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ACERRA GdF sequestra due milioni di euro in beni a imprenditori Pellini

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ACERRA – Il Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli ha eseguito un ulteriore e ingente sequestro patrimoniale dei profitti illeciti accumulati negli anni, attraverso la continuata perpetrazione di gravi reati ambientali, dal gruppo imprenditoriale riconducibile ai fratelli Pellini di Acerra. Lo scorso 14 febbraio, il dipendente Reparto aveva già dato esecuzione ad un cospicuo sequestro patrimoniale, per un valore di circa 200 milioni di euro, nei confronti di Giovanni, Salvatore e Cuono Pellini, recentemente condannati in via definitiva per il reato di disastro ambientale e, allo stato attuale, ristretti presso le case circondariali di Rieti e di Santa Maria Capua Vetere.

In specie, sulla base di un provvedimento emanato dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Napoli, su proposta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, erano stati sequestrati 250 fabbricati, 68 terreni, 50 autoveicoli ed automezzi industriali, 3 aeromobili e 49 rapporti bancari. In quella circostanza, tuttavia, era emersa, come particolarmente anomala, l’irrisoria quantità di capitali liquidi rintracciati sui conti correnti dei citati imprenditori. Prendendo le mosse dalle risultanze investigative acquisite sugli asset patrimoniali riconducibili alla stessa famiglia Pellini, il Gico di Napoli ha quindi sviluppato ulteriori mirati accertamenti di natura economico-patrimoniale, soprattutto attraverso l’esame e l’approfondimento della copiosa documentazione reperita presso alcune banche.

Gli elementi informativi così acquisiti hanno condotto la polizia giudiziaria operante all’individuazione di una società fiduciaria con sede nel centro di Milano, presso la quale era stato acceso dai fratelli Pellini un mandato fiduciario, la cui esistenza è stata artatamente dissimulata mediante fittizia intestazione alle rispettive mogli. Pertanto, anche questa “cassaforte” di famiglia – con una consistenza ammontante a circa 2,2 milioni di euro, in denaro contante e titoli di Stato – è stata ora sottoposta a sequestro patrimoniale

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Acerra: incendia l’auto e poi si ferma a guardare l’incendio

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In quel di Acerra, al corso Italia, prima incendia la propria vettura e, poi, come se fosse un film da cui trarne giovamento, si ferma per ammirare il rogo da egli stesso provocato.
L’uomo, protagonista di questa vicenda al limite della piromania, si chiama Antonio Bruno, quarantenne, sembrerebbe incensurato.
Ora dovrà rispondere di incendio. Il Bruno è in attesa di giudizio.
Ancora ignote le motivazioni dietro il suo gesto.


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Bancomat nel mirino in piena notte, l’episodio in via Annunziata ad Acerra. Indagini in corso

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Intorno alle 4 della notte appena trascorsa, ad Acerra, si è verificato il tentativo di furto a un bancomat. I carabinieri, allertati dal 112, sono intervenuti su via Annunziata dove poco prima ignoti avevano tentato di manomettere l’Atm di un istituto bancario tagliando alcune parti metalliche. I malviventi sono scappati senza bottino, una volta fatto scattare l’allarme. Sono in corso indagini da parte dei carabinieri della locale stazione.

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Questione ambientale. “no alla quarta linea del termovalorizzatore” trasmesso alla Regione Campania

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‘No alla quarta linea del termovalorizzatore’, il documento dei sindaci trasmesso al Ministero dell’Ambiente, alla Regione Campania ed alla Città Metropolitana. Nove gli amministratori che hanno sottoscritto l’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale di Acerra, che punta a creare una rete tra sindaci lavorando in maniera sinergica per la tutela ambientale e sanitaria dei territori. Firmatari i Comuni di Acerra, Afragola, Brusciano, Casalnuovo di Napoli, Castello di Cisterna, Marcianise, Marigliano, Pomigliano d’Arco e San Felice a Cancello, i quali si  impegnano ad istituire un Tavolo Permanente che tenga conto di un piano d’azione per “rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili”.

“La tutela della salute e dell’ambiente costituisce un obiettivo prioritario dell’azione amministrativa – recita il documento – anche e soprattutto al fine di contenere i rischi sanitari che rappresentano un problema particolarmente avvertito nelle nostre città. Il dramma ambientale di questi territori deve assurgere, in modo concreto, a ‘questione politica nazionale’ di cui i governi, nazionali e regionali, devono farsi carico per le rilevanti implicazioni sociali, umane, finanziarie ed epidemiologiche”.

I sindaci manifestano la contrarietà alla paventata realizzazione della quarta linea del termovalorizzatore di Acerra rifacendosi anche al principio di precauzione quale riferimento giuridico qualificante dell’azione amministrativa comunale al fine di prevenire e contenere ogni rischio per le proprie comunità. “Il termovalorizzatore di Acerra è l’impianto di trattamento rifiuti più rilevante della Campania ed è una delle concause che concorrono all’indice di saturazione – sottolinea il sindaco di Acerra Tito d’Errico ecco perché è fondamentale che Città Metropolitana individui questo territorio come area non idonea alla localizzazione di ulteriori impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti nel rispetto dei criteri generali stabiliti dalla Regione Campania”. Tra le richieste dei sindaci figurano:

non realizzare la quarta linea del termovalorizzatore ubicato sul territorio  di Acerra e di giungere ad un suo progressivo decremento operativo; adottare atti e provvedimenti che escludano categoricamente la realizzazione di una nuova linea di combustione dell’impianto di Acerra, la cui ricaduta, in termini di sostenibilità ambientale coinvolge i territori limitrofi oltre che l’originaria ubicazione dell’impianto; prevedere l’eventuale carico di ulteriori impianti di trattazione termica dei rifiuti diluito su tutto il territorio regionale salvaguardando le province di Napoli e Caserta; adottare atti e provvedimenti che escludano categoricamente l’insediamento di nuovi impianti  di trattamento dei rifiuti speciali nel comparto territoriale di riferimento;

prevedere forme incentivanti per i Comuni che raggiungono un’alta percentuale di Raccolta Differenziata ed un alto grado di riciclabilità del materiale riducendo al minimo i rifiuti pro capite destinati ad incenerimento; implementare percorsi di screening gratuiti in tutte le aree coinvolte in accordo con le Asl di competenza; rendere operativo con urgenza l’Osservatorio Ambientale Regionale del termovalorizzatore di Acerra previsto dall’art 21 bis della L.R. 26 maggio 2016  n. 14  coinvolgendo i rappresentanti territoriali dei Comuni interessati; implementare con urgenza le azioni di monitoraggio dei livelli di inquinamento atmosferico per i Comuni sede di impianti di trattamento rifiuti, così come previsto dall’art.21 ter della L.R. 14/2016, estendendole ai Comuni limitrofi; la partecipazione dei Comuni al recupero di energia che si ricava dal termovalorizzatore.

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