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AFRAGOLA, c’è mistero sull’area retrostante alla statua di Padre Pio in via Roma

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AFRAGOLA – Già da diversi anni i cittadini afragolesi si domandano che fine dovesse fare quello spazio retrostante la statua di Padre Pio all’angolo tra Viale Sant’Antonio e Via Roma. In realtà, specialmente oggi, con Piazza Garibaldi tirata a lustro, quell’angolo non è proprio un gran belvedere con quel muro di cinta che cela di sicuro sporcizia e sterpaglia con annesso ecomostro di tre piani. E a dire la verità, in questi anni la politica si è interessata spesso – se non si va errati – della ex proprietà “Casa Albergo San Pio X” delle “Piccole Ancelle di Cristo Re” poi acquisita a Patrimonio comunale, ma è proprio la politica che non è stata mai in grado di realizzare le proprie idee.

Con l’amministrazione Nespoli, a dire il vero, si pensò di sfruttare tale area nell’interesse del bene collettivo, infatti l’amministrazione di allora si promise di creare un parcheggio in pieno centro che facilitasse il traffico e la sosta per tutti quelli che avessero dovuto godere del centro urbano e del santuario. Idea questa che è rimasta nel cassetto fino ai giorni nostri ma che mai è stata presa in seria considerazione, soprattutto dall’amministrazione Tuccillo, che mai ha dimostrato interesse su tale problematica. Anche se da alcune indiscrezioni, rivelateci dall’ex assessore Salvatore Iavarone in diretta Facebook nel nostro format webvisivo Simposio, pare che nelle intenzioni della giunta Tuccillo, quello spazio sarebbe dovuto servire per creare quaranta nuovi appartamenti. Questo vuol dire altre colate di cemento in pieno centro. Ma se è di questo che necessita la città afragolese, va bene così. Ma siamo sicuro che tale soluzione non sia in contrasto con le attuali norme urbanistiche vigenti?

Ricordiamo i nostri lettori che anche Afragola, come tutti i paesi limitrofi, dovrà mettere mano al P.U.C. (Piano Urbanistico Comunale) e non vorremmo che questa fretta sia dettata proprio dal fatto che magari un domani, dotati di tale strumento, quest’enorme cubatura di cemento non rientrerebbe sicuramente nel piano da adottare. Ma un’altra cosa che lascia perplessi gli afragolesi è: com’è possibile che mentre un’amministrazione abbia l’idea che in pieno centro ad Afragola manchino parcheggi, un’altra amministrazione addirittura crede che di parcheggi ce ne siano abbastanza al punto da poter ospitare altre 40 famiglie? Il tutto appare molto strano e questo fa si che la gente diffida sempre più della politica che nulla fa per far pensare che dietro queste manovre in realtà non ci sia nessun interesse e che lo si faccia veramente per il bene collettivo.

Un’altra anomalia di quest’amministrazione che fomenta sospetti su questa problematica è il fatto che sono passati sei mesi da quando l’ex assessore Salvatore Iavarone ha scritto per poter effettuare un accesso agli atti e ancora non ha ottenuto risposta dagli organi preposti. Cosa c’è da nascondere dietro questo cambio di destinazione d’uso di quel terreno? E questo quello che si domanda l’ex assessore e lo ha fatto anche davanti alle nostre telecamere. Se proprio si deve costruire un nuovo edificio in pieno centro, è giusto che gli afragolesi sappiano: chi lo costruisce, come, quando ma soprattutto perché e soprattutto se nei CdA delle varie aziende che lo costruiranno ci sono amici, cugini o parenti di consiglieri comunali o assessori. In effetti l’ex assessore, quel famoso 4 Maggio non ha fatto altro che chiedere quello che era nel suo diritto: “Trasparenza” ma evidentemente questa parola agli amministratori del Palazzo è un termine sconosciuto visto che è da Maggio che Iavarone attende una risposta e adesso la attendono anche gli afragolesi: Cosa c’è dietro “Padre Pio”?

Istanza formulata da Salvatore Iavarone

Istanza formulata da Salvatore Iavarone

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AFRAGOLA. Il Sindaco Antonio Pannone vara la nuova giunta

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AFRAGOLA – Dopo aver effettuato l’azzeramento della giunta, per riottenere nuovi equilibri, date le evoluzioni avute in Consiglio Comunale, il Sindaco Antonio Pannone si appresta a formare la nuova giunta.

Da indiscrezioni raccolte da Minformo i formanti il nuovo esecutivo saranno: Chiara Nespoli, Perla Fontanella, Antonio Giacco e Pasquale De Stefano, confermati inoltre la vicesindaco Pina Castiello e Aniello Silvestro.

Nelle prossime ore sapremo di quali deleghe saranno investite.

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VIDEO – AFRAGOLA. Dopo il caso del bambino autistico, in un’altra scuola, bambini si sposano con l’assenso delle insegnanti e della dirigente

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AFRAGOLA – Se da un lato il comune normanno è passato alla ribalta nazionale per il deplorevole comportamento di una dirigente scolastica che allontana un ragazzo autistico dall’aula mentre si conversa sul fenomeno del bullismo, dall’altro lato c’è un’altra dirigente scolastica che non sa cosa fanno le proprie insegnanti a scuola durante il tempo di ricreazione.

È quanto successo al 3° Circolo Didattico Aldo Moro di Afragola. Durante i minuti di ricreazione, in una terza elementare, con l’assenso dell’insegnante che per l’occasione si è anche improvvisata cameramen e regista del momento, si è messa in atto la scena di un matrimonio eterosessuale tra due bambini, per i quali nei giorni scorsi era già trapelata la notizia del loro scherzoso fidanzamento in classe, con tanto di rito cristiano con un foglio a simboleggiare il Vangelo, marcia nuziale, scambio di fedi e lancio del bouquet.

La notizia è trapelata subito tra i genitori dei bambini poiché il video girato dalle insegnanti ha fatto subito il giro dei social, fino ad arrivare anche ai contatti della nostra redazione accompagnato dall’indignazione di alcuni genitori.

Premesso che l’indignazione dei genitori è più che giustificata in quanto l’età precoce dei bambini – stiamo parlando di fanciulli di otto anni ai quali si dovrebbero trasmettere ben altri valori – desta qualche preoccupazione, in merito allo sviluppo psicologico degli attori di quel video, inerente i potenziali quesiti o dubbi che possano sorgere nella mente di un bambino ignaro di tutte le realtà legate al pre e post matrimonio, come quella di una nascita di un bambino ad esempio, da sempre condizione quest’ultima presente nel loro immaginario, dato che essi stessi rappresentano il frutto di un matrimonio o di una unione sentimentale che dir si voglia.

Avallare, a quell’età, un legame affettivo con conseguente messa in scena dell’obiettivo finale di una relazione sentimentale è una scelta diseducativa che, per tanti motivi, va contro ogni principio pedagogico.

Al di là dell’aspetto psichico legato alla tenera età – un’età a cui non va assolutamente iniettato o promosso alcun principio di precocità sentimentale – c’è anche un aspetto morale a cui insegnanti e dirigenti scolastici hanno il dovere di adempiere ed è quello di cercare di mantenere la Scuola al di fuori della propaganda cattolico-cristiana, lasciandola nel suo recinto di Istituzione laica, seguendo, contestualmente, i principi della pedagogia moderna, la quale riconosce, attualmente in Italia, ben 15 modelli di famiglia, a partire da quella classica patriarcale – inscenata a scuola – oggi in minor numero rispetto alle altre quattordici, passando per le famiglie monosessuali, fino a terminare con le unioni civili e quindi le famiglie omosessuali.

Nel rispetto della laicità dell’Isituzione Scuola, qualche genitore si è rivolto alla dirigente scolastica per sapere se la stessa fosse a conoscenza di quanto stesse accadendo in quella classe, dopo alcuni tentennamenti, cadute di linea telefonica improvvise, la Prof.ssa Francescalaura Casillo, si ripropose di informarsi meglio con le docenti su quanto accaduto. A distanza di tre giorni, poiché il desolante evento si è consumato venerdì 22 Marzo scorso, la dirigente fa sapere che tale increscioso evento faceva parte del programma delle attività didattiche e i bambini stavano imparando cosa sia e come si svolge un matrimonio tra due persone. Come se per insegnare cosa sia stata la Seconda Guerra Mondiale si chiedesse ai bambini di portare elmetti e divise poiché all’indomani si inscena la guerra a bordo di carri armati.

Per questi motivi è bene precisare che laddove sia stata svolta realmente un’attività didattica e non di un maldestro tentativo di tutelare la sprovvedutezza delle insegnanti, non si è rispettata la laicità della scuola, dato che è andato in scena un rito cristiano, non si è tutelata la libertà di una potenziale sessualità dei bambini, dato che si è inscenato un matrimonio eterosessuale, di contra, così facendo, non si insegna ai bambini il rispetto per le altre tendenze sessuali (omo, trans, lesbo, etc.), non si è avuto il rispetto per l’età, precoce rispetto alla libertà sessuale – rischiando di inquinare l’ingenuità di qulche bambino con la malizia di qualcun altro, dato che nel video si vede chiaramente il gesto alquanto violento di un’amichetta degli sposi nel voler costringere i due “attorini” a baciarsi – e non si è avuto neanche rispetto per i genitori che hanno chiesto delucidazioni, dato che le attività didattiche non si svolgono durante il tempo concesso per la merenda.

Nella speranza che sia stata una leggerezza delle insegnanti dettata dalla voglia di passare dei momenti ludici con i propri alunni, i genitori indignati, più che dei maldestri tentativi di mascherare la realtà, avrebbero preferito sincere scuse con la garanzia che eventi incresciosi come questi non accadessero più per la tutela della psiche dei bambini e dell’Istituzione laica della Scuola.

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AFRAGOLA. Capitolato carente delle info necessarie. Revocato il bando di gara per la scuola dell’Addolorata

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AFRAGOLA – La sprovvedutezza della politica, inevitabilmente, si ripercuote anche nei settori. È notizia di oggi quella della revoca del bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con modalità alquanto bizzarre e naif, come avrebbe detto un caro ex sindaco rimastomi nel cuore.

Il Comune di Afragola nella persona della Dott.ssa Pedalino pubblica un bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con importo a base d’asta di € 570mila euro.

Il capitolato pubblicato però appare lacunoso e privo delle principali informazioni, utili agli operatori economici intenzionati a parteciparvi. Infatti nel capitolato non è chiarito se all’interno della struttura le suore, attualmente domiciliate in quell’immobile, dovranno continuare ad abitare quell’edificio oppure no. Non era specificato se si fosse trattato di gestione del servizio come riportato nel bando oppure una normale concessione dato che memori dell’affidamento appena concluso, il servizio constatava nella gestione mista tra privati e semiconvittori. Non solo. Ad una prima lettura del capitolato appare lampante anche la mancanza di informazioni circa le convenzioni statali sulla denominazione “paritaria” e a chi saranno destinati eventuali fondi ministeriali. Il capitolato inoltre era sprovvisto anche di costi di manodopera, utenze, Tari e tutto quello che riguardano le spese vive per una gestione di un immobile e del totale servizio. Insomma un capitolato carente di tutto quello che serve ad un operatore economico per potersi fare i famosi “conti della massaia” e stabilire se partecipare e in che percentuale effettuare il ribasso a base d’asta.

Galeotte sono state le numerose FAQ inviate da alcuni operatori economici al RUP del progetto che come spesso accade coincide con la Dirigente del Settore. Le copiose domande di chiarimento rivolte avranno messo in serie difficoltà il redattore del capitolato al punto tale da farle fare marcia indietro sull’intero iter burocratico, revocando di fatto il bando di gara pubblicato dalla Centrale Unica di Committenza dell’Area Nolana.

Un dato amministrativo desolante che denota tutta l’incapacità dei Settori nell’espletare un semplice servizio di indizione di incanto ad evidenza pubblica. Il quale avrebbe permesso all’Amministrazione Pannone di affidare in tempi rapidi il Servizio della gestione della scuola in città. Ma così non è stato.

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