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Caivano: Tutti candidati, il Movimento è allo s-fascio

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Un fenomeno senza precedenti sta producendo più candidati che elettori, il Movimento Cinque Stelle è stato capace, oltre la rivoluzione culturale tanto blaterata e mai realizzata, di una rivoluzione copernicana della matematica, producendo più aspiranti deputati e senatori di quanto ne possa contenere il parlamento e, forse, l’intera nazione, ipodotati mentali che nemmeno la più fervida immaginazione avrebbe potuto generare, i tipi da X factor da “pariarci” addosso per settimane, quelli che sanno fare il verso della gallina prataiola Bengal (Houbaropsis bengalensis, lo ammetto, me la sono cercata su wikipedia) e che servono per distrarre il pubblico con qualche risata nell’attesa tra l’esibizione di un fenomeno e un altro.

Cardito sembra non aver prodotto candidati, nessuno si è sentito all’altezza di farsi ridere alle spalle e tenere botta ai sorrisini sarcastici di quelli che leggono l’ufficialità della designazione su Facebook, forse lo hanno fatto di nascosto, proponendosi a una cerchia ristretta di conoscenti e affini, non avendo il coraggio di affrontare l’opinione pubblica anche perché, tra il dire e il fare c’è di mezzo la faccia, e metterla in gioco per un Giggino qualsiasi, anche se capo politico di un associazione creata l’altro ieri, sembra davvero tanto.

A Caivano la situazione è nettamente differente, Il Movimento non movimento (non si è del Movimento fino a quando Re Artù con la spada d’ordinanza investe ufficialmente con il marchio di fuoco registrato e privato, il contendente), produce, in ragione del superbo attivismo degli ex meetup locali, ben tre candidati alla corsa per Montecitorio, grandi menti pensanti, imponenti rappresentanti del popolo, fieri ambasciatori del cazzeggio social.

Insomma, bisogna essere fieri di come funzionano i meetup a Caivano, tre meetup tre rappresentanti prodotti da due gruppi, dato che il primo non è più attivo a causa di un’esplosione di orchite contagiosa tra alcuni suoi membri, un impeto di responsabile responsabilità civile per cui i caivanesi gli saranno grati per l’eternità e a cui ricordo verrà sostituito il monumento ai caduti di piazza Cesare Battisti, con quello ai Candidati de-caduti, nella prima rivoluzione culturale andata a farsi benedire (e anche questa è una bella cosa, poteva andare a puttane e poi avreste detto che scrivo parolacce).

A parte la facile ironia e le battute da quattro soldi che solo io riesco a produrre, resta il dato della disgregazione di un’idea che avrebbe dovuto unire e che non riesce nemmeno a mettere d’accordo tre individui per sceglierne uno quale rappresentante di un territorio vessato da anni di sputtanamento mediatico per il tornaconto di tonache dalle due uova nel piattino.

Mi cadono le braccia  ma non mi irrito, è sempre un bel risparmio comprare una giacca senza maniche.

Il livello culturale dovrebbe essere alzato di qualche metro se questo Movimento vuole governare il paese, oltre l’onestà  -che pure andrebbe verificata per alcuni- occorrerebbe una presa di coscienza dei propri limiti per permettere a questa Italia ormai in preda al delirio rivoluzionario del “tutti al governo”, di risollevare le proprio sorti.

Se tutti i tifosi di quella che in origine appariva come la più meravigliosa rivoluzione mai attuata dal dopoguerra ad oggi, vogliono governare, chi governerà i governatori?

Ovvero, è chiaro che non tutti i candidabili saranno candidati, ma un candidabile che riceverà soli tre voti con quanto astio saluterà il Movimento per trasferirsi in un qualsiasi PD locale o tra le braccia del più famoso zio d’Italia Silvio?

Non voglio fare di tutta l’erba un fascio ma è chiaro, almeno da una prima lettura del nuovo regolamento che delega al capo politico ogni decisione sui candidati e i candidabili, che di erba ce n’è poca ma di fascio ce n’è tanto.

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CAIVANO. Sistema delle estorsioni. Fioccano 25 Avvisi di Garanzia. Tutti i nomi.

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CAIVANO – Viaggia spedito l’iter procedurale propedeutico al processo che vedrà imputati i componenti del “Sistema delle estorsioni” che portò preventivamente all’arresto di nove persone il 10 ottobre dello scorso anno, tra politici, funzionari del Comune e malavitosi del posto.

Il 20 Marzo scorso, i sostituti Procuratori della Repubblica Francesca De Renzis, Giorgia De Ponte e Anna Frasca hanno inviato agli indagati la conclusione delle indagini art. 415 bis e 416 c.p.p. – cd Avviso di Garanzia – a tutti gli indagati in questo procedimento.

Oltre ai già noti, il numero degli indagati sale a 25 e tra i personaggi politici, oltre Giovanbattista Alibrico, Carmine Peluso, Della Rocca Arcangelo e Armando Falco, spicca il nome dell’ex Consigliere di Forza Italia Gaetano Ponticelli.

A quest’ultimo la Procura gli contesta il ruolo di informatore – insieme a Peluso e ad Alibrico -degli altri membri del clan Angelino – in particolare Cipolletti Giovanni, Volpicelli Massimiliano, Angelino Gaetano ed il capoclan Antonio Angelino alias “Tubiuccio” – in merito alle imprese aggiudicatarie dei lavori pubblici e agli importi del lavori assegnati.

Il resto dei nomi degli indagati sono già stati annoverati durante la cronaca di questo processo, dato che, chi per un ruolo chi per altri, è stato coinvolto nelle varie intercettazioni e/o vicissitudini legate alle indagini. Di seguito si riportano i nomi di chi è stato raggiunto dall’Avviso di Garanzia: Alibrico Giovanbattista attualmente detenuto, Amico Domenico, Amico Michela, Angelino Antonio alias “Tubiuccio” attualmente detenuto, Angelino Gaetano attualmente detenuto, Bernardo Giuseppe, Bervicato Raffaele attualmente detenuto, Celiento Domenico, Celiento Vincenzo, Cipolletti Giovanni attualmente detenuto, Coppeta Filomena, Della Gatta Domenico, Della Rocca Arcangelo, D’Ambrosio Antonio, Falco Armando, Galdiero Domenico attualmente agli arresti domiciliari, Lionelli Raffaele attualmente detenuto, Natale Angelo attualmente detenuto, Peluso Carmine attualmente detenuto, Peluso Francesco, Peluso Teresa, Pezzella Martino attualmente detenuto, Ponticelli Gaetano, Volpicelli Massimiliano attualmente detenuto, Zampella Vincenzo attualmente detenuto.

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Ciciliano, Caivano: Oggi sei mesi da Commissario in ricordo di Don Peppino Diana

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«Governare l’emergenza e rendere ordinario ciò che oggi viene considerato straordinario». È quanto dichiara Fabio Ciciliano, ripercorrendo l’attività svolta nei sei mesi trascorsi dalla sua nomina a Commissario straordinario di governo per il territorio del Comune di Caivano: «Ricordo che, nel mio primo giorno da Commissario, mi venne subito segnalata la presenza di sacche di amianto abbandonate da diversi mesi nel Parco Verde, proprio lì dove i bambini giocavano. In una manciata di giorni abbiamo provveduto al loro smaltimento e, nel giro di poche settimane, in quello spazio degradato e insicuro abbiamo allestito un’area giochi, dedicandola ad Antonio Giglio e Fortuna Loffredo. I sei mesi della mia nomina cadono nel trentesimo anniversario della morte di don Peppino Diana, ucciso dalla camorra. La sua lotta per la legalità vive attraverso ogni cantiere aperto, ogni risorsa recuperata e ogni cittadino coinvolto nel processo di cambiamento».

«È fondamentale agire tempestivamente, dando risposte concrete e ricostituendo il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni. Questo legame si nutre di ascolto attivo e della presenza costante sul territorio, principi che ho appreso e applico con impegno anche grazie alla mia esperienza nella protezione civile. Il mio ufficio è un grande open space che ha accolto e continua ad accogliere chiunque voglia contribuire a questo progetto», osserva Ciciliano.
Il Commissario, nominato dal Governo Meloni lo scorso 18 settembre, si sofferma sui principali passi mossi dalla sua struttura: «Con l’arrivo dei funzionari del Dipartimento della Funzione Pubblica e dei tecnici del Formez, inviati dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’insediamento dei Commissari prefettizi, abbiamo garantito la sicurezza e la stabilità della macchina amministrativa. In poche settimane abbiamo individuato progetti e finanziamenti fermi da anni. La presenza costante del Governo e dei suoi ministri, che ringrazio per il supporto, ci hanno permesso di lavorare con grande pragmatismo, definire il modello operativo e individuare nuove fonti di finanziamento per realizzare progetti emersi dall’ascolto della comunità».

Si arriva così alla stesura del Piano straordinario di interventi infrastrutturali o di riqualificazione funzionali al territorio del Comune di Caivano, approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 dicembre 2023. «Il Piano – spiega Ciciliano – si articola in tre ambiti d’intervento: interventi infrastrutturali urgenti, di supporto alle fragilità sociali e di rafforzamento della capacità amministrativa. La dotazione complessiva è di 52 milioni di euro, con un incremento significativo rispetto ai 30 milioni iniziali, a dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto nella fase di reperimento delle risorse. Con le prerogative della struttura commissariale, poi, abbiamo accelerato l’assegnazione dei lavori: siamo già al 50% di completamento del Piano grazie al prezioso lavoro del Genio Militare, di Sport e Salute e di Invitalia, partner istituzionali di assoluta qualità e velocità di azione. Ma l’obiettivo è quello di riconsegnare ai caivanesi una macchina amministrativa efficiente e ben organizzata, che sappia ricondurre all’ordinario ciò che sin qui è stato gestito in via straordinaria».

Guardando al futuro, Ciciliano annuncia le prossime tappe: «Nelle prossime settimane partiranno numerosi cantieri, come la ristrutturazione della biblioteca comunale, l’ammodernamento di parte della rete idrica, la realizzazione di un secondo asilo nido e la messa in sicurezza delle scuole. Inoltre, stiamo concentrando i nostri sforzi sugli aspetti sociali, meno visibili ma non meno importanti, come gli screening medici e il supporto alle fragilità. Presenteremo presto anche la nuova rete di trasporti urbani interregionali e un importante progetto che renderà orgogliosa l’intera comunità, non solo quella di Caivano».

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CAIVANO. Altarini di ex narcos illegali al cimitero. Interviene il Deputato Francesco Emilio Borrelli

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Cittadini caivanesi stanchi delle illegalità all’interno del cimitero caivanese fanno partire delle segnalazioni indirizzate al Deputato Francesco Emilio Borrelli dove spiegano che sono presenti diversi altarini con delle gigantografie appese alle mura di alcuni loculi della necropoli con raffigurazioni di ex pregiudicati e/o ex narcotrafficanti. Da qui nasce l’indignazione da parte del Deputato di Verde Europa Sinistra Italiana essendo conosciuto per questo tipo di battaglia tanto da spingerlo a rilasciare delle sue dichiarazioni in merito per poi diffonderle a tutte le testate giornalistiche affinchè la sua indignazione arrivi agli occhi dei Commissari Prefettizzi di Caivano in modo da porre fine a questo tipo di illegalità.

Queste le sue dichiarazioni in merito:

Borrelli: “il comune non vede nulla di come la criminalità si appropri anche dei cimiteri?”
Lo scorso giugno morì in un incidente in moto sull’asse mediano. Da allora a Salvatore Improta, legato al traffico di stupefacenti nel Parco Verde di Caivano, gli hanno dedicato, come segnalano diversi cittadini al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, altarini abusivi e manifesti al cimitero e video sui social. L’ennesima celebrazione del mondo criminale.
“La legalità al Cimitero ancora deve essere ripristinata, dato che campeggiano ancora altarini abusivi e poster di ex narcos di Caivano e del Parco Verde sulle mura pubbliche della necropoli cittadina. Come mai il comune non va a farsi una passeggiata al cimitero interrogandosi di chi sono quei faccioni appesi ai muri? Chiediamo ai commissari prefettizi di effettuare delle verifiche e di provvedere a smantellare gli eventuali omaggi abusivi ai criminali.”- ha dichiarato Borrelli.

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