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AMBITO 19, Politiche sociali, il TAR ha accolto il ricorso della ditta “Icaro” che si era vista togliere l’appalto

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AFRAGOLA – Già in estate abbiamo affrontato il tema dell’assistenza domiciliare agli invalidi e ai disabili e della sospensione dei vari servizi praticata dall’Ambito 19 in merito a delle gare d’appalto vinte da società rivelatesi poi prive di requisiti, nello specifico prive di autorizzazioni regionali. Infatti, questa vicenda, in estate aveva sollevato un vero e proprio polverone e aveva buttato ancor di più benzina sul fuoco sull’Ambito 19 che già di per sé è circondato da aloni di mistero anche legati a indagini della magistratura in corso. Ricordiamo le nostre indiscrezioni sui vari conflitti di interessi che riguarderebbero alcuni dirigenti in merito all’assegnazione, appunto, delle gare d’appalto. E’ notizia di oggi, invece, che il TAR Campania ha accolto il ricorso di una delle ditte che si erano visto sospendere l’appalto proprio perché ritenute prive di requisiti. La ditta in questione è la Cooperativa “Icaro” che vincitrice della gara inerente l’assistenza domiciliare ai disabili si era vista togliere l’appalto che automaticamente veniva affidato alla Cooperativa AIAS che fa capo all’ex consigliere afragolese Ciro Salzano.

La decisione di affidare il servizio alla ditta AIAS scalando la graduatoria della classifica del bando di gara viene direttamente dalla dirigenza dell’Ambito 19 all’indomani della verifica fatta alla Cooperativa “Icaro” dove si riscontrava l’assenza dell’autorizzazione regionale. In realtà “Icaro” aveva presentato domanda alla Regione per ottenere l’autorizzazione ad espletare tale servizio ma purtroppo al tempo della consegna della documentazione per partecipare alla gara, non possedeva ancora la risposta scritta della Regione Campania. Pertanto la cooperativa “Icaro” decide di fare ricorso al TAR per far valere le proprie ragioni e già il 24 Ottobre la sentenza fu discussa in merito ad una sospensiva, il giudice però viste le parti che si sono costituite e viste le argomentazioni, ha deciso di entrare direttamente nel merito della vicenda e ha emesso la c.d. sentenza breve, a favore dell’accoglimento del ricorso e a quanto pare non ci sarà neanche l’appello, considerando anche il fatto che la Cooperativa AIAS non si è neanche costituita in questo processo.

Tutto bene quel che finisce bene, si potrebbe dire, e invece no, con questa vicenda e visto che l’unica cooperativa – tra le vincitrici inibite – a fare ricorso è stata solo la “Icaro” e quindi solo quest’ultima tornerà al suo legittimo posto col suo appalto vinto. Le altre cooperative che, ovviamente, non hanno fatto ricorso fanno cadere tutto l’Ambito in una posizione di imbarazzo, perché è pur vero che, scaduti i termini, le ditte inibite non hanno nessun diritto ad accampare pretese, ma rimane però il fatto che l’ambito abbia sollevato dall’incarico queste ditte – anche in virtù dell’esito della sentenza – in maniera illegittima, quindi quello che ci si domanda adesso è: come si comporterà l’Ambito 19 nei confronti di queste cooperative? A rispondere a questo quesito non sarà più Alessandra Iroso che ad interim svolgeva anche il compito di dirigente d’Ambito ma visto che è stato nominato il nuovo dirigente di ruolo che prenderà in eredità tutti i ruoli assegnati ad interim alla Iroso, sarà quest’ultimo a sbrogliare questa matassa.

Rimanendo in tema di gare d’ambito, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che il Commissario prefettizio De Vivo, appena insediato a Caivano, abbia predisposto – in merito anche ad una lettera inviata dal consigliere Francesco Pisano ai vari sindaci delle città formanti l’Ambito 19 – di non far comparire nelle commissioni aggiudicatarie delle gare d’Ambito la Dott.ssa Anna Damiano dirigente alle politiche sociali del Comune di Caivano, almeno fino a quando non sarà chiarita la sua posizione in merito ad un conflitto di interessi sorto alcuni mesi fa e sollevato dall’ANAC. Nella lettera che Francesco Pisano, il consigliere di Cardito, ha mandato ai sindaci, informava gli stessi della posizione della dirigente caivanese, in merito anche alle relazioni ANAC arrivate presso gli enti preposti, così il Commissario avendo avuto anche un colloquio informale col sindaco di Afragola che è il Comune capofila, ha deciso di prendere questo tipo di provvedimento, in attesa che la vicenda venga chiarita.

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AFRAGOLA. Il Sindaco Antonio Pannone vara la nuova giunta

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AFRAGOLA – Dopo aver effettuato l’azzeramento della giunta, per riottenere nuovi equilibri, date le evoluzioni avute in Consiglio Comunale, il Sindaco Antonio Pannone si appresta a formare la nuova giunta.

Da indiscrezioni raccolte da Minformo i formanti il nuovo esecutivo saranno: Chiara Nespoli, Perla Fontanella, Antonio Giacco e Pasquale De Stefano, confermati inoltre la vicesindaco Pina Castiello e Aniello Silvestro.

Nelle prossime ore sapremo di quali deleghe saranno investite.

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VIDEO – AFRAGOLA. Dopo il caso del bambino autistico, in un’altra scuola, bambini si sposano con l’assenso delle insegnanti e della dirigente

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AFRAGOLA – Se da un lato il comune normanno è passato alla ribalta nazionale per il deplorevole comportamento di una dirigente scolastica che allontana un ragazzo autistico dall’aula mentre si conversa sul fenomeno del bullismo, dall’altro lato c’è un’altra dirigente scolastica che non sa cosa fanno le proprie insegnanti a scuola durante il tempo di ricreazione.

È quanto successo al 3° Circolo Didattico Aldo Moro di Afragola. Durante i minuti di ricreazione, in una terza elementare, con l’assenso dell’insegnante che per l’occasione si è anche improvvisata cameramen e regista del momento, si è messa in atto la scena di un matrimonio eterosessuale tra due bambini, per i quali nei giorni scorsi era già trapelata la notizia del loro scherzoso fidanzamento in classe, con tanto di rito cristiano con un foglio a simboleggiare il Vangelo, marcia nuziale, scambio di fedi e lancio del bouquet.

La notizia è trapelata subito tra i genitori dei bambini poiché il video girato dalle insegnanti ha fatto subito il giro dei social, fino ad arrivare anche ai contatti della nostra redazione accompagnato dall’indignazione di alcuni genitori.

Premesso che l’indignazione dei genitori è più che giustificata in quanto l’età precoce dei bambini – stiamo parlando di fanciulli di otto anni ai quali si dovrebbero trasmettere ben altri valori – desta qualche preoccupazione, in merito allo sviluppo psicologico degli attori di quel video, inerente i potenziali quesiti o dubbi che possano sorgere nella mente di un bambino ignaro di tutte le realtà legate al pre e post matrimonio, come quella di una nascita di un bambino ad esempio, da sempre condizione quest’ultima presente nel loro immaginario, dato che essi stessi rappresentano il frutto di un matrimonio o di una unione sentimentale che dir si voglia.

Avallare, a quell’età, un legame affettivo con conseguente messa in scena dell’obiettivo finale di una relazione sentimentale è una scelta diseducativa che, per tanti motivi, va contro ogni principio pedagogico.

Al di là dell’aspetto psichico legato alla tenera età – un’età a cui non va assolutamente iniettato o promosso alcun principio di precocità sentimentale – c’è anche un aspetto morale a cui insegnanti e dirigenti scolastici hanno il dovere di adempiere ed è quello di cercare di mantenere la Scuola al di fuori della propaganda cattolico-cristiana, lasciandola nel suo recinto di Istituzione laica, seguendo, contestualmente, i principi della pedagogia moderna, la quale riconosce, attualmente in Italia, ben 15 modelli di famiglia, a partire da quella classica patriarcale – inscenata a scuola – oggi in minor numero rispetto alle altre quattordici, passando per le famiglie monosessuali, fino a terminare con le unioni civili e quindi le famiglie omosessuali.

Nel rispetto della laicità dell’Isituzione Scuola, qualche genitore si è rivolto alla dirigente scolastica per sapere se la stessa fosse a conoscenza di quanto stesse accadendo in quella classe, dopo alcuni tentennamenti, cadute di linea telefonica improvvise, la Prof.ssa Francescalaura Casillo, si ripropose di informarsi meglio con le docenti su quanto accaduto. A distanza di tre giorni, poiché il desolante evento si è consumato venerdì 22 Marzo scorso, la dirigente fa sapere che tale increscioso evento faceva parte del programma delle attività didattiche e i bambini stavano imparando cosa sia e come si svolge un matrimonio tra due persone. Come se per insegnare cosa sia stata la Seconda Guerra Mondiale si chiedesse ai bambini di portare elmetti e divise poiché all’indomani si inscena la guerra a bordo di carri armati.

Per questi motivi è bene precisare che laddove sia stata svolta realmente un’attività didattica e non di un maldestro tentativo di tutelare la sprovvedutezza delle insegnanti, non si è rispettata la laicità della scuola, dato che è andato in scena un rito cristiano, non si è tutelata la libertà di una potenziale sessualità dei bambini, dato che si è inscenato un matrimonio eterosessuale, di contra, così facendo, non si insegna ai bambini il rispetto per le altre tendenze sessuali (omo, trans, lesbo, etc.), non si è avuto il rispetto per l’età, precoce rispetto alla libertà sessuale – rischiando di inquinare l’ingenuità di qulche bambino con la malizia di qualcun altro, dato che nel video si vede chiaramente il gesto alquanto violento di un’amichetta degli sposi nel voler costringere i due “attorini” a baciarsi – e non si è avuto neanche rispetto per i genitori che hanno chiesto delucidazioni, dato che le attività didattiche non si svolgono durante il tempo concesso per la merenda.

Nella speranza che sia stata una leggerezza delle insegnanti dettata dalla voglia di passare dei momenti ludici con i propri alunni, i genitori indignati, più che dei maldestri tentativi di mascherare la realtà, avrebbero preferito sincere scuse con la garanzia che eventi incresciosi come questi non accadessero più per la tutela della psiche dei bambini e dell’Istituzione laica della Scuola.

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AFRAGOLA. Capitolato carente delle info necessarie. Revocato il bando di gara per la scuola dell’Addolorata

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AFRAGOLA – La sprovvedutezza della politica, inevitabilmente, si ripercuote anche nei settori. È notizia di oggi quella della revoca del bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con modalità alquanto bizzarre e naif, come avrebbe detto un caro ex sindaco rimastomi nel cuore.

Il Comune di Afragola nella persona della Dott.ssa Pedalino pubblica un bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con importo a base d’asta di € 570mila euro.

Il capitolato pubblicato però appare lacunoso e privo delle principali informazioni, utili agli operatori economici intenzionati a parteciparvi. Infatti nel capitolato non è chiarito se all’interno della struttura le suore, attualmente domiciliate in quell’immobile, dovranno continuare ad abitare quell’edificio oppure no. Non era specificato se si fosse trattato di gestione del servizio come riportato nel bando oppure una normale concessione dato che memori dell’affidamento appena concluso, il servizio constatava nella gestione mista tra privati e semiconvittori. Non solo. Ad una prima lettura del capitolato appare lampante anche la mancanza di informazioni circa le convenzioni statali sulla denominazione “paritaria” e a chi saranno destinati eventuali fondi ministeriali. Il capitolato inoltre era sprovvisto anche di costi di manodopera, utenze, Tari e tutto quello che riguardano le spese vive per una gestione di un immobile e del totale servizio. Insomma un capitolato carente di tutto quello che serve ad un operatore economico per potersi fare i famosi “conti della massaia” e stabilire se partecipare e in che percentuale effettuare il ribasso a base d’asta.

Galeotte sono state le numerose FAQ inviate da alcuni operatori economici al RUP del progetto che come spesso accade coincide con la Dirigente del Settore. Le copiose domande di chiarimento rivolte avranno messo in serie difficoltà il redattore del capitolato al punto tale da farle fare marcia indietro sull’intero iter burocratico, revocando di fatto il bando di gara pubblicato dalla Centrale Unica di Committenza dell’Area Nolana.

Un dato amministrativo desolante che denota tutta l’incapacità dei Settori nell’espletare un semplice servizio di indizione di incanto ad evidenza pubblica. Il quale avrebbe permesso all’Amministrazione Pannone di affidare in tempi rapidi il Servizio della gestione della scuola in città. Ma così non è stato.

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