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[EDITORIALE] AFRAGOLA, il partito del sindaco è il primo traditore di Tuccillo

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AFRAGOLA – Sul territorio afragolese è tempo di dichiarazioni, apparizioni e lanci di anatemi. Questo è lo stile politico che ha deciso di adottare il partito del sindaco Tuccillo all’indomani della bocciatura della variazione del bilancio e del piano triennale. Infatti il capogruppo del PD Giovanni Boccellino decide autonomamente e in maniera del tutto ingiustificata di rilasciare dichiarazioni solo a chi di sicuro gli darà ragione, altro che democrazia. Ma noi di Minformo non ci offendiamo, viviamo lo stesso. Ma veniamo ai contenuti. Il capogruppo nelle sue dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa precisa o vuole far emergere che se la variazione del bilancio e il piano triennale è stato bocciato, la colpa è di chi, secondo lui, ha tradito la maggioranza, ossia quelli di “A Viso Aperto”. Addirittura il consigliere Boccellino non si spiega come all’interno di un gruppo alcuni possano votare e altri astenersi, evidentemente il consigliere democratico non ha mai sentito parlare di libero arbitrio o peggio ancora di democrazia e libertà di pensiero. Ma non importa. L’importante che il suo messaggio arrivi chiaro e tondo ai cittadini – ammesso che tali dichiarazioni riescano ad arrivare alla cittadinanza e non si fermano solo agli addetti ai lavori -: se il sindaco Tuccillo sarà costretto a dimettersi, sarà solo per colpa di Gennaro Giustino.

Le dichiarazioni del capogruppo Boccellino, in realtà fanno da eco a quelle rilasciate pochi giorni prima dal nuovo segretario Francesco Zanfardino, che forse dietro tatticismo studiato insieme a chi ha avallato la sua candidatura alla segreteria cittadina, ha preferito dimenarsi in discorsi politici non di sua competenza rilasciando, anch’egli, dichiarazioni atte a puntare il dito contro i moderati della maggioranza.

In totale controtendenza è il sindaco Tuccillo che attraverso la “TV” di “Stato” rilascia dichiarazioni totalmente opposte a quelle di Boccellino e Zanfardino. Infatti nelle sue parole, il primo cittadino afragolese, apre ad una futura riunione di maggioranza per porre le linee guida al futuro prossimo di quest’amministrazione e perché no, una futura coalizione in sede di campagna elettorale. L’idea di Tuccillo di assecondare la richiesta dei moderati di “A Viso Aperto” e di UDC, nasce all’indomani degli incontri bilaterali decisi solo dal primo cittadino. Tutte queste diversità non fanno altro che far pensare che all’interno del PD cittadino o ci sia un po’ di confusione, o ci sia qualcuno che da un lato predica bene e dall’altro razzola male. Ma cerchiamo di capire fino in fondo cosa sta succedendo realmente tra le mura democratiche afragolesi.

A parer mio, la richiesta legittima dei moderati di effettuare una riunione di maggioranza che doveva precedere lo scorso consiglio comunale è stata solo il capro espiatorio per chi in realtà ha architettato in maniera subdola la “caduta” numerica di Tuccillo in aula. Come già ampiamente scritto nel precedente articolo, al di là delle mosse di “A Viso Aperto” – che è bene precisarlo, fanno un percorso a parte e fuori dal PD, il loro è sempre stato un percorso di alleanza con questo governo atto ad interrompere il “Sistema” Nespoli e al ristabilimento della normalità e fino a questo punto il governo Tuccillo pare che è già riuscito nei primi due anni di consiliatura – all’interno dell’aula nell’ultima Assise pubblica, il primo cittadino, comunque non avrebbe avuto i numeri che permettessero il passaggio della variazione di bilancio e del piano triennale, data l’assenza costretta di alcuni consiglieri di maggioranza. Tutto questo lo sapevano e lo sanno tutt’ora chi ha voluto fortemente fissare il Consiglio comunale per il 5 Dicembre, ossia il Presidente del Consiglio Nicola Perrino e il capogruppo del PD Giovanni Boccellino. Quindi arrivati a questo punto, non è Gennaro Giustino a dover dire agli afragolesi con chi sta interloquendo o con chi si alleerà alle prossime elezioni – visto che il percorso dei moderati, finora è sempre stato quello di appoggiare la maggioranza da un lato e criticare la stessa quando le decisioni venivano calate dall’alto come quella di condurre un consiglio comunale importante senza prima passare per una riunione di maggioranza – ma piuttosto, tocca proprio al capogruppo Boccellino far sapere a che gioco sta giocando, visto anche che è risaputo il fatto che per tutta la consiliatura di Tuccillo, egli è stato il più critico nei confronti del primo cittadino, cosa è successo adesso? Al di là della stessa visione sulla candidatura del segretario di partito, non si registrano unità di intenti tra il capogruppo e il sindaco, quindi arrivati a questo punto, da che parte sta realmente Boccellino? Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo pare che il capogruppo del PD stia intensificando i suoi rapporti con Cosimo Boemio, politico molto vicino a Tommaso Casillo di Casoria e che molto probabilmente sarà il portatore del logo di “Campania Libera” ad Afragola.

A questo punto il dubbio prevale, se si dovessero verificare le nostre indiscrezioni, vorrebbe dire che le dichiarazioni di Zanfardino e Boccellino, in perfetta distonia con quelle del sindaco, sono del tutte strumentalizzate atte a distogliere l’attenzione dai propri tatticismi e a ricercare un nemico comune su cui puntare il dito. Quindi se è vero il pensiero di Boccellino che oltre Tuccillo non ci sia più nessuno, bisogna che il capogruppo faccia anche capire quale sia il suo pensiero nei riguardi di “A Viso Aperto” e UDC, se nella sua visione di coalizione sono anche previsti i due gruppi che un tempo appartenevano al centro destra. Se invece nella sua visione di coalizione non sono contemplati i moderati, faccia anche sapere come intende rimpiazzarli, visto che i delusi da Tuccillo già guardano altrove, a meno che il leader non sia più Tuccillo. Allora è a questo che puntano Boccellino e il PD? Ad una caduta naturale del primo cittadino per poi passare alle primarie automatiche, magari con un candidato che piaccia anche al governatore De Luca? Lo scopriremo solo vivendo.

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VIDEO – AFRAGOLA. Dopo il caso del bambino autistico, in un’altra scuola, bambini si sposano con l’assenso delle insegnanti e della dirigente

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AFRAGOLA – Se da un lato il comune normanno è passato alla ribalta nazionale per il deplorevole comportamento di una dirigente scolastica che allontana un ragazzo autistico dall’aula mentre si conversa sul fenomeno del bullismo, dall’altro lato c’è un’altra dirigente scolastica che non sa cosa fanno le proprie insegnanti a scuola durante il tempo di ricreazione.

È quanto successo al 3° Circolo Didattico Aldo Moro di Afragola. Durante i minuti di ricreazione, in una terza elementare, con l’assenso dell’insegnante che per l’occasione si è anche improvvisata cameramen e regista del momento, si è messa in atto la scena di un matrimonio eterosessuale tra due bambini, per i quali nei giorni scorsi era già trapelata la notizia del loro scherzoso fidanzamento in classe, con tanto di rito cristiano con un foglio a simboleggiare il Vangelo, marcia nuziale, scambio di fedi e lancio del bouquet.

La notizia è trapelata subito tra i genitori dei bambini poiché il video girato dalle insegnanti ha fatto subito il giro dei social, fino ad arrivare anche ai contatti della nostra redazione accompagnato dall’indignazione di alcuni genitori.

Premesso che l’indignazione dei genitori è più che giustificata in quanto l’età precoce dei bambini – stiamo parlando di fanciulli di otto anni ai quali si dovrebbero trasmettere ben altri valori – desta qualche preoccupazione, in merito allo sviluppo psicologico degli attori di quel video, inerente i potenziali quesiti o dubbi che possano sorgere nella mente di un bambino ignaro di tutte le realtà legate al pre e post matrimonio, come quella di una nascita di un bambino ad esempio, da sempre condizione quest’ultima presente nel loro immaginario, dato che essi stessi rappresentano il frutto di un matrimonio o di una unione sentimentale che dir si voglia.

Avallare, a quell’età, un legame affettivo con conseguente messa in scena dell’obiettivo finale di una relazione sentimentale è una scelta diseducativa che, per tanti motivi, va contro ogni principio pedagogico.

Al di là dell’aspetto psichico legato alla tenera età – un’età a cui non va assolutamente iniettato o promosso alcun principio di precocità sentimentale – c’è anche un aspetto morale a cui insegnanti e dirigenti scolastici hanno il dovere di adempiere ed è quello di cercare di mantenere la Scuola al di fuori della propaganda cattolico-cristiana, lasciandola nel suo recinto di Istituzione laica, seguendo, contestualmente, i principi della pedagogia moderna, la quale riconosce, attualmente in Italia, ben 15 modelli di famiglia, a partire da quella classica patriarcale – inscenata a scuola – oggi in minor numero rispetto alle altre quattordici, passando per le famiglie monosessuali, fino a terminare con le unioni civili e quindi le famiglie omosessuali.

Nel rispetto della laicità dell’Isituzione Scuola, qualche genitore si è rivolto alla dirigente scolastica per sapere se la stessa fosse a conoscenza di quanto stesse accadendo in quella classe, dopo alcuni tentennamenti, cadute di linea telefonica improvvise, la Prof.ssa Francescalaura Casillo, si ripropose di informarsi meglio con le docenti su quanto accaduto. A distanza di tre giorni, poiché il desolante evento si è consumato venerdì 22 Marzo scorso, la dirigente fa sapere che tale increscioso evento faceva parte del programma delle attività didattiche e i bambini stavano imparando cosa sia e come si svolge un matrimonio tra due persone. Come se per insegnare cosa sia stata la Seconda Guerra Mondiale si chiedesse ai bambini di portare elmetti e divise poiché all’indomani si inscena la guerra a bordo di carri armati.

Per questi motivi è bene precisare che laddove sia stata svolta realmente un’attività didattica e non di un maldestro tentativo di tutelare la sprovvedutezza delle insegnanti, non si è rispettata la laicità della scuola, dato che è andato in scena un rito cristiano, non si è tutelata la libertà di una potenziale sessualità dei bambini, dato che si è inscenato un matrimonio eterosessuale, di contra, così facendo, non si insegna ai bambini il rispetto per le altre tendenze sessuali (omo, trans, lesbo, etc.), non si è avuto il rispetto per l’età, precoce rispetto alla libertà sessuale – rischiando di inquinare l’ingenuità di qulche bambino con la malizia di qualcun altro, dato che nel video si vede chiaramente il gesto alquanto violento di un’amichetta degli sposi nel voler costringere i due “attorini” a baciarsi – e non si è avuto neanche rispetto per i genitori che hanno chiesto delucidazioni, dato che le attività didattiche non si svolgono durante il tempo concesso per la merenda.

Nella speranza che sia stata una leggerezza delle insegnanti dettata dalla voglia di passare dei momenti ludici con i propri alunni, i genitori indignati, più che dei maldestri tentativi di mascherare la realtà, avrebbero preferito sincere scuse con la garanzia che eventi incresciosi come questi non accadessero più per la tutela della psiche dei bambini e dell’Istituzione laica della Scuola.

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AFRAGOLA. Capitolato carente delle info necessarie. Revocato il bando di gara per la scuola dell’Addolorata

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AFRAGOLA – La sprovvedutezza della politica, inevitabilmente, si ripercuote anche nei settori. È notizia di oggi quella della revoca del bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con modalità alquanto bizzarre e naif, come avrebbe detto un caro ex sindaco rimastomi nel cuore.

Il Comune di Afragola nella persona della Dott.ssa Pedalino pubblica un bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con importo a base d’asta di € 570mila euro.

Il capitolato pubblicato però appare lacunoso e privo delle principali informazioni, utili agli operatori economici intenzionati a parteciparvi. Infatti nel capitolato non è chiarito se all’interno della struttura le suore, attualmente domiciliate in quell’immobile, dovranno continuare ad abitare quell’edificio oppure no. Non era specificato se si fosse trattato di gestione del servizio come riportato nel bando oppure una normale concessione dato che memori dell’affidamento appena concluso, il servizio constatava nella gestione mista tra privati e semiconvittori. Non solo. Ad una prima lettura del capitolato appare lampante anche la mancanza di informazioni circa le convenzioni statali sulla denominazione “paritaria” e a chi saranno destinati eventuali fondi ministeriali. Il capitolato inoltre era sprovvisto anche di costi di manodopera, utenze, Tari e tutto quello che riguardano le spese vive per una gestione di un immobile e del totale servizio. Insomma un capitolato carente di tutto quello che serve ad un operatore economico per potersi fare i famosi “conti della massaia” e stabilire se partecipare e in che percentuale effettuare il ribasso a base d’asta.

Galeotte sono state le numerose FAQ inviate da alcuni operatori economici al RUP del progetto che come spesso accade coincide con la Dirigente del Settore. Le copiose domande di chiarimento rivolte avranno messo in serie difficoltà il redattore del capitolato al punto tale da farle fare marcia indietro sull’intero iter burocratico, revocando di fatto il bando di gara pubblicato dalla Centrale Unica di Committenza dell’Area Nolana.

Un dato amministrativo desolante che denota tutta l’incapacità dei Settori nell’espletare un semplice servizio di indizione di incanto ad evidenza pubblica. Il quale avrebbe permesso all’Amministrazione Pannone di affidare in tempi rapidi il Servizio della gestione della scuola in città. Ma così non è stato.

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Ad AFRAGOLA. Continua il fenomeno dei furbetti delle Commissioni le quali adesso vengono anche strumentalizzate per scopi personali.

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AFRAGOLA – Continua la guerra fredda tra il Sindaco e il gruppo Fratelli d’Italia ma questa non è l’unica gatta da pelare per il primo cittadino che con la scadenza dei termini per un azzeramento di giunta, nei vari confronti con gli altri consiglieri comunali, sta ricevendo altre richieste “tiragiacca” affinché le prebende possano aumentare e/o migliorare per ogni singolo elemento “muto” dell’aula consiliare. Poi spiegherò anche perché ho usato l’aggettivo “muto”.

Non solo i problemi dei meloniani quindi. A destare altre preoccupazioni alla fascia tricolore ci si mette oltre che il dominus Enzo Nespoli, attraverso le pagine del suo giornaletto locale, dove chiede che sia fatto immediatamente un rimpasto di giunta – più che altro richiesta finalizzata allo scopo di far dimettere alcuni consiglieri per farli passare in giunta e svuotare così l’aula dei principali maggiorenti, ammesso che questi abbiano mai realmente intralciato le decisioni calate dall’alto o per meglio dire da fuori – anche alcuni consiglieri comunali che messosi in proprio e accolte le volontà del dominus fanno richiesta al primo cittadino di passare in giunta e intanto andare in giro a chiedere a chi surrogherà il suo posto garanzie sulla sua tenuta all’interno dell’esecutivo.

È il caso di Benito Zanfardino ’82 che dopo due anni e mezzo di consiliatura, vorrebbe provare il brivido dell’esecutivo e nelle more che il Sindaco prenda la decisione, decide di applicare alcuni metodi amministrativi. Uno su tutti, un metodo mai adottato finora in politica e per il quale, fossi il consigliere, farei seria introspezione sulle regole non scritte che si vorrebbero aggiornare in politica.

Sono diverse settimane che in qualità di Presidente della V Commissione – Pubblica Istruzione – Università – Attività Culturali – Politiche Sociali – Sport – Tempo Libero e Politiche Giovanili – non convoca le sedute e non aggiorna il Registro delle presenze dal mese di Gennaio, costringendo i consiglieri formanti quella commissione a non percepire i cosiddetti gettoni di presenza, paralizzando così l’intero lavoro anche dei suoi colleghi, dato che senza rendicontazione l’ente comunale non può emettere le liquidazioni dei compensi ad ogni singolo consigliere che mediamente, al Comune di Afragola, percepisce circa € 1000,00 mensili.

Una pratica ostruzionistica mai vista e mai registrata nella storia repubblicana italiana ma che ad Afragola, qualcuno ha deciso, potesse diventare materia di studio e di apprendimento per poter insegnare alle nuove generazioni nuove tecniche di persuasione.

Se poi ci mettiamo pure che le Commissioni da sempre, almeno in questa consiliatura, sono raggirate col metodo del “furbetto delle presenze” il dato diventa ancora più allarmante. È il caso di questa mattina quando alle 11:20 mi sono recato nella casa comunale e al primo piano, come già dimostrato in passato, l’aula delle commissioni consiliari era vuota. Eppure, come si evince dai documenti appesi in bacheca, le convocazioni di oggi ne erano almeno tre ma la sala era vuota. Siamo sicuri che oggi, dopo la pubblicazione del mio articolo, i registri presenteranno le assenze di oggi ma lasciateci il beneficio del dubbio sulla strana coincidenza. Dato che su alcuni registri erano già presenti alcune firme di presenza.

Convocazioni delle Commissioni di oggi

Il dato politico che esce fuori da questa triste vicenda è alquanto amaro, dato che i cittadini afragolesi, oltre al danno subiscono anche la beffa. Poiché non solo, come dimostrato ampiamente dal nostro servizio telegiornalistico del 29 Settembre 2023 e dal mio sopralluogo di oggi, le commissioni registrano un assenteismo prodotto dai furbetti delle presenze che risultano presenti solo sui registri ma non nella realtà, scaturendo anche il fenomeno del mutismo selettivo in aula consiliare – fenomeno alquanto strano data la presunta preparazione sui temi che dovrebbe avere un consigliere onnipresente nelle commissioni consiliari – non vorremmo che le commissioni, ad opera di qualcuno, vengano anche strumentalizzate affinché il primo cittadino si adoperi ad adempiere alle richieste che come fine hanno l’interesse personale e mai quello collettivo. A questo punto servirebbe un sussulto di dignità da parte del primo cittadino, dato che dalle sue decisioni deriva anche la fine dell’impasse amministrativa che sta mettendo in ginocchio la città.

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