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AFRAGOLA, separazioni in casa e la città paga. Pannone “Non servono le cene senza programmi”

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AFRAGOLA – Appena terminate le vacanze, già dalle prime ore di ieri i telefoni dei vari consiglieri comunali sono cominciati a squillare all’impazzata. Ad Afragola c’è una corsa frenetica alla prossima collocazione, tutti pensano ai futuri schieramenti al punto da aver creato una doppia sfida sia in maggioranza che all’opposizione. La doppia sfida all’interno della maggioranza è quella già ampiamente descritta da Minformo, da un lato c’è un sindaco uscente molto attento a terminare illeso il suo mandato che comincia a pensare anche ad una futura candidatura e dall’altro c’è Gennaro Giustino che col suo gruppo ha permesso a Tuccillo di rimanere in piedi fino ad ora, ma che visti gli andazzi e la poca credibilità che il primo cittadino si è “conquistato” negli anni di consiliatura, collezionando perfino la disistima del suo stesso partito, ha cominciato a nutrire sogni di gloria ed oggi pensa a candidarsi, addirittura, come candidato sindaco. Sperando nel supporto di alcuni elementi del centro destra. Adesso bisognerà capire quale sarà l’andazzo in maggioranza tornati dalle ferie. Le premesse prima delle vacanze erano quelle che i moderati appena rientravano dai lidi assolati, facevano in modo di porre fine a questa oramai finta salute pubblica, invece, a quanto pare, quest’ultimo anno sarà all’insegna del finto appoggio da parte dei moderati che fungeranno ancora da stampella a questo governo, ma dall’interno intraprenderanno una lotta intestina che avrà come scopo lo screditare l’avversario politico non dichiarato. In questo modo, non si farà altro che allungare l’agonia dell’ammalato, nel caso specifico Afragola e i suoi cittadini, con un vero e proprio accanimento terapeutico atto solo agli interessi dell’immagine elettorale dei futuri candidati.

La doppia sfida che si è aperta in minoranza invece presenta da un lato Pina Castiello con la supervisione dell’ex senatore Enzo Nespoli che insieme ad Antonio Pannone e Camillo Giacco sono partiti per scegliere il candidato sindaco e poi fare le dovute aggregazioni. Dall’altro lato invece ci sono consiglieri comunali come Acri, Caiazzo e Bassolino di “Liberamente” che non hanno digerito le posizioni di Nespoli e stanno ragionando con Giustino di “A viso Aperto” per creare un’alternativa a Tuccillo e a Nespoli.

In tutto questo marasma fatto di tatticismi, chi ci rimette è sempre la città con i suoi abitanti perché ad oggi il Consiglio Comunale si presenta con un’opposizione non compatta che ha dimostrato di non avere ancora un’alternativa valida a Tuccillo e dall’altro lato Tuccillo si ritrova al comando di una nave oramai già affondata con una ciurma che mentre scappa per non affogare, presenta elementi che litigano tra di loro perché ognuno cova sogni di gloria. In poche parole si è partiti un anno prima con la campagna elettorale e allo stato attuale non si pensa né al territorio e né si fa programmazione sul piano politico.

Afragola paga e la politica non è affatto rappresentativa. Per avere un quadro più completo della situazione abbiamo contattato il consigliere di opposizione Antonio Pannone che ai nostri microfoni ha dichiarato: “Cosa aspettano i cosiddetti moderati della maggioranza a mettere fine a questa straziante agonia? È una considerazione che vale solo per le loro future scelte politiche, perché per quanto riguarda la Città, il tempo è scaduto, e un’alternativa virtuosa si costruirà attraverso il confronto con le energie migliori della nostra comunità. A poco servono gli incontri conviviali e le cene, –continua il consigliere– se non c’è alla base un progetto organico di governo da affidare ad una nuova classe dirigente. E non credo che sia utile continuare a parlare di salute pubblica e di rottura con un ipotetico precedente sistema. I fatti dicono tutt’altro. Se ne sono resi conto gli osservatori più attenti: l’ Amministrazione che ha governato dal 2008 al 2013 ha saputo programmare e realizzare una nuova idea di Città mentre Tuccillo, con gli ultimi quattro anni di disastri, attesta la sua inadeguatezza anche nel confronto diretto con chi l’ha preceduto.

Per quanto riguarda l’opposizione, va riconosciuto –afferma Pannone– che non è sempre agevole cogliere gli umori e le spinte dettate da vari interessi, che possono essere alla base dei vari posizionamenti. Per quanto mi riguarda, non mi sono mai seduto a nessun tavolo di spartizione. Mi auguro che ciò possa esser detto anche per gli altri. Il mio compito dall’inizio della consiliatura ad oggi è stato solo ed esclusivamente quello di stare all’opposizione, al fianco degli afragolesi per contrastare un modello amministrativo del tutto inadeguato a promuovere gli interessi generali. L’ho confermato già in precedenti occasioni: non ho condiviso nulla –conclude il consigliere di centro destra– sul piano politico con un sindaco e una maggioranza incapaci di parlare alla Città e di avviare in Consiglio comunale un vero confronto di merito sul futuro della nostra comunità”.

 

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AFRAGOLA. Il Sindaco Antonio Pannone vara la nuova giunta

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AFRAGOLA – Dopo aver effettuato l’azzeramento della giunta, per riottenere nuovi equilibri, date le evoluzioni avute in Consiglio Comunale, il Sindaco Antonio Pannone si appresta a formare la nuova giunta.

Da indiscrezioni raccolte da Minformo i formanti il nuovo esecutivo saranno: Chiara Nespoli, Perla Fontanella, Antonio Giacco e Pasquale De Stefano, confermati inoltre la vicesindaco Pina Castiello e Aniello Silvestro.

Nelle prossime ore sapremo di quali deleghe saranno investite.

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VIDEO – AFRAGOLA. Dopo il caso del bambino autistico, in un’altra scuola, bambini si sposano con l’assenso delle insegnanti e della dirigente

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AFRAGOLA – Se da un lato il comune normanno è passato alla ribalta nazionale per il deplorevole comportamento di una dirigente scolastica che allontana un ragazzo autistico dall’aula mentre si conversa sul fenomeno del bullismo, dall’altro lato c’è un’altra dirigente scolastica che non sa cosa fanno le proprie insegnanti a scuola durante il tempo di ricreazione.

È quanto successo al 3° Circolo Didattico Aldo Moro di Afragola. Durante i minuti di ricreazione, in una terza elementare, con l’assenso dell’insegnante che per l’occasione si è anche improvvisata cameramen e regista del momento, si è messa in atto la scena di un matrimonio eterosessuale tra due bambini, per i quali nei giorni scorsi era già trapelata la notizia del loro scherzoso fidanzamento in classe, con tanto di rito cristiano con un foglio a simboleggiare il Vangelo, marcia nuziale, scambio di fedi e lancio del bouquet.

La notizia è trapelata subito tra i genitori dei bambini poiché il video girato dalle insegnanti ha fatto subito il giro dei social, fino ad arrivare anche ai contatti della nostra redazione accompagnato dall’indignazione di alcuni genitori.

Premesso che l’indignazione dei genitori è più che giustificata in quanto l’età precoce dei bambini – stiamo parlando di fanciulli di otto anni ai quali si dovrebbero trasmettere ben altri valori – desta qualche preoccupazione, in merito allo sviluppo psicologico degli attori di quel video, inerente i potenziali quesiti o dubbi che possano sorgere nella mente di un bambino ignaro di tutte le realtà legate al pre e post matrimonio, come quella di una nascita di un bambino ad esempio, da sempre condizione quest’ultima presente nel loro immaginario, dato che essi stessi rappresentano il frutto di un matrimonio o di una unione sentimentale che dir si voglia.

Avallare, a quell’età, un legame affettivo con conseguente messa in scena dell’obiettivo finale di una relazione sentimentale è una scelta diseducativa che, per tanti motivi, va contro ogni principio pedagogico.

Al di là dell’aspetto psichico legato alla tenera età – un’età a cui non va assolutamente iniettato o promosso alcun principio di precocità sentimentale – c’è anche un aspetto morale a cui insegnanti e dirigenti scolastici hanno il dovere di adempiere ed è quello di cercare di mantenere la Scuola al di fuori della propaganda cattolico-cristiana, lasciandola nel suo recinto di Istituzione laica, seguendo, contestualmente, i principi della pedagogia moderna, la quale riconosce, attualmente in Italia, ben 15 modelli di famiglia, a partire da quella classica patriarcale – inscenata a scuola – oggi in minor numero rispetto alle altre quattordici, passando per le famiglie monosessuali, fino a terminare con le unioni civili e quindi le famiglie omosessuali.

Nel rispetto della laicità dell’Isituzione Scuola, qualche genitore si è rivolto alla dirigente scolastica per sapere se la stessa fosse a conoscenza di quanto stesse accadendo in quella classe, dopo alcuni tentennamenti, cadute di linea telefonica improvvise, la Prof.ssa Francescalaura Casillo, si ripropose di informarsi meglio con le docenti su quanto accaduto. A distanza di tre giorni, poiché il desolante evento si è consumato venerdì 22 Marzo scorso, la dirigente fa sapere che tale increscioso evento faceva parte del programma delle attività didattiche e i bambini stavano imparando cosa sia e come si svolge un matrimonio tra due persone. Come se per insegnare cosa sia stata la Seconda Guerra Mondiale si chiedesse ai bambini di portare elmetti e divise poiché all’indomani si inscena la guerra a bordo di carri armati.

Per questi motivi è bene precisare che laddove sia stata svolta realmente un’attività didattica e non di un maldestro tentativo di tutelare la sprovvedutezza delle insegnanti, non si è rispettata la laicità della scuola, dato che è andato in scena un rito cristiano, non si è tutelata la libertà di una potenziale sessualità dei bambini, dato che si è inscenato un matrimonio eterosessuale, di contra, così facendo, non si insegna ai bambini il rispetto per le altre tendenze sessuali (omo, trans, lesbo, etc.), non si è avuto il rispetto per l’età, precoce rispetto alla libertà sessuale – rischiando di inquinare l’ingenuità di qulche bambino con la malizia di qualcun altro, dato che nel video si vede chiaramente il gesto alquanto violento di un’amichetta degli sposi nel voler costringere i due “attorini” a baciarsi – e non si è avuto neanche rispetto per i genitori che hanno chiesto delucidazioni, dato che le attività didattiche non si svolgono durante il tempo concesso per la merenda.

Nella speranza che sia stata una leggerezza delle insegnanti dettata dalla voglia di passare dei momenti ludici con i propri alunni, i genitori indignati, più che dei maldestri tentativi di mascherare la realtà, avrebbero preferito sincere scuse con la garanzia che eventi incresciosi come questi non accadessero più per la tutela della psiche dei bambini e dell’Istituzione laica della Scuola.

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AFRAGOLA. Capitolato carente delle info necessarie. Revocato il bando di gara per la scuola dell’Addolorata

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AFRAGOLA – La sprovvedutezza della politica, inevitabilmente, si ripercuote anche nei settori. È notizia di oggi quella della revoca del bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con modalità alquanto bizzarre e naif, come avrebbe detto un caro ex sindaco rimastomi nel cuore.

Il Comune di Afragola nella persona della Dott.ssa Pedalino pubblica un bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con importo a base d’asta di € 570mila euro.

Il capitolato pubblicato però appare lacunoso e privo delle principali informazioni, utili agli operatori economici intenzionati a parteciparvi. Infatti nel capitolato non è chiarito se all’interno della struttura le suore, attualmente domiciliate in quell’immobile, dovranno continuare ad abitare quell’edificio oppure no. Non era specificato se si fosse trattato di gestione del servizio come riportato nel bando oppure una normale concessione dato che memori dell’affidamento appena concluso, il servizio constatava nella gestione mista tra privati e semiconvittori. Non solo. Ad una prima lettura del capitolato appare lampante anche la mancanza di informazioni circa le convenzioni statali sulla denominazione “paritaria” e a chi saranno destinati eventuali fondi ministeriali. Il capitolato inoltre era sprovvisto anche di costi di manodopera, utenze, Tari e tutto quello che riguardano le spese vive per una gestione di un immobile e del totale servizio. Insomma un capitolato carente di tutto quello che serve ad un operatore economico per potersi fare i famosi “conti della massaia” e stabilire se partecipare e in che percentuale effettuare il ribasso a base d’asta.

Galeotte sono state le numerose FAQ inviate da alcuni operatori economici al RUP del progetto che come spesso accade coincide con la Dirigente del Settore. Le copiose domande di chiarimento rivolte avranno messo in serie difficoltà il redattore del capitolato al punto tale da farle fare marcia indietro sull’intero iter burocratico, revocando di fatto il bando di gara pubblicato dalla Centrale Unica di Committenza dell’Area Nolana.

Un dato amministrativo desolante che denota tutta l’incapacità dei Settori nell’espletare un semplice servizio di indizione di incanto ad evidenza pubblica. Il quale avrebbe permesso all’Amministrazione Pannone di affidare in tempi rapidi il Servizio della gestione della scuola in città. Ma così non è stato.

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