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[Il Picchio De Cicco] L’opinione: la stazione TAV a rischio chiusura

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AFRAGOLA – Non ne ho mai fatto un mistero: gli ultimi due anni di Tuccillo sono fallimentari. E l’ho ribadito diverse volte, in più occasioni, a malincuore ed in tempi non sospetti. Non lo nascondo. L’ho ribadito a malincuore perché mi aspettavo un “quinquennio” diverso da quello che poi realmente è stato. Fino ad una incomprensibile ed ingiustificata degenerazione degli ultimi mesi.

L’ultimo episodio, però, dimostra l’approssimazione di una classe di governo davvero imbarazzante. Si organizza una conferenza stampa per annunciare in pompa magna l’inaugurazione della Stazione Tav di Afragola in anticipo rispetto alle previsioni. Tuccillo, forte di questo risultato, lo “spende” sui giornali ed in tv, tra la gente, sul territorio, come simbolo di efficienza e capacità di interlocuzione ben oltre i confini di Afragola.

Poi si arriva al giorno del “taglio nastro”. Tuccillo, ovviamente, in prima fila. Quel giorno lo ha sognato sin dalla prima ora del suo insediamento. Giusto e legittimo. Il nastro lo taglia e torna a casa felice. Con un ottimismo straripante che durante una riunione di maggioranza ha persino partorito il concetto che “senza di lui la coalizione perde le elezioni”. Non c’è tempo nemmeno per polemizzare e sorridere su queste dinamiche da “Circo Orfei”, non c’è tempo nemmeno per polemizzare sulla pessima organizzazione dell’inaugurazione della stazione che scoppia il primo caso serio: sotto sequestro finisce un bar della struttura appena inaugurata e si accorgono che pure il parcheggio non è in regola. Immediatamente tutti a teorizzare, sui social e attraverso comunicati stampa, per cercare di limitare quella che a tutti gli effetti si presenta come una figuraccia. E la posizione assunta da Tuccillo lascia a bocca aperta. Cadono le braccia. Sapete cosa ha detto il primo cittadino? “Verificheremo le autorizzazioni”. Ma come, con un’opera mastodontica, di respiro internazionale, si taglia prima il nastro, si fa prima l’inaugurazione, la si mette in funzione e poi ci si preoccupa, a sequestro di bar e parcheggio avvenuto, di controllare le carte? Dilettanti allo sbaraglio. Forse se il sindaco questa volta fosse stato in silenzio, avrebbe evitato una figuraccia di fronte all’opinione pubblica. Perché ha dato una motivazione degna di uno “scolaretto” che viene “beccato” dalla maestra impreparato in materia.

Il punto non  è questo. O meglio, il fatto raccontato dalla stampa locale e nazionale è di una gravità assoluta. Quello che però non è venuto fuori e spero che qualcuno abbia la responsabilità nelle prossime ore di affrontare l’argomento, assume una portata diversa. Sapete che cosa emerge dalle ultime indiscrezioni? Non è né un problema del bar e nemmeno del parcheggio. In discussione ci potrebbe finire la Stazione Tav. Che rischie3rebbe di chiudere i battenti. Le Ferrovie dello Stato hanno sgombrato il campo da ogni equivoco: “Le autorizzazioni ci sono tutte”. Non hanno aggiunto più nulla. E, invece, da una prima lettura delle carte emerge che mancherebbe l’agibilità della struttura e il collaudo agli atti sarebbe solo parziale. Quando, al contrario, la legge prevede il collaudo completo della struttura. Che, ad oggi, non c’è. Almeno questo è quanto affermano pure gli stessi consiglieri di maggioranza. Il sindaco e le Ferrovie dello Stato potrebbero affermare e dimostrare che agli atti c’è l’agibilità della struttura ed il collaudo completo in modo da sgombrare il campo da ogni equivoco? Oppure far capire quale sarebbe il documento “alternativo” che per legge sostituirebbe il collaudo completo della struttura e l’agibilità perché fino ad oggi nessuno lo conosce. Anche perché il ragionamento è un altro. Se la Stazione è aperta, svolge un’attività pure di tipo commerciale. Il cliente entra e prima di salire sul treno compra il biglietto. La domanda sorge spontanea: se ci sono le autorizzazioni per vendere i biglietti, perché quelle carte non valgono per parcheggiare e per bere un caffè? Interrogativi che attendono una risposta.

Intanto nella prossima settimana il caso, raccontato in esclusiva da “Minformo”, potrebbe scoppiare in tutta la sua gravità in quanto dagli stessi banchi della maggioranza potrebbe arrivare richiesta di convocazione di una seduta di consiglio comunale “ad hoc” proprio su questa vicenda e la verità verrà a galla.

Resta per il momento una figuraccia internazionale a reti unificate che dovrebbe far riflettere soprattutto quei moderati appiattiti in questi mesi su un fallimento amministrativo che vede in prima linea gli assessori napoletani, portati in città da Mimmo Tuccillo, e il centrosinistra. Pure perché Tuccillo era e restava indispensabile per superare quei cinque anni dove l’ex sindaco di centrodestra finì la consiliatura agli arresti. Ma quello non può essere un termine di paragone assoluto. Tuccillo deve capire che quella era e restava un’eccezione, un caso emergenziale. La valutazione di questo quinquennio ha altri riferimenti, di efficienza amministrativa, di sviluppo realizzato, di idea di città, di tenuta della maggioranza, di valorizzazione delle migliori energie della locale classe dirigente. Tutti temi che saranno affrontati nei dettagli e dimostreranno quanto la “salute pubblica” sia scoppiata e se non si è tutti a casa è semplicemente perché i “moderati”, nonostante mortificati e calpestati a tutti i livelli, non hanno ancora trovato il coraggio di staccare la spina. Rischiando di restare imprigionati in un fallimento con una matrice politica chiara. Tuccillo, il Pd e il resto del centrosinistra. La Tav è solo la ciliegina sulla torta. A proposito, quando si inaugura un’opera pubblica, si procede prima alle verifiche e poi si taglia il nastro. Si torni tra i banchi di scuola.

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AFRAGOLA. Il Sindaco Antonio Pannone vara la nuova giunta

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AFRAGOLA – Dopo aver effettuato l’azzeramento della giunta, per riottenere nuovi equilibri, date le evoluzioni avute in Consiglio Comunale, il Sindaco Antonio Pannone si appresta a formare la nuova giunta.

Da indiscrezioni raccolte da Minformo i formanti il nuovo esecutivo saranno: Chiara Nespoli, Perla Fontanella, Antonio Giacco e Pasquale De Stefano, confermati inoltre la vicesindaco Pina Castiello e Aniello Silvestro.

Nelle prossime ore sapremo di quali deleghe saranno investite.

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VIDEO – AFRAGOLA. Dopo il caso del bambino autistico, in un’altra scuola, bambini si sposano con l’assenso delle insegnanti e della dirigente

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AFRAGOLA – Se da un lato il comune normanno è passato alla ribalta nazionale per il deplorevole comportamento di una dirigente scolastica che allontana un ragazzo autistico dall’aula mentre si conversa sul fenomeno del bullismo, dall’altro lato c’è un’altra dirigente scolastica che non sa cosa fanno le proprie insegnanti a scuola durante il tempo di ricreazione.

È quanto successo al 3° Circolo Didattico Aldo Moro di Afragola. Durante i minuti di ricreazione, in una terza elementare, con l’assenso dell’insegnante che per l’occasione si è anche improvvisata cameramen e regista del momento, si è messa in atto la scena di un matrimonio eterosessuale tra due bambini, per i quali nei giorni scorsi era già trapelata la notizia del loro scherzoso fidanzamento in classe, con tanto di rito cristiano con un foglio a simboleggiare il Vangelo, marcia nuziale, scambio di fedi e lancio del bouquet.

La notizia è trapelata subito tra i genitori dei bambini poiché il video girato dalle insegnanti ha fatto subito il giro dei social, fino ad arrivare anche ai contatti della nostra redazione accompagnato dall’indignazione di alcuni genitori.

Premesso che l’indignazione dei genitori è più che giustificata in quanto l’età precoce dei bambini – stiamo parlando di fanciulli di otto anni ai quali si dovrebbero trasmettere ben altri valori – desta qualche preoccupazione, in merito allo sviluppo psicologico degli attori di quel video, inerente i potenziali quesiti o dubbi che possano sorgere nella mente di un bambino ignaro di tutte le realtà legate al pre e post matrimonio, come quella di una nascita di un bambino ad esempio, da sempre condizione quest’ultima presente nel loro immaginario, dato che essi stessi rappresentano il frutto di un matrimonio o di una unione sentimentale che dir si voglia.

Avallare, a quell’età, un legame affettivo con conseguente messa in scena dell’obiettivo finale di una relazione sentimentale è una scelta diseducativa che, per tanti motivi, va contro ogni principio pedagogico.

Al di là dell’aspetto psichico legato alla tenera età – un’età a cui non va assolutamente iniettato o promosso alcun principio di precocità sentimentale – c’è anche un aspetto morale a cui insegnanti e dirigenti scolastici hanno il dovere di adempiere ed è quello di cercare di mantenere la Scuola al di fuori della propaganda cattolico-cristiana, lasciandola nel suo recinto di Istituzione laica, seguendo, contestualmente, i principi della pedagogia moderna, la quale riconosce, attualmente in Italia, ben 15 modelli di famiglia, a partire da quella classica patriarcale – inscenata a scuola – oggi in minor numero rispetto alle altre quattordici, passando per le famiglie monosessuali, fino a terminare con le unioni civili e quindi le famiglie omosessuali.

Nel rispetto della laicità dell’Isituzione Scuola, qualche genitore si è rivolto alla dirigente scolastica per sapere se la stessa fosse a conoscenza di quanto stesse accadendo in quella classe, dopo alcuni tentennamenti, cadute di linea telefonica improvvise, la Prof.ssa Francescalaura Casillo, si ripropose di informarsi meglio con le docenti su quanto accaduto. A distanza di tre giorni, poiché il desolante evento si è consumato venerdì 22 Marzo scorso, la dirigente fa sapere che tale increscioso evento faceva parte del programma delle attività didattiche e i bambini stavano imparando cosa sia e come si svolge un matrimonio tra due persone. Come se per insegnare cosa sia stata la Seconda Guerra Mondiale si chiedesse ai bambini di portare elmetti e divise poiché all’indomani si inscena la guerra a bordo di carri armati.

Per questi motivi è bene precisare che laddove sia stata svolta realmente un’attività didattica e non di un maldestro tentativo di tutelare la sprovvedutezza delle insegnanti, non si è rispettata la laicità della scuola, dato che è andato in scena un rito cristiano, non si è tutelata la libertà di una potenziale sessualità dei bambini, dato che si è inscenato un matrimonio eterosessuale, di contra, così facendo, non si insegna ai bambini il rispetto per le altre tendenze sessuali (omo, trans, lesbo, etc.), non si è avuto il rispetto per l’età, precoce rispetto alla libertà sessuale – rischiando di inquinare l’ingenuità di qulche bambino con la malizia di qualcun altro, dato che nel video si vede chiaramente il gesto alquanto violento di un’amichetta degli sposi nel voler costringere i due “attorini” a baciarsi – e non si è avuto neanche rispetto per i genitori che hanno chiesto delucidazioni, dato che le attività didattiche non si svolgono durante il tempo concesso per la merenda.

Nella speranza che sia stata una leggerezza delle insegnanti dettata dalla voglia di passare dei momenti ludici con i propri alunni, i genitori indignati, più che dei maldestri tentativi di mascherare la realtà, avrebbero preferito sincere scuse con la garanzia che eventi incresciosi come questi non accadessero più per la tutela della psiche dei bambini e dell’Istituzione laica della Scuola.

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AFRAGOLA. Capitolato carente delle info necessarie. Revocato il bando di gara per la scuola dell’Addolorata

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AFRAGOLA – La sprovvedutezza della politica, inevitabilmente, si ripercuote anche nei settori. È notizia di oggi quella della revoca del bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con modalità alquanto bizzarre e naif, come avrebbe detto un caro ex sindaco rimastomi nel cuore.

Il Comune di Afragola nella persona della Dott.ssa Pedalino pubblica un bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con importo a base d’asta di € 570mila euro.

Il capitolato pubblicato però appare lacunoso e privo delle principali informazioni, utili agli operatori economici intenzionati a parteciparvi. Infatti nel capitolato non è chiarito se all’interno della struttura le suore, attualmente domiciliate in quell’immobile, dovranno continuare ad abitare quell’edificio oppure no. Non era specificato se si fosse trattato di gestione del servizio come riportato nel bando oppure una normale concessione dato che memori dell’affidamento appena concluso, il servizio constatava nella gestione mista tra privati e semiconvittori. Non solo. Ad una prima lettura del capitolato appare lampante anche la mancanza di informazioni circa le convenzioni statali sulla denominazione “paritaria” e a chi saranno destinati eventuali fondi ministeriali. Il capitolato inoltre era sprovvisto anche di costi di manodopera, utenze, Tari e tutto quello che riguardano le spese vive per una gestione di un immobile e del totale servizio. Insomma un capitolato carente di tutto quello che serve ad un operatore economico per potersi fare i famosi “conti della massaia” e stabilire se partecipare e in che percentuale effettuare il ribasso a base d’asta.

Galeotte sono state le numerose FAQ inviate da alcuni operatori economici al RUP del progetto che come spesso accade coincide con la Dirigente del Settore. Le copiose domande di chiarimento rivolte avranno messo in serie difficoltà il redattore del capitolato al punto tale da farle fare marcia indietro sull’intero iter burocratico, revocando di fatto il bando di gara pubblicato dalla Centrale Unica di Committenza dell’Area Nolana.

Un dato amministrativo desolante che denota tutta l’incapacità dei Settori nell’espletare un semplice servizio di indizione di incanto ad evidenza pubblica. Il quale avrebbe permesso all’Amministrazione Pannone di affidare in tempi rapidi il Servizio della gestione della scuola in città. Ma così non è stato.

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