territorio e laddove si potessero registrare situazioni analoghe porre rimedio quanto prima. Siccome tale problematica era già d’interesse di quest’amministrazione, il sindaco Monopoli, dopo la richiesta fatta dai dissidenti, ha pensato bene sollecitare con un’ulteriore richiesta al Responsabile di settore che alla data odierna non ha ancora accolto ed evaso tale richiesta.

istanzabusivismoLe opzioni che si profilano davanti a tanta negligenza da parte del settore in questione, sono due: o in realtà quest’elenco non è mai esistito e quindi nel settore non si ha contezza di quanti edifici ci siano sul territorio, costruiti ed eventualmente occupati abusivamente, o si sta tentando di allungare i tempi poiché in tali procedure c’è qualche responsabilità oggettiva di troppo che riguarda qualcuno o qualcosa da tutelare. Il dato oggettivo resta e cioè che il primo cittadino di un paese di 38.000 abitanti viene tenuto, sistematicamente, all’oscuro anche delle cose più elementari, per timore del ripristino della legalità che egli sta tentando di instaurare sul territorio.

La seconda istanza che il primo cittadino di Caivano ha formulato, anche questa per l’ennesima volta, è una semplice richiesta per essere edotto dell’ubicazione fisica delle due centraline di proprietà del Comune di Caivano. Delle due una si sapeva che era stata data in gestione in maniera gratuita all’associazione Onlus “APAM” e che grazie al suo supporto si doveva monitorare la qualità dell’aria sul territorio caivanese. Servizio espletato fino a Dicembre del 2016, poi di questa centralina e tanto meno dell’associazione APAM non si è saputo più nulla. Voci di corridoio vogliono l’associazione sopra menzionata non abilitata e quindi non capace di effettuare la manutenzione ordinaria e la taratura periodica dei sistemi hardware della centralina. Dubbi già paventati all’epoca della stipula della convenzione dall’allora dirigente al settore Vito Coppola. Dell’altra centralina in effetti, terminata la vecchia convenzione con la ditta denominata “Natura srl”, non si è mai saputo che fine avesse fatto, indiscrezioni raccolte vogliono che fosse servita per pezzi di ricambio per l’altra centralina data in gestione ad APAM, perché entrambe dopo la convenzione “Natura srl” erano ridotte in malo modo, quindi allora si pensò bene di ricavarne una dalle due, ma queste sono solo indiscrezioni e a tal proposito non c’è nulla di ufficiale.

istanzacentralineDi ufficiale c’è solo che ai cittadini caivanesi a partire dal primo cittadino, non è dato sapere né quanti immobili abusivi ci siano sul territorio e né che fine hanno fatto le due centraline che misuravano la qualità dell’aria. Chi continua a dire che queste siano inefficienze dell’amministrazione continuando ancora a difendere i responsabili di settore, si faccia avanti.

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Caivano

CAIVANO. Sistema delle estorsioni. Fioccano 25 Avvisi di Garanzia. Tutti i nomi.

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CAIVANO – Viaggia spedito l’iter procedurale propedeutico al processo che vedrà imputati i componenti del “Sistema delle estorsioni” che portò preventivamente all’arresto di nove persone il 10 ottobre dello scorso anno, tra politici, funzionari del Comune e malavitosi del posto.

Il 20 Marzo scorso, i sostituti Procuratori della Repubblica Francesca De Renzis, Giorgia De Ponte e Anna Frasca hanno inviato agli indagati la conclusione delle indagini art. 415 bis e 416 c.p.p. – cd Avviso di Garanzia – a tutti gli indagati in questo procedimento.

Oltre ai già noti, il numero degli indagati sale a 25 e tra i personaggi politici, oltre Giovanbattista Alibrico, Carmine Peluso, Della Rocca Arcangelo e Armando Falco, spicca il nome dell’ex Consigliere di Forza Italia Gaetano Ponticelli.

A quest’ultimo la Procura gli contesta il ruolo di informatore – insieme a Peluso e ad Alibrico -degli altri membri del clan Angelino – in particolare Cipolletti Giovanni, Volpicelli Massimiliano, Angelino Gaetano ed il capoclan Antonio Angelino alias “Tubiuccio” – in merito alle imprese aggiudicatarie dei lavori pubblici e agli importi del lavori assegnati.

Il resto dei nomi degli indagati sono già stati annoverati durante la cronaca di questo processo, dato che, chi per un ruolo chi per altri, è stato coinvolto nelle varie intercettazioni e/o vicissitudini legate alle indagini. Di seguito si riportano i nomi di chi è stato raggiunto dall’Avviso di Garanzia: Alibrico Giovanbattista attualmente detenuto, Amico Domenico, Amico Michela, Angelino Antonio alias “Tubiuccio” attualmente detenuto, Angelino Gaetano attualmente detenuto, Bernardo Giuseppe, Bervicato Raffaele attualmente detenuto, Celiento Domenico, Celiento Vincenzo, Cipolletti Giovanni attualmente detenuto, Coppeta Filomena, Della Gatta Domenico, Della Rocca Arcangelo, D’Ambrosio Antonio, Falco Armando, Galdiero Domenico attualmente agli arresti domiciliari, Lionelli Raffaele attualmente detenuto, Natale Angelo attualmente detenuto, Peluso Carmine attualmente detenuto, Peluso Francesco, Peluso Teresa, Pezzella Martino attualmente detenuto, Ponticelli Gaetano, Volpicelli Massimiliano attualmente detenuto, Zampella Vincenzo attualmente detenuto.

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Ciciliano, Caivano: Oggi sei mesi da Commissario in ricordo di Don Peppino Diana

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«Governare l’emergenza e rendere ordinario ciò che oggi viene considerato straordinario». È quanto dichiara Fabio Ciciliano, ripercorrendo l’attività svolta nei sei mesi trascorsi dalla sua nomina a Commissario straordinario di governo per il territorio del Comune di Caivano: «Ricordo che, nel mio primo giorno da Commissario, mi venne subito segnalata la presenza di sacche di amianto abbandonate da diversi mesi nel Parco Verde, proprio lì dove i bambini giocavano. In una manciata di giorni abbiamo provveduto al loro smaltimento e, nel giro di poche settimane, in quello spazio degradato e insicuro abbiamo allestito un’area giochi, dedicandola ad Antonio Giglio e Fortuna Loffredo. I sei mesi della mia nomina cadono nel trentesimo anniversario della morte di don Peppino Diana, ucciso dalla camorra. La sua lotta per la legalità vive attraverso ogni cantiere aperto, ogni risorsa recuperata e ogni cittadino coinvolto nel processo di cambiamento».

«È fondamentale agire tempestivamente, dando risposte concrete e ricostituendo il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni. Questo legame si nutre di ascolto attivo e della presenza costante sul territorio, principi che ho appreso e applico con impegno anche grazie alla mia esperienza nella protezione civile. Il mio ufficio è un grande open space che ha accolto e continua ad accogliere chiunque voglia contribuire a questo progetto», osserva Ciciliano.
Il Commissario, nominato dal Governo Meloni lo scorso 18 settembre, si sofferma sui principali passi mossi dalla sua struttura: «Con l’arrivo dei funzionari del Dipartimento della Funzione Pubblica e dei tecnici del Formez, inviati dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’insediamento dei Commissari prefettizi, abbiamo garantito la sicurezza e la stabilità della macchina amministrativa. In poche settimane abbiamo individuato progetti e finanziamenti fermi da anni. La presenza costante del Governo e dei suoi ministri, che ringrazio per il supporto, ci hanno permesso di lavorare con grande pragmatismo, definire il modello operativo e individuare nuove fonti di finanziamento per realizzare progetti emersi dall’ascolto della comunità».

Si arriva così alla stesura del Piano straordinario di interventi infrastrutturali o di riqualificazione funzionali al territorio del Comune di Caivano, approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 dicembre 2023. «Il Piano – spiega Ciciliano – si articola in tre ambiti d’intervento: interventi infrastrutturali urgenti, di supporto alle fragilità sociali e di rafforzamento della capacità amministrativa. La dotazione complessiva è di 52 milioni di euro, con un incremento significativo rispetto ai 30 milioni iniziali, a dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto nella fase di reperimento delle risorse. Con le prerogative della struttura commissariale, poi, abbiamo accelerato l’assegnazione dei lavori: siamo già al 50% di completamento del Piano grazie al prezioso lavoro del Genio Militare, di Sport e Salute e di Invitalia, partner istituzionali di assoluta qualità e velocità di azione. Ma l’obiettivo è quello di riconsegnare ai caivanesi una macchina amministrativa efficiente e ben organizzata, che sappia ricondurre all’ordinario ciò che sin qui è stato gestito in via straordinaria».

Guardando al futuro, Ciciliano annuncia le prossime tappe: «Nelle prossime settimane partiranno numerosi cantieri, come la ristrutturazione della biblioteca comunale, l’ammodernamento di parte della rete idrica, la realizzazione di un secondo asilo nido e la messa in sicurezza delle scuole. Inoltre, stiamo concentrando i nostri sforzi sugli aspetti sociali, meno visibili ma non meno importanti, come gli screening medici e il supporto alle fragilità. Presenteremo presto anche la nuova rete di trasporti urbani interregionali e un importante progetto che renderà orgogliosa l’intera comunità, non solo quella di Caivano».

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CAIVANO. Altarini di ex narcos illegali al cimitero. Interviene il Deputato Francesco Emilio Borrelli

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Cittadini caivanesi stanchi delle illegalità all’interno del cimitero caivanese fanno partire delle segnalazioni indirizzate al Deputato Francesco Emilio Borrelli dove spiegano che sono presenti diversi altarini con delle gigantografie appese alle mura di alcuni loculi della necropoli con raffigurazioni di ex pregiudicati e/o ex narcotrafficanti. Da qui nasce l’indignazione da parte del Deputato di Verde Europa Sinistra Italiana essendo conosciuto per questo tipo di battaglia tanto da spingerlo a rilasciare delle sue dichiarazioni in merito per poi diffonderle a tutte le testate giornalistiche affinchè la sua indignazione arrivi agli occhi dei Commissari Prefettizzi di Caivano in modo da porre fine a questo tipo di illegalità.

Queste le sue dichiarazioni in merito:

Borrelli: “il comune non vede nulla di come la criminalità si appropri anche dei cimiteri?”
Lo scorso giugno morì in un incidente in moto sull’asse mediano. Da allora a Salvatore Improta, legato al traffico di stupefacenti nel Parco Verde di Caivano, gli hanno dedicato, come segnalano diversi cittadini al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, altarini abusivi e manifesti al cimitero e video sui social. L’ennesima celebrazione del mondo criminale.
“La legalità al Cimitero ancora deve essere ripristinata, dato che campeggiano ancora altarini abusivi e poster di ex narcos di Caivano e del Parco Verde sulle mura pubbliche della necropoli cittadina. Come mai il comune non va a farsi una passeggiata al cimitero interrogandosi di chi sono quei faccioni appesi ai muri? Chiediamo ai commissari prefettizi di effettuare delle verifiche e di provvedere a smantellare gli eventuali omaggi abusivi ai criminali.”- ha dichiarato Borrelli.

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