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[EDITORIALE] E’ tempo di elezioni, come e perchè i politici si affidano alla comunicazione 2.0

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CARDITO – Tra elezioni politiche e amministrative in vari comuni si comincia a registrare già un gran fermento. Ogni cittadino che aspira ad una potenziale candidatura, sia essa a deputato, senatore, sindaco o conisgliere comunale, cerca di organizzarsi anche dal punto di vista mediatico e comunicativo. Ma perché un’ambizione rivolta ad un ruolo così nobile qual è la politica ha bisogno di “pubblicità”?

A dire il vero, in Campania questo concetto è arrivato tardi, a nord di Napoli invece solo negli ultimi tempi grazie ad operatori del settore che al loro stimato portfolio hanno imposto la loro professionalità sul mercato e portando sotto gli occhi del mondo politico quali sono stati i loro risultati, hanno potuto far cambiare idea a quest’ultimi.

La Comunicazione e il marketing sono arrivati nel mondo politico agli inizi degli anni ’90 con l’idea berlusconiana di vendere la propria candidatura a Premier alla stregua di un prodotto commerciale e così fu. Le strade italiane furono invase da Poster 6×3 raffiguranti il faccione del cavaliere con tanto di slogan elettorale e con l’aiuto della propaganda televisiva a costo zero, in un batter d’occhio il patron di Mediaset, allora Fininvest, monopolizzò i mezzi di comunicazione più efficaci dell’epoca. Dopo le elezioni ci ritrovammo il cavaliere del lavoro Silvio Berlusconi capo del governo. Segno che la sua comunicazione, il suo marketing politico aveva funzionato. Ma chi è stato il fautore di questo successo? A chi dobbiamo la discesa in campo del sassofonista da crociera? Il suo nome è Ezio Cartotto pubblicitario e dipendente di Publitalia e nel corso della sua carriera ha svolto incarichi per la Fininvest e l’ENI. È stato consulente politico di Silvio Berlusconi col quale ha collaborato insieme a Marcello Dell’Utri alla fondazione di Forza Italia. Uno spin doctor con la dedizione al lancio del prodotto e per lanciare il suo prodotto si è affidato ai migliori mass media di maggior impatto dell’epoca. Poster cartacei e televisione. Questo a testimonianza che qualsiasi strategic planner, anche il più bravo, senza mezzi di comunicazione efficienti, non potrebbe mai servire nel migliore dei modi il proprio cliente ed è così che il consulente politico da fornitore di servizi del politico diventa cliente a sua volta di chi in realtà offre un servizio di diffusione.

Dal 1992 ad oggi, il mondo è cambiato e con esso anche i mezzi di comunicazione, quest’ultimi si presentano agli occhi di chi deve divulgare il proprio messaggio sempre più complicati, se poi ci si mette il fatto che la concorrenza è sempre più spietata, nasce così l’esigenza di affidarsi ad un esperto nel settore ed ecco che da allora il ruolo di spin doctor è stato sempre più determinante nelle ascese dei politici. Lo spin doctor o consulente politico non è altro che un esperto in Comunicazione che in accordo con il candidato politico sceglie la strategia di pianificazione per come divulgare sia l’immagine del candidato, sia il suo programma politico o idea di città o Paese a seconda del tipo di candidatura. Il consulente insieme al candidato sceglie la linea politica e i temi da affrontare, cura l’immagine grafica ed etica del politico e una volta impacchettata la campagna mediatica la affida ai vari mezzi di comunicazione. Anche quest’ultima incombenza non è per niente facile e bisogna attuarla con maestria, esperienza e oculatezza.

Al di là delle varie improvvisazioni che siamo costretti a vedere sui nostri territori, adesso parecchi manutengoli e portaborse di plastica hanno imparato che esiste questo ruolo molto fondamentale nella vita politica di un aspirante candidato. Bisogna però prima analizzare quanto, come ma soprattutto chi riesce ad incidere seriamente sul consenso popolare di un politico.

Abbiamo già detto che dagli anni ’90 ad oggi i mezzi di comunicazione sono cambiati e nel ventunesimo secolo quello che la fa da padrone è il web. Inutile stare qui a dire a quanto siano quasi del tutto aulici i famosi quotidiani o mezzi cartacei annessi (settimanali, quindicinali, mensili etc.). Già il buon Cartotto se n’era accorto negli anni di berlusconiana memoria che il cartaceo non incideva più di tanto. Oggi l’unica vera diffusione avviene solo tramite web e questo lo dicono le statistiche, la rete ha di gran lunga superato anche la televisione. Oggi il web entra direttamente nelle tasche degli italiani, lo smartphone accompagna tutti per tutte le ore della giornata e il messaggio diffuso a mezzo web diventa immediato e istantaneo in una società che ha triplicato i suoi tempi di azione.

Una volta stabilito che bisogna accaparrarsi spazi web, questo non significa che anche in questo campo non c’è bisogno di chi sappia quali sono i trucchi, le strategie e addirittura conoscere gli algoritmi usati dai vari social che popolano internet. Anche qui la figura del Comunicatore è fondamentale per la diffusione del messaggio promozionale che grazie alla sua esperienza e bravura riesce ad individuare quali sono i mezzi di comunicazione più ad alto impatto sul proprio territorio.

La maggior fruizione del web, grazie all’avvento degli smartphone, avviene per l’80% attraverso i social network e per il 70% del dato percentile su indicato, essa avviene tramite Facebook ed è proprio a quest’ultimo l’attenzione rivolta dai più. Facebook fonda la sua indicizzazione su un algoritmo fondamentale: 

L’ algoritmo di selezione  lavora seguendo tre variabili: Affinity = U; Weight = W; Time Decay = D

Affinity: questa variabile misura la relazione tra l’utente ed il creatore del contenuto condiviso. Più è forte tale relazione e consolidata nel tempo, più nella newsfeed dell’utente appariranno post del creatore.

Se un utente ha ripetute interazioni con un altro utilizzatore di Facebook, nella propria newsfeed sarà molto probabile che appariranno i contenuti del secondo.

Weight: tipologie di contenuti differenti hanno un peso differente. Ad esempio post con molti commenti hanno un peso maggiore e avranno una maggiore probabilità di apparire nella newsfeed rispetto a post dello stesso genere ma privi di commenti o con semplici like, a cui viene dato dall’agoritmo un peso inferiore.

In generale i post più rilevanti e generatori di engagement,  sono in ordine decrescente: Direttte Streaming, Foto/Video, Link e Testi.

Partendo dal presupposto che chi vuole che il proprio messaggio funzioni non può non tenere conto di chi sa queste cose e di chi ha l’esperienza per sfruttarle. Considerato e assodato che i contenuti più diffusi sono quelli Diretta Streamnig e Foto/Video, bisogna anche tenere conto che per quanto riguarda i link, che Facebook li pone in terza linea in termini di indicizzazione, essi vengono resi visibili attraverso altri algoritmi, in questo caso, Facebook tiene conto del “PageRank” che non altro è il rank internazionale che il sito a cui viene indirizzato il link fa riferimento.

Fatta questa piccola analisi, il consiglio che sento di dare a chi si appresta a vivere l’avventura della candidatura politica e che vuole provare l’efficacia di un bravo spin doctor, di affidarsi ad una persona esperta che abbia a proprio vantaggio un portfolio abbastanza folto e soprattutto pretendere da questi ultimi la diffusione mediatica attraverso mezzi di comunicazione o d’informazione efficaci. Inutile divulgare messaggi promozionali o comunicati ufficiali attraverso mezzi cartacei che vedono un piccolo picco di percentuale solo su utenze che vanno dai 60-65 anni. Inutile diffondere il proprio marketing attraverso siti internet a basso rank (a questo indirizzo si possono misurare quali sono i siti a più alto rank internazionale della propria zona di competenza). Affidarsi a mezzi di comunicazione che offrono principalmente contenuti Dirette Streaming e Foto/Video per accaparrarsi la fetta più ampia del web, mass media di maggiore impatto recensito nell’anno 2016.

 

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Uno squalo gli amputò la gamba, ma lui torna a surfare: “La vita è troppo bella per fare la guerra, perciò torno a fare wake”

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Era il 9 dicembre scorso quando il 20enne Matteo Mariotti veniva attaccato da uno squalo nelle acque dell’Oceano Pacifico, lungo la Gold Coast orientale dell’Australia.

In quell’occasione perse una gamba sotto al ginocchio, ma non si è mai arreso. Infatti a seguito dell’infortunio era stato ricoverato e curato all’ospedale Rizzoli di Bologna, ed ora dopo circa tre mesi è tornato su una tavola da wakesurf con la protesi.

Ecco quanto testimoniato da un video diffuso sui social:

“È impossibile descrivere a parole le emozioni provate in quegli istanti, posso solo consigliarvi una cosa: ‘credete in voi!’ Obiettivi che sembravano lontani anni luce, sono arrivati in un battito di ciglia e che dire… grazie!”

Poi, continua: “Grazie a chi ci ha creduto dal primo istante, grazie a chi c’è sempre stato e c’è tuttora, grazie a chi mi sta aiutando in quest’impresa e grazie anche a chi mi ha messo i bastoni fra le ruote… mi avete fatto capire che nulla e dico nulla mi butterà mai più giù! La vita è troppo bella per fare la guerra, è per questo che vado a fare wake”.

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Napoli, Gratteri in conferenza stampa: “Test psicoattitudinali anche a vertici di governo e PA”

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Nel corso di una conferenza stampa, il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, ha così risposto alle domande dei giornalisti, soprattutto riguardo alla polemica sulla presenza all’università del cantante Geolier. Ecco le sue dichiarazioni:

“Non si è fatto il nome di nessuno, non mi sono scontrato con nessuno”.

Poi, riguardo l’invito a presenziare all’incontro degli studenti della Federico II con il rapper di Scampia, egli ha aggiunto: “L’ho appreso dalla stampa, ho 66 anni e non si invita una persona così, c’è modo e metodo”.

Poi, ha proseguito: “Il padre di uno studente mi ha chiesto cosa pensassi dei rapper invitati all’università e io ho mostrato disappunto in relazione a coloro che nei video inneggiano a violenza, mafie e droga. Non si è fatto il nome di nessuno, la stampa ha parlato di scontro, ma Gratteri non si è scontrato con nessuno. Sono il procuratore di Napoli e parlo con tutti, anche con l’ultimo degli ultimi, è una questione di stile e di comportamento e vorrei che noi tutti, che ci sentiamo istruiti e dei modelli, con i nostri comportamenti aiutassimo il territorio ad essere più libero ed evoluto”.

Per quanto concerne i test psicoattitudinali, egli ha aggiunto:

“I test psicoattitudinali? Se li vogliamo fare, dovrebbero essere fatti per tutti i settori apicali della pubblica amministrazione, per chi ha responsabilità di governo e per chi si occupa della gestione della cosa pubblica. Chi è sotto effetto di droga non solo può fare ragionamenti alterati, ma è anche ricattabile”.

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Napoli, ecco perché il ‘cielo giallo’ è nocivo per l’uomo

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Siamo a Napoli, dove nella giornata di ieri si è verificato un evento alquanto singolare. Infatti, c’è stato “un eccezionale afflusso di polveri di provenienza sahariana”.

Questo è quanto ha reso noto l’ARPAC, Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania, la quale ha sottolineato come il fenomeno abbia causato “concentrazioni elevate di PM10 in molte località della Campania, misurate dalla rete di monitoraggio dell’agenzia ambientale regionale”.

Pertanto il fenomeno era visibile ad occhio nudo e resta visibile anche oggi. Tuttavia il problema concreto risiede nel valore altissimo di PM10 particolato, che è nocivo per l’uomo.

Infatti, nella città di Napoli una delle concentrazioni orarie massime è stata rilevata ieri alle 12 dalla stazione di Capodimonte – Osservatorio Astronomico, pari a 136 microgrammi per metro cubo. Volendo quindi fare un confronto con il limite fissato dalla normativa, esso è pari a 50 microgrammi per metro cubo.

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