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AFRAGOLA, ultima variazione al bilancio atto dovuto, il dato politico non cambia

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AFRAGOLA – Un Consiglio comunale tecnico quello svoltosi lo scorso 28 Dicembre nella sala consiliare nuova di zecca all’interno del rimodernato palazzo comunale. Infatti si dovevano apportare delle piccole variazioni al bilancio riguardanti le prossime elezioni amministrative. Praticamente si dovevano ascrivere sia in entrata che in uscita i trecentomila euro che il Governo centrale stanzia per ottemperare alle spese sostenute dall’ente comunale in vista delle elezioni amministrative.

In poche parole l’approvazione dei punti all’odg dello scorso Consiglio comunale è stato un atto dovuto, tanto è vero che anche l’opposizione non ha voluto votare contro ma si è astenuta, tranne il gruppo “Liberamente” che addirittura ha ritenuto opportuno votare favorevole come ha fatto invece tutta la maggioranza. Logicamente è inutile dire che se questa piccola variazione non fosse stata votata in maniera favorevole non si potevano affrontare le prossime elezioni amministrative. Ecco perché quest’ultima Assise non è da ritenersi determinante ai fini del dato politico.

Il dato politico resta, il sindaco continua a non avere i numeri, la posizione dei moderati non si sposta di una virgola e la dimostrazione di questo sta nel fatto che le graduatorie delle progressioni economiche orizzontali sono state invalidate. L’annullamento della graduatoria è dovuta grazie alla posizione assunta dalle sigle sindacali che si sono assentate nell’incontro fissato per il 27 Dicembre scorso. A testimoniare anche la posizione del gruppo “A Viso Aperto” resta comunque l’interrogazione consiliare presentata dal consigliere Gennaro Giustino dove chiedeva delucidazioni inerenti un iter burocratico del tutto illegittimo. Questo è il lavoro che spetta ad un consigliere comunale, quello di controllare che gli atti vengono espletati in maniera legittima ed è questo che finora sta facendo Giustino da quando si è messo in una posizione dichiaratamente critica nei confronti del primo cittadino Tuccillo, del resto poco importa se di assessori, il gruppo “A Viso Aperto”, ne ha uno o due. Se qualcuno sa denunci pure gli aspetti clientelari alla Magistratura, in maniera contraria, ognuno è libero di fare il percorso politico che ritiene opportuno. Una cosa è certa, i traditori vengono sempre bocciati alle urne e per questo basta attendere solo altri sei mesi.

Di seguito riportiamo il Comunicato stampa della CISL – FP in risposta alle parole del sindaco dopo aver letto il comunicato del primo cittadino che tentava di addossare le colpe dell’annullamento della graduatoria ai sindacati: “Apprendiamo in questi momenti, da una testata giornalistica on line, di un comunicato emesso dal Sindaco Tuccillo con il quale egli prende atto della impossibilità di applicare e attribuire al personale dipendente del Comune di Afragola le progressioni economiche per l’anno 2017, secondo il quale le responsabilità sono da attribuire esclusivamente al Sindacato. Da quanto affermato dal Sindaco Tuccillo il Sindacato Confederale, da sempre interlocutore propositivo e responsabile si dissocia. Ciò non risponde alla verità dei fatti ed a tutela dei rappresentanti dei lavoratori parlano in modo chiaro ed inequivocabile gli atti del tavolo negoziale, avviato con notevole ritardo e in modo approssimato, frettoloso e pasticciato dai quali si evidenzia una condotta non rispondente ai canoni di correttezza e di buona fede da parte dell’Amministrazione comunale. Nel testo dell’articolista si legge “che non hanno accettato le modalità e le condizioni imposte” tale terminologia rafforza la posizione del Sindacato in quanto alle rappresentanze dei lavoratori in un rapporto paritario, non si impongono condizioni ma si decide democraticamente, si decide e si concorda nel rispetto del ruolo, nel rispetto delle regole e nell’interesse delle parti contraenti. L’applicazione di un istituto contrattuale così importante non può essere portato all’attenzione dei Sindacati negli ultimi giorni dell’anno. La materia richiede seri approfondimenti ed è compito della contrattazione decentrata prevedere le risorse necessarie e stabilire, secondo le linee di indirizzo dettate dall’Amministrazione, le percentuali per ogni categoria e non il contrario, ovvero provvedere in modo unilaterale disattendendo le regole democratiche. Al fine di fare chiarezza, corre l’obbligo di precisare che le rappresentanze sindacali hanno disertato una prima riunione convocata il giorno prima per il giorno dopo perché si eccepiva il mancato invio preventivo dei documenti necessari a portare avanti la contrattazione. Documenti fondamentali che non venivano consegnati, a cui si aggiunge la scellerata decisione dell’Amministrazione di pubblicare le graduatorie, contravvenendo ancora una volta a quanto prescrive il CCNL dell’1/4/1999, art. 11, “Clausole di raffreddamento: Il sistema delle relazioni sindacali è improntato ai principi di correttezza, buona fede e trasparenza dei comportamenti ed orientato alla prevenzione dei conflitti. Entro il primo mese del negoziato relativo alla contrattazione decentrata le parti, qualora non vengano interrotte le trattative, non assumono iniziative unilaterali né procedono ad azioni dirette. Durante il periodo in cui si svolge la concertazione le parti non assumono iniziative unilaterali sulle materie oggetto della stessa.” Nella riunione del 27 dicembre riscontrata la condotta lesiva, i Sindacati non potevano di certo partecipare ai lavori. È evidente la disinformazione del Sindaco Tuccillo e riteniamo che sia dovuta da chi lo supporta e lo informa su questioni tecniche e politico-sindacale, di certo non vogliamo fargliene una colpa! Viene volutamente taciuto che il documento fondamentale su cui avviare la contrattazione decentrata, determina di costituzione dei fondi, era stato approvato in data 4/5/2017 e lo stesso non era mai stato portato all’attenzione dei Sindacati come obbliga il CCNL e come previsto nello stesso atto. Quindi, il Sindaco deve chiedere risposte ai propri referenti istituzionali che la legge individua per la materia e domandare il perché, invece di addebitare al Sindacato il fallimento di una scelta da lui determinata nell’ultimo mese per impegni assunti verso i lavoratori, ai quali il Sindacato avrebbe dovuto appoggiare a prescindere. Da oltre dieci anni al Comune di Afragola non viene erogata la produttività e con le risorse disponibili le richieste avanzate non hanno trovato alcuna convergenza da parte dell’Ente, perché le richieste tendevano ad includere la stragrande maggioranza dei lavoratori che grazie al loro impegno e apporto garantiscono la funzionalità e la erogazione dei servizi, e quindi, allargavano la platea e le opportunità. Abbiamo appreso che era intenzione del Sindaco di “offrire” ai lavoratori le progressioni economiche, ciò è possibile solo nel privato, nella pubblica amministrazione sono vigenti norme che vanno rispettate e ci si deve muovere nel rispetto delle stesse. Siamo pronti al confronto costruttivo ed alla definizione per l’anno 2018 non solo per le progressioni economiche per rilanciare il ruolo strategico dei servizi pubblici locali, ma è fondamentale evitare che si arrivi anche nel 2018, come avvenuto nel 2016 e nel 2017, al mese di dicembre per avviare il tavolo negoziale”.

Comunicato del sindaco Tuccillo sulle graduatorie annullate

Comunicato del sindaco Tuccillo sulle graduatorie annullate

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AFRAGOLA. Il Sindaco Antonio Pannone vara la nuova giunta

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AFRAGOLA – Dopo aver effettuato l’azzeramento della giunta, per riottenere nuovi equilibri, date le evoluzioni avute in Consiglio Comunale, il Sindaco Antonio Pannone si appresta a formare la nuova giunta.

Da indiscrezioni raccolte da Minformo i formanti il nuovo esecutivo saranno: Chiara Nespoli, Perla Fontanella, Antonio Giacco e Pasquale De Stefano, confermati inoltre la vicesindaco Pina Castiello e Aniello Silvestro.

Nelle prossime ore sapremo di quali deleghe saranno investite.

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VIDEO – AFRAGOLA. Dopo il caso del bambino autistico, in un’altra scuola, bambini si sposano con l’assenso delle insegnanti e della dirigente

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AFRAGOLA – Se da un lato il comune normanno è passato alla ribalta nazionale per il deplorevole comportamento di una dirigente scolastica che allontana un ragazzo autistico dall’aula mentre si conversa sul fenomeno del bullismo, dall’altro lato c’è un’altra dirigente scolastica che non sa cosa fanno le proprie insegnanti a scuola durante il tempo di ricreazione.

È quanto successo al 3° Circolo Didattico Aldo Moro di Afragola. Durante i minuti di ricreazione, in una terza elementare, con l’assenso dell’insegnante che per l’occasione si è anche improvvisata cameramen e regista del momento, si è messa in atto la scena di un matrimonio eterosessuale tra due bambini, per i quali nei giorni scorsi era già trapelata la notizia del loro scherzoso fidanzamento in classe, con tanto di rito cristiano con un foglio a simboleggiare il Vangelo, marcia nuziale, scambio di fedi e lancio del bouquet.

La notizia è trapelata subito tra i genitori dei bambini poiché il video girato dalle insegnanti ha fatto subito il giro dei social, fino ad arrivare anche ai contatti della nostra redazione accompagnato dall’indignazione di alcuni genitori.

Premesso che l’indignazione dei genitori è più che giustificata in quanto l’età precoce dei bambini – stiamo parlando di fanciulli di otto anni ai quali si dovrebbero trasmettere ben altri valori – desta qualche preoccupazione, in merito allo sviluppo psicologico degli attori di quel video, inerente i potenziali quesiti o dubbi che possano sorgere nella mente di un bambino ignaro di tutte le realtà legate al pre e post matrimonio, come quella di una nascita di un bambino ad esempio, da sempre condizione quest’ultima presente nel loro immaginario, dato che essi stessi rappresentano il frutto di un matrimonio o di una unione sentimentale che dir si voglia.

Avallare, a quell’età, un legame affettivo con conseguente messa in scena dell’obiettivo finale di una relazione sentimentale è una scelta diseducativa che, per tanti motivi, va contro ogni principio pedagogico.

Al di là dell’aspetto psichico legato alla tenera età – un’età a cui non va assolutamente iniettato o promosso alcun principio di precocità sentimentale – c’è anche un aspetto morale a cui insegnanti e dirigenti scolastici hanno il dovere di adempiere ed è quello di cercare di mantenere la Scuola al di fuori della propaganda cattolico-cristiana, lasciandola nel suo recinto di Istituzione laica, seguendo, contestualmente, i principi della pedagogia moderna, la quale riconosce, attualmente in Italia, ben 15 modelli di famiglia, a partire da quella classica patriarcale – inscenata a scuola – oggi in minor numero rispetto alle altre quattordici, passando per le famiglie monosessuali, fino a terminare con le unioni civili e quindi le famiglie omosessuali.

Nel rispetto della laicità dell’Isituzione Scuola, qualche genitore si è rivolto alla dirigente scolastica per sapere se la stessa fosse a conoscenza di quanto stesse accadendo in quella classe, dopo alcuni tentennamenti, cadute di linea telefonica improvvise, la Prof.ssa Francescalaura Casillo, si ripropose di informarsi meglio con le docenti su quanto accaduto. A distanza di tre giorni, poiché il desolante evento si è consumato venerdì 22 Marzo scorso, la dirigente fa sapere che tale increscioso evento faceva parte del programma delle attività didattiche e i bambini stavano imparando cosa sia e come si svolge un matrimonio tra due persone. Come se per insegnare cosa sia stata la Seconda Guerra Mondiale si chiedesse ai bambini di portare elmetti e divise poiché all’indomani si inscena la guerra a bordo di carri armati.

Per questi motivi è bene precisare che laddove sia stata svolta realmente un’attività didattica e non di un maldestro tentativo di tutelare la sprovvedutezza delle insegnanti, non si è rispettata la laicità della scuola, dato che è andato in scena un rito cristiano, non si è tutelata la libertà di una potenziale sessualità dei bambini, dato che si è inscenato un matrimonio eterosessuale, di contra, così facendo, non si insegna ai bambini il rispetto per le altre tendenze sessuali (omo, trans, lesbo, etc.), non si è avuto il rispetto per l’età, precoce rispetto alla libertà sessuale – rischiando di inquinare l’ingenuità di qulche bambino con la malizia di qualcun altro, dato che nel video si vede chiaramente il gesto alquanto violento di un’amichetta degli sposi nel voler costringere i due “attorini” a baciarsi – e non si è avuto neanche rispetto per i genitori che hanno chiesto delucidazioni, dato che le attività didattiche non si svolgono durante il tempo concesso per la merenda.

Nella speranza che sia stata una leggerezza delle insegnanti dettata dalla voglia di passare dei momenti ludici con i propri alunni, i genitori indignati, più che dei maldestri tentativi di mascherare la realtà, avrebbero preferito sincere scuse con la garanzia che eventi incresciosi come questi non accadessero più per la tutela della psiche dei bambini e dell’Istituzione laica della Scuola.

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AFRAGOLA. Capitolato carente delle info necessarie. Revocato il bando di gara per la scuola dell’Addolorata

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AFRAGOLA – La sprovvedutezza della politica, inevitabilmente, si ripercuote anche nei settori. È notizia di oggi quella della revoca del bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con modalità alquanto bizzarre e naif, come avrebbe detto un caro ex sindaco rimastomi nel cuore.

Il Comune di Afragola nella persona della Dott.ssa Pedalino pubblica un bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con importo a base d’asta di € 570mila euro.

Il capitolato pubblicato però appare lacunoso e privo delle principali informazioni, utili agli operatori economici intenzionati a parteciparvi. Infatti nel capitolato non è chiarito se all’interno della struttura le suore, attualmente domiciliate in quell’immobile, dovranno continuare ad abitare quell’edificio oppure no. Non era specificato se si fosse trattato di gestione del servizio come riportato nel bando oppure una normale concessione dato che memori dell’affidamento appena concluso, il servizio constatava nella gestione mista tra privati e semiconvittori. Non solo. Ad una prima lettura del capitolato appare lampante anche la mancanza di informazioni circa le convenzioni statali sulla denominazione “paritaria” e a chi saranno destinati eventuali fondi ministeriali. Il capitolato inoltre era sprovvisto anche di costi di manodopera, utenze, Tari e tutto quello che riguardano le spese vive per una gestione di un immobile e del totale servizio. Insomma un capitolato carente di tutto quello che serve ad un operatore economico per potersi fare i famosi “conti della massaia” e stabilire se partecipare e in che percentuale effettuare il ribasso a base d’asta.

Galeotte sono state le numerose FAQ inviate da alcuni operatori economici al RUP del progetto che come spesso accade coincide con la Dirigente del Settore. Le copiose domande di chiarimento rivolte avranno messo in serie difficoltà il redattore del capitolato al punto tale da farle fare marcia indietro sull’intero iter burocratico, revocando di fatto il bando di gara pubblicato dalla Centrale Unica di Committenza dell’Area Nolana.

Un dato amministrativo desolante che denota tutta l’incapacità dei Settori nell’espletare un semplice servizio di indizione di incanto ad evidenza pubblica. Il quale avrebbe permesso all’Amministrazione Pannone di affidare in tempi rapidi il Servizio della gestione della scuola in città. Ma così non è stato.

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