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Cultura e spettacolo

Museo e Real Bosco di Capodimonte, Domenica 1 ottobre 2017- ingresso gratuito / Giostra dei Sedili di Napoli nel Bosco, Yoga sul Belvedere, visite guidate e musica

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La Compagnia dell’Aquila Bianca organizza la terza edizione della “Giostra dei Sedili di Napoli”, quest’anno dedicata alla figura del nobile cavaliere napoletano Diomede Carafa: sette cavalieri si sfideranno in armatura completa e lancia in resta in una gara che decreterà il vincitore dell’edizione 2017. Tutto intorno una ricostruzione storica di vita rinascimentale con esibizione di Cavalieri nella Giostra, nei Giochi d’Arme e nella Scherma in Armatura. Il giorno precedente sabato 30 settembre presso la Basilica di San Francesco da Paola ci sarà la benedizione dei Cavalieri dei 7 Sedili (Sedile di Montagna, Forcella, Popolo, Porto, Capuana, Portanova e Nilo) che legheranno al braccio sinistro un laccio rosso, simbolo di difesa della città di Napoli. Partecipazione libera. 

Ore 10.00 – Inizio Attività con Sbandieratori e Tamburini

Ore 10.15 – Gioco dell’Anello dei Cavalieri a Cavallo

Ore 11.15 – Giostra dei Sedili di Napoli con i Cavalieri in Armatura del XV secolo (III Edizione)

Ore 12.30 – Dimostrazioni di Scherma Storica

Ore 12.45 – Spettacolo degli Sbandieratori

La Compagnia dell’Aquila Bianca è un’associazione sportiva dilettantistica fondata nel 2008, con l’intento di operare nella ricostruzione storica nelle disciplina della Scherma ed Equitazione in un periodo tra il XIV ed il XVIII secolo. L’obiettivo principale è la trasmissione della Storia e della Cultura medievale e rinascimentale attraverso la rievocazione con indumenti, attrezzature e armi fedeli al periodo di riferimento. L’Associazione opera su tutto il territorio nazionale ed europeo con la partecipazione ai maggiori eventi rievocativi e sportivi come la Giostra di Santa Croce a Firenze, il Palio dal Monaco a Ferrara, i festeggiamenti dei 500 anni delle Mura di Lucca, con l’organizzazione dei Giochi di Carnasciale dal 2012 presso le Cascine di Firenze e Tornei Internazionali come quello di Moncley (Francia), Breda (Olanda), Doornenburg (Olanda), Barbastro (Spagna), Bouveais (Francia). La Compagnia vanta anche la collaborazione con gli Uffizi di Firenze per la ricostruzione video della Battaglia di San Romano di Paolo Uccello, con il Museo Stibbert di Firenze per la Conferenza sulla Cavalleria Storica, e con il Museo di Capodimonte per il documentario girato nell’agosto del 2015 sulla Real Cavallerizza di Napoli in collaborazione con Sovrintendenza, Polizia di Stato, Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli. Il Presidente, Roberto Cinquegrana, è Istruttore di Equitazione e Responsabile Nazionale del Dipartimento di Monta Storica della Federazione Equestre Fitetrec Ante – CONI.

ore 10.00 e 11.30

visita guidata – Bene e male, peccato e innocenza attraversano il mondo tenendosi per mano. (Oscar Wilde)

Figure alate nel Museo di Capodimonte a cura di Francesca Amirante

Domenica 1 ottobre, il tradizionale approfondimento gratuito che i Servizi Educativi propongono tutte le prime domeniche del mese ai visitatori del Museo, è dedicato al tema delle figure alate presenti nelle collezioni di Capodimonte. Un itinerario, quello che guiderà la storica dell’arte Francesca Amirante, che guiderà i partecipanti alla scoperta delle molteplici forme, dimensioni, significati che le ali hanno rivestito nel corso dei secoli e alla ricerca dei personaggi che ne portano ‘il peso’. Grandi, piccole, nere, bianche, sulle spalle, sulla testa, ai piedi, le ali rimandano al sogno, al mondo di mezzo; sono comuni alla cultura pagana e a quella cristiana, ma sono soprattutto presenti in ogni cultura.

Prenotazione obbligatoria al numero 081.440438 (da lun. a ven. ore 10.00-14.00); e-mail info@progettomuseo.com e attendere la risposta con conferma di disponibilità. Sabato: ufficio accoglienza Museo tel. 081.7499130 (10.00-13.00 | 15.00-17.00)

dalle ore 10 alle 13 (Belvedere)

Incontri con la natura”

Al via al ciclo di iniziative che puntano ad armonizzare l’uomo con la natura promosse dall’associazione Gente Green: un ricco calendario di appuntamenti che culminerà in una grande festa di primavera. Il primo appuntamento è domenica 1 ottobre (dalle ore 10 alle 13) al Belvedere del Real Bosco di Capodimonte con La Scuola di Yoga Integrale fondata in Italia nel 1986. Fondatore e Presidente della Scuola è Gino Sansone (Ramanuja acharya das), insegnante diplomato della Yoga Vedanta Forest Academy, e Maestro di Meditazione Shri Vaishnava che il 1 ottobre spiegherà La pratica di Yoga Integrale comprendente esercizi di scioglimento, posizioni asana, respirazione profonda pranayama, meditazione, mantra. Spiegheremo anche i fondamenti e gli scopi dello Yoga secondo la Tradizione Vivente di questa Scienza millenaria. Ognuno è invitato a portare un tappetino e a indossare abiti comodi bianchi o chiari.

Partecipazione libera e gratuita. Per info scrivere a Carmine Maturo: carmine@carminematuro.info.

Ore 10.00 (Bosco)

Un Bosco Reale per tutti: percorsi botanici e attività sportive oltre le barriere

La domenica gratuita sarà anche l’occasione per far conoscere meglio la ricchezza botanica del Real Bosco ai ragazzi con diverse abilità, grazie alle associazioni Autism Aid e Famiglie in Rete.

Ore 10.30-12.00 (Salone Camuccini, primo piano)

Suggestioni musicali a cura del M° Rosario Ruggiero

Nel Salone Camuccini musica del M° Rosario Ruggiero, evento organizzato in collaborazione con l’associazione MusiCapodimonte. L’evento è compreso nel biglietto di ingresso al museo.

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Amalfi

Amalfi, completato il restauro del pannello maiolicato della Porta della Marina

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Il pannello ceramico della Porta della Marina, in cui è raffigurato il ruolo di crocevia di Amalfi tra Oriente e Occidente, ritorna al suo originario splendore dopo un importante intervento di restauro. L’opera del maestro Renato Rossi, uno dei padri fondatori dell’arte della maiolica in Costiera Amalfitana, sarà restituita alla Città in tutta la sua magnificenza venerdì 26 gennaio 2024 quando è in programma la cerimonia di scopertura fissata al termine della presentazione dei lavori di restauro (ore 17,30 presso l’Arsenale della Repubblica di Amalfi) che hanno interessato, nel corso degli ultimi anni, anche la statua di Flavio Gioia e le lapidi commemorative. 

Infatti, l’intervento di restauro condotto da un’equipe di esperti, rientra in un più ampio progetto esecutivo di manutenzione, restauro e valorizzazione del patrimonio architettonico emblema dell’Antica Repubblica Marinara predisposto nel 2022 dall’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Daniele Milano.  L’intero lotto di interventi, che ha comportato quasi due anni di intenso lavoro, sarà illustrato alla cittadinanza nel corso della presentazione del piano conclusivo dei lavori dal sindaco Daniele MIlano, dalla consigliera delegata ai beni culturali, Enza Cobalto, dall’architetto Diego Guarino (direttore dei lavori) e dai restauratori Lorenzo Morigi, Giancarlo Napoli e Luigi Criscuolo.  

Il pannello che descrive le rotte seguite dalle galee amalfitane lungo il bacino Mediterraneo, crocevia di popoli e di culture sin dal Medioevo, è tornato ad occupare la parete sulla quale venne installato sin dai tempi della sua realizzazione, dopo che ogni suo singolo tassello è stato sottoposto a processi di consolidamento oltre che di riparazione delle troppe scrostature. 

«Con la riconsegna alla Città del pannello ceramico di Rossi, al quale è stata restituita la sua originaria bellezza policroma, si completa una prima fase del processo di salvaguardia del patrimonio artistico-architettonico della Città che ha riguardato inoltre la statua di Flavio Gioia e le lapidi commemorative – dice la consigliera delegata ai beni culturali, Enza Cobalto – Con questo intervento portiamo a compimento il cronoprogramma per la valorizzazione di un’opera d’arte che racchiude elementi significativi e celebrativi della nostra storia».

Realizzato negli anni Cinquanta, il capolavoro in ceramica spicca non solo per la sintesi storica del glorioso passato dell’antica repubblica marinara ma per l’utilizzo dei colori tipicamente mediterranei. L’opera di Rossi, che fondò la prima scuola di ceramica a Salerno, esalta la grandezza di Amalfi nel Medioevo esattamente nel periodo a cavallo tra il X e l’XI secolo, ovvero nel periodo di massimo splendore della piccola e intrepida repubblica marinara.  Completamente smontato lo scorso anno e sottoposto a una certosina ricostruzione delle parti ammalorate dall’usura del tempo e dalle condizioni climatiche, la gigantografia in cotto maiolicato tornerà a raccontare a turisti e cittadini, attraverso la straordinaria funzione dell’arte visiva, la grandezza dell’Antica Repubblica Marinara che intrattenne rapporti commerciali proprio con l’area meridionale e nord orientale rappresentata nel pannello ceramico. 

Il piano di intervento condotto da un’equipe di esperti ha previsto la spolveratura e l’aspirazione preliminare del pannello e il successivo smontaggio degli elementi rimovibili e  instabili. In una step successivo si è poi proceduto con lavaggi desalinizzanti prima di passare alla pulitura con tensioattivi e rimozione con acqua demineralizzata. La fase conservativa delle maioliche ha previsto infine il consolidamento dei supporti in cotto con silicato di etile e nanosilici, la stuccatura con polvere di cocciopesto e NHL 3,5, l’integrazione pittorica con colori a vernice e l’apposizione di un protettivo finale.

Il maestoso pannello installato all’ingresso della Porta della Marina, antico accesso alla città di Amalfi, raffigura non solo la potenza marinara ma ripropone una storica menzione di Gabriele D’Annunzio tratta dal libro quarto “Laudi del cielo del mare della terra e degli eroi”: “Ma quei d’Amalfi, cui la lunga spada era misura, a patria più lontana andavano; ché già s’avean contrada e forno e bagno e fondaco e fontana per tutto”. In basso campeggia il motto degli Amalfitani, che furono benemeriti in molteplici interventi in difesa della Santa Sede come Prima Repubblica Marinara d’Italia: “Contra hostes fidei semper pugnavit Amalphis“.

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campania

Alessandro Siani conferma annuncia che il terzo e ultimo film de “Il benvenuto al Sud” si realizzerà a Castellabate

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“Sto dando una notizia in esclusiva: mi è appena arrivato il soggetto di Bentornati al Sud, terzo capitolo della saga di Benvenuti al Sud. Quindi sì, si farà!” lo annuncia Alessandro Siani durante la puntata del podcast Passa dal BSMT condotto da Gianluca Gazzoli su YouTube e disponibile su Spotify e le principali piattaforme di streaming. Da alcuni mesi la notizia sull’ipotesi di un terzo film è stata data da Claudio Bisio proprio ai microfoni di Passa dal BSMT. Oggi, non è più solo un’idea o un desiderio, ma una realtà. Il film sarà realizzato e sia Bisio che Siani sono entusiasti di girarlo. “Ho sentito Claudio e il soggetto ci piace” racconta Siani a Gazzoli.

Si ritorna sul set dopo molti anni dall’uscita di un cult che è stato uno dei grandi successi cinematografici degli ultimi decenni al box office italiano e che, in qualche modo, ha contribuito a lanciare Siani al cinema. “In più di 10 anni ci sono arrivate tante proposte ma adesso è arrivato il momento giusto per farlo, per raccontare com’è cambiato il nostro paese” dice Alessandro Siani “Essendo lontani dalla retorica, ma ci sono ancora delle differenze tra Nord e Sud che ancora sentiamo come quella degli stipendi. Secondo me abbiamo trovato una chiave che può essere interessante affrontare”.

L’attore e regista napoletano non vede lora di ritornare a Castellabate: “Sarà bello ritornare lì e rivedere quei personaggi per chiudere in bellezza questa trilogia. Spero che al pubblico piaccia. Fu un film magico per entrambi. Prima di girare Benvenuti al Sud già conoscevo Claudio perché lui era il gran capo di Zelig, dove bazzicavo. Incontrarlo sul set è stato importante perché abbiamo messo a confronto due scuole di comicità e, a volte di pensiero, diverse”. Quel film gli ha cambiato la vita.

“All’inizio nessuno ha creduto in quel film. Ha avuto vari rinvii prima che uscisse. Il primo a intuire che sarebbe stato un successo è stato Bisio” racconta il comico “A me ha cambiato la vita. Ho avuto il coraggio di rinunciare a un buon contratto per una serie di film di Natale per girare Benvenuti al Sud che sulle prime poteva essere un azzardo. Ho rinunciato a una sicurezza per un copione che mi faceva impazzire. Per me è stata la svolta perché dopo l’uscita del film c’è stata la mia partecipazione al Festival di Sanremo e da lì c’è stata la telefonata di Diego Armando Maradona che si complimentava della mia partecipazione a Sanremo. Così è nato il nostro primo incontro che inizialmente sarebbe dovuto essere un film e poi si è trasformata nell’idea dello spettacolo che abbiamo fatto insieme al Teatro di San Carlo”.

Attualmente Alessandro Siani sta riscuotendo successo al cinema con Succede anche nelle migliori famiglie ma in contemporanea è anche al Teatro Diana per i 20 anni del suo celebre Fiesta e al Teatro Augusteo con il musical di Mare Fuori che“Io non ho mai smesso di fare spettacoli dal vivo. Adesso mi sto divertendo con un’altra sfida che è portare in teatro il musical di Mare fuori” afferma spiegando com’è venuta fuori la possibilità di portare la serie fenomeno degli ultimi tempi in teatro “Avevo scritto un soggetto per un film di tre giovani registi. Tra le storie c’era quella di due ragazzi che si innamoravano nel carcere minorile di Nisida. Quando poi ho visto la serie ho pensato che sarebbe stato bello ampliare per raccontare una specie di Romeo e Giulietta appartenenti di due faide diverse. Mi è venuta questa idea, l’abbiamo messa su e abbiamo chiamato questi ragazzi alcuni dei quali protagonisti anche della serie. Abbiamo provinato 35.000 persone. Abbiamo debuttato a dicembre all’Augusteo e vedere questi giovanissimi che hanno delle standing ovation quando ballano, cantano e recitano mi emoziona. Adesso mi piace anche godere delle soddisfazioni altrui e mi piace essere un motivatore per loro che attraverso il teatro imparano la disciplina”.

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Bacoli

Una villa di epoca romana scoperta a Bacoli, il sindaco della Regione “Una scoperta eccezionale

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Iresti di una monumentale villa romana di epoca imperiale sono emersi durante i lavori per la realizzazione di nuovo parco comunale nei pressi Punta Sarparella, a Bacoli, vicino a Napoli. A darne notizia è la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli che parla di “una scoperta archeologica di portata eccezionale”. La struttura, databile intorno al I secolo d.C., si estende senza soluzione di continuità fino alla spiaggia e ai fondali antistanti, ed è realizzata in opera reticolata di cubilia di tufo. Quando gli operai stavano lavorando alla sistemazione dell’area dove sarebbero state poi installate delle panchine e dei giochi per i bambini sono emersi i resti. Si tratta di una decina di ambienti di grandi dimensioni con diverse fasi edilizie, piani di calpestio e tracce di rivestimento murario. Il promontorio di Punta Sarparella sarebbe stato il luogo da cui Plinio il Vecchio, in quel periodo Praefectus classis Misenensis, avrebbe visto l’eruzione del Vesuvio, e poi sarebbe salpato alla volta di Stabiae, per soccorrere gli abitanti.

In attesa di valutare le fasi successive di scavo della villa e della contestuale valorizzazione, il perimetro degli ambienti che sono stati riportati alla luce è stato ben individuato e recintato. In ogni caso, viene sottolineato, l’area dove è avvenuta la scoperta è già sottoposta alla tutela del vincolo archeologico proprio a causa “della densità di evidenze antiche disseminate nelle immediate prossimità di Punta Sarparella, dall’accesso al teatro romano di Misenum, al Collegio degli Augustali, al bacino interno del porto antico”. La scoperta – fatta nel corso delle opere di rigenerazione urbana di un’area dove tra l’altro fino a qualche anno fa sorgeva un ‘ecomostro’ che è stato demolito – è ancora più eccezionale, dicono alla Soprintendenza, “se si considera che ignoti sono ancora l’articolazione e lo sfruttamento degli spazi all’interno e intorno al porto romano per l’assenza quasi completa di dati che chiariscano le dinamiche organizzative della base logistica, le vie di comunicazione tra il porto e il resto della cittadina e l’ubicazione stessa del centro della Colonia di Misenum”. 

“È una scoperta eccezionale. Abbiamo rinvenuto una Villa romana d’epoca Imperiale affacciata sul mare di Miseno. Accade mentre stiamo realizzando il nuovo parco pubblico di Bacoli. Una meraviglia del I sec d.C.. Sarà visibile a quanti vorranno vivere la nuova villetta comunale che consegneremo alla comunità. Proprio lì dove era stato costruito uno tra i più grandi scempi edilizi sulla costa della Campania”. È il commento, sui social, del sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, parlando della recente scoperta avvenuta in un’area dove c’era “un ecomostro, con colate di cemento in spiaggia e in mare” che il Comune ha deciso di bonificare e di rendere fruibile da tutti i cittadini. “Non vogliamo fermarci qui”, ha proseguito il sindaco, aggiungendo che si è in “attesa di valutare un progetto di scavo estensivo della villa e contestuale valorizzazione”.

Attualmente il perimetro degli ambienti è stato recintato, e restituito, “grazie anche alla prossima istallazione di pannellistica esplicativa, al pubblico godimento”. Tra poche settimane avverrà l’inaugurazione, ha concluso il sindaco “e sarà una festa per tutta la città. Perché lì dove c’era scempio, abusi edilizi, degrado e privazione di un bene pubblico, oggi realizziamo un mezzo miracolo civico. Un parco pubblico sul mare, con un monumento d’epoca romana. Bellezza su bellezza”.

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