Scoppia la polemica tra le associazioni e i sindacati della categoria dei cosiddetti “mercatali” e l’amministrazione comunale di Frattaminore, guidata dal Sindaco Giuseppe Bencivenga. Il motivo?, il nuovo mercato settimanale è stato ridotto: si è passati dalle 137 piazzole di sosta, comprese nell’area del vecchio mercato, alle 101 previste dopo la riqualificazione della nuova struttura del mercato, finanziata con un milione e mezzo di euro dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione.
L’allarme sulla riduzione delle piazzole di sosta è stato lanciato da Vincenzo Del Prete, figlio del sindacalista Federico, medaglia d’oro al valor civile, ucciso dalla camorra casertana nella sede del suo sindacato a Casal di Principe.
“All’inizio di aprile, sono stato contattato da numerosi colleghi assegnatari di piazzole, allarmati dalle voci insistenti che riportavano il sicuro taglio di alcune piazzole di sosta – denuncia Vincenzo Del Prete – Abbiamo cercato più volte – continua – un incontro con l’amministrazione comunale, ricevendo solo un inspiegabile silenzio. Due settimane dopo la delibera 108, la stessa giunta dispone con delibera numero 129, rettifica la precedente, con un taglio sul numero dei posti assegnati ai “ mercatali” e ad accordo raggiunto, senza confronto, viene stravolto tutto. Per questo abbiamo affisso i manifesti con i fiocchi neri il primo maggio, visto che tolgono il lavoro a chi già e precario“.
L’Assessore delegato di Frattaminore Alfonso Guida chiarisce: “Il taglio riguarda solo alcune piazzole, un provvedimento necessario per adeguare le misure si sicurezza, nello specifico una strada con doppia uscita in caso di emergenza e la distanza di mezzo metro tra una piazzola e l’altra così come prescrive la normativa. Voglio precisare che venti piazzole saranno libere”.
La polemica sembrerebbe terminata ma, per niente convinti dalle dichiarazioni dell’assessore, lo scorso ventinove aprile, con una pec, l’associazione “Insieme per Federico Del Prete”, ha protocollato al Comune una corposa richiesta di accesso agli atti.