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[EDITORIALE] Non scherziamo! Il nostro degrado è dovuto al malaffare e alla corruzione

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CARDITO – “Facciamola finita, venite tutti avanti nuovi protagonisti, politici rampanti, venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false che avete spesso fatto del qualunquismo un arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto, assurdo bel paese. 
Non me ne frega niente se anch’io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato; coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e tocco.” Così recitava un testo di un famoso brano del cantautore Francesco Guccini e questo è anche il senso di questo mio primo editoriale. Si, primo editoriale perché non ho mai sentito la necessità, né ho mai avuto la presunzione di elevarmi al punto tale da poter servire l’utenza di Minformo come l’ultimo dei Travaglio dei noatri e oggi ho voglia di “toccare”.

Da diverso tempo, Minformo è vittima di feroci attacchi derivanti da ogni classe, casta, politica, stampa e blog. Quella parte politica avversa alla linea editoriale di Minformo non disdegna di inventarsi querele per diffamazioni al solo scopo di intimidire l’informazione libera ed indipendente della testata di cui mi fregio farne parte e quella stampa, se così si può chiamare, che ogni giorno sforna soloni e sapientoni che hanno deciso di fare quadrato e formare una sponda dedita all’offesa e al fango, qualche volta collezionando anche querele derivanti proprio dalle loro vittime. Bene, oggi qualcuno e forse più di uno si è sentito in “obbligo” di dire la sua sulla situazione politico-sociale dell’area a nord di Napoli non disdegnando qualche offesa riservata a Minformo e a qualche suo collaboratore.

Premesso che tra i tanti che si sentono o si credono “autorevoli” e autorizzati a parlare, nessuno è indenne da inciuci o intrallazzi e di conseguenza nessuno può dare lezioni di moralità o di giornalismo a chicchessia. Partendo proprio dalla situazione socio-politica dell’area Nord di Napoli, chi in realtà parla di incapacità di classe dirigente, forse dimentica che la piaga che attanaglia tutta l’Italia e quindi anche le nostre aree, sono la corruzione e il malaffare che principalmente perversa nelle maglie dei settori comunali. Dire che l’incapacità della classe dirigente ha portato paesi come Caivano, Cardito, Crispano ed Afragola al degrado è come dire che il principale problema di Palermo è il traffico. Adesso si comprende perché tante testate giornalistiche, definite da qualcuno: “scomode” hanno poi chiuso e al momento sono inattive sul territorio, forse perché i loro direttori o editori, hanno analizzato male i veri problemi o hanno tentato, nel tempo, dietro la maschera di scomodità di coltivare i propri interessi. Ecco perché adesso ci ritroviamo ex giornalisti, ex avvocati, ex ingegneri, ex architetti ed ex matematici che non disdegnano le prebende elettorali. Prebende che caratterizzano la genesi delle clientele e di conseguenza di quel basso livello culturale dell’attuale classe dirigente.

Minformo ed il suo staff, costituito dal vicedirettore Alfonso Mormile e l’opinionista e spin doctor Giovanni De Cicco che a prestazioni viene remunerato per le sue opinioni che elargisce in qualche trasmissione o nello spazio a lui riservato “Il Picchio”, hanno sempre recriminato e respinto l’idea che il male assoluto non provenisse dalla corruzione, tanto è vero che lo stesso De Cicco a più riprese nelle sue opinioni l’ha sempre ribadito. La lotta mia e di Minformo contro la corruzione e il malaffare nei settori comunali è nota a tutti, anche a quelli che facendo quadrato (giornalisti, blogger e politici) tentano di annacquarla e coprirla, proprio per il semplice fatto che se cambia il sistema, tutta questa gente dovrà trovarsi un lavoro serio per portare avanti la famiglia. Allora mi viene in mente un bel giochino: sfido tutti i soloni e benpensanti che negli ultimi giorni hanno sputato veleno su Minformo ma poi non disdegnano di frequentare gente con amicizie e parentele scomode di trovare un solo giornale, testata o blog che si sia interessata ai problemi del Parco Verde o rione Iacp; alle vicende giudiziarie dell’Ambito 19; alle vicende giudiziarie della stazione TAV di Afragola; allo scioglimento per infiltrazioni camorristiche del Comune di Crispano. Ma soprattutto, qualcuno si è chiesto perché le ragazze madri o le mamme delle famiglie meno abbienti di Caivano hanno terminato di protestare? Nessuno, vuoto assoluto, allora voglio domandare a chi invita ad entrare nei meriti, ma poi alla fine si ritrova solo col gettare fango, ma nei meriti non entra mai: Sarà forse merito di quella dirigente tanto contestata e che magari avrà anche qualche problema personale, ma a quanto pare con il suo decreto il sindaco Monopoli ci ha visto lungo? Ecco allora questo faccio io e questo fa Minformo, osserviamo, leggiamo i documenti che molto oculatamente alleghiamo agli articoli e formuliamo le nostre osservazioni. Niente di più e niente di meno. Allora se diamo ragione a Monopoli, il sindaco ci paga. Quindi per la stessa ragione l’opposizione dovrebbe pagare chi adesso si è coalizzato contro Minformo? Dalle nostre pagine non si è mai letto qualcosa del genere, eppure ogni giorno nasce qualcuno che ci vuole insegnare quello che noi stiamo facendo ogni giorno e che è frutto del successo della nostra testata. Ma poi come si fa a scrivere di essere amico o di stimare il sindaco Monopoli e accusarlo, contestualmente, di corruzione, tacciandolo di committente di articoli a pagamento? Se non è incoerenza questa allora spiegatemela e mi rivolgo sempre ai detrattori di cui sopra.

Pertanto io invito vivamente i nostri lettori e a chi crede in quel bellissimo progetto chiamato Minformo, nato dall’attivismo di due movimentisti convinti, di badare alle persone di cui scriviamo e del modo in cui le descriviamo, ai loro cognomi, alle loro amicizie e soprattutto ai loro affari e confrontarle con la realtà che spesso documentiamo. Il resto è noia direbbe il compianto Califano e della noia noi non parliamo, non ci abbassiamo a quel livello, anche perché chi vuoi che legga la noia?. Il resto è anche combutta, voglia di non cambiare, malaffare, corruzione…

“Guardate la fine di quel nazareno e un ladro non muore di meno”. Recitava una canzone di Fabrizio De Andrè.

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SANT’ANTIMO. Buonanno chiede aiuto ai due “papà”, loro parlano di tutto tranne che della città e lui resta in silenzio

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SANT’ANTIMO – Si è appena concluso il dibattito a senso unico condotto dall’impeccabile collega Davide Ponticiello che negli studi della sua locale emittente ha ospitato il candidato a Sindaco Massimo Buonanno, il Consigliere Regionale Giovanni Porcelli e il vicesindaco metropolitano Giuseppe Cirillo.

Uno spettacolo a dir poco avvilente per i santantimesi speranzosi di ascoltare qualche tema che li riguardasse, che ambivano in qualche “arringa” del loro ex sindaco, o in qualche soluzione agli atavici problemi della città e invece no! Si è assistito all’accompagnamento del fanciullo davanti ai portoni della scuola elementare. Papà Porcelli e Papà Cirillo, giusto per essere anche in tema gender-progressista, stasera hanno accompagnato a scuola il loro pargoletto, tentando di insegnargli il mestiere del politicante.

Il PD e la sinistra in generale, come al solito, sui territori sbagliano l’approccio ed effettuano endorsement ai loro candidati muovendosi ancora con le cosiddette truppe cammellate, parlando il politichese senza mai affrontare i temi seri. Così, stasera si è potuto assistere al mutismo selettivo del candidato a Sindaco Buonanno, imbambolato dai monologhi di Porcelli e Cirillo che non vivendo il territorio, ognuno per sé ha potuto raccontare quanto è bella la Regione e/o Città Metropolitana, cercando di appioppare ancora una volta la litania della filiera istituzionale.

Allora da osservatore del territorio qualche domanda me la pongo e la pongo ai due protagonisti che come crocerossine sono venute in soccorso del già acciaccato ex sindaco: cosa vuol dire assicurare la filiera istituzionale? Che se non sarà Buonanno, al prossimo Sindaco, la Regione o Città Metropolitana non prenderà nemmeno in considerazione i suoi progetti o non saranno stanziati fondi? Se la risposta è si, allora vuol dire che tutti sbagliano l’interpretazione del termine “istutuzione” – che è diverso dall’appartenenza politica – e che chi governa sceglie a proprio piacimento chi favorire?

Ad un certo punto della trasmissione Buonanno, in pieno stile “mattonella” – come si dice in gergo – (scenetta già preparata), chiede aiuto a Porcelli sull’aspetto Sanità, dicendo di andare in Regione a battere i pugni sul tavolo, essendo quest’ultimo membro della Commissione Sanità alla Regione Campania. Saranno anche miei limiti, ma siccome Sant’Antimo non gode della presenza di nessun ospedale o struttura RSA, chissà che tipo di aiuto avrà chiesto al consigliere deluchiano, dato che l’unica assistenza che offre il Comune è quella sociale e per questo esiste l’Ambito che è l’ente preposto.

Il dato politico che esce fuori è alquanto disarmante. Dal candidato a Sindaco Buonanno, non si ascoltano temi, stasera era attore non protagonista di una sceneggiatura già trita e ritrita a queste latitudini, un fido scudiero di due arrembanti cavalieri che, chissà perché, hanno scelto di partecipare a questo desolante teatrino. Ai posteri l’ardua sentenza.

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Cardito

CARDITO. Il Consigliere Russo attacca il Sindaco sul tema staff personale, riportando dati falsi

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CARDITO – Non sempre un giornalista critico della politica entra nel merito del dibattito pubblico se non per evidenziare le fake news legate alla demagogia spicciola che possono uscire fuori dalle dichiarazioni degli addetti ai lavori.

È quanto successo pochi minuti fa nel comune del cardellino con le dichiarazioni del Consigliere Andrea Russo che affrontando un tema demagogico come quello dello sperpero di denaro pubblico legato all’assunzione degli organi formanti lo staff del Sindaco, dichiara, attraverso un video postato sui social, alcune falsità al solo scopo di alimentare rabbia e impopolarità nella figura del primo cittadino. Ma andiamo ad analizzare i fatti.

Andrea Russo nel suo video asserisce che il Sindaco Giuseppe Cirillo abbia portato il numero dei formanti lo staff da 3 a 5 soggetti, lasciando intendere una volontà da parte del primo cittadino su un ulteriore esborso di denaro pubblico. Nulla di più falso. Gli staffisti nel comune gialloblu sono sempre stati tre. All’inizio furono assunti Andrea Fisher – staffista storico – Vincenzo Russo, Nicola Di Micco e Biagio Barra, poi si decise di nominare il Di Micco dirigente dell’ente sfruttando l’Art. 110 del Tuel, liberando così una casella dal capitolo di bilancio posto in essere sullo staff del Sindaco. Da allore quella casella è rimasta vuota per parecchi mesi, facendo risparmiare, in realtà, soldi ai contribuenti.

Oggi il primo cittadino, vuoi perché oberato di lavoro, vuoi perché abituato ad avere la segreteria con impegni suddivisi su tre elementi, ha pensato bene di assumere due figure part-time. Praticamente la casella lasciata vuota da Di Micco sarà riempita da altri due staffisti allo stesso costo di sempre da parte dell’ente.

Il dato politico che esce fuori è quasi pari a zero. A queste latitudini si cerca di fare opposizione sul nulla. Si comprende e va bene il gioco delle parti, ma non si può parlare a distanza di tre anni dopo aver passato gli stessi anni tra i banchi di maggioranza accompagnati dal mutismo selettivo cronico e svegliarsi su questioni, inesistenti tra l’altro, solo ora e per giunta raccontando frottole. Ci aspettiamo altro da un professionista come Andrea Russo che in quanto tale dovrebbe anche capire che anche il confronto con i comuni limitrofi non regge. Gli altri enti non hanno a capo un Sindaco che deve destreggiarsi tra impegni locali e metropolitani, quindi che ben vengano occhi vigili sul territorio atti ad arginare facili distrazioni o dimenticanze. Non mi si venga neanche ad incolpare il primo cittadino per la doppia carica, dato che la sua visione sovracomunale è sotto gli occhi della città e la ricezione di decine di milioni di euro non è da tutti.

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Crispano

CRISPANO. Emiliano favorito per la vittoria alle prossime elezioni. Complice un accordo pre-elettorale con Sossio Vitale?

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CRISPANO – Sembra che tutti i giochi siano stati intentati e il quadro è variato di un po’ ma non cambiato del tutto. Ad oggi, ai nastri di partenza tra venticinque giorni si presenteranno tre liste con altrettanti tre candidati Sindaco della città. Il Sindaco uscente Michele Emiliano, Enzo Cennamo e Sossio Vitale.

Stando alle indiscrezioni, si pensa che la strada per il primo cittadino sia totalmente in discesa, nonostante, nei mesi scorsi, abbia perso pezzi, pare che abbia recuperato terreno per strada, complice della fascia tricolore anche la rottura di alcuni mesi fa tra Sossio Vitale e l’ex Sindaco Carlo Esposito, quest’ultimo non ha gradito la cosiddetta fuga in avanti intentata dal leader cittadino di Campania Libera, al punto da decidere di mettersi alla finestra, lasciare liberi i suoi di votare chi preferiscono. Sulla stessa lunghezza d’onda c’è anche Marina Cennamo, sarebbe stato un ottimo profilo di candidato a Sindaco che avrebbe messo in serie difficoltà la nuova ascesa di Emiliano, lei ha già fatto sapere di non volersi candidare al Consiglio Comunale, peccato che nessuno abbia capito il suo potenziale.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, da politico scafato e intenditore della materia Enzo Cennamo, comprese le difficoltà di Sossio Vitale, il quale, si vocifera, addirittura abbia difficoltà a completare la lista, in questi giorni ha chiamato a sé il plenipotenziario del Consigliere regionale Porcelli e gli ha proposto una fusione dei due gruppi con un terzo nome di superamento come candidato a Sindaco. La proposta di Enzo Cennamo è stata chiara: “Uniamo le forze, facciamo entrambi un passo indietro e candidiamo a Sindaco Carmensita Costanzo“. Una proposta da vero politico di razza!

Enzo Cennamo ha inteso sin da subito che il profilo della prima Sindaco donna della città avrebbe allettato parecchio e messo in serie difficoltà la campagna elettorale dell’attuale Sindaco, ma le velleità di Sossio Vitale lo hanno fatto desistere, rifiutare la proposta sensatissima del leader di “Progetto X Crispano” e con molte probabilità lo faranno anche battere contro un muro.

Allora i dubbi sorgono spontanei: a quale costo un candidato a sindaco autoproclamato, consapevole delle proprie difficoltà, rifiuta una proposta che lo metterebbe comunque al comando della città, accettando una sconfitta quasi certa? Che ci sia già un accordo pre-elettorale tra lui e l’attuale Sindaco su cariche ed eventuali incarichi o prebende da raccogliere a livello provinciale e/o regionale? Lo scopriremo solo vivendo!

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