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[EDITORIALE] CARDITO, è Cirillo l’unico leader

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Non sono solito avventurarmi in parabole politiche, specialmente se riguardano i fatti locali,  in modo particolare quelli dei paesi a nord di Napoli.

Ogni tanto però, provo a fare qualche riflessione e mi addentro in ragionamenti tra il filosofico e il maccheronico, certo che l’analisi prodotta sarà certamente un errore.

Ma io amo sbagliare, fa parte della sostanza della mia esistenza, imparo così, tra una cantonata e i guai da essa prodotta.

Veniamo in quel di Cardito, cittadina che di cui tutto si può dire tranne che sia amministrata male.

Non è una battuta, è la risultante dei dati che ho raccolto leggendo qua e la, tra articoli, pensieri e esternazioni sparse nei social e sui giornaletti di periferia, quelli che nascono ad arte, i mulini vetusti che trascinano stanchi acqua inzaccherata portata da altri, e se ne fanno vanto.

Che bella realtà l’amministrazione carditese, tutti uniti sotto una sola bandiera, tutti stretti attorno all’unica persona capace di unire le forze sane del paese e condurle verso la meta: il rilancio atteso per anni dai cittadini.

Scrivo questo a ragion veduta, parlano i fatti, lo dicono le circostanze, lo asseriscono le situazioni che si sono prodotte negli ultimi mesi.

Ma andiamo per ordine, come ama scrivere un caro amico-fratello rendendo la sua scrittura inconfondibile.

Fino a pochi mesi fa c’erano le esternazioni del consigliere di Maggioranza Marco Mazza, noto e bravissimo avvocato carditese, figlio di una politica della contrapposizione in seno alla maggioranza. Io personalmente l’ho ritenuto, forse a ragione, la migliore opposizione al governo dell’amministrazione Cirillo, e bene ha fatto, l’ho seguito e ammirato nelle sue battaglie in difesa degli interessi dell’Ente e ancora lo ammiro per il suo silenzio attuale, nonostante abbia avuto parole poco gentili nei confronti del nostro mezzo di comunicazione. Attualmente molto attento alla coesione della maggioranza e pure questo ci piace.

Poi c’è l’appassionato, il politico capace di una dialettica sopraffina e di un linguaggio inverecondo,  capace di dire pane al pane, sbattere i pugni sul tavolo se si tratta di difendere la necessità dei cittadini, Francesco Pisano, persona che stimo proprio per le caratteristiche descritte, a tratti mi ricorda un grillino della prima ora, e io che lo sono stato ho gradito da sempre questa sua peculiare caratteristica.

Pochi giorni fa è arrivata la sua apertura al Sindaco Cirillo, “Sto con Cirillo se abbandona i tengo-famiglia”, ha avuto modo di dichiarare ai nostri taccuini. Mi è piaciuto tanto.

Le posizioni di Pasquale Chiacchio, altro consigliere appena “riaccolto” nella maggioranza del Sindaco, sono state chiare dal primo momento, “La politica carditese deve lavorare esclusivamente per il bene del popolo”. Sono sue, infatti, le istanze portate nella pubblica assise che riguardano i bisogni quotidiani dei cittadini, dalla sicurezza  -per cui ha avuto un incontro con Cirillo in settimana-, alla rivalorizzazione dei quartieri degradati, agli abusi che sembravano perpetrarsi ai danni del consorzio cimitero riguardo la costruzione dei nuovi loculi. Una persona perbene, un uomo mite che se lo incontri ti apre il cuore alla fratellanza universale, ma al contempo duro quando si tratta di questioni che possano ledere il benessere collettivo.

Infine ci sono i fedelissimi, quelli che non tradirebbero mai Giuseppe Cirillo e che lavorano incessantemente per un Cirillo ter.

Tra questi voglio ricordare, senza voler fare torto ad alcuno,  Aprovidolo, Russo, Fusco e Chiacchio.

Proprio Andrea Russo, in una sua esternazione su Facebook, chiedeva al Sindaco di prendere una posizione:

“ Sul fronte politico il sindaco Giuseppe Cirillo deve cambiare atteggiamento. E lo diciamo noi autori della sua prima elezione, lo diciamo noi, in rappresentanza del movimento “Insieme per Cardito”, fondamentali per la sua seconda ricandidatura, e lo ripetiamo noi nonostante più volte abbiamo annunciato di voler lavorare per un “Cirillo ter”.
Il sindaco deve capire che non può prescindere partendo dai rapporti personali e politici da elementi quali la trasparenza, la chiarezza, la condivisione e la partecipazione”.

E poi continua: “L’altra critica riguarda il presidente del Consiglio, Nunziante Raucci. Si limita a “moderare” i lavori, si limita a dare la parola ai consiglieri. Ma cosa ha fatto tutto questo tempo?”.

Giustamente Cirillo resta a guardare evitando di dare adito a polemiche che riguardano l’interno della sua stessa maggioranza, il Sindaco sa fare il padre e attendere che la lite tra i figli si ricomponga perché si appartiene a una sola famiglia.

Il presidente dell’Assise Nunziante Raucci si è sempre dichiarato disponibile a sostenere l’attuale amministrazione fino alla fine naturale del suo mandato, “fedelissimo più dei fedelissimi”, come lui stesso afferma.

Capogruppo delle fila “barriane” e “doppiofedelissimo” del gruppo che rappresenta e di Giuseppe Cirillo, ostenta sicurezza riguardo la sua collaborazione al progetto del Sindaco, mai remerebbe contro questa amministrazione e la sua vocazione per la politica nasce dal gusto per la giustizia e il buon governo, senza aspirare alla speranza che un suo eventuale mandato futuro sia a discapito dell’attuale amministrazione.

È vero, ogni tanto si rincorrono le voci di presunti tradimenti, di sterzate improvvise, di colpi di mano ingegnosi, resta però una sola certezza, questa maggioranza -e non solo- resta ben salda al comando di questo paese che ha bisogno di una politica concreta alla cui base ci sia lo sviluppo e la ripresa economica che i cittadini carditesi pretendono e si meritano.

In buona sostanza, Cirillo ha saputo intessere rapporti politici e interpersonali che lo rendono, di fatto, il Sindaco più produttivo degli ultimi decenni, un primo cittadino la cui intelligenza lo porta a tenere posizioni elevate che gli possano permettere una visione d’insieme della situazione e poter agire di conseguenza.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Questo Sindaco riporterà Cardito ai vecchi splendori della movida sul corso Camillo Daniele.

La prova di tutto ciò è che l’unica opposizione al suo governo, sebbene a tratti, sia possibile ritrovarla solo all’interno della maggioranza di governo.

In buona sostanza dopo Cirillo, almeno stando ai fatti, c’è il vuoto.

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Avellino

Arresto sindaco di Avellino: rivelate le intercettazioni

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“Perché noi questi li paghiamo… anche tanto li paghiamo, però per carità ci vendono un prodotto… quindi dove c’è gusto non c’è perdenza”, dice Gianluca Festa a uno degli imprenditori per convincerlo a sponsorizzare le manifestazioni del comune.
La conversazione, intercettata dagli investigatori, è agli atti dell’inchiesta della procura di Avellino.
Le accuse a carico di nove indagati sono, a vario titolo, quelle di tentata induzione indebita, corruzione per l’esercizio della funzione, rivelazione di segreto d’ufficio, falso in atto pubblico, peculato e depistaggio. Ma lo scenario potrebbe essere più ampio rispetto a quanto si possa pensare, l’ipotesi è anche quella di associazione a delinquere.
Nell’inchiesta si ipotizza poi la rivelazione di segreto d’ufficio a carico di diversi indagati in relazione a due concorsi tenuti dal Comune, uno per l’assunzione di vigili urbani e l’altro per funzionario tecnico.

fonte: Ansa.it

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Cronaca

Ue: “il Pnrr non c’entra nulla con le misure dell’Italia sull’aborto”

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“Il decreto Pnrr contiene misure che riguardano la struttura di governance del Pnrr, ma ci sono altri aspetti che non sono coperti e non hanno alcun legame con il Pnrr, come ad esempio la legge sull’aborto”.

Lo ha detto una portavoce della Commissione europea, interpellata sul dibattito sull’aborto in Italia.

(fonte: Ansa.it)

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Politica

SANT’ANTIMO. Iterivista a Salvatore Castiglione. Ritenuto estraneo ai fatti di “Antemio” riscatta la propria immagine di politico.

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SANT’ANTIMO – All’indomani della splendida notizia pubblicata a mezzo social dell’archiviazione della posizione dell’ex Consigliere Salvatore Castiglione dal processo Antemio, la nostra redazione ha raggiunto l’ex Consigliere per potergli porre qualche domanda a cui l’ex amministratore gentilmente ha risposto.

Bellissima notizia quella di questi giorni che la vedono persona estranea ai fatti del processo Antemio, quanta soddisfazione da parte sua ma soprattutto come ha vissuto quei giorni che l’hanno vista come persona indagata?

Ho passato quei giorni in maniera serena ed ho sempre avuto fiducia nella magistratura. Ero sicuro che la verità sulla mia persona uscisse fuori, perché non poteva essere il contrario. In politica posso essere stato considerato scontroso, arrogante, determinato, puntiglioso, per qualcuno anche cattivo, ma una cosa è certa: non ho mai messo le mani nelle tasche delle persone.

Che Salvatore Castiglione sia estraneo ai fatti del processo Antemio, oramai lo dicono i documenti ma secondo lei, quel fenomeno su cui la magistratura ancora dibatte, esiste, è veramente esistito e c’è il pericolo che possa verificarsi di nuovo?

Il fenomeno c’è stato, non ne sono certo ma la magistratura sicuramente farà luce sulla vicenda, ma stando a quanto redatto dai pubblici ministero tutto lascia presagire che qualocosa realmente ci sia stato sul territorio. Anche le numerose misure cautelari emesse, credo che testimoniano l’esistenza di un sistema politico criminoso alquanto pericoloso. Io spero che chi è stato coinvolto e riesca a dimostrare la propria innocenza, riesca alla fine ad uscire indenne da queste indagini. Al tempo, chi era in Amministrazione con me, non ha mai fornito neanche di un sospetto che fosse parte integrante di tale sistema. Poi chi ha sbagliato è giusto che paghi.

Salvatore Castiglione, in questo periodo è stato in religioso silenzio proprio perché aspettava l’esito delle indagini, intanto Sant’Antimo è lontano dai tempi di quell’evento, dopo due anni di commissariamento e un anno di amministrazione Buonanno nulla è stato arginato in termini di sperpero di denaro pubblico. Cosa bisogna fare affinché tutto questo cambi?

Per quanto possa essere di mia competenza, dato che sono stato Amministratore del Comune di Sant’Antimo per trent’anni, dopo un trentennio fatto da mio padre e grazie alla determinazione che l’archiviazione della mia figura dalle indagini di “Antemio” ben vista da quattro occhi e non da due – come ho avuto modo di scrivere sul mio post social – posso avere la presunzione di poter parlare con cognizione di causa: credo che Sant’Antimo abbia bisogno di una nuova energia nel personale. Il personale attuale rispetto alla pianta organica è in numero sottostimato e soprattutto ci vogliono nuove idee. Anche se un po’ in disparte ho partecipato quasi attivamente alle scorse elezioni a favore di Massimo Buonanno e posso dire, senza tema di smentite, che in quella maggioranza, tranne qualche piccola individualità, non si registravano visioni atte a migliorare la vivibilità della città ma si navigava a vista, tentando di rattoppare le falle che via via, giorno per giorno, si presentavano. Il gruppo politico che ho appoggiato, dove era anche candidato mio nipote, mi aveva chiesto un suggerimento su come poter aumentare gli introiti dell’ente e io proposi di valutare il caso di formulare un atto di indirizzo per esternalizzare il servizio di riscossione tributi, fatta la proposta di delibera, l’assessore al bilancio dell’epoca la mise sul personale, boicottando di fatto la richiesta fatta da quel gruppo, per poi rinnovarla facendola intestare ad altri, ma proposta comunque dimenticata nel cassetto. Questo è solo un piccolo esempio per dimostrare il personalismo insito in quell’Amministrazione.

Salvatore Castiglione da sempre conosciuto come esponente civico di centro destra, talvolta in appoggio ai partiti liberali di destra, come mai nel 2022 sceglie di appoggiare il PD e Buonanno? E visto che ci troviamo quali sono le individualità che salva dall’ex Amministrazione Buonanno?

Veramente è un percorso cominciato nel 2017 perché dall’ultima Amministrazione Piemonte, ultimo sindaco durato in carica per dieci anni, e anche se non è stato esponente di Forza Italia è l’unico sindaco che salverei, persona che stimo sia come poltico che come amico, dato che tra noi intercorre anche un’amicizia storica. All’epoca nel gruppo in cui facevo parte non c’è stata collegialità né compattezza su alcune scelte, mi riferisco alla riconferma metropolitana in vista delle elezioni di quegli anni. All’epoca Salvatore Castiglione non aveva nulla di meno rispetto ai propri amici competitor, avendo alle spalle ricoperto già il ruolo di Consigliere metropolitano, tanto è vero che ci fu un patto tra l’allora On. Luigi Cesaro di Forza Italia e On. Marcello Taglialatela di Fratelli d’Italia, impegnandosi di mettere da parte il simbolo FdI e creare un’unione che virasse sul suo nome. In realtà io dei Cesaro non mi sono mai fidato ma in quel tavolo erano sedute altre cinque persone che io ritenevo serie. Fatto l’accordo, conclamata questa unione, l’on. Cesaro ha mantenuto l’impegno fino a due giorni prima delle elezioni, quando mi accorgo che a due giorni prima il capogruppo di Forza Italia Francesco Di Spirito detto ‘O biologo, chiama a se tutti i consiglieri di Forza Italia , comunicandogli che Salvatore Castiglione non è più il loro candidato e che bisognava votare Antonio Caiazzo. Accettai di buon grado il tradimento e comunicai all’onorevole di non contare più sulla mia persona. Ma io all’epoca chiusi con i Cesaro ma non ho mai chiuso con Forza Italia.

Dell’Amministrazione Buonanno salverei l’Ing. Perfetto che in sei sette mesi ha portato avanti il preliminare PUC preparando tutto quanto in essere compreso il secondo polmone verde della città, egli stava iniziando a chiedere fondi agli enti sovracomunali con l’apporto dell’ex Sindaco che ritengo una brava persona ma politicamente non all’altezza, tanto è vero che lo ritengo la causa della sua sfiducia.

Cosa ne pensa del fatto che oggi i Cesaro appoggino Buonanno?

Io dico che in politica ognuno è libero di apparentarsi con chiunque, ma bisogna avere il coraggio di dirlo pubblicamente, senza remore, perché se si nascondono accordi del genere si alimentano i sospetti e tutto questo non fa bene né al territorio né alla politica.

Cosa sente di dire ai tanti che si sono divertiti a strumentalizzare la sua vecchia posizione da indagato?

Ha una domanda di riserva?… Anche perché queste persone che si sono divertite alle mie spalle – e ne conosco parecchie – mostrandomi vicinanza in maniera subdola, pur sapendo la loro ipocrisia ho sempre mostrato rispetto. Anche per questo ho tenuto a precisare la mia posizione di persona totalmente estranea ai fatti pubblicando quell’archiviazione sui social. Perché da oggi farò querele… solo querele.

Tra i tre candidati a Sindaco con chi si potrà salvare Sant’Antimo?

Tra i tre candidati a Sindaco, attualmente Sant’Antimo si può salvare solo con Nicola Marzocchella, ma non perché lo conosco o perché siamo amici da quando è nato e conosco la sua famiglia, ma perché ha delle belle idee e buoni progetti che per opportunità non ha ancora esplicitato ma che nei prossimi giorni sicuramente verranno esposti alla città. Qualcuno dice che sta facendo un’armata Brancaleone. Io conosco tutti i formanti la coalizione e posso garantire che sono tutti ragazzi onesti, seri e qualcuno anche se in maniera allegorica e naif promuove la sua immagine posso dire che anche questi ultimi ci mettono l’anima per la propria città.

Si candida?

Sono molto combattuto. Io ho lasciato la politica un po’ di tempo fa e non escludo un mio coinvolgimento diretto. Non ho deciso come, non ho deciso quando ma una cosa è certa farò di nuovo politica in maniera attiva.

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