CARDITO – Come annunciato in esclusiva da “Minformo”, ieri sera (venerdì) si è tenuto il tavolo guidato dall’ex sindaco Peppe Barra. Una figura della politica locale, proiettata ad una candidatura alle prossime regionali. Quindi, proprio in virtù di ciò, rappresenta il “regista” di questa coalizione in via di costruzione; una sorta di padre nobile”. E poi c’è un altro dato determinante: la linea politica al tavolo l’ha dettata lui, ritrovando riscontri in tutti gli interlocutori presenti.
La sintesi: un ciclo è finito. Non si parla male di Cirillo, non bisogna fossilizzarsi sugli aspetti amministrativi ma il nuovo corso si costruisce e si fonda sulla condivisione programmatica. E lo stesso Barra, giustamente, ha spiegato che a nulla servono le riunioni settimanali. Ogni cosa a suo tempo e soprattutto ogni riunione deve avere sempre un senso, partorire una proposta, compiere passi in avanti sul percorso. Senza l’ “ammuina” degli anni scorsi che ha rafforzato solo la leadership di Cirillo.
Peppe Barra ha fatto valere il suo peso e gli è stato pure riconosciuto da tutti. Adesso entriamo nei dettagli della riunione, sulle cose buone emerse, sulle incoerenze, che non sono mancate, e sui retroscena.
Innanzitutto, partiamo dai presenti. Peppe Barra ha portato al tavolo una “mini-delegazione” del suo folto gruppo: Cristofaro Salvato, già consigliere comunale; l’amico di tante battaglie, Biagio Soritto; il coordinatore del gruppo Francesco Desimone e i due consiglieri comunali, Nunzio e Andreina Raucci.
Per “Europa Verde” presente il consigliere Luigi Iorio, per Forza Italia Giovanni Aprovidolo e Giuseppe Mirone; per Fratelli d’Italia Giuseppina Tignola, ex consigliere comunale a Cardito e attuale consigliere del partito della Premier Meloni ad Afragola; e poi la “new entry” di Ferdinando Fusco, medico carditese, espressione del movimento “Itinerario” in rappresentanza anche dell’avvocato Vincenzo Mormile.
Alla riunione hanno partecipato anche due esponenti della “vecchia guardia”, Biagio Auriemma e Biagio Garofalo, più l’ex presidente del consiglio comunale durante il primo mandato di Cirillo, Pasquale Barra. Quest’ultimo, è stato l’unico ad entrare su delicati argomenti amministrativi riservando parole di fuoco nei confronti del primo cittadino.
Unico assente di “peso”, l’ingegnere Luigi Credendino di “Cardito libera”. Ha annunciato ai suoi fedelissimi che il movimento tornerà in campo alle prossime Amministrative ma, scottato da quanto accaduto negli anni precedenti, vorrà vederci chiaro prima di legittimare i suoi interlocutori.
I consiglieri di maggioranza, pure invitati da Barra in piena trasparenza e a dimostrazione che si programma un nuovo ciclo, non hanno partecipato. Certificando ciò che “Minformo” ha ricostruito nei giorni scorsi, ossia che in maggioranza l’unico vero soggetto politico ed interlocutore resta proprio il capo dell’amministrazione.
Come detto, la linea l’ha spiegata Peppe Barra, nei contenuti e nei tempi. Con calma, senza ansia. Ed è giusto così. Prima la Regione poi si pensa alla prossima scadenza elettorale carditese.
Un altro dato che emerge riguarda l’incoerenza dei partiti di centrodestra. Cosa ci fanno Forza Italia e Fratelli d’Italia al tavolo con gruppi di centrosinistra e addirittura con un partito come “Europa verde” che dovrebbe rappresentare la sinistra? E come fa Luigi Iorio, consigliere dei “Verdi”, a dialogare con la destra della Meloni e col partito di Tajani? Questo elemento dà il senso dell’accozzaglia.
Inoltre, non passa inosservata nemmeno la scomoda posizione di Giovanni Aprovidolo, consigliere “azzurro”. Ha passato 12 anni alla corte di Giuseppe Cirillo e non basta qualche mese di opposizione per purificarsi con l’acqua santa. E nessuno si stupirà se da qui a qualche settimana, lo ritroveremo di nuovo al fianco del sindaco in carica in quanto non ha ancora spiegato i motivi della rottura col primo cittadino. Giochi vecchi quanto il mondo che ormai non sorprendono più nessuno.
Il racconto della riunione finisce qui. Tutti a casa e nulla di fatto. Peppe Barra ha dato dignità al “precetto pasquale” di soggetti che in 12 anni hanno rappresentato la maggioranza, l’opposizione e persino entrambe le partiti contemporaneamente, i migliori alleati di Cirillo. Non sono mai riusciti ad affrontare un tema serio dimostrando incapacità o, nel caso di Forza Italia, totale condivisione dell’esperienza che sta per terminare. Tutti, da destra a sinistra, hanno il dovere di impegnarsi nella costruzione di un nuovo ciclo. Ma la storia, nel bene e nel male, prima di Cirillo, durante Cirillo e dopo Cirillo non va dimenticata per costruire il futuro.