

Napoli
Jorginho parla ai tifosi: «Stateci vicino»
Napoli- Settimana carica di emozioni per il Napoli che ha riabbracciato Diego Armando Maradona. El Pibe de Oro ha incontrato anche i calciatori a Castel Volturno: “Maradona ci ha dato una carica enorme, è stata un’emozione unica abbracciarlo. Adesso però testa al match di sabato, sarà una partita molto difficile e dovremo dare il massimo”. Lo dichiara Jorginho ai microfoni di Radio Kiss Kiss il “Diego day” a Castelvolturno e le sensazioni che ha vissuto la squadra.
“Tutti noi a guardarlo eravamo estasiati, – continua il calciatore – un personaggio così trasmette energia al solo vederlo, ha creato un’atmosfera magica, Napoli è casa sua e lo sarà sempre. Siamo contenti venga con noi a Madrid, sicuramente ci darà tanta forza”.
Ma c’è prima il Milan, sabato sera, al ‘San Siro’: “Certamente, sappiamo in quale clima andremo a giocare, San Siro è uno stadio caldissimo e oltretutto incontreremo un Milan in grande forma. Quando ci sono queste sfide in stadi così importanti, si vive sempre un incontro di fascino e importanza”.
Poi Jorginho si rivolge ai tifosi: “Dico di starci sempre vicini come hanno fatto sinora perchè con la loro spinta ci sentiamo più forti. Noi per loro daremo sempre tutto per conquistare il massimo in ogni competizione”.
(Fonte SSC Napoli)
Attualità
Innaugurato il nuovo Parco Urbano a Caivano, sarà intitolato al magistrato Rosario Angelo Livatino

Il nuovo Parco urbano attrezzato presso l’ex Centro sportivo Delphinia, inaugurato recentemente dopo gli interventi di riqualificazione effettuati, sarà intitolato al magistrato Rosario Angelo Livatino, che è stato vittima di un vile agguato mafioso ad Agrigento il 21 settembre 1990 mentre si recava, senza scorta, in tribunale. Con l’intitolazione del Parco, la Commissione straordinaria intende “testimoniare e rafforzare il proprio impegno per il contrasto all’illegalità e alla lotta alla criminalità, mantenendo viva la memoria e il ricordo di chi si è sacrificato per la giustizia e il bene della collettività». L’attività del giudice Livatino, proclamato beato il 9 maggio 2021, fu caratterizzata da numerosi colpi inferti alla mafia, soprattutto attraverso lo strumento della confisca dei beni.
I componenti della Commissione straordinaria, Filippo Dispenza, Simonetta Calcaterra e Maurizio Alicandro precisano che le ragioni di tale decisione “sono ascrivibili al grande impegno mostrato dal giudice Livatino in un complesso contesto storico e sociale in cui Livatino ha esercitato le sue funzioni di magistrato, che lasciano intendere molto bene perché è stato assassinato in “odium fidei” e perché lo stesso San Giovanni Paolo II lo definì “Martire della Giustizia ed indirettamente della Fede”: il senso di giustizia di Livatino era strettamente connesso alla sua fede. Venne assassinato come giudice credente e, nell’applicazione delle misure di prevenzione personali e patrimoniali contro gli appartenenti alle organizzazioni criminali, è stato non solo uno straordinario maestro ma anche e soprattutto un illuminato precursore. Infatti, l’allontanamento dei mafiosi dal loro contesto familiare e criminale li mette in una situazione difficile di perdita di consenso e soprattutto, li priva dei beni derivanti dalle loro attività criminali.
Sequestri e confische di beni mobili ed immobili fanno perdere credibilità ed appeal verso le nuove generazioni. Per i mafiosi, tali provvedimenti afflittivi sono risultati molto più efficaci della semplice detenzione, perché il carcere viene ritenuto un “rischio di impresa”, la privazione dei beni derivanti dal crimine un’onta gravissima. Una delle frasi che il giudice Livatino soleva ripetere e che dovrebbe essere scolpita in tutte le sedi di giustizia è questa: “per giudicare occorre la luce e nessun uomo è luce a se stesso”.
Attualità
Sciopero, l’Eav, l’azienda dà il suo punto di vista: “Dialogo con i lavoratori rimanga in azienda”

In riferimento alle motivazioni dello sciopero proclamato dalle organizzazioni sindacali Conf.a.i.l. e Or.s.a. L’Eav ha provato a dare le sue motivazioni con un comunicato in cui spiega il suo punto di vista sulle richieste sindacali. “Or.s.a. sciopera per ‘utilizzo del badge per la rilevazione della presenza’. Cosa significa? Il personale deve attestare la propria presenza in servizio attraverso l’utilizzo del badge aziendale. La marcatura è necessaria al fine di certificare la prestazione lavorativa resa in concreto dal singolo dipendente. Per il personale viaggiante, in considerazione della tipicità delle mansioni svolte e della possibilità di attestare la presenza attraverso la guida dei treni, tutte le aziende di trasporto da sempre hanno ritenuto non necessario procedere mediante utilizzo del badge.
Eav ha introdotto il badge esclusivamente per il personale viaggiante addetto ai turni di manovra. In questo caso il lavoratore non viaggia ma sposta solo i treni ed inizia e finisce la prestazione lavorativa nello stesso luogo. Non c’è quindi nessun motivo per non marcare il cartellino. In ogni caso oggi il 90 % del personale viaggiante (macchinista e capotreno) addetti ai turni di manovra sta timbrando regolarmente”. Rispetto allo sciopero de “La Conf.a.i.l. invece sciopera perché ritiene esclusivo l’utilizzo del macchinista all’attività specifica prevista nella giornata. Cosa significa? Che anche in caso di emergenza, pur avendo un macchinista a disposizione, non va spostato anche se si determina un blocco della circolazione. EAV resta aperta al dialogo e ritiene che queste discussioni dovrebbero essere lasciate alla dialettica aziendale senza determinare ripercussioni sugli utenti”.
Attualità
Martina si trasferisce da Bologna a Napoli, la storia della project manager e personal trainer

Bolognese, Martina Servadei è una project manager e personal trainer che si è trasferita a Napoli per scelta. Ne è felicissima, spiega per il senso di libertà e di sicurezza che – in quanto donna – percepisce tra le sue strade.
“Come lei ne conosco almeno un altro paio – spiega lo scrittore Angelo Forgione sui social, dove riprende la storia di Martina Servadei – donne lombarde che hanno fatto la stessa scelta qualche anno fa, non per amore di un uomo ma di Napoli. Ogni volta che le vedo, noto i loro occhi brillare per questa città difficile ma da capire, che non le ha deluse neanche da residenti, mica da turiste”.
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