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La Fuhrer di Caivano sequestra le chiavi dell’istituto e si rifiuta di passare le consegne

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Le ultime vicende sulla situazione degli edifici scolastici caivanesi hanno davvero dell’incredibile.
Già con la nostra intervista al prof. Bartolomeo Perna abbiamo potuto raccontare le avventure della preside Carfora e delle sue pretese assurde; ma i risvolti di cui siamo adesso a conoscenza non hanno paragoni.
Pare che il riordinamento dei plessi non sia andato mai giù alla Carfora che, si vocifera, non ha alcuna intenzione di consegnare le chiavi degli edifici. Non è solo una voce di corridoio, invece, la notizia sul trattenimento da parte della fuhrer (iperesposta grazie ai “migliori” spazi televisivi e giornalistici) delle chiavi del plesso di Pascarola, l’istituto Rodari. 
Sul posto, infatti, per permettere l’inizio delle attività scolastiche, è accorso Stefano Lanna, dirigente ai lavori pubbliciin compagnia delle forze dell’ordine che sono state costrette a forzare i cancelli del plesso per entrare.
La situazione che hanno trovato è stata imbarazzante: la scuola, a quanto pare, era allagata, impossibile all’utilizzo; ma non è finita qui: le cassaforti sono chiuse e inaccessibili. Le chiavi? Le avrebbe la preside Carfora e, per ora, non avrebbe intenzione di restituirle.

In attesa di ulteriori chiarimenti sulla questione, vi abbiamo riportato queste prime voci sulla vicenda, sulla quale siamo intenzionati a fare maggiore chiarezza.
Nel frattempo, possiamo mostrare solidarietà verso le insegnanti dell’istituto Rodari che, tristemente, vagano nei corridoi del Secondo circolo didattico, senza sapere cosa fare.
Gli alunni della scuola di Pascarola, infine, sono stati privati -per il momento- del diritto a un’istruzione dignitosa, la scuola, quest’anno, per loro non potrà iniziare in tempo, grazie ai litigi di adulti sempre pronti a dare il buon esempio.

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Attualità

San Gennaro fa davvero il miracolo: abbraccio tra Borbone e Savoia

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Storico abbraccio tra Emanuele Filiberto di Savoia e Carlo di Borbone nella Cattedrale di Napoli in occasione del Miracolo di San Gennaro.
Un gesto avvenuto davanti alla folla dei fedeli, a dispetto della storica diatriba tra le due famiglie reali. Il primo ad arrivare questa mattina nel Duomo è stato Carlo di Borbone, seguito pochi minuti dopo da Emanuele Filiberto.

L’esponente della famiglia dei Savoia, dopo la celebrazione, ha stretto la mano e ha scambiato alcune frasi con il Governatore della Campania De Luca e con il Sindaco di Napoli, Manfredi.

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Attualità

Vincenzo in coma dopo aver contratto la meningite: il 14enne è tornato a casa

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Arrivano finalmente buone notizie per la famiglia di Vincenzo Caterino, il 14enne finito in coma dopo aver contratto la meningite.

Infatti il giovane è tornato a casa e a darne notizia è il papà Pasquale, presidente dell’Albanova, con un lungo post sui social:

“Venerdì 30 Agosto, mio figlio Vincenzo manifesta una semplice febbre, un po’ alta ma può capitare. Lui ci ha abituati a queste influenze, che poi magari in un paio di giorni vanno via e dobbiamo pregarlo di rimanere a casa. Sabato sera, dopo un pomeriggio normale di febbre (sale e scende), Vincenzo non risponde più normalmente ai nostri dialoghi e alle nostre domande. Comincia un grande spavento, Pronto Soccorso prima a Pineta Grande, supportato dal mio amico e dottor Francesco Petrillo, poi al Santobono in codice rosso”.

Tac d’urgenza, lo spettro della meningite, poi la firma e l’autorizzazione ad un intervento alla testa d’urgenza per una grave infezione in atto. Vincenzo viene operato e riceve numerosi messaggi d’affetto e di speranza da tutta Casal di Principe e dalle zone limitrofe, oltre che da ogni parte d’Italia.

Poi, nei giorni successivi, i miglioramenti e il buio che comincia a dilatarsi:

“Vincenzo era stabile nella sua criticità poi il 4 settembre, quasi inspiegabilmente a detta degli stessi medici, la risonanza magnetica ha mostrato importanti miglioramenti a tal punto da stubarlo e provare piano piano a svegliarlo. Nel frattempo era arrivata la diagnosi: meningite tipo C. Risveglio complicato ma subito si sono visti miglioramenti, altri 3 giorni in rianimazione, dove lo potevamo prima vedere solo attraverso un vetro, poi piano piano cominciare a stargli vicino. E allora ecco un nuovo importante passo avanti, con Vincenzo che viene trasferito nel reparto di terapia sub-intensiva e, dopo altri 12 giorni, ritorna finalmente a casa. Oggi sta bene, non ha riportato alcun danno neurologico. Un vero e proprio miracolo per il quale voglio ringraziare tutti i medici, il personale sanitario del Santobono, la mia famiglia e ancora tutti quanti voi. Grazie”.

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Attualità

Napoli, si è sciolto il sangue di San Gennaro

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Alle 10.01 di questa mattina, presso la Cappella del Tesoro nel Duomo di Napoli, si è sciolto il sangue di San Gennaro. Un evento straordinario per tutta la città partenopea, simbolo di tranquillità e serenità per tutti, poiché il mancato scioglimento viene visto come segno di sventura.

Si tratta del secondo miracolo dell’anno, dopo quello del primo sabato di maggio e in attesa della celebrazione rituale di dicembre.

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