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CAIVANO, bilancio approvato sul pareggio, così come redatto dall’amministrazione Monopoli

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CAIVANO – Il 7 Novembre scorso il Comissario Prefettizio De Vivo pubblica la delibera commissariale per la riapprovazione di bilancio stabilmente riequilibrato per gli anni 2016/2018. Da quello che si legge, il Commissario De Vivo è riuscito a far approvare il bilancio portandolo al pareggio per l’anno 2017 e 2018. Per chi in questo momento si stia domandando, se è vero che il Comune di Caivano aveva i debiti oppure no, precisiamo che il bilancio stabilmente riequilibrato non è altro che una previsione di bilancio per gli anni a venire, mentre tutto quello che riguarda il pregresso non è più di interesse del settore finanziario del Comune ma dell’organo straordinario di liquidazione (OSL ndr) insediatosi all’indomani del dissesto finanziario.

Detto questo esaminiamo in parole povere ciò che ha portato al Commissario a dichiarare il pareggio di bilancio. Premesso che per il Commissario le cifre del bilancio previsionale sono apparse più verosimili, visto che ci troviamo a fine anno e tra poco si è in grado anche di redigere un consuntivo, ma la risposta a quanto di buono è stato fatto dall’amministrazione Monopoli e nello specifico dall’assessore Giovanni Casillo è riportato in alcune righe della delibera che riportiamo di seguito fedelmente: “Dato atto che lo schema d’ipotesi di bilancio annualità 2016-2018 stabilmente riequilibrato, predisposto dal Settore Servizio Finanziario realizza l’effettivo equilibrio già nell’esercizio finanziario 2016, poiché si è provveduto con una riduzione dello stanziamento dei capitoli di spesa ritenuti non indispensabili ex D.M. 28 maggio 1993“. In poche parole in questa parte il Commissario De Vivo da atto che l’effettivo equilibrio (pareggio ndr) si realizzava già nell’esercizio finanziario 2016, praticamente che il pareggio di bilancio era stato già calcolato dall’assessore Casillo nella presentazione del bilancio stabilmente riequilibrato presentato al Ministero degli Interni all’indomani del dissesto finanziario.

A dispetto di quanto asserivano una parte della maggioranza, i Revisori dei Conti e l’Organo di liquidazione che teorizzavano sul fatto che il Comune di Caivano dovesse presentare un bilancio stabilmente riequilibrato fondato sul disavanzo. L’ex assessore Casillo, pensando che non fosse mai stato credibile un tentativo di uscire dalla morsa dei debiti presentando al Ministero un bilancio che presentasse ulteriori debiti, imperterrito redasse quello che oggi conosciamo e che tutti hanno contestato o si sono divertiti a contestare, cioè un bilancio che puntava subito al pareggio di bilancio, segnando il 2017 come l’anno zero e così è stato. Oggi Caivano si può definire un Comune dal bilancio sano – salvo l’incapacità di incassare somme esigibili – e definitivamente fuori dai debiti e dal dissesto. Tutto questo grazie ai soli due anni di amministrazione Monopoli. Immaginiamo un po’ cosa si fosse riuscito a fare se solo gli avessero consentito di proseguire il suo percorso di legalità. Ma a Caivano, si sa, alcuni politici e addetti ai lavori, ascoltare quel termine gli viene l’orticaria, figuriamoci applicarlo.

Dalla delibera del Commissario e dall’allegato del parere dei Revisori dei Conti, si può benissimo affermare che la strada tracciata da Monopoli e Casillo era quella giusta. I più attenti si possono domandare come mai il bilancio stabilmente riequilibrato presentato da Casillo fu bocciato dai Revisori dei Conti, mentre questo è stato approvato? Premesso che, per amore della verità, è giusto informare che la prima cosa che ha fatto il Commissario De Vivo al suo arrivo, è stata quella di commissariare immediatamente il Settore Ragioneria, affiancando un sub commissario al Responsabile Gennaro Sirico, mentre, causa dissesto, questo era impossibile fare per Monopoli. Ma il lavoro svolto dal Commissario Prefettizio è anche frutto di continue negoziazioni fatte col Ministero e cominciate da Monopoli e Casillo nei loro famosi “viaggetti” a Roma. Così, sempre per amore della verità, diamo risposta alle vignette apparse sulle mura della città, vignette degne di un guitto di periferia ma non certamente di un politico che vuole avere l’ardire di governare un paese complesso come Caivano.

Il dato politico che emerge da questa delibera è che l’amministrazione Monopoli è stata sfiduciata in tempo utile per poter dimostrare che l’arrivo di un Commissario Prefettizio e quindi no la politica, avesse risolto i problemi economici del paese. Se solo avessero dato il tempo materiale a Monopoli di finire quanto aveva iniziato, ad oggi staremo a parlare del sindaco che ha risanato l’ente dai debiti, di un sindaco che si sarebbe assicurato il decennio. Insomma un sindaco scomodo per chi è abituato a fare affari nei settori – specialmente nelle Politiche Sociali, settore tecnici e ambiente – con la complicità di qualche responsabile. Quanto affermato viene dimostrato dal fatto che chi oggi contesta quanto fatto da Monopoli in termini di contabilità, in realtà non ha mai prodotto mozioni o documenti che attestassero le sue tesi o meglio ancora i suoi calcoli, se no non ci sarebbero stati motivi per non discuterne. Bensì i signori che oggi si divertono a fare i contabili hanno approvato tutto insieme alla restante maggioranza, a partire dal dissesto, bilancio stabilmente riequilibrato per finire alla rateizzazione della TARI. Quindi, col senno di poi e anche dopo aver letto questa delibera si può benissimo asserire che chi accusa l’amministrazione Monopoli di incapacità lo fa solo per scopi personali e strumentali.

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CAIVANO. Sistema delle estorsioni. Fioccano 25 Avvisi di Garanzia. Tutti i nomi.

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CAIVANO – Viaggia spedito l’iter procedurale propedeutico al processo che vedrà imputati i componenti del “Sistema delle estorsioni” che portò preventivamente all’arresto di nove persone il 10 ottobre dello scorso anno, tra politici, funzionari del Comune e malavitosi del posto.

Il 20 Marzo scorso, i sostituti Procuratori della Repubblica Francesca De Renzis, Giorgia De Ponte e Anna Frasca hanno inviato agli indagati la conclusione delle indagini art. 415 bis e 416 c.p.p. – cd Avviso di Garanzia – a tutti gli indagati in questo procedimento.

Oltre ai già noti, il numero degli indagati sale a 25 e tra i personaggi politici, oltre Giovanbattista Alibrico, Carmine Peluso, Della Rocca Arcangelo e Armando Falco, spicca il nome dell’ex Consigliere di Forza Italia Gaetano Ponticelli.

A quest’ultimo la Procura gli contesta il ruolo di informatore – insieme a Peluso e ad Alibrico -degli altri membri del clan Angelino – in particolare Cipolletti Giovanni, Volpicelli Massimiliano, Angelino Gaetano ed il capoclan Antonio Angelino alias “Tubiuccio” – in merito alle imprese aggiudicatarie dei lavori pubblici e agli importi del lavori assegnati.

Il resto dei nomi degli indagati sono già stati annoverati durante la cronaca di questo processo, dato che, chi per un ruolo chi per altri, è stato coinvolto nelle varie intercettazioni e/o vicissitudini legate alle indagini. Di seguito si riportano i nomi di chi è stato raggiunto dall’Avviso di Garanzia: Alibrico Giovanbattista attualmente detenuto, Amico Domenico, Amico Michela, Angelino Antonio alias “Tubiuccio” attualmente detenuto, Angelino Gaetano attualmente detenuto, Bernardo Giuseppe, Bervicato Raffaele attualmente detenuto, Celiento Domenico, Celiento Vincenzo, Cipolletti Giovanni attualmente detenuto, Coppeta Filomena, Della Gatta Domenico, Della Rocca Arcangelo, D’Ambrosio Antonio, Falco Armando, Galdiero Domenico attualmente agli arresti domiciliari, Lionelli Raffaele attualmente detenuto, Natale Angelo attualmente detenuto, Peluso Carmine attualmente detenuto, Peluso Francesco, Peluso Teresa, Pezzella Martino attualmente detenuto, Ponticelli Gaetano, Volpicelli Massimiliano attualmente detenuto, Zampella Vincenzo attualmente detenuto.

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Ciciliano, Caivano: Oggi sei mesi da Commissario in ricordo di Don Peppino Diana

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«Governare l’emergenza e rendere ordinario ciò che oggi viene considerato straordinario». È quanto dichiara Fabio Ciciliano, ripercorrendo l’attività svolta nei sei mesi trascorsi dalla sua nomina a Commissario straordinario di governo per il territorio del Comune di Caivano: «Ricordo che, nel mio primo giorno da Commissario, mi venne subito segnalata la presenza di sacche di amianto abbandonate da diversi mesi nel Parco Verde, proprio lì dove i bambini giocavano. In una manciata di giorni abbiamo provveduto al loro smaltimento e, nel giro di poche settimane, in quello spazio degradato e insicuro abbiamo allestito un’area giochi, dedicandola ad Antonio Giglio e Fortuna Loffredo. I sei mesi della mia nomina cadono nel trentesimo anniversario della morte di don Peppino Diana, ucciso dalla camorra. La sua lotta per la legalità vive attraverso ogni cantiere aperto, ogni risorsa recuperata e ogni cittadino coinvolto nel processo di cambiamento».

«È fondamentale agire tempestivamente, dando risposte concrete e ricostituendo il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni. Questo legame si nutre di ascolto attivo e della presenza costante sul territorio, principi che ho appreso e applico con impegno anche grazie alla mia esperienza nella protezione civile. Il mio ufficio è un grande open space che ha accolto e continua ad accogliere chiunque voglia contribuire a questo progetto», osserva Ciciliano.
Il Commissario, nominato dal Governo Meloni lo scorso 18 settembre, si sofferma sui principali passi mossi dalla sua struttura: «Con l’arrivo dei funzionari del Dipartimento della Funzione Pubblica e dei tecnici del Formez, inviati dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’insediamento dei Commissari prefettizi, abbiamo garantito la sicurezza e la stabilità della macchina amministrativa. In poche settimane abbiamo individuato progetti e finanziamenti fermi da anni. La presenza costante del Governo e dei suoi ministri, che ringrazio per il supporto, ci hanno permesso di lavorare con grande pragmatismo, definire il modello operativo e individuare nuove fonti di finanziamento per realizzare progetti emersi dall’ascolto della comunità».

Si arriva così alla stesura del Piano straordinario di interventi infrastrutturali o di riqualificazione funzionali al territorio del Comune di Caivano, approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 dicembre 2023. «Il Piano – spiega Ciciliano – si articola in tre ambiti d’intervento: interventi infrastrutturali urgenti, di supporto alle fragilità sociali e di rafforzamento della capacità amministrativa. La dotazione complessiva è di 52 milioni di euro, con un incremento significativo rispetto ai 30 milioni iniziali, a dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto nella fase di reperimento delle risorse. Con le prerogative della struttura commissariale, poi, abbiamo accelerato l’assegnazione dei lavori: siamo già al 50% di completamento del Piano grazie al prezioso lavoro del Genio Militare, di Sport e Salute e di Invitalia, partner istituzionali di assoluta qualità e velocità di azione. Ma l’obiettivo è quello di riconsegnare ai caivanesi una macchina amministrativa efficiente e ben organizzata, che sappia ricondurre all’ordinario ciò che sin qui è stato gestito in via straordinaria».

Guardando al futuro, Ciciliano annuncia le prossime tappe: «Nelle prossime settimane partiranno numerosi cantieri, come la ristrutturazione della biblioteca comunale, l’ammodernamento di parte della rete idrica, la realizzazione di un secondo asilo nido e la messa in sicurezza delle scuole. Inoltre, stiamo concentrando i nostri sforzi sugli aspetti sociali, meno visibili ma non meno importanti, come gli screening medici e il supporto alle fragilità. Presenteremo presto anche la nuova rete di trasporti urbani interregionali e un importante progetto che renderà orgogliosa l’intera comunità, non solo quella di Caivano».

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CAIVANO. Altarini di ex narcos illegali al cimitero. Interviene il Deputato Francesco Emilio Borrelli

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Cittadini caivanesi stanchi delle illegalità all’interno del cimitero caivanese fanno partire delle segnalazioni indirizzate al Deputato Francesco Emilio Borrelli dove spiegano che sono presenti diversi altarini con delle gigantografie appese alle mura di alcuni loculi della necropoli con raffigurazioni di ex pregiudicati e/o ex narcotrafficanti. Da qui nasce l’indignazione da parte del Deputato di Verde Europa Sinistra Italiana essendo conosciuto per questo tipo di battaglia tanto da spingerlo a rilasciare delle sue dichiarazioni in merito per poi diffonderle a tutte le testate giornalistiche affinchè la sua indignazione arrivi agli occhi dei Commissari Prefettizzi di Caivano in modo da porre fine a questo tipo di illegalità.

Queste le sue dichiarazioni in merito:

Borrelli: “il comune non vede nulla di come la criminalità si appropri anche dei cimiteri?”
Lo scorso giugno morì in un incidente in moto sull’asse mediano. Da allora a Salvatore Improta, legato al traffico di stupefacenti nel Parco Verde di Caivano, gli hanno dedicato, come segnalano diversi cittadini al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, altarini abusivi e manifesti al cimitero e video sui social. L’ennesima celebrazione del mondo criminale.
“La legalità al Cimitero ancora deve essere ripristinata, dato che campeggiano ancora altarini abusivi e poster di ex narcos di Caivano e del Parco Verde sulle mura pubbliche della necropoli cittadina. Come mai il comune non va a farsi una passeggiata al cimitero interrogandosi di chi sono quei faccioni appesi ai muri? Chiediamo ai commissari prefettizi di effettuare delle verifiche e di provvedere a smantellare gli eventuali omaggi abusivi ai criminali.”- ha dichiarato Borrelli.

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