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POLITICA

Di infernale non c’è solo il caldo

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Non sono certo che di infernale, in questi giorni, ci sia solo il caldo.

Lo strappo profondo che non sappiamo come ricucire, quello tra uomini e uomini, i primi ricchi i secondi poveri, assume sempre più i contorni di una macchinazione diabolica.

E come si fa a non accorgersi del dominio assoluto del denaro, il Mammona che ci rende schiavi di noi stessi, quando contiamo le vittorie e le sconfitte con gli occhi agli indici di borsa, che se sei fuori da quel sistema sei morto, inutile, ingrato e sterile, degno di essere additato e giudicato in maniera dozzinale?

I confini che una volta erano culturali, oggi diventano economici, razziali, ghettizzanti in positivo e in negativo.

Quell’unità tanto osannata, dunque, diviene strumento per dividere sempre di più, e il popolo populista si frammenta e diviene polvere da spazzare al più presto, che poi vengono ospiti illustri e non si può far brutta figura.

Ci sono poi gli intellettuali, quelli che descrivono l’orrore di una scelta come una raccapricciante idea di emarginazione e discriminazione. Urlano pacatamente contro l’intenzione di dividere, dividendo a loro volta, componendo fazioni del pro e del contro, la loro idea questa volta.

Infami,  mi verrebbe da dire, infami e codardi, vittime a loro volta di un organismo malato che ha fatto ammalare anche loro.

Scendete per terra, fatevi crocifiggere piuttosto che tormentare con i chiodi dell’infamia chi sceglie contro il vostro pensiero, siate coraggiosi fino a rinunciare al vostro ben curato orticello.

E quanto più riusciranno a frammentare le coscienze, tanto più sarà ampia la loro vittoria, perché questo è il loro volere assoluto: dividere, frazionare, evitare la condivisione di beni e idee.

Il loro potere è nelle loro tasche e non si può combatterlo se non rinunciando proprio a ciò che loro hanno nelle tasche.

Fa caldo oggi, tanto caldo, ma in confronto all’inferno è ben poca cosa.

Ma forse si fa l’abitudine a tutto.

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Dal Mondo

L’Aiea: “L’Iran non è lontano dalla bomba atomica”

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L’Iran “non è lontano” dal possedere una bomba atomica.

È l’avvertimento del Direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, in un’intervista al quotidiano Le Monde pubblicata oggi, poche ore prima di una visita a Teheran.

“È come un puzzle: hanno i pezzi e forse un giorno potrebbero rimetterli insieme. C’è ancora molta strada da fare prima di arrivarci. Ma non sono lontani, dobbiamo ammetterlo”, ha detto. “Non basta dire alla comunità internazionale ‘non abbiamo armi nucleari’ perché ci credano. Dobbiamo essere in grado di verificarlo”, ha aggiunto. 

I media arabi confermano che si terrà a Roma, sabato prossimo, il secondo round di colloqui sul nucleare iraniano, dopo il primo che si è svolto il 12 aprile in Oman. All’incontro dovrebbe participare l’inviato di Donald Trump, Steve Witkoff.


(fonte: Ansa)

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POLITICA

Concorso presidi nel caos, il Ministero: “Verifiche in corso”

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Già la scorsa settimana, su indicazione del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è stata richiesta una dettagliata relazione in merito alla situazione del concorso a preside in Campania dove la Direzione scolastica regionale, ha disposto la sospensione del calendario degli orali, non ancora iniziati.

Il Ministero rende noto che si riserva di assumere tutti i provvedimenti necessari e le iniziative opportune presso le sedi competenti per garantire la correttezza e la trasparenza delle prove.
“Se dovessero evidenziarsi illeciti di rilievo penale provvederò personalmente a segnalare alla Procura della Repubblica e alla Procura della Corte dei conti per i profili con rilievo erariale”, dice il Ministro Valditara, aggiungendo che “non saranno tollerate opacità”.

Il Dicastero ricorda che le commissioni d’esame sono scelte a livello regionale e non centrale.

Ad oggi in quasi tutte le regioni si stanno regolarmente svolgendo le prove orali del concorso in questione.

Sono in corso di esame, ad esempio, ricorsi relativi alle prove scritte per Lazio, Puglia e Calabria, mentre sono stati già rigettati i ricorsi presentati in Veneto e Abruzzo. Il Ministero sta seguendo l’evoluzione del contenzioso.


(fonte: Ansa)

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POLITICA

AFRAGOLA. Caiazzo rompe con Cesaro e pensa a Forza Italia

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AFRAGOLA – La maggioranza, se parliamo dei consiglieri comunali, non offre spunti di riflessione e nemmeno notizie perché sono quasi estranei alla politica e all’amministrazione.

La filiera ad Afragola è alterata e lo diciamo con la certezza della verità che nessuna persona onesta intellettualmente potrà mai smentire. Al vertice della gerarchia c’è Vincenzo Nespoli che guida il sindaco Antonio Pannone, anche attraverso un rapporto personale diretto con la macchina amministrativa, dirigenti inclusi.

Gli assessori avulsi e senza peso. I consiglieri chiamati in causa solo quando c’è bisogno di andare in aula e alzare la mano. L’unico partito che tenta ogni tanto di differenziarsi è Fratelli d’Italia di Biagio Castaldo e Pina Tignola. Ma siamo nella dinamica del “vorrei ma non posso”. Di fronte a Nespoli, Fratelli d’Italia si piega sulle ginocchia. Quindi, potrà al massimo puntare a un po’ di fribrillazione ma una partita politica seria il partito della Meloni ad Afragola non potrà mai giocarla in quanto resta Nespoli-dipendente.

Addirittura l’assessore in carica, Giacco di espressione Di Maso, la cui consigliera ha già rotto, insieme al gruppo che lo esprime, con Castaldo, Tignola e con il partito. E si fa finta di nulla. L’assessore di Fratelli d’Italia è lì in nome e per conto di Fratelli d’Italia espressione di un gruppo alternativo a quello consiliare e che da Fratelli d’Italia ha preso le distanze dopo il congresso, Un teatrino brutto da vedere e pure da raccontare.

Le manovre arrivano dalla minoranza. In particolare, dai moderati. Notizia dell’ultim’ora: Antonio Caiazzo rompe con Armando Cesaro e con Italia viva e sta valutando, da giorni, un clamoroso ritorno in Forza Italia. Un’operazione gestita dal coordinatore provinciale, senatore Franco Silvestro, ma la sta gestendo sotto traccia per evitare che fino a quando non ci sarà l’ufficialità, non si creino malumori nel partito “azzurro” locale, ancora commissariato e nelle mani di Aniello Baia, papà del consigliere Giacinto Baia.

Al momento Caiazzo resta in “A viso aperto” anche se l’idea è quella di passare nel gruppo misto perché questo gioco è durato troppo tempo. A viso aperto è il movimento di Gennaro Giustino, linea dura e intransigente di opposizione al sistema Nespoli. Caiazzo da esponente di “A viso aperto” si è seduto ad inizio consiliuatura al tavolo del centrosinistra, mettendo in imbarazzo la civica e lo stesso Giustino che non ne ha voluto sapere e non ha condiviso quell’iniziativa, rivelatasi poi fallimentare. E sempre Caiazzo, in aula, ha persino condiviso il Puc della Lega e lo ha fatto da consigliere di “A viso aperto”. Quindi, dopo un percorso a “testa coda”, si è arrivati già in estremo ritardo per ufficializzare l’adesione al gruppo misto. Almeno per togliere dall’imbarazzo i candidati di quella lista e lo zoccolo duro di un movimento che si rivede nell’opposizione dura a Pannone e a quanto prodotto dall’amministrazione.

Nei prossimi giorni previste ulteriori novità e come sempre vi terremo aggiornati.

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