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Afragola

AFRAGOLA: Gambizzato il marito della consigliera comunale Cristina Acri

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Tre uomini su due scooter hanno fatto esplodere tre colpi d’arma da fuoco all’indirizzo di Aniello Esposito marito di una consigliera comunale di Afragola.

Aniello Esposito, 35 anni, imprenditore di Afragola, marito della consigliera del Comune di Afragola, Cristina Acri, è stato vittima di un attentato, si pensa, forse, un tentativo di rapina finito in sparatoria, anche se c’è da dire che l’imprenditore afragolese si occupa di accoglienza ed integrazione degli extracomunitari richiedenti asilo, in una struttura di via Roma ad Afragola, insieme alla moglie, da sempre si occupa del sociale e a Casavatore, comune limitrofo ad Afragola, pare abbia interessi anche nella gestione dei rifiuti.

Secondo i primi accertamenti, l’agguato sarebbe avvenuto di sera nella zona Cinquevie, un’area periferiche che nelle ore serali è totalmente al buio. Secondo quanto avrebbe dichiarato l’Esposito, tre uomini a bordo di due scooter avrebbero affiancato la vittima, ed uno degli occupanti sarebbe sceso dal mezzo, avvicinatosi allo sportello della sua auto, avrebbe aperto il fuoco. Tre colpi di revolver all’indirizzo della gamba dell’imprenditore avrebbe ferito lo stesso che è stato prontamente trasportato d’urgenza in ospedale per le prime cure mediche.

Gli inquirenti indagano sull’accaduto, anche se c’è forte riserbo sulla vicenda e non si escluda la matrice criminale, fatto sta che Aniello Esposito non è stato in grado di fornire dettagli concreti che aiutassero la cattura dei malviventi, data la celerità dell’atto, ma vista la dinamica e l’ora tarda non si esclude che gli aggressori conoscessero perfettamente le abitudini del 35enne.

 

Afragola

Perchè proprio a me

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Afragola– Grande partecipazione da parte delle famiglie del territorio afragolese e non solo, ieri presso la Parrocchia San Giorgio Martire di Afragola. Il Parroco: don Massimo Vellutino con due psicologi esperti in campo familiare ed educativo: Mariano Iavarone e Amalia Rodontini con tanta empatia, fulcro dell’incontro di ieri, hanno lanciato un appello a tutti i genitori: diventare protagonisti attivi nella salvaguardia e nell’educazione dei ragazzi. Un Patto Educativo per “prendere in carico”, anzi “prendersi cura”, di ogni singola persona e contesto, mobilitando intorno ad esse competenze ma soprattutto un’infinita umanità. Perciò il patto non potrà che essere persona per persona, famiglia per famiglia, quartiere per quartiere, municipalità per municipalità. Con una capacità di affrontare i numerosi aspetti del disagio di ogni singolo minore “a rischio” con uno sguardo integrato e approfondito.

L’incontro di ieri è stato un grande test di sussidiarietà e democrazia partecipativa. Fondamentale è la regia, di cui deve farsi carico l’ente pubblico, il Comune, con uno sforzo di dialogo e ascolto che precede qualsiasi impiego di risorse. Tutti gli attori coinvolti hanno poi una parte chiara di corresponsabilità e devono essere corresponsabili sia nei diritti sia nei doveri. La regia è essenziale, ci si raccordi, ci si parli, ci si intenda su obiettivi e visione.

Radici forti…ali leggere! Rappresentano la base solida, la stabilità e la connessione con la famiglia e la comunità. Sono le radici che permettono di rimanere ancorati alla realtà, e di sentirsi parte di un gruppo, ma allo stesso tempo la leggerezza delle ali per mantenere l’autonomia, la libertà di espressione, la capacità di prendere decisioni e di volare verso il futuro. Le ali rappresentano l’indipendenza, la possibilità di esplorare nuove esperienze e di raggiungere i propri obiettivi. 

Il patto educativo formalizza l’impegno di tutte le parti (scuola, famiglia e alunno) a collaborare per la crescita armoniosa del bambino basandosi su una visione condivisa dell’educazione, con l’obiettivo di creare un ambiente di apprendimento positivo e sostenibile. 

Le “radici forti e ali leggere” rappresenta l’equilibrio ideale tra la stabilità e l’autonomia, per favorire la crescita armoniosa e lo sviluppo di individui resilienti e capaci di affrontare il futuro con fiducia.

Genitori non isoliamoci, ritorniamo ad essere uniti perchè il confronto e la collaborazione sono gli unici mezzi a nostra disposizione per aiutare i nostri ragazzi in questo mondo troppo veloce, globalizzato e contorto.

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Afragola

Afragola, uomo freddato in un negozio, Francesco Silvestro (FI): “La risposta dello Stato deve essere ferma!”

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“Quanto accaduto ad Afragola è un fatto gravissimo che conferma una realtà da tempo segnalata: la pressione criminale nella zona è fuori controllo. La risposta dello Stato deve essere ferma, coordinata e visibile, come lo è stata a Caivano. Nessun territorio e nessuna comunità va lasciata sola.”
Lo dichiara il Senatore di Forza Italia, Francesco Silvestro, in merito all’agguato mortale nei confronti di un 45enne avvenuto nella serata di ieri ad Afragola, che aggiunge: “Faccio i miei complimenti al prefetto di Napoli, Michele di Bari, per il suo tempestivo intervento e per la decisione di intensificare i controlli delle forze dell’ordine. E’ importante – prosegue il Senatore – che il Governo garantisca per Afragola la stessa attenzione, lo stesso rigore e lo stesso impianto operativo che sono stati messi in campo a Caivano. Non si può tollerare che la criminalità organizzata si riorganizzi spostandosi di pochi chilometri. Lo Stato deve dimostrare di esserci, con atti concreti e presenza continua.”

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Afragola

Afragola, Martina Carbonaro: la Presidente della Commissione Femminicidio incontrerà i genitori della vittima

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Oggi alle 15.30 nella sede del Comune di Afragola la Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere Martina Semenzato, incontrerà i familiari di Martina Carbonaro.

All’incontro saranno presenti il Prefetto di Napoli Michele di Bari e il Sindaco di Afragola Antonio Pannone.

“È un dovere morale essere vicina a questa famiglia – afferma Semenzato – Tutti i femminicidi sono uguali per dolore e drammaticità, ma alcuni colpiscono per la giovane età della vittima e dell’assassino e per l’efferatezza del gesto. Abbiamo bisogno di una torsione culturale forte e quantomai di quel patto di corresponsabilità che nasce in famiglia, viene raccolto dalla scuola e dalla società civile e messo a terra naturalmente dalla politica. La Commissione che presiedo lavora già in maniera trasversale sui temi del femminicidio e della violenza di genere e di questo – conclude – ringrazio i commissari e le commissarie di maggioranza e opposizione”.



(fonte: Ansa)

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