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Città

NAPOLI: rapinava le fedi a coppie nel traffico, 43enne identificato e arrestato

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Napoli – Finisce in carcere il ladro che rapinava le fedi a coppie incolonnate nel traffico. I carabinieri della Stazione Napoli Marianella al termine di una serrata attività d’indagine hanno arrestato il 43enne di Scampia Antonio Grande, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Tribunale di Napoli, ufficio GIP, su richiesta della locale Procura, per i reati di rapina aggravata ed evasione.

Al centro delle indagini c’era il modus operandi, che era sempre lo stesso in tutti i raid denunciati. L’uomo, approfittando degli orari di punta, a bordo di uno scooter avvicinava le auto incolonnate nel traffico e, sotto la minaccia di una pistola, si faceva consegnare le fedi nuziali, dileguandosi subito dopo.
Acquisite le immagini degli impianti di videosorveglianza posti nei luoghi di commissione dei reati e lungo le vie utilizzate per raggiungere le zone delle rapine e per fuggire, i carabinieri sono riusciti ad estrapolare alcuni particolari fisici dell’uomo e a delinearne l’area di provenienza, ovvero l’area nord di Napoli.

Sulla base di tali elementi e delle descrizioni fornite dalle vittime, e soprattutto grazie ad un particolare “…aveva pochissimi denti….era sdentato…”, hanno stretto il cerchio su Grande, soprannominato proprio “lo scugnato” in virtù dei suoi pochi denti. Le vittime nel corso delle individuazioni di persona hanno riconosciuto senza dubbio il Grande quale il rapinatore che, armato di pistola, le aveva minacciate facendosi consegnare le loro fedi.

In un episodio il 43enne, sempre a bordo del suo Scooter Honda SH300 nero, con a bordo sua figlia di 4 anni aveva affiancato una donna e, dopo averla minacciata con la pistola, aveva cercato di sottrarle la borsa posizionata sul sedile lato passeggero, non riuscendoci per la ferma reazione della vittima che era riuscita a trattenerla e a fuggire a bordo della sua auto.
Grande, che già nell’aprile 2013 era stato arrestato dai Carabinieri di Marianella poiché sorpreso mentre stava perpetrando una rapina e fermato dopo un lungo inseguimento, al termine delle operazioni di rito è stato tradotto nella casa circondariale di Poggioreale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Le indagini proseguono per verificare se sia l’autore di ulteriori rapine.

Caivano

A CAIVANO L’etica è un lusso! La sfera morale e la corsa elettorale dei tutti dentro!

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CAIVANO – La lista degli “impresentabili” della Commissione parlamentare antimafia, pubblicata a pochi giorni dal voto a Caivano, non è un mero elenco burocratico: è un monito, un severo richiamo al concetto basilare che dovrebbe reggere la partecipazione alla res publica. Quando i nomi di Giuseppe Gebiola, Pierina Ariemma, Antonio De Lucia e Pasquale Mennillo finiscono sotto i riflettori, il dibattito non può e non deve limitarsi alla sola legalità formale, ma deve innalzarsi al livello, molto più esigente, dell’etica e della morale pubblica.

Il Codice di autoregolamentazione delle candidature è stato concepito proprio per questo: per superare la visione minimalista del “non ho ancora una condanna” e innalzare l’asticella. L’integrità morale di un aspirante politico non è un optional, ma il prerequisito fondamentale per chiunque voglia dedicare il proprio tempo e la propria azione alla cura degli interessi collettivi. Chi si candida a governare una comunità deve essere al di sopra di ogni sospetto, non solo per rispettare la legge, ma per meritare la fiducia dei cittadini.

Il “Carico Pendente” e la Sfera Privata di Gebiola

Il caso di Giuseppe Gebiola, che con una lunga nota si difende dalla dichiarazione di impresentabilità, merita un approfondimento per l’acrobatica distinzione che tenta di operare. Gebiola ammette la pendenza di un procedimento penale risalente a circa dieci anni fa, legato al suo ruolo di controllo contabile in una società privata, ma nega qualsiasi rilevanza etica e morale per la sua candidatura.

La sua argomentazione ruota intorno a due concetti cardine: la mancanza di una condanna definitiva e l’estraneità dei fatti alla gestione della cosa pubblica.

“La mera pendenza di un procedimento penale, soprattutto per fatti che non attengono direttamente alla gestione della cosa pubblica ma all’esercizio di una professione privata, non dovrebbe di per sé costituire elemento sufficiente per una valutazione di impresentabilità.”

Ecco la seria stilettata che non può mancare: l’idea che un illecito – presunto o accertato – commesso nella sfera privata non intacchi l’idoneità etica per la sfera pubblica è pericolosa e insostenibile. Con lo stesso distorto metro, dovremmo forse ritenere che camorristi, assassini o stupratori, i cui reati non si consumano nelle stanze dell’amministrazione comunale, siano automaticamente candidati eticamente integri per un incarico pubblico? Assolutamente no! Il reato è una rottura del patto sociale, e l’etica non ha un interruttore che si accende o si spegne a seconda del luogo di lavoro. L’integrità è un valore olistico che riguarda la persona nella sua interezza.

Ma c’è un altro aspetto che rasenta l’incoscienza politica. Gebiola afferma che il procedimento si concluderà a gennaio 2026. Cosa accadrebbe se in quella data, a distanza di un mese o due dall’insediamento, un giudice decidesse per una condanna in primo grado? Il neo-eletto consigliere Gebiola si troverebbe costretto a difendere una posizione legale compromessa mentre ricopre una carica pubblica. Non solo, ma l’intera Amministrazione di Caivano si troverebbe ad affrontare una nuova, penosa, e mediatica, grana giudiziaria.

L’etica e la morale impongono di non candidare il rischio alla cosa pubblica. L’onestà intellettuale, di cui Gebiola si fa paladino, dovrebbe spingerlo a rimuovere ogni ombra per il bene superiore della collettività.

Il Silenzio, Talvolta, è d’Oro

I quattro candidati, pur con le loro diverse motivazioni (per Ariemma, De Lucia e Mennillo il legame con la giunta sciolta per ingerenze criminali, per Gebiola il carico pendente), rappresentano un fronte comune: la volontà di non rinunciare.

Se l’intenzione di Gebiola e degli altri era comunque quella di proseguire nella corsa elettorale, forse avrebbero fatto meglio a seguire l’esempio di Pasquale Mennillo, che tra i quattro dichiarati impresentabili, non ha rilasciato alcuna dichiarazione pubblica. Il tentativo di giustificazione, infatti, ha sortito l’effetto opposto, amplificando il rumore e la distrazione su una questione che, in una città che cerca la rinascita, dovrebbe essere risolta nel modo più limpido possibile: un passo indietro, per il bene di tutti.

La parola finale spetta ai cittadini di Caivano: devono riflettere attentamente su quale tipo di leadership desiderano. Una che antepone l’ambizione personale alla trasparenza assoluta, o una che fa dell’integrità morale la sua bandiera, senza se e senza ma.

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Attualità

Studenti in piazza a Napoli, anche bara per morte scuola pubblica

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Espongono striscioni e urlano slogan contro ‘genocidio, repressione e riarmo, gli studenti che sono scesi in piazza oggi a Napoli in un corteo partito da Piazza Garibaldi.

La manifestazione rientra nelle iniziative del #Nomeloniday promosso in diverse piazze italiane.
    In marcia anche una bara con sopra un fiore e una croce a simboleggiare la morte della ‘scuola pubblica, laica, antifascista’.

Tra i temi della protesta la denuncia della situazione a Gaza ed il no alla ‘militarizzazione’ del sapere e la necessità di una inversione totale rispetto alle politiche sul clima.

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Afragola

Blitz antidroga a Nord di Napoli: tre arresti e sequestri tra Afragola, Villaricca e Mugnano

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Operazioni a tappeto dei Carabinieri hanno interessato la provincia a nord di Napoli, portando a tre distinti arresti per spaccio di stupefacenti e al sequestro di consistenti quantitativi di droga e denaro contante. Ad Afragola, i militari hanno effettuato un blitz nell’abitazione di Filomena Caropreso Del Prete, 32 anni, già nota alle forze dell’ordine. La perquisizione ha portato al sequestro di un ingente quantitativo di droga: 290 grammi di hashis , 330 grammi di marijuan , 31 grammi di cocaina e Cinque bilancini di precisione per il confezionamento delle dosi. La donna è stata posta agli arresti domiciliari, in attesa del giudizio.

Stessa misura cautelare per Daniele Abbaticchio, 41enne napoletano, fermato dai Carabinieri mentre si trovava in strada a Villaricca. L’uomo è stato trovato in possesso di: 23 dosi tra cocaina e crack. Una somma di denaro contante ritenuta provento dell’attività di spaccio. Anche per lui sono scattati gli arresti domiciliari.

Infine, a Mugnano, è stato fermato e controllato il 22enne Antonio Gioia alla guida della sua auto. All’interno del veicolo sono stati rinvenuti: 10 grammi di cocaina e circa 3 grammi di hashish 160 euro in contanti, ritenuti provento illecito. Il giovane è stato arrestato e la droga posta sotto sequestro.

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