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CASORIA – Ex lavoratori carrefour, l’odissea continua.

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Nell’anno 1975 da una fusione tra la francese Euromarchè e Standa nasce in Italia il Gruppo Eurostanda. Inaugurato dopo tre anni dalla nascita della società, esattamente nel 1978, a Paderno Dugnano in provincia di Milano il primo megastore del gruppo, qualche mese dopo la seconda struttura a Casoria. Sono i primi due Ipermercati d’Italia, uno al nord, uno al sud, simbolicamente e nei fatti saranno antesignani di un nuovo modo di concepire le piazze commerciali in Italia. L’Euromercato a ridosso degli anni novanta passa a Silvio Berlusconi, poi al Gruppo Benetton, al “GS”, di mano in mano, fino alla crisi. Ad alimentare il lento declino del secondo Ipermercato d’Italia, la nascita in Campania e nella provincia di Napoli di altre sigle: Ipercoop, Auchan, Centro Campania, Vulcano buono e tanti altri, sempre uguali, sorti come funghi nelle periferie delle grandi città della provincia o nelle prossimità degli assi di collegamento viari. L’Euromercato cala nella competitività e la sola posizione strategica all’uscita della Tangenziale di Napoli garantisce ancora un buon numero di clienti che, comunque, nel tempo calano fino al fallimento. Arrivano passaggi consegna e vari padroni, i soliti scandali, i libri in tribunale, comincia per i lavoratori nei primi anni del duemila l’odissea della cassa integrazione. L’anno 2010, dopo trentadue di onorata presenza, il Carrefour ex Euromercato chiude, con esso la speranza di centinaia dipendenti dell’Ipermercato e lavoratori dell’indotto a parte gli operatori del settore commerciale.  Rivedere in questi anni quella struttura abbandonata a se stessa, fa rabbia, spesso ho scritto della sorte dei dipendenti, delle umiliazioni subite, del futuro incerto, poche risposte. A dire il vero c’è stato chi ha avuto interesse per la sorte dei lavoratori, un gruppo politico, il Partito Democratico di Casoria e di Napoli. Abbiamo visto i lavoratori a ogni manifestazione dei democratici applaudire tutti quelli che si accaloravano nel menzionare il loro problema. Quante riunioni, quanti comizi, quante inutili chiacchiere, quanti sermoni, parole di solidarietà e sostegno, li ricordo uno a uno. I miei interventi sui settimanali locali e soprattutto quelli dei corrispondenti locali delle testate nazionali: Repubblica, Corriere del Mezzogiorno, Mattino, Roma, Rai Tre, non sono serviti a sollecitare chi di dovere. Vince il centrodestra con Stefano Ferrara, ascoltavamo tuonare le parole a difesa dei lavoratori nei consigli comunali da esponenti del PD. Passata l’epoca Ferrara, ritorna il centrosinistra al potere in città con Enzo Carfora, dopo qualche mese la rottura con il PD che si pone all’opposizione e ancora una volta vediamo i democratici paladini dei lavoratori ex Carrefour.

Dalla crisi e la chiusura del Carrefour tre elezioni comunali, due regionali, due Europee, due politiche, non so quante elezioni primarie del PD e i lavoratori sempre lì presenti ad applaudire, sostenere e reclamare un diritto, una speranza. Avviene il miracolo, vince alla regione il centrosinistra, Casoria vanta due consiglieri regionali, Tommaso Casillo e Antonella Ciaramella, addirittura il PD sconfigge l’altro centrosinistra alle elezioni comunali del 2016, l’ex capogruppo democratico e presidente del consiglio comunale Pasquale Fuccio, diventa sindaco. I lavoratori esultano, adesso sono coloro che ci hanno difeso a governare in città, avevano fatto il conto senza l’oste. L’Area dell’ex Carrefour è rilevata dalla società Globo specializzata nel settore abbigliamento. La ristrutturazione dell’immobile è stata accompagnata dalla disperazione gli ex lavoratori Carrefour, impegnati continuamente in Sit-in alla regione Campania, al Comune di Casoria e sempre civilmente nelle prossimità del cantiere di Via San Salvatore. Insieme ai paladini locali hanno accompagnato i lavoratori assessori e consiglieri regionali, sempre del PD, tutti scomparsi, compresi i sindacati. La società Globo non ha ritenuto opportuno assorbire i centoquaranta dipendenti o una buona parte di essi, perché? Il perché è facile immaginarlo, intuirlo. Le nuove leggi non lo consentono, troppo vecchi i lavoratori per rientrare nei meandri del famigerato “Jobs Act”. L’età media dai cinquanta ai sessant’anni, pochi quarantenni, per loro non c’è speranza. Sono stati così bravi i sindacati in questa vertenza che non sono stati nemmeno capaci di garantire gli ammortizzatori sociali, già scaduti per la maggior parte, in scadenza quest’anno per gli ultimi fortunati. La situazione è talmente drammatica che uno di essi, Enzo Iapelli, l’anno scorso, preso dalla disperazione, ha tentato il suicidio cospargendo il corpo di benzina dandosi fuoco. L’ha scampata, ma se fosse morto chi avrebbe portato sulla coscienza la vita di quel lavoratore? Mi fermo qui, sperando che almeno qualcuno dei “paladini” comprenda il dramma degli ex lavoratori Carrefour e in extremis possa intervenire. Sono arrivati tanti soldi per il precariato in regione Campania, perché non è entrato quel centinaio di persone, vicini alla pensione nell’elenco per un reddito di qualsiasi natura? Ultima spiaggia per il dramma dei lavoratori sembra essere il Programma regionale “Fila”, dopo il fallimentare “Over cinquanta”, la loro posizione è bloccata, non si riesce a comprenderne il perché.

Casoria ha regalato il 67% dei voti al Movimento cinque Stelle, l’altro trentatré diviso tra centrodestra e centrosinistra. Sono di sinistra i tanti che dal social offendono chi ha votato i Cinque stelle per le loro promesse di Reddito di cittadinanza. Probabilmente hanno espresso quest’opinione chi ha la pancia piena e non comprende il disagio di chi soffre, di chi, tradito da una politica senza umanità, ha voluto dare una lezione a chi crede di essere il padrone non il rappresentante di una comunità. Parlo ai paladini regionali e comunali del PD che in questi anni si sono sbracciati per sostenere la causa degli ex Carrefour. Impegnatevi, prodigatevi, rendete concreto quelle attese che sono oggi un sussidio per essere accompagnati alla pensione e forse alla metà del mese economicamente. Un tempo gli amici del PD si proclamavano di sinistra, ancora oggi dicono di esserlo, allora basta chiacchiere, dimostratelo con i fatti, senza sbandierare slogan durante le elezioni per poi tradire dopo. Se gli elettori hanno scelto “altri” l’hanno fatto perché, come in questo caso, sono stati traditi e se dico il falso accetto smentite o fate il vostro dovere se avete ancora una coscienza non politica, ma umana. Solo per dovere di cronaca ho scritto oggi di questo dramma a due anni di distanza dalla vittoria elettorale di Pasquale Fuccio sindaco del PD, la foto testimonia il comizio di chiusura a Piazza San Paolo prima della domenica del Ballottaggio. Il sindaco sembra aver dimenticato che tra i tanti che battevano le mani quel venerdì di giugno, c’erano anche i centoquaranta lavoratori ex Carrefour, da otto anni sedotti e abbandonati, da tutti.

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Metodo Katia Salzano: la coach del dimagrimento festeggia 20 anni di carriera

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Grandi festeggiamenti a Caivano (NA) per i 20 anni di attività del centro tecnico sanitario
“Dimagrire Mangiando – Metodo Katia Salzano”.
Un traguardo importante per la dottoressa Katia Salzano, ideatrice del metodo omonimo, che ha voluto condividere questo momento speciale con un party esclusivo a cui hanno partecipato volti noti del mondo dello spettacolo come Valeria Marini, Federico Fashion Style e Luca Sepe.

La serata si è svolta in un’atmosfera di grande gioia e convivialità, tra musica, brindisi e
momenti di puro divertimento, con la visione di un video che ha raccontato i 20 anni di carriera professionale mettendo in evidenza le testimonianze, i programmi televisivi e gli eventi realizzati per i successi raggiunti.
Nel video i format su RealTime, la partecipazione all’Osservatorio della Buona Salute in Campania e gli approfondimenti giornalistici sulla sua professione.

La dottoressa Salzano ha voluto ringraziare così tutti coloro che hanno contribuito al successo
del suo centro, dai clienti ai collaboratori, sottolineando l’importanza di un approccio sano e
consapevole al benessere del corpo e della mente.
“Sono davvero emozionata per questo traguardo”, ha dichiarato la dottoressa Salzano. “Vedere
così tante persone qui a festeggiare con me significa che il mio metodo funziona e che aiuta le
persone a stare meglio con se stesse. In questi 20 anni ho avuto la possibilità di aiutare tante
persone a raggiungere i loro obiettivi di peso forma e a migliorare la loro qualità di vita. È questo che mi spinge a dare sempre il massimo ogni giorno”.

Il “Metodo Katia Salzano” si basa su un’alimentazione sana e equilibrata, abbinata a trattamenti specifici e all’attività fisica. Un approccio completo che permette di ottenere risultati duraturi e concreti, senza rinunciare al gusto e al piacere del cibo. Al centro dell’attenzione anche la tecnologia ReSystem, che consente una accelerazione del metabolismo, aumento della massa muscolare, abbassamento della pressione arteriosa, miglioramento dei disturbi circolatori, disintossicazione dell’organismo e riduzione dello stress.

Il tutto comprovato da forti evidenze scientifiche: infatti la tecnologia ReSystem (riconosciuta come dispositivo medico dal Ministero della Salute), brevettata dalla Dott.ssa Katia Salzano, con un’esperienza ventennale nel settore, attraverso uno studio, in collaborazione con il Consorzio Interuniversitario INBB, ha consentito di monitorare l’andamento di metaboliti presenti nel sudore durante il periodo del trattamento, delineando una impronta digitale di ogni paziente utile per la valutazione a livello molecolare dello stato di benessere.
“Vorrei ringraziare tutti coloro che da vent’anni hanno scelto e continuano a scegliere il mio metodo”, ha concluso la dottoressa Salzano.
“Questo è solo l’inizio di un nuovo viaggio, ricco di sfide e obiettivi da raggiungere. Continuerò a lavorare con passione e dedizione per aiutare le persone a stare bene con se stesse e a raggiungere un vero e proprio cambiamento nello stile di vita, una vera rinascita”

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Malasanità, morto di epatite C dopo trasfusione: la situazione

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L’ospedale Piemonte e Regina Margherita di Messina è stato condannato al risarcimento dei danni per una grave patologia epatica evoluta a seguito di un intervento chirurgico, a favore degli eredi di una vittima di malasanità.

Stando alle prime informazioni, il paziente durante la sua degenza presso l’ospedale, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico di emicolectomia destra e ha ricevuto un’emotrasfusione che gli ha fatto contrarre il virus HCV, che si è poi evoluto in cirrosi epatica.

Nonostante le precedenti decisioni sfavorevoli del Tribunale di Palermo e della Corte d’Appello, ritenendo prescritto il diritto al risarcimento, la Corte di Cassazione ha ribaltato tali sentenze, riconoscendo la non prescrizione del diritto al risarcimento dei danni.

Infatti nel caso del paziente, i sintomi clinici dell’infezione da HCV si sono manifestati solo dopo circa 20 anni dalla degenza, con un progressivo aggravamento della patologia che ha portato al decesso. Pertanto dopo una lunga battaglia legale ingaggiata dal danneggiato e dai suoi eredi, è stato riconosciuto il risarcimento di oltre un milione di euro.

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Giugliano, denunciato per aver usufruito dell’auto del padre morto per falsi ricorsi: i dettagli

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Maxi operazione della Polizia locale di Giugliano, che ha denunciato per falso e sostituzione di persona un cittadino del posto, in quanto firmava ricorsi alle contravvenzioni degli agenti per conto del padre deceduto.

In particolare è emerso che l’uomo usufruiva non solo dell’auto del defunto, ma presentava anche ricorsi ai verbali con firme false. Inoltre gli è stata ritirata anche la carta di circolazione e inviata alla Prefettura.

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