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AFRAGOLA, il ricatto del Pd e la strategia suicida di Tuccillo

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AFRAGOLA – Altra puntata della “telenovela” iniziata nel finale della consiliatura. Mimmo Tuccillo attore protagonista: i consiglieri comunali le comparse. Adesso spunta fuori pure il Pd. Comunicato del segretario regionale dei “democrat”, Assunta Tartaglione sul “caso Afragola”.  Scritto e diffuso poche ore dopo la dichiarazione esclusiva che il consigliere del Pd Enzo Concas ha rilasciato a “Minformo” sulla sua decisione “di non votare il bilancio”.

Il partito regionale scrive che “chi non vota il documento di bilancio è fuori dal Pd”. Bene, bravi, bis. La sagra dell’ovvio. E’ strano che il Pd si accorga solo oggi che ad Afragola metà partito sta facendo opposizione da tempo. Ed anche su temi “pesanti” come la legalità. Perché su temi importanti Tartaglione non è mai intervenuta mentre si affanna a mettere pressione sui consiglieri solo quando in discussione c’è il bilancio? Semplicemente perché la mancata approvazione del documento di programmazione economica e finanziaria costerà a Tuccillo la sedia. Invece la battaglia di legalità, fino a quando non accade qualcosa di serio, può passare inosservata. I politici ragionano così. Poi, c’è un altro risvolto. Il sindaco Tuccillo, facendo fare questo comunicato a Tartaglione, ha dimostrato di non avere più una maggioranza. E pensa che mettendo pressione sui dissidenti del Pd riesca a superare l’ostacolo dell’aula senza affrontare la questione politica. Dimostrando di poter utilizzare tutti come semplici pedine.

La domanda è un’altra: se Concas vota il bilancio o si astiene per fare un favore a Tuccillo (ragionamento assurdo visto le dichiarazioni rilasciate a “informo” da Concas e il seguente “ricatto politico” arrivato dalla segreteria regionale, ndr) e torna in maggioranza nonostante abbia sparato a pallettoni sul sindaco e sulla coalizione di governo su temi come la legalità, cosa faranno gli attuali consiglieri comunali della coalizione di governo che dai dissidenti hanno subito attacchi e pure offese? Proprio Concas in aula parlò addirittura del pericolo dell’arrivo al Municipio di una commissione d’accesso. Lo ha dimenticato Tuccillo? E i consiglieri di maggioranza? Cosa diranno gli alleati storici del sindaco di fronte a questa strategia a ribasso del primo cittadino? Resteranno in silenzio per salvare la loro poltrona subendo l’ennesima mortificazione?  Intanto sui social le reazioni non si lasciano attendere. Biagio Montefusco, consigliere comunale del Pd passato all’opposizione di Tuccillo, è chiaro e diretto: “Apprendo questa sera  – ha scritto su Fb – da uno strano comunicato stampa da parte della segreteria regionale del Pd a firma del segretario regionale Tartaglione e del provinciale Carpentieri ( ex sindaco di Melito mandato a casa dai suoi consiglieri Pd), una presa di posizione sconcertante a favore dell’incapace sindaco di Afragola Mimmo Tuccillo.

Chi del Pd non vota il bilancio è fuori.

Una sorta di ricatto politico nei confronti dell’amico Concas da parte di chi oggi comanda nel partito.
Una presa di posizione ingiustificabile da parte di chi non ha saputo affrontare e risolvere la vicenda dal punto di vista politico e mi riferisco all’onorevole Piccolo nominato commissario cittadino del Pd che arroccato sulle posizioni del sindaco Tuccillo nulla ha prodotto, nulla ha risolto.
Il fatto stesso che non mi abbia mai chiamato come consigliere del Pd la dice tutta sull’influenza che Tuccillo ha sul “povero” commissario.
Comunque, senza attendere decisioni sul mio futuro politico da parte di chi non ha mai voluto “conoscermi” per non indispettire il pluridecorato Tuccillo, comunico che nelle prossime ore trasmetteró al Presidente Renzi le mie decisioni accompagnate da una dettagliata relazione su quanto accaduto fino ad oggi a giustifica del mio dissenso e voto negativo al bilancio del sindaco Tuccillo”.

Insomma, la telenovela su quello che sta diventando un vero e proprio “caso” annuncia nuove e scottati puntate. La trama è sempre la stessa: salvare il soldato Tuccillo. Ma il dato ormai è chiaro. L’esperienza è finita e non solo sul piano della “salute pubblica”. L’esperienza è finita sul piano politico. Adesso può soltanto degenerare. E l’appello del sindaco ai “dissidenti” lo dimostra. Ha nei fatti “tradito” la sua maggioranza e puntato su chi lo ha sempre delegittimato anche con parole al vetriolo e ha tentato di spedirlo a casa firmando la sfiducia dal notaio. Dimenticare questo nel nome della poltrona per non affrontare questioni di interesse pubblico significa aver perso la bussola. E chi perde la bussola o va a casa oppure guiderà la degenerazione.

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AFRAGOLA. Il Sindaco Antonio Pannone vara la nuova giunta

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AFRAGOLA – Dopo aver effettuato l’azzeramento della giunta, per riottenere nuovi equilibri, date le evoluzioni avute in Consiglio Comunale, il Sindaco Antonio Pannone si appresta a formare la nuova giunta.

Da indiscrezioni raccolte da Minformo i formanti il nuovo esecutivo saranno: Chiara Nespoli, Perla Fontanella, Antonio Giacco e Pasquale De Stefano, confermati inoltre la vicesindaco Pina Castiello e Aniello Silvestro.

Nelle prossime ore sapremo di quali deleghe saranno investite.

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VIDEO – AFRAGOLA. Dopo il caso del bambino autistico, in un’altra scuola, bambini si sposano con l’assenso delle insegnanti e della dirigente

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AFRAGOLA – Se da un lato il comune normanno è passato alla ribalta nazionale per il deplorevole comportamento di una dirigente scolastica che allontana un ragazzo autistico dall’aula mentre si conversa sul fenomeno del bullismo, dall’altro lato c’è un’altra dirigente scolastica che non sa cosa fanno le proprie insegnanti a scuola durante il tempo di ricreazione.

È quanto successo al 3° Circolo Didattico Aldo Moro di Afragola. Durante i minuti di ricreazione, in una terza elementare, con l’assenso dell’insegnante che per l’occasione si è anche improvvisata cameramen e regista del momento, si è messa in atto la scena di un matrimonio eterosessuale tra due bambini, per i quali nei giorni scorsi era già trapelata la notizia del loro scherzoso fidanzamento in classe, con tanto di rito cristiano con un foglio a simboleggiare il Vangelo, marcia nuziale, scambio di fedi e lancio del bouquet.

La notizia è trapelata subito tra i genitori dei bambini poiché il video girato dalle insegnanti ha fatto subito il giro dei social, fino ad arrivare anche ai contatti della nostra redazione accompagnato dall’indignazione di alcuni genitori.

Premesso che l’indignazione dei genitori è più che giustificata in quanto l’età precoce dei bambini – stiamo parlando di fanciulli di otto anni ai quali si dovrebbero trasmettere ben altri valori – desta qualche preoccupazione, in merito allo sviluppo psicologico degli attori di quel video, inerente i potenziali quesiti o dubbi che possano sorgere nella mente di un bambino ignaro di tutte le realtà legate al pre e post matrimonio, come quella di una nascita di un bambino ad esempio, da sempre condizione quest’ultima presente nel loro immaginario, dato che essi stessi rappresentano il frutto di un matrimonio o di una unione sentimentale che dir si voglia.

Avallare, a quell’età, un legame affettivo con conseguente messa in scena dell’obiettivo finale di una relazione sentimentale è una scelta diseducativa che, per tanti motivi, va contro ogni principio pedagogico.

Al di là dell’aspetto psichico legato alla tenera età – un’età a cui non va assolutamente iniettato o promosso alcun principio di precocità sentimentale – c’è anche un aspetto morale a cui insegnanti e dirigenti scolastici hanno il dovere di adempiere ed è quello di cercare di mantenere la Scuola al di fuori della propaganda cattolico-cristiana, lasciandola nel suo recinto di Istituzione laica, seguendo, contestualmente, i principi della pedagogia moderna, la quale riconosce, attualmente in Italia, ben 15 modelli di famiglia, a partire da quella classica patriarcale – inscenata a scuola – oggi in minor numero rispetto alle altre quattordici, passando per le famiglie monosessuali, fino a terminare con le unioni civili e quindi le famiglie omosessuali.

Nel rispetto della laicità dell’Isituzione Scuola, qualche genitore si è rivolto alla dirigente scolastica per sapere se la stessa fosse a conoscenza di quanto stesse accadendo in quella classe, dopo alcuni tentennamenti, cadute di linea telefonica improvvise, la Prof.ssa Francescalaura Casillo, si ripropose di informarsi meglio con le docenti su quanto accaduto. A distanza di tre giorni, poiché il desolante evento si è consumato venerdì 22 Marzo scorso, la dirigente fa sapere che tale increscioso evento faceva parte del programma delle attività didattiche e i bambini stavano imparando cosa sia e come si svolge un matrimonio tra due persone. Come se per insegnare cosa sia stata la Seconda Guerra Mondiale si chiedesse ai bambini di portare elmetti e divise poiché all’indomani si inscena la guerra a bordo di carri armati.

Per questi motivi è bene precisare che laddove sia stata svolta realmente un’attività didattica e non di un maldestro tentativo di tutelare la sprovvedutezza delle insegnanti, non si è rispettata la laicità della scuola, dato che è andato in scena un rito cristiano, non si è tutelata la libertà di una potenziale sessualità dei bambini, dato che si è inscenato un matrimonio eterosessuale, di contra, così facendo, non si insegna ai bambini il rispetto per le altre tendenze sessuali (omo, trans, lesbo, etc.), non si è avuto il rispetto per l’età, precoce rispetto alla libertà sessuale – rischiando di inquinare l’ingenuità di qulche bambino con la malizia di qualcun altro, dato che nel video si vede chiaramente il gesto alquanto violento di un’amichetta degli sposi nel voler costringere i due “attorini” a baciarsi – e non si è avuto neanche rispetto per i genitori che hanno chiesto delucidazioni, dato che le attività didattiche non si svolgono durante il tempo concesso per la merenda.

Nella speranza che sia stata una leggerezza delle insegnanti dettata dalla voglia di passare dei momenti ludici con i propri alunni, i genitori indignati, più che dei maldestri tentativi di mascherare la realtà, avrebbero preferito sincere scuse con la garanzia che eventi incresciosi come questi non accadessero più per la tutela della psiche dei bambini e dell’Istituzione laica della Scuola.

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AFRAGOLA. Capitolato carente delle info necessarie. Revocato il bando di gara per la scuola dell’Addolorata

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AFRAGOLA – La sprovvedutezza della politica, inevitabilmente, si ripercuote anche nei settori. È notizia di oggi quella della revoca del bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con modalità alquanto bizzarre e naif, come avrebbe detto un caro ex sindaco rimastomi nel cuore.

Il Comune di Afragola nella persona della Dott.ssa Pedalino pubblica un bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con importo a base d’asta di € 570mila euro.

Il capitolato pubblicato però appare lacunoso e privo delle principali informazioni, utili agli operatori economici intenzionati a parteciparvi. Infatti nel capitolato non è chiarito se all’interno della struttura le suore, attualmente domiciliate in quell’immobile, dovranno continuare ad abitare quell’edificio oppure no. Non era specificato se si fosse trattato di gestione del servizio come riportato nel bando oppure una normale concessione dato che memori dell’affidamento appena concluso, il servizio constatava nella gestione mista tra privati e semiconvittori. Non solo. Ad una prima lettura del capitolato appare lampante anche la mancanza di informazioni circa le convenzioni statali sulla denominazione “paritaria” e a chi saranno destinati eventuali fondi ministeriali. Il capitolato inoltre era sprovvisto anche di costi di manodopera, utenze, Tari e tutto quello che riguardano le spese vive per una gestione di un immobile e del totale servizio. Insomma un capitolato carente di tutto quello che serve ad un operatore economico per potersi fare i famosi “conti della massaia” e stabilire se partecipare e in che percentuale effettuare il ribasso a base d’asta.

Galeotte sono state le numerose FAQ inviate da alcuni operatori economici al RUP del progetto che come spesso accade coincide con la Dirigente del Settore. Le copiose domande di chiarimento rivolte avranno messo in serie difficoltà il redattore del capitolato al punto tale da farle fare marcia indietro sull’intero iter burocratico, revocando di fatto il bando di gara pubblicato dalla Centrale Unica di Committenza dell’Area Nolana.

Un dato amministrativo desolante che denota tutta l’incapacità dei Settori nell’espletare un semplice servizio di indizione di incanto ad evidenza pubblica. Il quale avrebbe permesso all’Amministrazione Pannone di affidare in tempi rapidi il Servizio della gestione della scuola in città. Ma così non è stato.

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