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Caivano

[EDITORIALE] CAIVANO, il sindaco l’ha definito “Farsa Italia” in realtà è “Falsa Italia”

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CAIVANO – Una volta i demagoghi erano quelli del Movimento 5 stelle, oggi, se i politici di Caivano hanno imparato una sola cosa da quello che è diventato a tutti gli effetti un partito è proprio la demagogia esasperata che caratterizza qualche eletto privo di contenuti o qualche pseudoattivista che da un lato professa onestà e dall’altro non disdegna l’evasione di necessità. A questa metamorfosi non è rimasto immune l’ex partito del sindaco Monopoli. Il partito del cavaliere Berlusconi che se solo sapesse chi è che muove i fili della sua compagine nell’ultimo comune a nord di Napoli ritirerebbe immediatamente le tessere ai facenti funzioni.

Il partito di Forza Italia a Caivano purtroppo per il cavaliere era già commissariato perché aveva subito le dimissioni dell’allora segretario, fratello del sindaco Monopoli, e stranamente, si è scelto di fare il contrario di quanto avviene in altre parti, ossia affidare il commissariamento ad una persona diversa da un addetto ai lavori, proprio per garantire al partito piena imparzialità e maggiore collegialità tra eletti, militanti e simpatizzanti. Invece no, a Caivano c’è bisogno di distinguersi, tanto è vero che si è scelto di investire un consigliere comunale alla carica di Commissario. Un commissario che nell’arco del tempo è diventato il quarto dei dissidenti, un commissario che ha avuto l’ardire di sfiduciare il sindaco della propria città appartenente al suo stesso partito, conscio dei veri motivi che lo hanno indotto a sfiduciarlo. Ha usato la sua carica più per scopi personali che per motivi di partecipazione. A Caivano tutti conoscono quali erano le vere ambizioni di Giuseppe Mellone appena eletto e tutti sanno – consiglieri d’opposizione e dissidenti compresi – che il desiderio del commissario cittadino era quello di poter ricoprire la carica con la più alta indennità, cioè quella del Presidente del Consiglio. Infatti sono molto note le opere di convincimento attuate da alcuni consiglieri di maggioranza per non farlo mettere – appena concluse le elezioni – in una posizione di contrasto col primo cittadino quando fu scelto Lello Del Gaudio e non lui. Così come è anche noto che tutta questa vicenda il consigliere forzista se la sia legata al dito e il “rancore” non sia mai del tutto svanito. Improvvisamente le ambizioni a sedere sulla sedia più costosa, hanno fatto dimenticare le lotte attuate, spalla a spalla con Monopoli, quando entrambi sedevano tra i banchi dell’opposizione all’epoca dell’amministrazione Falco.

Tutti ricorderanno le perplessità che sollevai in un articolo da me redatto, sul fatto che i documenti che il commissario Mellone protocollava in carta intestata “Forza Italia” con le firme mancanti di Teresa Fusco e il sindaco stesso. Tutto ad un tratto il buon Mellone si era dimenticato che un commissario rappresenta tutti gli iscritti di un partito e va avanti, insieme agli altri dissidenti, a protocollare atti e documenti che avevano il solo scopo di destabilizzare la tenuta del sindaco e questo lo dimostra il fatto che con la deposizione della sfiducia è anche terminata la demagogia burocratizzata del partito azzurro caivanese.

Ma la demagogia di Forza Italia arriva al culmine – omettendo i gesti eroici di Jeeg Robot d’Acciaio – dopo che un sindaco trattato come pezza da piedi dal suo stesso partito e non tutelato affatto dagli eletti sovracomunali, decide di uscire da quella fazione che lui stesso aveva denominato “Farsa Italia”. Infatti all’indomani che il sindaco annuncia la sua fuoriuscita da Forza Italia, il commissario Giuseppe Mellone autorizza la pubblicazione di un comunicato ufficiale di quello che resta del “partitino” caivanese pieno zeppo di demagogia, dove si asserisce che Monopoli aveva fin troppo chiaro quali dovevano essere le future manovre politiche. Praticamente il partito azzurro vuole far credere ai caivanesi che Monopoli aveva già intenzione di uscirsene da Forza Italia e mettere da parte i dissidenti. Ma a che pro? E come può un sindaco cambiare i risultati delle urne? Che significa quando nel comunicato si dice: “Era chiaro il suo intento di far prevalere la sua lista familiare anche a discapito del patto politico di maggioranza per costruire un paese finalmente efficace”? Come può un sindaco far prevalere una fazione e non un’altra? Ma allora questi realmente credono di farsi beffa dell’intelligenza dei cittadini caivanesi?

L’apoteosi della demagogia la si raggiunge quando nel comunicato si legge: “Le motivazioni della sfiducia le abbiamo rese pubbliche”. Dove? Quando? Perchè? Ma soprattutto quali sono queste motivazioni? Sfido qualsiasi cittadino caivanese a dirci quale siano state le motivazioni della sfiducia oltre il “ricatto politico” dei dissidenti e scommetto che nessuno mi sappia dire dove le ha lette. Allora a questo punto possiamo dire che si tratta di scarsa comunicazione e che gli “scribacchini” di cui si serve l’ala destra di Caivano non sanno fare il proprio mestiere? Bene allora parliamo di comunicazione. Comunicati o notizie di un partito (a chiamarlo partito mi viene la pelle d’oca) che vengono diffusi da fanfake ovvero da profili fake su Facebook e qui possiamo citare qualche nome del tipo: Sirico Giuseppe, Germano Lodi, Arnoldo Sensi etc. Questi stessi profili che noi amiamo chiamarli “cappucci”, inoltre, non disdegnano di prendere le difese dei dissidenti, supereroi e superstiti del partito del cavaliere sotto i vari post sparsi nell’etere. Allora mi domando e dico: Un partito che si nasconde dietro la demagogia per nascondere la verità che ha portato alla rottura col primo cittadino, un partito che presenta un commissario a senso unico, un partito che non prende provvedimenti né tanto meno distanze dai famosi “cappucci” (visto che fanno il suo interesse) non si può chiamare né Forza Italia e né “Farsa Italia”, il partito azzurro di Caivano si può denominare solo “Falsa Italia”.

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Attualità

Metodo Katia Salzano: la coach del dimagrimento festeggia 20 anni di carriera

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Grandi festeggiamenti a Caivano (NA) per i 20 anni di attività del centro tecnico sanitario
“Dimagrire Mangiando – Metodo Katia Salzano”.
Un traguardo importante per la dottoressa Katia Salzano, ideatrice del metodo omonimo, che ha voluto condividere questo momento speciale con un party esclusivo a cui hanno partecipato volti noti del mondo dello spettacolo come Valeria Marini, Federico Fashion Style e Luca Sepe.

La serata si è svolta in un’atmosfera di grande gioia e convivialità, tra musica, brindisi e
momenti di puro divertimento, con la visione di un video che ha raccontato i 20 anni di carriera professionale mettendo in evidenza le testimonianze, i programmi televisivi e gli eventi realizzati per i successi raggiunti.
Nel video i format su RealTime, la partecipazione all’Osservatorio della Buona Salute in Campania e gli approfondimenti giornalistici sulla sua professione.

La dottoressa Salzano ha voluto ringraziare così tutti coloro che hanno contribuito al successo
del suo centro, dai clienti ai collaboratori, sottolineando l’importanza di un approccio sano e
consapevole al benessere del corpo e della mente.
“Sono davvero emozionata per questo traguardo”, ha dichiarato la dottoressa Salzano. “Vedere
così tante persone qui a festeggiare con me significa che il mio metodo funziona e che aiuta le
persone a stare meglio con se stesse. In questi 20 anni ho avuto la possibilità di aiutare tante
persone a raggiungere i loro obiettivi di peso forma e a migliorare la loro qualità di vita. È questo che mi spinge a dare sempre il massimo ogni giorno”.

Il “Metodo Katia Salzano” si basa su un’alimentazione sana e equilibrata, abbinata a trattamenti specifici e all’attività fisica. Un approccio completo che permette di ottenere risultati duraturi e concreti, senza rinunciare al gusto e al piacere del cibo. Al centro dell’attenzione anche la tecnologia ReSystem, che consente una accelerazione del metabolismo, aumento della massa muscolare, abbassamento della pressione arteriosa, miglioramento dei disturbi circolatori, disintossicazione dell’organismo e riduzione dello stress.

Il tutto comprovato da forti evidenze scientifiche: infatti la tecnologia ReSystem (riconosciuta come dispositivo medico dal Ministero della Salute), brevettata dalla Dott.ssa Katia Salzano, con un’esperienza ventennale nel settore, attraverso uno studio, in collaborazione con il Consorzio Interuniversitario INBB, ha consentito di monitorare l’andamento di metaboliti presenti nel sudore durante il periodo del trattamento, delineando una impronta digitale di ogni paziente utile per la valutazione a livello molecolare dello stato di benessere.
“Vorrei ringraziare tutti coloro che da vent’anni hanno scelto e continuano a scegliere il mio metodo”, ha concluso la dottoressa Salzano.
“Questo è solo l’inizio di un nuovo viaggio, ricco di sfide e obiettivi da raggiungere. Continuerò a lavorare con passione e dedizione per aiutare le persone a stare bene con se stesse e a raggiungere un vero e proprio cambiamento nello stile di vita, una vera rinascita”

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Ambiente

Caivano, rimossi e alienati settantacinque veicoli

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La Commissione Straordinaria, composta da Filippo Dispenza, Simonetta Calcaterra e Maurizio Alicandro, fin dai primi giorni dell’insediamento, ha disposto una serie di sopralluoghi sul territorio cittadino al fine di ottenere una mappatura delle problematiche ambientali ivi presenti.
La polizia municipale, sotto il comando di Espedito Giglio, hanno effettuato controlli capillari in sinergia con il settore di tutela ambientale del comune caivanese.
Sono stati rimossi e alienati 75 veicoli, con molta probabilità di origine furtiva, abbandonati in particolare nelle campagne della frazione di Casolla Valenzano e lungo le strade limitrofe.
La Commissione Straordinaria ha voluto esprimere – con una nota ufficiale – la grande soddisfazione per i risultati delle operazioni finora effettuate dal personale impegnato nell’attività di bonifica del territorio.

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Caivano

CAIVANO. Sistema delle Estorsioni del clan Angelino. Prime indiscrezioni sulle dichiarazioni dei Collaboratori di Giustizia

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CAIVANO – Procede senza sosta l’iter procedurale del processo legato al Sistema delle estorsioni messo su dal clan Angelino con la connivenza della parte politica e tecnica del Comune di Caivano.

Dopo gli Avvisi di Garanzia, le ultime indiscrezioni riguardano le confessioni rilasciate da coloro che hanno deciso di collaborare con la Giustizia.

A primo acchitto, da quello che si legge è che le indagini non si chiudono ai venticinque nomi che abbiamo pubblicato giorni fa (leggi qui). Altri nomi sono ancora coperti dal segreto istruttorio, tanto è vero che nelle documentazioni a disposizione delle difese dei venticinque indagati raggiunti dal provvedimento di chiusura delle indagini, si leggono molti omississ, il che farebbe presagire un’altra raffica di provvedimenti a stretto giro.

Dalle dichiarazioni rilasciate dai neocollaboratori viene quasi tutto confermato di quanto emerso dalle indagini e dalle intercettazioni. Giovanbattista Alibrico e Carmine Peluso erano gli addetti a riscuotere somme di denaro per conto del clan, oltre che ad avere il ruolo di richiedenti delle somme estorsive, mentre Martino Pezzella faceva da tramite, incassando il denaro dai politici per poi portarlo al clan, direttamente nelle mani dei fidelissimi di Antonio Angelino detto “Tubiuccio”.

Confermato inoltre il sistema delle aggiudicazioni guidate dal funzionario Vincenzo Zampella e dei nomi delle ditte segnalati dai vari esponenti politici corrotti.

Chi ne esce con le ossa ancora più rotte da queste dichiarazioni sono le figure di Arcangelo Della Rocca e di Gaetano Ponticelli.

Da quello che asseriscono i collaboratori, il primo durante la consiliatura Enzo Falco, oltre ad avere incassato una tangente dalla Gi.Car. direttamente da Bernardo Giuseppe per la rimozione di un manufatto abusivo al Parco Verde, ha anche segnalato professionisti per alcuni incarichi tecnici per il PNRR. Accusato inoltre di avere grossi rapporti all’Urbanistica con imprenditori e tecnici per il rilascio delle licenze edilizie in tempi rapidi. Avendo rapporti diretti con Zampella Vincenzo e con altri tecnici e godendo delle corsie preferenziali, poteva effettuare favoritismi sull’accelerazioni delle pratiche presentate al Comune. Inoltre l’ex Assessore dem, emerso da quanto dichiarato da uno dei collaboratori, pare si sia recato insieme a Pompeo Esposito e D’Agostino Fabrizio, alla CUC di Salerno per cercare di condizionare le attività nella scelta delle ditte a cui affidare i lavori, senza ottenere però alcun risultato positivo.

Le confessioni dei collaboratori, invece, hanno potuto completare il quadro indiziario di Gaetano Ponticelli, ex Consigliere di opposizione, che stando a quanto dichiarato dai collaboratori, stesse bene il Sistema messo all’impiedi dal capoclan, tanto è vero che la sua figura viene menzionata assieme a quella di Albrico Giovambattista, Peluso Carmine e Falco Armando come i politici vicini al gruppo di “Tubiuccio”. Secondo quanto riferiscono i collaboratori, Gaetano Ponticelli era colui che portava le determinazioni comunali riportanti nomi delle ditte e cifre affidate direttamente al clan. Spesso è stato visto uscire da una concessionaria di autonoleggio di via Platone dove Angelino Antonio – alias Tubiuccio – e Angelino Gaetano avevano i loro uffici/appoggio. Addirittura ad un incontro tra il capoclan e il Ponticelli, il pentito di camorra che parla agli inquirenti, ammette di essere stato invitato ad accomodarsi fuori. Secondo quest’ultimo, prassi, questa, consolidata quando si trattava di parlare di affari che riguardassero grossi guadagni in termini economici. Confermata inoltre anche l’intercessione di Gaetano Ponticelli, per fare in modo di non far dislocare la dirigente scolastica Rosalba Peluso – ritenuta dalle indagini, la dirigente gradita al clan – dalla scuola “Cilea, Mameli Rodari”.

Nomi nuovi che destano qualche sospetto sul fatto che il Sistema possa andare anche oltre la nomenclatura già nota sono quelli della dirigente Anna Damiano e del dipendente pubblico Pompeo Esposito che stando a quanto dichiarato dai collaboratori di giustizia, erano pienamente consapevoli del fatto che il sorteggio della gara sul rifacimento del manto stradale di alcune strade, appaltato poi alla ditta Appalti Generali di Alfiero Luigi, venisse truccato.

Premesso che tutti gli attori di questo procedimento sono innocenti fino a sentenza definitiva e che ognuno di loro avrà modo di difendersi nelle sedi opportune, appare indubbio che la classe dirigente caivanese sia stata lacerata e falcidiata dal punto di vista etico e morale.

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