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NAPOLI, Museo Madre INGRESSO E VISITE DIDATTICHE GRATUITE PER TUTTO IL MESE

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Ingresso gratuito e visite didattiche gratuite alle mostre in corso: Guyton, Prina, Cuoghi  e le collezioni del museo

Museo MADRE, via Settembrini 79, Napoli

Per il quinto anno consecutivo, in considerazione del notevole riscontro ottenuto dal 2013 al 2016, anche quest’anno, dal 1 al 31 agosto 2017, per le cittadine e i cittadini campani e i tanti turisti italiani e internazionali che trascorreranno il mese di agosto nella città di Napoli o nella regione Campania sarà possibile visitare gratuitamente le mostre in corso e le collezioni del museo MADRE, oltre che partecipare gratuitamente alle visite didattiche connesse.

Un museo non solo aperto ad agosto, ma gratuito per tutti.

L’iniziativa si propone come un servizio di prossimità culturale ai cittadini del territorio regionale, durante il mese più caldo dell’anno, ma anche come forma di sostegno all’allargamento e diversificazione del pubblico, assecondando e potenziando la crescita dei flussi turistici registrati negli ultimi anni a Napoli e in Campania nell’ottica di una promozione integrata della straordinaria offerta culturale regionale. L’iniziativa, dopo il successo riscosso negli anni precedenti, viene dunque riproposta con l’obiettivo di offrire nuovamente la possibilità di avvicinarsi alle ricerche artistiche del presente anche a chi non conosce ancora o frequenta già il museo o che vuole approfondire la conoscenza delle ricerche artistiche contemporanee: un’occasione per affrontare il caldo della stagione estiva camminando piacevolmente ad “aria condizionata” e in mezzo a capolavori di arte contemporanea.

La visita al museo inizia nell’atrio/ingresso in cui è allestita Axer/Désaxer, l’opera in situ di dimensioni architettoniche dell’artista francese Daniel Buren (Boulogne-Billancourt, 1938), che introduce il pubblico alla scoperta delle altre mostre temporanee e delle collezioni permanenti, celebrando l’unione fra il museo e la sua comunità.

Il percorso continua con le mostre in corso, SIAMO ARRIVATI di Wade Guyton (fino all’11 settembre 2017, terzo piano), ENGLISH FOR FOREIGNERS di Stephen Prina (fino al 16 ottobre 2017, sala Re_PUBBLICA MADRE), PERLA POLLINA, 1996-2016 di Roberto Cuoghi (fino al 18 settembre 2017, secondo piano-ala destra, mezzanino e project room) e delle collezioni del museo MADRE.

In sala Re_PUBBLICA MADRE (piano terra), i visitatori si confrontano con la mostra di Stephen Prina (Galesburg, 1954), artista poliedrico che investiga la relazione fra sfera collettiva e dimensione personale attivando una relazione dinamica tra passato e presente e facendo emergere la relazione fra la propria vicenda biografica e la storia del XX secolo. Anche attraverso riferimenti ad autori come Cesare Pavese e Franco Fortini o ai film sulla Resistenza italiana dei registi Jean-Marie Straub e Danièle Huillet, Prina esamina gli intrecci fra stanzialità e migrazione,  affermazione dell’identità e suo sradicamento, monumentalità e intimità. La visita alla mostra si configura come un racconto che, dalla storia di un padre e un figlio, si espande fino a divenire un possibile memoriale collettivo, in cui le storie dei singoli incontrano la Storia di tutti. 

Al terzo piano del museo il percorso continua con la mostra di Wade Guyton (Hammond, Indiana, 1972), uno dei più importanti artisti internazionali dell’ultima generazione. La sua ricerca artistica mette alla prova gli statuti labili della comunicazione contemporanea, sempre più affidata alla iper-connessione globalizzata delle reti e dei social network: prodotta interamente a Napoli, la mostra si configura come una vera a propria immersione nel mondo delle immagini contemporanee, oscillanti fra analogico e digitale, ma anche come un’inedita riproposizione del tema classico del Grand Tour.

Dislocata presso tre aree diverse, project room, mezzanino secondo piano (ala destra), la mostra di Roberto Cuoghi (Modena, 1973) – uno dei più importanti artisti contemporanei, autore di una magistrale partecipazione al Padiglione Italia della Biennale di Venezia in corso quest’estate – si articola come un universo di forme, segni e simboli. Corpi, idoli, autoritratti, storie arcaiche e contemporanee che assumono una molteplicità di aspetti e in cui l’artista sperimenta materiali e tecniche attraverso articolati processi operativi, fino quasi a reinventarli: ogni opera è il risultato di un esperimento. La visita permetterà di introdursi in questa pratica visionaria, ossessiva, priva di “misura”, in cui alla realtà si sovrappone la fantasia, alla storia il mito, alla documentazione l’invenzione.

02Al primo piano secondo cortile il pubblico potrà visitare la collezione site-specific (con le opere di Domenico Bianchi, Richard Long, Sol LeWitt, Francesco Clemente, Luciano Fabro, Jeff Koons, Anish Kapoor, Mimmo Paladino, Jannis Kounellis, Rebecca Horn, Giulio Paolini, Richard Serra, Marco Bagnoli), mentre le sale del secondo piano (ala sinistra) spazi vari ospitano la nuova collezione permanente in progress, Per_formare una collezione, progetto avviato nel 2013 e dedicato dal museo alla costituzione progressiva della sua collezione permanente. Un’idea di collezione, quale entità “per_formativa”, ovvero costantemente in divenire, che definisce il museo non soltanto come spazio fisico ma anche come insieme di relazioni sociali e simboliche, di storie da raccontare e di possibilità da configurare. Un percorso che racconta la storia della cultura d’avanguardia, con particolare riferimento a quanto accaduto a Napoli e in Campania negli ultimi  cinquanta anni, ma al contempo esplora il presente e ipotizza il futuro, attraverso l’inclusione di artisti che rispondono con nuove opere a questa storia.

Sul terrazzo del museo è visitabile (fino al 19 dicembre 2017) l’opera iconica dell’artista belga Jan Fabre (Anversa, 1958), L’uomo che misura le nuvole (versione americana, 18 anni in più), 1998-2016. L’opera è un inno alla capacità di continuare a sognare, di trascendere il tempo e lo spazio attraverso l’immaginazione ed è ispirata dall’affermazione che l’ornitologo Robert Stroud pronunciò nel momento della liberazione dalla prigione di Alcatraz, quando dichiarò, appunto, che si sarebbe d’ora in poi dedicato a “misurare le nuvole”.

Ingresso gratuito al museo
Visite didattiche gratuite, fino ad esaurimento posti
Info e prenotazioni per le visite:
Durata: sabato e domenica 2 ore; lunedì 1 ora e 30 minuti
Prenotazione consigliata al numero 081 197 37 254
e-mail: info@madrenapoli.it

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Uno squalo gli amputò la gamba, ma lui torna a surfare: “La vita è troppo bella per fare la guerra, perciò torno a fare wake”

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Era il 9 dicembre scorso quando il 20enne Matteo Mariotti veniva attaccato da uno squalo nelle acque dell’Oceano Pacifico, lungo la Gold Coast orientale dell’Australia.

In quell’occasione perse una gamba sotto al ginocchio, ma non si è mai arreso. Infatti a seguito dell’infortunio era stato ricoverato e curato all’ospedale Rizzoli di Bologna, ed ora dopo circa tre mesi è tornato su una tavola da wakesurf con la protesi.

Ecco quanto testimoniato da un video diffuso sui social:

“È impossibile descrivere a parole le emozioni provate in quegli istanti, posso solo consigliarvi una cosa: ‘credete in voi!’ Obiettivi che sembravano lontani anni luce, sono arrivati in un battito di ciglia e che dire… grazie!”

Poi, continua: “Grazie a chi ci ha creduto dal primo istante, grazie a chi c’è sempre stato e c’è tuttora, grazie a chi mi sta aiutando in quest’impresa e grazie anche a chi mi ha messo i bastoni fra le ruote… mi avete fatto capire che nulla e dico nulla mi butterà mai più giù! La vita è troppo bella per fare la guerra, è per questo che vado a fare wake”.

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Napoli, Gratteri in conferenza stampa: “Test psicoattitudinali anche a vertici di governo e PA”

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Nel corso di una conferenza stampa, il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, ha così risposto alle domande dei giornalisti, soprattutto riguardo alla polemica sulla presenza all’università del cantante Geolier. Ecco le sue dichiarazioni:

“Non si è fatto il nome di nessuno, non mi sono scontrato con nessuno”.

Poi, riguardo l’invito a presenziare all’incontro degli studenti della Federico II con il rapper di Scampia, egli ha aggiunto: “L’ho appreso dalla stampa, ho 66 anni e non si invita una persona così, c’è modo e metodo”.

Poi, ha proseguito: “Il padre di uno studente mi ha chiesto cosa pensassi dei rapper invitati all’università e io ho mostrato disappunto in relazione a coloro che nei video inneggiano a violenza, mafie e droga. Non si è fatto il nome di nessuno, la stampa ha parlato di scontro, ma Gratteri non si è scontrato con nessuno. Sono il procuratore di Napoli e parlo con tutti, anche con l’ultimo degli ultimi, è una questione di stile e di comportamento e vorrei che noi tutti, che ci sentiamo istruiti e dei modelli, con i nostri comportamenti aiutassimo il territorio ad essere più libero ed evoluto”.

Per quanto concerne i test psicoattitudinali, egli ha aggiunto:

“I test psicoattitudinali? Se li vogliamo fare, dovrebbero essere fatti per tutti i settori apicali della pubblica amministrazione, per chi ha responsabilità di governo e per chi si occupa della gestione della cosa pubblica. Chi è sotto effetto di droga non solo può fare ragionamenti alterati, ma è anche ricattabile”.

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Napoli, ecco perché il ‘cielo giallo’ è nocivo per l’uomo

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Siamo a Napoli, dove nella giornata di ieri si è verificato un evento alquanto singolare. Infatti, c’è stato “un eccezionale afflusso di polveri di provenienza sahariana”.

Questo è quanto ha reso noto l’ARPAC, Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania, la quale ha sottolineato come il fenomeno abbia causato “concentrazioni elevate di PM10 in molte località della Campania, misurate dalla rete di monitoraggio dell’agenzia ambientale regionale”.

Pertanto il fenomeno era visibile ad occhio nudo e resta visibile anche oggi. Tuttavia il problema concreto risiede nel valore altissimo di PM10 particolato, che è nocivo per l’uomo.

Infatti, nella città di Napoli una delle concentrazioni orarie massime è stata rilevata ieri alle 12 dalla stazione di Capodimonte – Osservatorio Astronomico, pari a 136 microgrammi per metro cubo. Volendo quindi fare un confronto con il limite fissato dalla normativa, esso è pari a 50 microgrammi per metro cubo.

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