POLITICA
Tempi diversi, stessi sentimenti
Gli anni sono cambiati e con essi anche le giovani generazioni, o almeno così vogliono farci credere. I giovani sono pur sempre giovani, qualunque siano gli anni in cui sono nati e vissuti ed è questo il motivo principale che mi spinge a credere che non sono solo i ragazzi della mia generazione a sentirsi a disagio e disadattati nei confronti della società e di tutto ciò che li circonda, ma questo sentimento persiste da sempre nell’animo dell’adolescente.
Diffidate dai vostri genitori che dicono frasi del tipo “io alla tua età non mi comportavo così” o “la nuova generazione sta cadendo a pezzi” o simili perché sono tutte bugie, non ammettono ciò che sono stati e non fanno vivere bene neanche voi, in quanto vi sentite sbagliati e inferiori, come se non bastasse la società a farci sentire tali…
Un ragazzo vuole semplicemente essere capito e cercare rifugio nell’abbraccio di un genitore ma poche volte accade poiché lo vediamo, o meglio si fa vedere come un nemico. Per questo quasi mai si ha il coraggio di ammettere le proprie paure o i propri sbagli in famiglia perché è facile si venga giudicati. E allora ci rifugiamo in noi stessi, cercando di superare le nostre paranoie da soli, provando a diventare grandi, tentando di ignorare tutto ciò che ci fa star male ma, ahimè, non è questo il metodo giusto.
Un adolescente dovrebbe vedere i genitori sempre coloro pronti a sorreggerlo e ad accarezzarlo, come da bambini, ma non tutti riescono a mettersi nei panni del ragazzo cercando di riflettere sulle sue difficoltà. Credo che i problemi che si definiscono “dell’adolescente” siano gli stessi dell’adulto. Crescendo si riflette sempre di più ma si impara a sopprimere e reprimere ciò che si pensa e, secondo i luoghi comuni, è questo che ti rende adulto. Sei adulto se non piangi, se non ti lamenti, se non soffri, se…non vivi. Se diventare adulti significa questo, resterò per sempre “bambino”.
POLITICA
Cardito si tinge di rosa per la prima tappa del Giro Mediterraneo. Il sindaco Cirillo: “Occasione unica per la nostra città”
Cardito si tinge di rosa. Venerdì 19 aprile la città è pronta ad
accogliere la prima tappa del “Giro Mediterraneo Rosa” una delle
più importanti competizioni femminili in bicicletta. Cinque tappe;
più di 638 chilometri; due regioni attraversate (Campania e Puglia),
toccando il mar Tirreno e l’Adriatico; 131 partecipanti per un totale
di 22 squadre; 14 nazioni rappresentate e provenienti da ogni
continente.
La partenza nella cittadina carditese è prevista alle ore 13.30, in
piazza Garibaldi, dove sarà allestita l’area di accoglienza per le
atlete e saranno montati dei giochi gonfiabili per i bambini. Il Giro
Rosa del Mediterraneo è destinato a diventare un vero e proprio
viaggio attraverso la storia, la cultura e le bellezze turistiche dei
territori dell’area metropolitana di Napoli. Con il sottotitolo
“Storia, percorsi, tradizioni, ambiente e natura”, l’edizione
2024 del Giro si propone di mettere in primo piano l’attenzione sul
territorio e sui luoghi che ospiteranno le tappe dell’evento.
Il primo cittadino di Cardito l’ing. Giuseppe Cirillo ha espresso
soddisfazione per l’arrivo della competizione ciclistica femminile a
Cardito: “Per la nostra città accogliere l’arrivo della tappa
inaugurale del prossimo Giro Mediterraneo Rosa sarà motivo di grande
orgoglio. È un’occasione unica per i carditesi per conoscere da
vicino le campionesse del ciclismo. Sarà una grande giornata di sport
e di festa per tutta la comunità”.
POLITICA
Napoli, uomo accoltellato durante una festa: i particolari
Shock a Napoli, dove nella serata di ieri un uomo è stato accoltellato durante una festa in via Ponti Rossi. Si tratta di un 31enne originario dello Sri Lanka, colpito diverse volte in numerose parti del corpo.
Pertanto è stato subito portato all’ospedale Cardarelli, dove è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico ed è in pericolo di vita. Intanto i carabinieri della Compagnia Vomero indagano per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto e individuare i responsabili.
Attualità
Pizzo ai commercianti: 10 persone in manette
Il GIP del Tribunale di Napoli ha emesso un’ordinanza applicativa di misure cautelari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, eseguita dalla Polizia di Stato, rivolta ad undici persone (nove in carcere, una con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, una agli arresti domiciliari).
I reati a loro ascrivibili sarebbero di associazione di stampo mafioso, estorsione, tentata estorsione, detenzione di armi e spaccio di droga. Le aggravanti riguardano il metodo mafioso al fine di agevolare l’associazione camorristica del clan del Rione Moscarella, attiva nei comuni di Castellamare di Stabia, Sant’Antonio Abate, Pompei e altre zone limitrofe.
C’è un particolare: uno degli indagati, seppur detenuto, avrebbe mantenuto contatti telefonici con i propri complici, così da pianificare e dirigere le attività estorsive.
Ad ora, il provvedimento riguarda la misura cautelare in sede di indagini preliminari, i cui destinatari sono presunti innocenti fino a sentenza definitiva.
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