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AFRAGOLA, Tuccillo nomina la commissione Toponomastica non senza polemiche

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AFRAGOLA – Secondo il regolamento della Toponomastica approvato in Consiglio Comunale, il sindaco aveva l’obbligo di nominare quattro elementi presi tra i consiglieri comunali – due di maggioranza e due di opposizione – che dovevano formare la Commissione Toponomastica, ossia quell’organo che decide e vigila su eventuali cambiamenti alla toponomastica urbana. Bene, il compito di nominare la commissione, attraverso una conferenza di capigruppo fu deciso di delegarlo al Presidente del Consiglio Nicola Perrino circa un anno e mezzo fa. Da allora della nomina di questa commissione non se ne è più parlato. Solo oggi, viste le negligenze del Presidente Perrino, il primo cittadino, a distanza di poco più di otto mesi dalla fine del suo mandato, decide di prendere le redini della situazione in mano e nominare i quattro esponenti della commissione. Nominando tra le file della maggioranza Nicola Petrellese di “A viso Aperto” e Camillo Manna del PD, tra le file dell’opposizione Raffaele Fusco ex PDL e Antonio Caiazzo di Forza Italia.

Appena fatte le nomine è scoppiata la polemica, perché stando a indiscrezioni raccolte, il sindaco ha nominato questi quattro consiglieri formanti la Commissione Toponomastica, senza ascoltare il parere o eventuali segnalazioni da parte dei gruppi politici. Ancora una volta il primo cittadino afragolese decide in maniera del tutto autonoma. Col suo modo di fare il primo cittadino fa fare una magra figura anche al Presidente del Consiglio Nicola Perrino, anche perché se è vero che era nelle sue piene facoltà, come da regolamento, nominare la Commissione Toponomastica, è anche vero che era stato delegato Nicola Perrino a farlo. Allora perché non sollecitare il Presidente a fare il suo dovere? Questo ci deve far pensare che tra il sindaco ed il Presidente non ci sia più dialogo?

A tal proposito abbiamo voluto sentire il parere di qualche consigliere comunale, tra i quali anche qualche nominato della commissione. Ai nostri microfoni il consigliere Antonio Pannone dichiara: “Siamo alle comiche finali – dichiara il consigliere –  una semplice procedura istituzionale si trasforma in un caso per la manifesta, cronica  inadeguatezza politica ed istituzionale di Tuccillo. Sia chiaro: nel deprimente contesto dei disastri combinati dallo stesso Tuccillo in quattro anni, la problematica della toponomastica incide davvero poco. Del resto, basta farsi un giro per Afragola per rendersi conto del degrado e dello squallore che regnano sovrani grazie a Tuccillo e alla sua banda di incompetenti.

Perciò con il decreto di nomina dei componenti della Commissione consultiva per la toponomastica non è accaduto niente di sconvolgente. È solo l’ennesima figuraccia di Tuccillo. Siamo di fronte ad un atto di degradante insensibilità politico-istituzionale, conseguenza o di scelte unilaterali o di poco edificanti pratiche di contrattazione coi singoli; di certo non è il prodotto di un corretta e sana dialettica con le opposizioni, che Tuccillo, in quattro anni, non ha mai saputo instaurare. Infatti, i consiglieri di opposizione non ne sapevano nulla, come mi hanno ovviamente confermato, ad esempio, Biagio Castaldo, Aniello Baia e Camillo Giacco. Addirittura, quando il decreto gli è stato notificato, in quanto componente della maggioranza, nella sala riunioni delle Commissioni consiliari, anche il consigliere Camillo Manna ha affermato, con la chiarezza e la sincerità che da sempre lo contraddistinguono, che non sapeva nulla della sua nomina disposta con lo stesso provvedimento.

Il problema, dunque, è che Tuccillo non solo non ha saputo amministrare la città – continua Pannone – ma non ha saputo gestire neppure i rapporti istituzionali, non ha saputo dialogare con i gruppi e i consiglieri di opposizione, chiudendosi in una logica solipsistica. E francamente non suscita alcun interesse sapere se oggi, in prossimità della scadenza elettorale, pensa di poter offrire nomine  a chi, nei suoi disperati ragionamenti, potrebbe essere disponibile a candidarsi con lui. Inoltre, ha confermato di aver scarso rispetto per il Consiglio Comunale e per il presidente dell’assemblea, poiché ha sostanzialmente voluto certificare, come si evince anche dal testo del decreto, che il Presidente Perrino non è stato capace di procedere nei mesi scorsi, anche sul piano della semplice interlocuzione con i gruppi di maggioranza e opposizione,  all’individuazione dei quattro consiglieri comunali che dovrebbero entrare a far parte della Commissione. Quando si è diffusa la notizia del decreto di nomina dei consiglieri, un autorevole esponente della maggioranza  ha sottolineato che non era il caso di agitarsi perché si tratta dei <<colpi finali di un prossimo cadavere politico che avrà la sua pestilenziale fase di decomposizione>>, qualche altro commentatore dei fatti politici locali diceva che <<si è scritto un altro capitolo della saga di una città martoriata che affonda perché è stata colpevolmente affidata ad un chiachiello che cerca di sopravvivere>>. Bene, senza cedere alla suggestionare di tali colorite espressioni,  è preferibile limitarsi a ribadire che  Afragola merita di più e che bisogna al più presto voltare pagina. I signori della maggioranza – conclude il consigliere Antonio Pannone – non hanno avuto gli attributi per associarsi alle opposizioni e porre fine ad una fallimentare esperienza amministrativa.  A salvare il destino della nostra amata Città ci penseranno gli elettori  afragolesi fra qualche mese”.

Per quanto riguarda uno dei decretati, ovvero il consigliere Raffaele Fusco ex PDL, adesso indipendente, che si è dimesso dalla carica di membro della commissione all’indomani della ricezione del decreto del sindaco, voci di corridoio lo volevano dimissionario perché alcuni consiglieri avevano fatto pressioni su di lui affinché si dimettesse, visto che nessun gruppo della minoranza ha segnalato il suo nome. A smentire queste indiscrezioni è stato proprio il diretto interessato, il consigliere Raffaele Fusco che ai nostri microfoni ha dichiarato: “Non sono a conoscenza di nessuna polemica, come non ero a conoscenza della nomina fino a quando non me l’ha anticipato la segretaria del sindaco in una chiacchierata informale dopo che mi ero recato al Comune per una segnalazione fatta al Responsabile Iazzetta. So solo che mi è stato decretato dal sindaco il ruolo di membro della Commissione Toponomastica al quale ho ringraziato del pensiero rivolto alla mia persona e contestualmente ho rassegnato le mie dimissioni perché impossibilitato, per vicende personali in merito allo stato di salute di un mio stretto parente, a seguire tutto quello che concerne il lavoro di questa commissione. Non ho ricevuto pressioni di alcun tipo, anche perché se non avessi avuto i problemi appena descritti, mi avrebbe fatto davvero piacere occuparmi della toponomastica afragolese, perché mi piace davvero e non avrei esitato a non ascoltare eventuali pressioni che, ripeto, non ci sono state e il mio rifiuto è dato solo ed esclusivamente a fatti personali che mi impediscono di assumere ulteriori impegni. Per quanto riguarda eventuali polemiche che, ripeto non ne sono a conoscenza, inviterei tutti i consiglieri a rasserenare gli animi ed evitare polemiche sterili come queste. Ci sono cose più importanti da pensare, c’è in ballo l’interesse di un’intera comunità che tra poco sarà chiamata al voto e noi, che abbiamo l’obbligo morale di metterli nella condizione di dare consenso in maniera serena a chi secondo loro ha espresso la vera arte nobile della politica, non possiamo badare agli inciuci di quartiere”.

La conferma che il sindaco Tuccillo non abbia ascoltato i pareri dei gruppi politici arriva anche dal diretto interessato Camillo Manna del PD che davanti ai nostri taccuini dichiara: “Ieri mi è arrivata la nomina di membro della commissione attraverso il decreto del sindaco, ma giuro che di questa nomina fino a ieri non ne sapevo nulla, come non so nulla nemmeno della polemica che qualche consigliere ha cercato di sollevare. Sono lusingato dal fatto che il sindaco abbia pensato a me ma, attualmente, mi riservo dal fatto di proseguire in questa nuova avventura oppure declinare l’invito, anche perché bisogna capire bene, in che tempi e modi bisogna muoversi, visto che manca poco alla fine del mandato del sindaco. Tuttavia, devo dire la verità, io sono del parere che il sindaco deve fare il sindaco fino all’ultimo giorno della sua consiliatura e se c’è qualche incombenza che lo vede obbligato a decretare qualcosa è giusto che lo faccia non tenendo conto se il tempo a sua disposizione è troppo o è poco”.

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AFRAGOLA. Il Sindaco Antonio Pannone vara la nuova giunta

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AFRAGOLA – Dopo aver effettuato l’azzeramento della giunta, per riottenere nuovi equilibri, date le evoluzioni avute in Consiglio Comunale, il Sindaco Antonio Pannone si appresta a formare la nuova giunta.

Da indiscrezioni raccolte da Minformo i formanti il nuovo esecutivo saranno: Chiara Nespoli, Perla Fontanella, Antonio Giacco e Pasquale De Stefano, confermati inoltre la vicesindaco Pina Castiello e Aniello Silvestro.

Nelle prossime ore sapremo di quali deleghe saranno investite.

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VIDEO – AFRAGOLA. Dopo il caso del bambino autistico, in un’altra scuola, bambini si sposano con l’assenso delle insegnanti e della dirigente

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AFRAGOLA – Se da un lato il comune normanno è passato alla ribalta nazionale per il deplorevole comportamento di una dirigente scolastica che allontana un ragazzo autistico dall’aula mentre si conversa sul fenomeno del bullismo, dall’altro lato c’è un’altra dirigente scolastica che non sa cosa fanno le proprie insegnanti a scuola durante il tempo di ricreazione.

È quanto successo al 3° Circolo Didattico Aldo Moro di Afragola. Durante i minuti di ricreazione, in una terza elementare, con l’assenso dell’insegnante che per l’occasione si è anche improvvisata cameramen e regista del momento, si è messa in atto la scena di un matrimonio eterosessuale tra due bambini, per i quali nei giorni scorsi era già trapelata la notizia del loro scherzoso fidanzamento in classe, con tanto di rito cristiano con un foglio a simboleggiare il Vangelo, marcia nuziale, scambio di fedi e lancio del bouquet.

La notizia è trapelata subito tra i genitori dei bambini poiché il video girato dalle insegnanti ha fatto subito il giro dei social, fino ad arrivare anche ai contatti della nostra redazione accompagnato dall’indignazione di alcuni genitori.

Premesso che l’indignazione dei genitori è più che giustificata in quanto l’età precoce dei bambini – stiamo parlando di fanciulli di otto anni ai quali si dovrebbero trasmettere ben altri valori – desta qualche preoccupazione, in merito allo sviluppo psicologico degli attori di quel video, inerente i potenziali quesiti o dubbi che possano sorgere nella mente di un bambino ignaro di tutte le realtà legate al pre e post matrimonio, come quella di una nascita di un bambino ad esempio, da sempre condizione quest’ultima presente nel loro immaginario, dato che essi stessi rappresentano il frutto di un matrimonio o di una unione sentimentale che dir si voglia.

Avallare, a quell’età, un legame affettivo con conseguente messa in scena dell’obiettivo finale di una relazione sentimentale è una scelta diseducativa che, per tanti motivi, va contro ogni principio pedagogico.

Al di là dell’aspetto psichico legato alla tenera età – un’età a cui non va assolutamente iniettato o promosso alcun principio di precocità sentimentale – c’è anche un aspetto morale a cui insegnanti e dirigenti scolastici hanno il dovere di adempiere ed è quello di cercare di mantenere la Scuola al di fuori della propaganda cattolico-cristiana, lasciandola nel suo recinto di Istituzione laica, seguendo, contestualmente, i principi della pedagogia moderna, la quale riconosce, attualmente in Italia, ben 15 modelli di famiglia, a partire da quella classica patriarcale – inscenata a scuola – oggi in minor numero rispetto alle altre quattordici, passando per le famiglie monosessuali, fino a terminare con le unioni civili e quindi le famiglie omosessuali.

Nel rispetto della laicità dell’Isituzione Scuola, qualche genitore si è rivolto alla dirigente scolastica per sapere se la stessa fosse a conoscenza di quanto stesse accadendo in quella classe, dopo alcuni tentennamenti, cadute di linea telefonica improvvise, la Prof.ssa Francescalaura Casillo, si ripropose di informarsi meglio con le docenti su quanto accaduto. A distanza di tre giorni, poiché il desolante evento si è consumato venerdì 22 Marzo scorso, la dirigente fa sapere che tale increscioso evento faceva parte del programma delle attività didattiche e i bambini stavano imparando cosa sia e come si svolge un matrimonio tra due persone. Come se per insegnare cosa sia stata la Seconda Guerra Mondiale si chiedesse ai bambini di portare elmetti e divise poiché all’indomani si inscena la guerra a bordo di carri armati.

Per questi motivi è bene precisare che laddove sia stata svolta realmente un’attività didattica e non di un maldestro tentativo di tutelare la sprovvedutezza delle insegnanti, non si è rispettata la laicità della scuola, dato che è andato in scena un rito cristiano, non si è tutelata la libertà di una potenziale sessualità dei bambini, dato che si è inscenato un matrimonio eterosessuale, di contra, così facendo, non si insegna ai bambini il rispetto per le altre tendenze sessuali (omo, trans, lesbo, etc.), non si è avuto il rispetto per l’età, precoce rispetto alla libertà sessuale – rischiando di inquinare l’ingenuità di qulche bambino con la malizia di qualcun altro, dato che nel video si vede chiaramente il gesto alquanto violento di un’amichetta degli sposi nel voler costringere i due “attorini” a baciarsi – e non si è avuto neanche rispetto per i genitori che hanno chiesto delucidazioni, dato che le attività didattiche non si svolgono durante il tempo concesso per la merenda.

Nella speranza che sia stata una leggerezza delle insegnanti dettata dalla voglia di passare dei momenti ludici con i propri alunni, i genitori indignati, più che dei maldestri tentativi di mascherare la realtà, avrebbero preferito sincere scuse con la garanzia che eventi incresciosi come questi non accadessero più per la tutela della psiche dei bambini e dell’Istituzione laica della Scuola.

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AFRAGOLA. Capitolato carente delle info necessarie. Revocato il bando di gara per la scuola dell’Addolorata

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AFRAGOLA – La sprovvedutezza della politica, inevitabilmente, si ripercuote anche nei settori. È notizia di oggi quella della revoca del bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con modalità alquanto bizzarre e naif, come avrebbe detto un caro ex sindaco rimastomi nel cuore.

Il Comune di Afragola nella persona della Dott.ssa Pedalino pubblica un bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con importo a base d’asta di € 570mila euro.

Il capitolato pubblicato però appare lacunoso e privo delle principali informazioni, utili agli operatori economici intenzionati a parteciparvi. Infatti nel capitolato non è chiarito se all’interno della struttura le suore, attualmente domiciliate in quell’immobile, dovranno continuare ad abitare quell’edificio oppure no. Non era specificato se si fosse trattato di gestione del servizio come riportato nel bando oppure una normale concessione dato che memori dell’affidamento appena concluso, il servizio constatava nella gestione mista tra privati e semiconvittori. Non solo. Ad una prima lettura del capitolato appare lampante anche la mancanza di informazioni circa le convenzioni statali sulla denominazione “paritaria” e a chi saranno destinati eventuali fondi ministeriali. Il capitolato inoltre era sprovvisto anche di costi di manodopera, utenze, Tari e tutto quello che riguardano le spese vive per una gestione di un immobile e del totale servizio. Insomma un capitolato carente di tutto quello che serve ad un operatore economico per potersi fare i famosi “conti della massaia” e stabilire se partecipare e in che percentuale effettuare il ribasso a base d’asta.

Galeotte sono state le numerose FAQ inviate da alcuni operatori economici al RUP del progetto che come spesso accade coincide con la Dirigente del Settore. Le copiose domande di chiarimento rivolte avranno messo in serie difficoltà il redattore del capitolato al punto tale da farle fare marcia indietro sull’intero iter burocratico, revocando di fatto il bando di gara pubblicato dalla Centrale Unica di Committenza dell’Area Nolana.

Un dato amministrativo desolante che denota tutta l’incapacità dei Settori nell’espletare un semplice servizio di indizione di incanto ad evidenza pubblica. Il quale avrebbe permesso all’Amministrazione Pannone di affidare in tempi rapidi il Servizio della gestione della scuola in città. Ma così non è stato.

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