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Ci salveranno gli extraterrestri

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Non ho mai creduto agli extraterrestri, da credente perché Dio ci avrebbe dato in esclusiva l’uso e il consumo del creato, da laico perché il caso avrebbe dovuto operare un vero miracolo affinché si potessero ricreare le stesse condizioni in qualsiasi altro punto dell’universo, affinché nascessero altri esseri simili a noi.

L’insegnante di Anatomia, all’epoca della mie aspirazioni “Biologiche”, aveva esclamato, durante una lezione a proposito del cervello umano, che “solo Chi so io” avrebbe potuto creare una simile perfezione, avendo cura e rispetto per chi non credeva in una entità superiore.

Io non ho vissuto la crisi dei nostri genitori, quella del dopoguerra, quando -raccontava mio padre- si mangiavano le erbe spontanee dei campi per sopravvivere, quando il pane si comprava di contrabbando e mangiare la carne una volta la settimana era già per i ricchi.

Non ho vissuto quella crisi e sto sperando che questa non sia come quella, non perché non voglio negarmi la fettina di carne tre o quattro volte la settimana, non perché non sarei capace di andare al mercato nero a comprare il pane, non perché non mi piaccia indossare indumenti stinti e stracci, ma semplicemente desidero che i miei figli non rivivano gli orrori di un’umanità che gratta i fondi dei bidoni della spazzatura per sopravvivere.

Sogno un mondo più equo, credo sia il sogno di tutti o della maggior parte delle persone che conosco.

Credo altresì che l’uomo sia un essere perfettibile e, in quanto tale, ripone in se la speranza della perfezione.

Gli ultimi eventi, però, sembrano portare in una direzione diversa, dove l’umanità diviene il mezzo attraverso cui pochi uomini fanno il gioco dei burattini e che desiderano un mondo assoggettato alla logica del danaro, esseri capaci di tenere la maggior parte degli individui nell’ignoranza, in modo che non conoscano, nè capiscano, dove stanno per essere condotti.

Cosa c’entrano gli extraterrestri con tutto questo? (Lo so, ve lo state chiedendo).

Nel caso questi non dovessero esistere, quei pochi individui che tengono in pugno le sorti del pianeta con il mezzo della povertà e dell’ignoranza, diverrebbero, di fatto, i padroni dell’intero universo.

Uno spazio infinito, la più grande e insostenibile meraviglia cui l’uomo non sa dare una spiegazione, uno stratagemma di incalcolabile equilibrio, il sempre esistito, sarebbe di proprietà di questo manipoli di uomini che ha preso il posto del creatore decidendo le sorti dei loro simili. Di conseguenza sarebbero i padroni di ciò che è stato anche prima del big bang (il grande botto), del misterioso e insondabile mistero dell’esistenza.

Mi è dunque sorto l’atroce dubbio se questi “Signori” non potessero essere il “Signore”.

Una triste preveggenza o l’effetto dei peperoni mangiati ieri sera?

Non ho mai creduto agli extraterrestri, ma da adesso voglio sperare che ci siano e siano molto più intelligenti di quei quattro coglioni che ci tengono per le palle. Voglio sognare che un giorno verranno a insegnarci il modo giusto per “campare”, e perché, temo, possiamo solo sperare in un aiuto esterno per ripianare le sorti di questo mondo che, sempre i quattro coglioni, hanno ridotto a una macchina da business. In ultimo, e non da poco, avrei la soddisfazione di credere che si possa ostacolare la loro ambizione di possedere anche le stelle, un giorno, qualcuno, li ricaccerà indietro a calci nel culo.

 

 

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Caivano

CAIVANO. 1°Memorial Carmine Semplice. Un riconoscimento dovuto ad un uomo promotore dei sani principi dello sport

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CAIVANO – Il tre maggio dell’anno scorso ci lasciava un personaggio illustre della comunità gialloverde Il Prof. Carmine Semplice, docente di chimica presso l’Isis “Attilio Romanò” di Miano. Stimato e voluto bene da tutti, egli, oltre ad essere un professionista dedito e amante del proprio lavoro e della propria famiglia, amava anche lo sport, in particolare il tennis.

Iscritto e socio sostenitore del Club Tennis Campiglione, insieme al direttorio del club era solito promuovere questo sport sul proprio territorio.

Così l’ASD Tennis Campiglione con un memorial, nella sua prima edizione, attraverso un torneo di terza categoria, ha voluto ricordare la sua splendida persona.

Il torneo si svolgerà presso la sede dell’ASD Campiglione in via Colanton Fiore Caivano dall’1 al 14 giugno e prevede un montepremi di € 500,00 per i vincitori.

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Caivano

CAIVANO. Riduzione fondi per la riabilitazione ai bambini speciali. Lettera aperta di una mamma

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CAIVANO – In merito alla notizia sulla riduzione dei percorsi riabilitativi per i bambini con diagnosi di autismo e altri disturbi del neurosviluppo, che necessitano di trattamenti riabilitativi specialistici, continuativi e mirati, come psicomotricità, logopedia, interventi cognitivo-comportamentali e psicoeducativi. Un tema già affrontato dalla nostra testata (leggi qui), riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta di una mamma di Caivano:“Restare senza terapie con un figlio disabile é come restare senza acqua nel bel mezzo del deserto” – Sono le parole di Carmela, mamma di un bambino autistico a cui il centro presso cui svolgeva le necessarie terapie riabilitative ha dovuto consegnare le dimissioni del piccolo. Il motivo di tale decisione, che coinvolge numerose famiglie fruitrici dei servizi del Centro Antares di San Nicola la Strada, è da ricercare nella delibera di Giunta Regionale n. 407 del 31 luglio 2024 con la quale si introducevano nuove regole per i soggetti provati erogatori di prestazioni di assistenza sanitaria afferenti alle attività riabilitative. Tra le novità inserite, il limite del 20% delle prestazioni erogabili ai soggetti non residenti nella provincia dove ha sede la struttura. Una norma restrittiva che ha messo in serie difficoltà tantissime famiglie napoletane fruitrici dei servizi del centro con sede in Provincia di Caserta. Tali famiglie infatti, in forza della nuova normativa Regionale, avrebbero dovuto essere escluse già dall’agosto dell’anno precedente se non fosse stato per la loro capacità di fare squadra e per la grande comprensione e senso di responsabilità dimostrati dalla sig.ra Federica, proprietaria del centro Antares di San Nicola la Strada e di tutti gli operatori della struttura. Con un accordo sottoscritto dalle famiglie dei giovani autistici, si è provato ad arginare la problematica riducendo il numero delle prestazioni fornite ai non residenti della provincia, un accordo purtroppo temporaneo che non poteva durare a lungo. “Giovedì mattina sono arrivata al centro Antares per le terapie di mio figlio e contestualmente mi sono state comunicate dalla segretaria le dimissioni. – racconta Carmela, ancora scossa per situazione – Purtroppo solo chi vive la condizione di avere un figlio autistico può capire l’importanza delle terapie riabilitative ed il grande smarrimento che una famiglia prova a ricevere una notizia del genere. Insieme alle altre mamme della provincia di Napoli abbiamo provato ad interloquire con tutti i soggetti istituzionali competenti, dai quali abbiamo riscontrato ampio supporto e collaborazione, a partire dal dott. Emanuele Zanni, direttore sanitario dell’Asl di Caivano, dal Sindaco Giuseppe Cirillo di Cardito ed il consigliere comunale Luigi Fusco. A loro si è unito il grande supporto dimostrato dalla dott.ssa Libera D’Angelo, consulente della V Commissione Sanità della Regione Campania, la quale ci ha assicurato che nelle prossime settimane la discussione sulla tematica verrà riaperta e finalmente verremo ascoltati. Ciò che chiediamo è molto semplice: allargare la forbice del 20% di fruitori dei servizi provenienti da altre province almeno al 35%, permettendo così ai nostri figli di poter continuare le terapie nel centro che ormai è la loro casa e dove hanno stretto relazioni ed affetti che durano da tutta una vita. Chiediamo al Presidente De Luca – Conclude la mamma – non solo che venga variata la delibera in questione ma anche che vengano individuati urgentemente spazi utili per compiere le attività di riabilitazione per i nostri figli che al momento sono senza terapia in un territorio dove la domanda è altissima e l’offerta è ormai satura, rendendo quindi impossibile la ripresa delle attività di riabilitazione per i bambini autistici che ne hanno un disperato bisogno.”

 

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campania

La Regione taglia i fondi ai percorsi riabilitativi per bambini speciali. Il Sindaco di Crispano: “Una riduzione inaccettabile”

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NAPOLI NORD – In questi giorni è balzata agli onori della cronaca la riduzione, per mancanza di fondi dei percorsi riabilitativi per i bambini provenienti da ASL extraterritoriali, in particolare quelli che interessano il Distretto 45 dell’ASL NA2 Nord che comprende i comuni di Caivano, Cardito e Crispano.

Tale riduzione comporta la diminuzione di ore di trattamenti riabilitativi di minori con diagnosi di autismo o altri disturbi del neurosviluppo. In pratica tenendo conto che questi soggetti necessitano di tali trattamenti in maniera continuativa e mirata negare o interrompere queste terapie equivale a compromettere il futuro di questi bambini, a vanificare anni di impegno da parte delle famiglie e degli operatori, a causare regressioni gravi, frustrazioni e sofferenza.

Si parla delle difficoltà del Distretto 45 perché nella quasi totalità dei casi appartenenti a questo distretto, per tali servizi, si servono al Centro Antares di San Nicola La Strada che ha già fatto sapere a parecchie famiglie che dato l’importante taglio avvenuto da parte della Regione Campania, non sarà più possibile sostenere tutti i pazienti finora seguiti.

Così si alza l’appello dei genitori che chiedono non solo il ripristino immediato dei trattamenti per i bambini attualmente in carico presso il Centro Antares, ma anche, con forza e urgenza, l’istituzione di un centro terapeutico pubblico, stabile e multidisciplinare per l’autismo e i disturbi del neurosviluppo, nel territorio del Comune di Caivano, sotto la competenza esclusiva dell’ASL Napoli 2 Nord – Distretto 45.

Un centro pubblico, non convenzionato, gestito e garantito direttamente dall’ASL, per assicurare accesso equo, trasparente e continuo alle cure. I centri convenzionati, pur svolgendo un ruolo importante, troppo spesso decidono arbitrariamente chi accogliere e chi no, escludendo famiglie fragili per motivi che nulla hanno a che vedere con criteri clinici o di urgenza. Non è ammissibile che l’accesso a cure essenziali venga subordinato a scelte discrezionali di enti privati.

La salute pubblica deve tornare a essere pubblica. Solo una struttura dell’ASL, controllata, accessibile e vigilata, può garantire la tutela piena e universale dei bambini con bisogni speciali, senza liste d’attesa infinite, selezioni opache o differenze territoriali.

I genitori di bambini autistici o che sofforno di altri disturbi del neurosviluppo chiedono che questa decisione venga immediatamente sospesa e riconsiderata, nel rispetto del diritto alla salute, all’educazione, all’inclusione e alla continuità terapeutica sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

Essi si appellano alla responsabilità istituzionale e al dovere etico di tutte le autorità coinvolte, affinché nessun bambino venga escluso o si veda limitare il percorso riabilitativo per mere logiche organizzative o amministrative. Le terapie non sono un privilegio. Sono un diritto essenziale. Ci vuole una soluzione immediata, concreta e giusta.

A tal proposito abbiamo contattato il Sindaco di Crispano Michele Emiliano per sapere se le istituzioni si stiano muovendo per tutelare i diritti dei propri cittadini e davanti ai nostri taccuini dichiara: “La riduzione delle terapie per i bambini affetti da autismo che frequentano un centro di terapia in provincia di Caserta è inaccettabile. Da giorni sto seguendo personalmente l’evolversi di questa situazione, confrontandomi con genitori e associazioni che si battono per i diritti di questi ragazzi e delle loro famiglie nei territori a nord di Napoli.
Questi bambini hanno il diritto di ricevere le cure necessarie, senza alcuna riduzione o rimodulazione. Ho già avuto colloqui con la Regione e con i Sindaci dei comuni limitrofi per cercare soluzioni concrete. Da Sindaco, il mio impegno è chiaro: garantire i diritti dei bambini e tutelare le loro famiglie. Nessun passo indietro, nessun compromesso
“.

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