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MUSICA, Dall’8 Dicembre è presente su Youtube il nuovo videoclip dei Tiempo Antico

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Dicembre è il mese delle novità e delle conferme. Ad un anno dal fortunatissimo esordio di CADEBE’ primo disco dei Tiempo Antico, l’8 dicembre arriva CANAPA il nuovo single.
Canapa è solo l’inizio ..
Ad un anno dal fortunatissimo esordio di CADEBE’ primo disco dei Tiempo Antico, l’8 dicembre arriva CANAPA il nuovo single.
Canapa è solo l’inizio ..

“Ad un anno dal fortunatissimo esordio di CADEBE’ primo disco dei Tiempo Antico, oggi 8 dicembre arriva CANAPA il nuovo singolo.
Canapa è solo l’inizio”

Il nuovo videoclip Canapa preannuncia l’inizio di un secondo album che in fase di progettazione.

Dichiara Giovanni Sorvillo: “Era da tempo che avevo in testa questo brano, poi sono maturati i tempi e l’ho scritto. Canapa perché è un filo che lega, unisce, questo testo con i precedenti come Terra Avvelenata e gli altri dell’album Cadebè. La mia ispirazione trova terreno fertile nelle tradizioni, radici dalle quali cercano in ogni modo di sradicarci, avvelenandola. La canapa che tante famiglie ha sfamato è espressione della terra, la mia terra, madre feconda, a cui esser grati e difenderla in ogni modo.”

Il sound dei Tiempo Antico sigilla ancora una volta una propria sonorità, un sound mediterraneo che non guarda al mare ma attinge dall’interno, dai suoni di Terra di Lavoro e Terra dei Fuochi. Dalle immense distese coltivate a canapa e tabacco, dove si elevavano canti e tradizioni contadine, le cui origini si perdono nella notte dei tempi, arrivano sentimenti antichi ornati di una nostalgia propositiva.

Tiempo Antico – Canapa

Testo e musica Giovanni Sorvillo

Giovanni Sorvillo: voce, sax tenore, chitarra acustica

Salvatore Acerbo: chitarra elettrica

Nicola Girardi: basso

Giuseppe Vertaldi: batteria

Mario Lupoli: sax baritono

Jennà Romano: sintetizzatori

Credits:

Arrangiamenti: Jennà Romano, Giovanni Sorvillo, Tiempo Antico

Registrato e missato presso Laboratori di Provincia da Jennà Romano

Mastering realizzato da Vittorio Remino presso Loung Soul LAB STUDIO

Produzione artistica Jennà Romano

Realizzazione video di Carmine Giordano

Brano e video prodotto da Vincenzo Perrotta

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Malasanità, morto di epatite C dopo trasfusione: la situazione

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L’ospedale Piemonte e Regina Margherita di Messina è stato condannato al risarcimento dei danni per una grave patologia epatica evoluta a seguito di un intervento chirurgico, a favore degli eredi di una vittima di malasanità.

Stando alle prime informazioni, il paziente durante la sua degenza presso l’ospedale, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico di emicolectomia destra e ha ricevuto un’emotrasfusione che gli ha fatto contrarre il virus HCV, che si è poi evoluto in cirrosi epatica.

Nonostante le precedenti decisioni sfavorevoli del Tribunale di Palermo e della Corte d’Appello, ritenendo prescritto il diritto al risarcimento, la Corte di Cassazione ha ribaltato tali sentenze, riconoscendo la non prescrizione del diritto al risarcimento dei danni.

Infatti nel caso del paziente, i sintomi clinici dell’infezione da HCV si sono manifestati solo dopo circa 20 anni dalla degenza, con un progressivo aggravamento della patologia che ha portato al decesso. Pertanto dopo una lunga battaglia legale ingaggiata dal danneggiato e dai suoi eredi, è stato riconosciuto il risarcimento di oltre un milione di euro.

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Giugliano, denunciato per aver usufruito dell’auto del padre morto per falsi ricorsi: i dettagli

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Maxi operazione della Polizia locale di Giugliano, che ha denunciato per falso e sostituzione di persona un cittadino del posto, in quanto firmava ricorsi alle contravvenzioni degli agenti per conto del padre deceduto.

In particolare è emerso che l’uomo usufruiva non solo dell’auto del defunto, ma presentava anche ricorsi ai verbali con firme false. Inoltre gli è stata ritirata anche la carta di circolazione e inviata alla Prefettura.

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Mafia, la Polizia diffonde un nuovo identikit di Giovanni Motisi: è il latitante più pericoloso d’Italia

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, l’ultimo grande latitante protagonista della fase stragista di Cosa Nostra.

In particolare, sfruttando le professionalità e le tecnologie del servizio di Polizia scientifica della Polizia, sono state attualizzate le immagini del latitante risalenti agli anni ’80 ed alla fine dei ’90, con la tecnica della ‘age progression’, grazie alla quale si è riusciti a costruire un prototipo con alcune variazioni degli attuali connotati del viso di Motisi.

L’uomo è nascosto dal 1998 ed è inserito nella lista dei latitanti di ‘massima pericolosità’ del ‘programma speciale di ricerca’ del Ministero dell’Interno.

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