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AFRAGOLA, Tommaso Casillo e il dilemma: I miei amici dove li metto?

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AFRAGOLA – La politica afragolese attualmente, in vista delle elezioni amministrative vive una situazione confusionale, tutti parlano con tutti e sembra che gli ideali, ormai tutti i politici li hanno riposti in soffitta. Come sempre gli apparentamenti vengono mascherati dal bene comune e gli interessi personali da quelli collettivi. Resta il dato politico che per come stanno le cose oggi, sia da destra che da sinistra, non esiste ancora una sintesi di chi dovrebbe rappresentare l’alternativa a Tuccillo e l’unico dato certo resta proprio il sindaco uscente che in quanto tale, finora, è il primo candidato a sindaco delle prossime elezioni amministrative.

La sinistra afragolese vive una situazione paradossale, infatti con il progetto Campania Libera ormai sfumato per le politiche, visto che il caro Presidente della Regione Campania ha preferito “sistemare” il figlio piuttosto che piazzare qualche suo fedelissimo che alimentava il progetto verde-blu facendolo diventare di respiro nazionale, chi è rimasto col cerino in mano – come si dice in gergo – è stato proprio il consigliere regionale Tommaso Casillo. Infatti, specialmente in quel di Afragola, il vicepresidente del Consiglio regionale vanta parecchie amicizie ed era proprio da lì che doveva partire la propria campagna elettorale che doveva vedere in Luisa Marro, attuale consigliera di opposizione del Comune di Casoria, una delle candidate al Senato. Poi, candidato il figlio di De Luca, tutto sfumato e ora a Tommaso Casillo non resta che organizzarsi e organizzare i suoi amici per le amministrative di Afragola. Ad onor del vero è anche giusto precisare che il vicepresidente ha si parecchie amicizie, ma attualmente divise sia negli ideali che dal punto di vista caratteriale e allora cosa bisogna fare? Come bisogna muoversi?

Da quello che emerge, pare che Tommaso Casillo abbia suggerito ai suoi amici di cominciare a proporsi in maniera singola, insomma “mettersi sul mercato” per poi capire quale sarebbe la giusta collocazione. A questo proposito parrebbero meno enigmatiche le dimissioni presentate dal Presidente del Consiglio di Afragola Nicola Perrino, infatti è risaputa l’amicizia che intercorre tra Perrino e Casillo ma è anche evidente che un uomo di destra come Perrino non possa mai apparentarsi con altri esponenti, amici sempre di Casillo, appartenenti alla sponda opposta. Anche perché, per il solo fatto che Nicola Perrino abbia mantenuto il sindaco Tuccillo fino alla fine, si è inimicato tutti i delusi da Tuccillo che attualmente stanno cercando di creare l’alternativa al sindaco uscente. Quindi porte chiuse con Concas e Affinito, senza parlare di Biagio Montefusco, a Perrino non gli resta che cominciare a dialogare con Biagio Castaldo di Fratelli d’Italia o con la nuova Forza Italia riformata di Caiazzo e Bassolino, ma con quale credibilità? Non credo che chi finora abbia fatto dura opposizione al sindaco Tuccillo riesca ad imbarcare uno degli interpreti dell’ultimo governo afragolese e che per giunta tenta di rinnegare a pochi mesi dalle elezioni, continuando a mantenere assessore e prebende. Quindi quello che non riescono a spiegarsi gli addetti ai lavori e quindi la popolazione: a cosa vanno ascritte le dimissioni da Presidente del Consiglio di Nicola Perrino? La giusta interpretazione resta solo quella di una tattica suggerita dal vicepresidente del Consiglio regionale, data la storica amicizia tra i due, anche perché non bisogna dimenticare che Nicola Perrino non ha fatto dimettere il suo assessore che rimane ancora in carica e quindi conserva la prebenda delegata dal sindaco.

Altri amici, altre fazioni. A sinistra invece c’è da sottolineare l’amicizia storica tra Cosimo Boemio e Tommaso Casillo. Anche qui c’è una divergenza di legame, infatti Boemio non lega tanto con i delusi del PD Concas e Affinito, mentre questi ultimi hanno messo da parte un po’ i legami con Biagio Montefusco per questioni legate a probabili strumentalizzazioni che si possono fare in campagna elettorale. E poi c’è Pasquale Grillo, altro amico di Casillo, che dalla fredda tavernetta di casa sua cerca di mettere in piedi un gruppo che ha ragion di esistere solo se il candidato sindaco sia lui. Insomma un bel teatrino che anche volendo non riesce a star su neanche se Tommaso Casillo avesse la saliva più potente del Bostik. Quindi cosa fare? Mettersi in vetrina e sperare che alla fine, la conta dei voti prevalga sulla genuinità del progetto.

La dimostrazione di quanto asserito in quest’articolo risiede anche nei voti che saranno portati alla mercé dei candidati alla camera e senato. Siamo sicuri che tutti gli iscritti al PD di Afragola, compresi gli amici di Tommaso Casillo voteranno Marrazzo alle prossime elezioni politiche? Questo lo scopriremo solo vivendo.

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AFRAGOLA. Il Sindaco Antonio Pannone vara la nuova giunta

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AFRAGOLA – Dopo aver effettuato l’azzeramento della giunta, per riottenere nuovi equilibri, date le evoluzioni avute in Consiglio Comunale, il Sindaco Antonio Pannone si appresta a formare la nuova giunta.

Da indiscrezioni raccolte da Minformo i formanti il nuovo esecutivo saranno: Chiara Nespoli, Perla Fontanella, Antonio Giacco e Pasquale De Stefano, confermati inoltre la vicesindaco Pina Castiello e Aniello Silvestro.

Nelle prossime ore sapremo di quali deleghe saranno investite.

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VIDEO – AFRAGOLA. Dopo il caso del bambino autistico, in un’altra scuola, bambini si sposano con l’assenso delle insegnanti e della dirigente

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AFRAGOLA – Se da un lato il comune normanno è passato alla ribalta nazionale per il deplorevole comportamento di una dirigente scolastica che allontana un ragazzo autistico dall’aula mentre si conversa sul fenomeno del bullismo, dall’altro lato c’è un’altra dirigente scolastica che non sa cosa fanno le proprie insegnanti a scuola durante il tempo di ricreazione.

È quanto successo al 3° Circolo Didattico Aldo Moro di Afragola. Durante i minuti di ricreazione, in una terza elementare, con l’assenso dell’insegnante che per l’occasione si è anche improvvisata cameramen e regista del momento, si è messa in atto la scena di un matrimonio eterosessuale tra due bambini, per i quali nei giorni scorsi era già trapelata la notizia del loro scherzoso fidanzamento in classe, con tanto di rito cristiano con un foglio a simboleggiare il Vangelo, marcia nuziale, scambio di fedi e lancio del bouquet.

La notizia è trapelata subito tra i genitori dei bambini poiché il video girato dalle insegnanti ha fatto subito il giro dei social, fino ad arrivare anche ai contatti della nostra redazione accompagnato dall’indignazione di alcuni genitori.

Premesso che l’indignazione dei genitori è più che giustificata in quanto l’età precoce dei bambini – stiamo parlando di fanciulli di otto anni ai quali si dovrebbero trasmettere ben altri valori – desta qualche preoccupazione, in merito allo sviluppo psicologico degli attori di quel video, inerente i potenziali quesiti o dubbi che possano sorgere nella mente di un bambino ignaro di tutte le realtà legate al pre e post matrimonio, come quella di una nascita di un bambino ad esempio, da sempre condizione quest’ultima presente nel loro immaginario, dato che essi stessi rappresentano il frutto di un matrimonio o di una unione sentimentale che dir si voglia.

Avallare, a quell’età, un legame affettivo con conseguente messa in scena dell’obiettivo finale di una relazione sentimentale è una scelta diseducativa che, per tanti motivi, va contro ogni principio pedagogico.

Al di là dell’aspetto psichico legato alla tenera età – un’età a cui non va assolutamente iniettato o promosso alcun principio di precocità sentimentale – c’è anche un aspetto morale a cui insegnanti e dirigenti scolastici hanno il dovere di adempiere ed è quello di cercare di mantenere la Scuola al di fuori della propaganda cattolico-cristiana, lasciandola nel suo recinto di Istituzione laica, seguendo, contestualmente, i principi della pedagogia moderna, la quale riconosce, attualmente in Italia, ben 15 modelli di famiglia, a partire da quella classica patriarcale – inscenata a scuola – oggi in minor numero rispetto alle altre quattordici, passando per le famiglie monosessuali, fino a terminare con le unioni civili e quindi le famiglie omosessuali.

Nel rispetto della laicità dell’Isituzione Scuola, qualche genitore si è rivolto alla dirigente scolastica per sapere se la stessa fosse a conoscenza di quanto stesse accadendo in quella classe, dopo alcuni tentennamenti, cadute di linea telefonica improvvise, la Prof.ssa Francescalaura Casillo, si ripropose di informarsi meglio con le docenti su quanto accaduto. A distanza di tre giorni, poiché il desolante evento si è consumato venerdì 22 Marzo scorso, la dirigente fa sapere che tale increscioso evento faceva parte del programma delle attività didattiche e i bambini stavano imparando cosa sia e come si svolge un matrimonio tra due persone. Come se per insegnare cosa sia stata la Seconda Guerra Mondiale si chiedesse ai bambini di portare elmetti e divise poiché all’indomani si inscena la guerra a bordo di carri armati.

Per questi motivi è bene precisare che laddove sia stata svolta realmente un’attività didattica e non di un maldestro tentativo di tutelare la sprovvedutezza delle insegnanti, non si è rispettata la laicità della scuola, dato che è andato in scena un rito cristiano, non si è tutelata la libertà di una potenziale sessualità dei bambini, dato che si è inscenato un matrimonio eterosessuale, di contra, così facendo, non si insegna ai bambini il rispetto per le altre tendenze sessuali (omo, trans, lesbo, etc.), non si è avuto il rispetto per l’età, precoce rispetto alla libertà sessuale – rischiando di inquinare l’ingenuità di qulche bambino con la malizia di qualcun altro, dato che nel video si vede chiaramente il gesto alquanto violento di un’amichetta degli sposi nel voler costringere i due “attorini” a baciarsi – e non si è avuto neanche rispetto per i genitori che hanno chiesto delucidazioni, dato che le attività didattiche non si svolgono durante il tempo concesso per la merenda.

Nella speranza che sia stata una leggerezza delle insegnanti dettata dalla voglia di passare dei momenti ludici con i propri alunni, i genitori indignati, più che dei maldestri tentativi di mascherare la realtà, avrebbero preferito sincere scuse con la garanzia che eventi incresciosi come questi non accadessero più per la tutela della psiche dei bambini e dell’Istituzione laica della Scuola.

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AFRAGOLA. Capitolato carente delle info necessarie. Revocato il bando di gara per la scuola dell’Addolorata

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AFRAGOLA – La sprovvedutezza della politica, inevitabilmente, si ripercuote anche nei settori. È notizia di oggi quella della revoca del bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con modalità alquanto bizzarre e naif, come avrebbe detto un caro ex sindaco rimastomi nel cuore.

Il Comune di Afragola nella persona della Dott.ssa Pedalino pubblica un bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con importo a base d’asta di € 570mila euro.

Il capitolato pubblicato però appare lacunoso e privo delle principali informazioni, utili agli operatori economici intenzionati a parteciparvi. Infatti nel capitolato non è chiarito se all’interno della struttura le suore, attualmente domiciliate in quell’immobile, dovranno continuare ad abitare quell’edificio oppure no. Non era specificato se si fosse trattato di gestione del servizio come riportato nel bando oppure una normale concessione dato che memori dell’affidamento appena concluso, il servizio constatava nella gestione mista tra privati e semiconvittori. Non solo. Ad una prima lettura del capitolato appare lampante anche la mancanza di informazioni circa le convenzioni statali sulla denominazione “paritaria” e a chi saranno destinati eventuali fondi ministeriali. Il capitolato inoltre era sprovvisto anche di costi di manodopera, utenze, Tari e tutto quello che riguardano le spese vive per una gestione di un immobile e del totale servizio. Insomma un capitolato carente di tutto quello che serve ad un operatore economico per potersi fare i famosi “conti della massaia” e stabilire se partecipare e in che percentuale effettuare il ribasso a base d’asta.

Galeotte sono state le numerose FAQ inviate da alcuni operatori economici al RUP del progetto che come spesso accade coincide con la Dirigente del Settore. Le copiose domande di chiarimento rivolte avranno messo in serie difficoltà il redattore del capitolato al punto tale da farle fare marcia indietro sull’intero iter burocratico, revocando di fatto il bando di gara pubblicato dalla Centrale Unica di Committenza dell’Area Nolana.

Un dato amministrativo desolante che denota tutta l’incapacità dei Settori nell’espletare un semplice servizio di indizione di incanto ad evidenza pubblica. Il quale avrebbe permesso all’Amministrazione Pannone di affidare in tempi rapidi il Servizio della gestione della scuola in città. Ma così non è stato.

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