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CRISPANO: approvata la modifica dello statuto, ecco i nuovi assessori

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Crispano – Passa la modifica dello statuto comunale, sarà possibile nominare assessori esterni al civico consesso.

Crispano, in quanto comune sotto la soglia dei 15mila abitanti, ha i suoi consiglieri comunali ad assumere anche gli incarichi di giunta, senza possibilità di nominare assessori diversi dai consiglieri eletti.

Adesso cambia tutto: grazie alla modifico dello Statuto del Comune, il sindaco potrà scegliere gli assessori anche fuori dal consiglio comunale, tra le migliori professionalità che il territorio esprime.

Sul piano politico, la maggioranza ha dato una prova di forza e di compattezza: i 12 consiglieri della coalizione di governo hanno approvato l’atto di giunta, confermando uno dei punti qualificanti del programma elettorale. La minoranza legata all’ex sindaco e capo dell’opposizione, Carlo Esposito, ha disertato la seduta. Tutti assenti. Il sindaco si mostra soddisfatto: “E’ un provvedimento storico perché da decenni la modifica dello statuto comunale e la nomina di assessori esterni sono punti qualificanti di tutti i programmi elettorali di tutte le coalizioni che si sono presentate davanti agli elettori – dichiara Antonio Barrama mai nessuno ha avuto il coraggio e la forza di approvare in aula gli atti conseguenziali. Noi ci siamo riusciti e rivendichiamo un importante primato perché questa conquista è un patrimonio importante per tutte le amministrazioni che si susseguiranno negli anni al governo della città. Poter nominare assessori diversi dai consiglieri eletti in Consiglio, significa allargare la partecipazione e la possibilità di coinvolgere le migliori energie al governo del paese, garantendo all’esecutivo un valore aggiunto rispetto a quello già importante garantito dalla locale classe politica. Con la possibilità, soprattutto nei settori più delicati dell’Ente, di inserire in giunta qualificati professionisti capaci di garantire agli indirizzi politici ed alla comunità un importante e determinante “salto di qualità” al governo locale”.

 

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CRISPANO. Sulla villa comunale l’amministrazione continua a collezionare figuracce…

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CRISPANO – Era novembre del 2024. Sette mesi fa. E in consiglio comunale la segretaria dell’Ente, insieme al sindaco, assunsero un impegno pubblico: “Entro dieci giorni la villa comunale sarà assegnata al vincitore della gara d’appalto”. Siamo arrivati al 5 maggio 2025 e nulla si è mosso. La villa comunale è chiusa al pubblicco, abbandonata, degradata. Il peggiore biglietto da visita dell’amministrazione Emiliano.

Quella promessa pronunciata in aula è l’ennesimo impegno disatteso. Hanno scritto il bando, la gara d’appalto si è svolta, c’è un vincitore ma l’amministrazione si è paralizzata non assegnando la villa e lasciandola addirittura in condizioni di estremo degrado. Un polmone di verde chiuso al pubblico, una scelta assurda per un’amministraziuone che si reputa capace. E’ vero che si è scelto di affidare una struttura pubblica alla gestione di un privato ma è anche vero che se il privato non arriva oppure sul percorso di privatizzazione si registrano degli imprevisti, l’Amministrazione comunale ha il dovere di gestire quella struttura.

Che senso ha chiuderla e lasciarla marcire nel degrado in attesa che arrivi un imprenditore a rimetterla in sesto? Si certifica solo che l’Amministrazione è incapace di governare il territorio. Per dirla in parole povere, in attesa che si concretizzi l’eventuale affidamento ai privati, perché il sindaco Emiliano ha preferito chiudere la villa comunale e lasciarla morire nel degrado assoluto quando il compito di un’amministrazione è quello di governare il territrio?

Parliamo della villa comunale quindi ordinaria amministrazione. Possibile che senza un privatro il Comune non riesca nemmeno a garantire un cancello aperto ad orari prestabiliti della villa comunale ed un taglio d’erba periodico al fine di restituire ai crispanesi una struttura pubblica così bella? L’opposizione sta sollevando il caso da mesi e non riesce a darsi una spiegazione del perché, al netto delle procedure di gara, l’amministrazione non sia in grado di tenere aperta e gestire una villa comunale. Un compito elementare, semplice, quelle piccole cose che rientrano nella normalità. A Crispano inizia a mancare pure questa. Un brutto campanello d’allarme. Nel secondo mandato di Emiliano iniziano ad emergere delle lacune enormi che nei primi cinque anni non si sono manifestate. E questo riguarda questioni di minore entità come la decisione di chiudere la villa, fino a questioni più serie come rifiuti e urbanistica.

Il Consigliere Sossio Vitale ha inviato l’ennesima sollecitazione all’ufficio competente, proprio sulla villa comunale, e agli atti risulta pure unì’altra Pec firmata dal consigliere Vincenzo Franzese. C’è necessità di capire come stanno le cose, le eventuali evoluzioni sulla gara d’appalto; perché sono stati disattesi gli impegni assunti in aula a novembre 2024 dall’Ente e soprattutto, al netto della gara, perché l’Amministrazione abbia scelto, nelle more dell’affidamento ad un privato, di abbandonare l’area verde attrezzata e di chiduerla al pubblico. Solo menefreghismo o incapacità? In nessun Comune prevale la logica “o arriva un privato a gestire le strutture pubbliche oppure l’amministrazione le abbandona nel degrado”. Che logica è quella in atto a Crispano?

I cittadini e la minoranza attendono di capire quale sarà la risposta dell’amministrazione alla richiesta di chiarimenti della minoranza e soprattutto la città attende che sia il sindaco a fornire risposte pubbliche e di merito. La villa comunale deve restare aperta e tocca all’Amministrazione gestirla, curarla, garantendo la cura del verde, delle giostrine dedicate ai bambini, dei lampioni. Se non fose così, se in assenza dei privati il territorio va lasciato nel degrado, i cittadini vorrebbero capire qual è il ruolo di un’amministrazione comunale…

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CRISPANO. Una riflessione sul “Forum” dei rancori

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CRISPANO – Una riflessione sulle elezioni del “Forum dei giovani” va fatta perché davvero si tratta di una bella iniziativa che si sta trasformando nell’ennesima faida dove i giovani occupano il ruolo di pretesto. L’ennesima faida che coinvolge la vecchia politica, con i suoi rancori, i suoi pessimi esempi e, cosa peggiore, li sta trasferendo anche ai giovani. Almeno a quelli della prima linea.

Il vicesindaco e assessore alle Politiche sociali, Lara Imitazione, ha attuato un’idea che era nell’aria da tempo. Istituire anche a Crispano, finalmente, il “Forum dei giovani”. I complimenti per Imitazione sono arrivati da più parti, anche dalla stessa opposizione. Quest’ultima, oltre a riconoscere la bontà dell’iniziativa, ha anche consigliato all’Amministrazione di istituire in bilancio soldi per le Politiche giovanili e per i giovani, creando spazi di impegno, di partecipazione concreta, di confronto. Altrimenti, il “Forum” rischia di diventare l’ennesima iniziativa vuota, ipocrita, dove lo spazio verrà occupato da giovani politicizzati col ruolo di fare da cravatta ai più grandi. Una storia già vista e rivista in alcuni casi su questi territori.

Come sta andando a Crispano? Addirittura peggio. La campagna elettorale per il “Forum” è stata monopolizzata da tutta la politica e si sta trasformando in uno scontro, all’insaputa anche di molti giovani che non rientrano nelle dinamiche più putride del sottobosco, tra maggioranza e opposizione. Tra vecchi e nuovi. E non è nemmeno una battaglia ideologica. Come spesso accade da queste parti, lo scontro degenera nel corpo a corpo personale. Destra e sinistra si mischiano, non c’entra nulla l’ideologia di soggetti che non fanno parte nemmeno di partiti. Un vero e proprio scontro tra persone per i voti, fatto di inciuci, offese, veleni, bugie, colpi bassi, dove i giovani occupano un ruolo di facciata ma ai giovani nessuno è veramente interessato.

Spenderanno belle parole, smentiranno a chiacchiere ciò che scrivo in questa riflessione ma i fatti stanno raccontando tutt’altro, stanno confermando proprio ciò che sto dicendo. I voti non saranno espressione delle idee proposte dai giovani per Crispano. Saranno frutto della campagna elettorale dei politici che approfittano dell’ennesima occasione per scontrarsi, per farsi la guerra. Nemmeno tutti, scriviamo la verità. Sempre i soliti, pochi e rumorosi, che rischiano di diventare responsabili dell’ennesima degenerazione in cui può sprofondare questo territorio sfortunato. Un recinto nel quale nemmeno i giovani hanno la libertà di organizzarsi, di esprimersi scevri da condizionamenti, di rivendicare un ruolo, uno spazio di discussione, di riflessione, di partecipazione. Fungendo, magari, da esempio e da stimolo per la politica e per l’Amministrazione.

In questo modo la politica usa i giovani, non li valorizza. Li opprime, mostra loro il peggiore volto della politica, magari allontanandoli sempre di più dall’impegno pubblico. E non erano queste, non sono queste le intenzioni di tutti coloro che volevano offrire, anche tra maggioranza e opposizione, solo un contributo positivo. A dimostrazione che questo paese è tutt’altro che normalizzato, a testimonianza che la polvere è stata messa da questo punto di vista sotto al tappeto e alla prima “spazzata” tutto può riemergere nel suo volto e nelle sue dinamiche peggiori. Da un lato e dall’altro.

I giovani, quelli veri, i “giovani giovani” hanno la forza di ribellarsi di fronte a questo meccanismo e di isolare pure chi vuole per forza alimentare questo clima di rancore? I “giovani giovani” hanno la forza e gli anticorpi per sottrarsi a questo ruolo di strumento nelle mani dei più grandi per una resa dei conti che con i giovani e con Crispano non ha nulla a che vedere? I più grandi, almeno leggendo la carta d’identità, possono fermarsi lasciando i giovani liberi di muoversi, liberi di chiedere consensi, liberi di esprimere idee e anche di alimentare il classico e naturale spirito critico che un giovane dovrebbe avere?

Oppure i giovani a Crispano e solo a Crispano sono diversi dai giovani del resto del mondo e quindi devono prestare la faccia e limitarsi al battimani? I temi non mancano e purtroppo nemmeno la “campagna” per il “Forum” riesce ad alzare l’asticella del confronto.

Scusate la verità. Povera Crispano. Si cambi registro e subito perché questa pagina sta diventando triste. Ascoltando i vecchi e pure i nuovi. Molto triste davvero. Paragonando anche cosa è accaduto sullo stesso argomento nei paesi limitrofi che non sono certo Oxford. Eppure lì, festa di partecipazione e giovani protagonisti. A Crispano, al contrario, sta andando in scena il peggiore volto che la politica di questi territori possa mostrare. Senza che nessuno si chiami fuori. C’è ancora tempo per fermare questo meccanismo perverso. Lo si faccia subito perché davvero è brutto. Persino parlarne.

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CRISPANO. Intervista al Sindaco Emiliano: “Proseguiamo la stagione delle grandi opere”

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CRISPANO – Via Pizzo delle Canne. Primo piano, stanza del sindaco. Incontriamo Michele Emliano, il sindaco, sommerso tra una montagna di carte, seduto alla sua scrivania e impegnato a lavorare per il suo paese.

Buongiorno sindaco, la ritroviamo qui dove l’abbiamo lasciata l’ultima volta, al Comune, dietro la sua scrivania.
“Il lavoro è davvero tanto. Tantissimo abbiamo fatto e tantissimo c’è ancora da fare. Siamo solo alla metà dell’opera. I cittadini mi hanno premiato con un consenso enorme e mi hanno chiesto di restare. Ed io sto facendo solo il mio dovere cercando di meritare ogni giorno, con il lavoro, la competenza, il sacrificio, l’impegno, la costanza, la loro fiducia. Siamo a metà strada”.

I primi cinque anni sono stati perfetti sul piano amministrativo. Non lo dice “Minformo” ma lo raccontano i fatti. Lei ereditava uno scioglimento per camorra e qualche anno di commissariamento. Ha governato cinque anni e alle ultime elezioni i cittadini le hanno riconfermato la fiducia con percentuali bulgare. Cosa si aspetta da questi secondi cinque anni di amministrazione?
“Oggettivamente ho ereditato una situazione brutta, complicata. Ma quando mi sono candidato a sindaco per la prima volta, conoscevo bene la situazione. Quindi, ho scelto di mettermi in gioco nonostante sapessi fosse difficile. Ed i fatti fino a qui premiano il nostro lavoro. Non bisogna abbassare mai la guardia. Lo ripeto ogni giorno. Ma siamo soddisfatti di quanto fatto fino a questo momento. Abbiamo il dovere di continuare su questo percorso”.

E da questa consiliatura? Cosa si aspetta?
“Continuare l’ottimo lavoro di squadra messo in campo nei primi cinque anni. Realizzare ciò che abbiamo programmato, in particolare nei lavori pubblici, sulla scuola, sull’ambiente, per migliorare i servizi e la vivibilità. E poi porre le basi per programmare anche il futuro. Una buona amministrazione lavora così: realizza nel presente e programma per il futuro. Quello che abbiamo fatto nella precedente consiliatura e che continueremo a fare in questi cinque anni che abbiamo davanti. Raccogliere i risultati di quanto seminato e lasciare in eredità alla futura amministrazione finanziamenti e progetti da realizzare nell’ottica della continuità”.

Il futuro. Appunto. Domanda scomoda: per i Comuni sotto i 15mila abitanti, proprio come Crispano, è possibile che il sindaco si possa ricandidare alla guida dell’Ente per la terza volta consecutiva. Ci sta pensando? È un’opzione che mette in conto?
“La legge lo consente ma innanzitutto le dico che parlarne cinque anni prima è davvero presto e pure inutile. Noi ragioniamo da squadra e insieme abbiamo sempre preso le migliori decisioni che hanno prodotto risultati concreti per la nostra comunità in termini di buona amministrazione e di vivibilità. E lo stesso abbiamo sempre fatto e faremo sul piano politico. Davanti abbiamo tante sfide, anche elettorali, e come squadra siamo all’altezza di affrontarle tutte da protagonista, scegliendo sempre il candidato migliore in quel momento. Personalmente sono a disposizione della squadra e della mia comunità. E questo vale per ogni singolo assessore ed ogni singolo consigliere. Quando arriveranno i tempi per scegliere candidati a qualsiasi livello, ci preoccuperemo di fare la scelta giusta perché per fortuna vantiamo una classe dirigente competente, radicata e rappresentativa”.

Il rapporto con le opposizioni è stato caratterizzato in questo avvio di consiliatura da polemiche al vetriolo su fatti comunque importanti. Che idea si è fatto?
“Non voglio alimentare scontri. Le dico la mia concezione della politica. La maggioranza governa, la minoranza controlla. E sugli atti qualificanti o nei momenti difficili, si fa quadrato, nel rispetto della distinzione dei ruoli, non attorno al sindaco, ma attorno alla città. Avrei preferito qualche polemica in meno e qualche aiuto in più. È semplice stare lì a denunciare le cose che non vanno. Queste realtà sono piene di problemi. Più difficile è rimboccarsi le maniche e tentare di risolverli. Giustifico anche la polemica, purché costruttiva, finalizzata a risolvere un problema. Alzare polveroni per screditare un’amministrazione penso che sia inutile, poco corretto e non offre alcun contributo al miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini. Spero che la minoranza maturi sotto questo punto di vista”.

Quali sono i colpi in canna dell’amministrazione in relazione agli obiettivi amministrativi imminenti?
“Non mi piacciono gli annunci. Fino ad oggi abbiamo fatto tanto, riqualificazione di piazze, di strade, di fogne, di servizi, la pubblica illuminazione, abbiamo fatto tanto sul fronte delle opere pubbliche e della vivibilità; risultati storici. Mi piace ricordare l’inizio dei lavori di riqualificazione dello stadio comunale e l’apertura del cantiere per riqualificare il rione “Cappuccini” attraverso un progetto che ne migliora l’estetica, la vivibilità e attraverso strutture e servizi quel quartiere diventa sempre di più parte integrante col centro città. A breve annunceremo l’avvio dei lavori di altre opere pubbliche. Posso solo dire che partirà quella che definisco la “stagione delle grandi opere”. Crispano diventerà un cantiere a cielo aperto ancora di più. Ci saranno disagi ma li sopporteremo perché a fine lavori avremo un paese con un volto nuovo, migliorato, più vivibile, attrezzato. Sarà la nostra soddisfazione, il nostro orgoglio”.

Poi ci sono ancora alcuni problemi da risolvere. La villa comunale ad esempio, il decoro urbano, il verde pubblico…
“Ripeto, i problemi non mancano e non abbiamo la bacchetta magica. L’ho detto in apertura: tantissimo è stato fatto e tantissimo c’è ancora da fare. Nella gestione non siamo abituati ad entrare, e mi riferisco anche alla questione della villa comunale. L’appalto si è concluso e tocca agli uffici dirimere qualsiasi situazione legata alle procedure e alla verifica di esse. Il nostro ruolo riguarda il controllo e l’indirizzo. Su questo non ci sono falle, le posso assicurare. Così come le assicuro che appena riapriremo la villa comunale, avremo la certezza di averlo fatto nella totale legalità di scelte, azioni e procedure”.

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