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⚽ ADL alla Gazzetta: “CR7? Rischiavo il fallimento. Torna Reja! Sullo stadio e la primavera…”

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È restato un sogno di primavera, ma per qualche giorno il Napoli ha cullato l’idea di portare Cristiano Ronaldo in azzurro. Tutto è nato dall’ottimo rapporto fra Jeorge Mendes ed Aurelio De Laurentiis. E un giorno dello scorso maggio, quando in pratica il divorzio fra CR7 e il Real Madrid si era di fatto consumato, l’agente forse più potente del pianeta calcio al telefono ha prospettato al presidente del Napoli la possibilità del clamoroso trasferimento. Calma e gesso, non si è andati oltre un paio di discussioni, mai una vera e propria trattativa. Ma il fatto che Ronaldo, fra le poche mete privilegiate per il suo post Real abbia inserito Napoli, è un motivo di orgoglio per il club e la città, che ama il calcio come pochi altri posti al mondo.
IL TENTATIVO — De Laurentiis, comunque, da imprenditore e uomo di spettacolo consumato, ha provato un rilancio ribaltando il piano della possibile trattativa. Del resto 350 milioni di euro, il costo dell’intera operazione, è ben superiore all’intero fatturato del club azzurro. E allora il presidente ha provato a spostare il discorso su una serie di clausole e gabbie contrattuali, che avrebbero consentito dei paracaduti alla società, che non poteva rischiare in un colpo solo di mettere a rischio il lavoro di oltre un decennio. Mendes ovviamente non voleva complicarsi il percorso e la chiacchierata è rimasta tale, senza mettere a rischio il rapporto fra i due.
SOGNANDO CAVANI — Del resto sul piano dei fatturati, il Napoli non può attualmente competere con la Juve, anche se i numeri degli ultimi dieci anni dicono che in Europa nessun club è cresciuto come quello partenopeo. Nessuna concorrenza sull’acquisto del secolo, ma ADL ha ragionato seriamente sull’ipotesi a dimostrazione del fatto che, al di là delle dichiarazioni ufficiali – nelle quali non vuol sentir parlare di top-player -, il presidente sa valutare le occasioni e se si creassero le condizioni potrebbe concludere qualche operazione sorprendente. Se qualcosa lo spaventa, non è tanto l’investimento economico ma il turbamento degli equilibri di un gruppo ritenuto forte e compatto dallo stesso Ancelotti. Quando dice ai tifosi (che sognano il ritorno dell’uruguaiano) “mi chiami Cavani”, la sua non è presunzione. Prima di progettare un simile investimento vuol convincersi che il centravanti non voglia brillare come unica stella, turbando gli equilibri di un gruppo saldo. Ne discuterà col tecnico, con il quale il feeling oggi è perfetto. Nulla a che vedere con le arrabbiature degli ultimi periodi del rapporto compromesso con Maurizio Sarri, con le telefonate al d.s. Giuntoli in panchina per urlare di far dei cambi al toscano. De Laurentiis, al suo ormai ex allenatore, riconosce la bellezza del gioco, ma il divorzio è maturato quando ha pensato che l’ego dell’allenatore fosse passato avanti agli interessi di squadra e società.
CAPITOLO STADIO — Aurelio De Laurentiis è più ambizioso che mai e progetta una ulteriore crescita del club con un annuncio importante: “Sto per concludere l’acquisto di un terreno di 100 ettari, dove costruirò sia lo stadio sia il nostro centro sportivo. Mi sto cautelando sulla destinazione dell’area in modo da non rischiare pastoie burocratiche, perché conto nel giro di tre anni di poter costruire un nuovo impianto, multifunzionale, da 30 mila posti”.
“fuori dalla città”E dove sorgerà l’impianto? “Non nel Comune di Napoli perché sarebbe più complicato ottenere i permessi per costruire. Ma abbiamo scelto un’area già predisposta, anche da un punto di vista urbanistico, vicino alla ferrovia. Ai miei architetti ho chiesto di riprendere il progetto del centro sportivo del Manchester City. Una struttura dove oltre alla prima squadra si alleni tutto il settore giovanile e perciò tornerà con noi Edy Reja, una persona che stimo molto. Potremo valorizzare in Campania il potenziale calcistico”
Fonte: Maurizio Nicita per Gazzetta dello Sport.it

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Pro Vives e Academy Afragolese lanciano altri due giovani talenti: Vives e Cauteruccio convocati dallo Spezia per uno stage

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Continua a sorprendere la collaborazione tra le squadre della Pro Vives e dell’Academy Afragolese, visto che dopo la convocazione del classe 2010 Rosario Campana al Giugliano, compagine che milita in Lega Pro, è arrivata la chiamata anche per altri due giovanissimi atleti: si tratta dei classe 2011 Matteo Vives e Samuel Cauteruccio, convocati per uno stage di 3 giorni dallo Spezia Calcio, società di serie B nota per aver ottenuto grandi risultati nel settore giovanile, facendo esordire molti giovani tra serie A e B.

Pertanto, i complimenti vanno ai fratelli Vives, che corso degli anni hanno cresciuto giovani con criteri di allenamento e metodologie sempre più performanti, simili alle squadre professionistiche come conferma il coordinatore tecnico Raffaele Vives:

“Crediamo molto nel lavoro che facciamo sin dalla tenera età, con metodologie specifiche e propedeutiche per ogni età fino all’arrivo alle categorie agonistiche, dove ci si confronta sempre più con le realtà professionistiche cercando di colmare il gap”.

Rincara la dose il Responsabile del settore giovanile, Mirko Iazzetta, che ha così aggiunto:

“Vedere i nostri giovani da vicino confrontarsi con realtà del genere ed essere a livello mi inorgoglisce e mi dà sempre più spinta per credere in quello che giorno dopo giorno facciamo sul campo”.

Ciò dimostra che si può fare calcio anche partendo dal basso, da piccole realtà come quella dei fratelli Vives, che ogni anno sfornano talenti sempre più spesso attenzionati dalle squadre professionistiche italiane, sintomo di un lavoro scrupoloso volto alla crescita dei giovani. Questa è l’ennesima dimostrazione che nel calcio oltre ai soldi sono fondamentali la passione e la competenza, senza le quali non si possono ottenere risultati così soddisfacenti.

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Calcio, l’Italia batte il Belgio e si qualifica ai quarti di Nations League: decide un gol di Tonali

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Alzi la mano chi, dopo gli Europei tedeschi dello scorso giugno, avrebbe scommesso ancora sulla Nazionale di Luciano Spalletti. Probabilmente pochi o nessuno, ma quello che emerge dalla vittoria ottenuta ieri sera contro il Belgio che ci consente di staccare il pass per i quarti della Nations League, ci fa sicuramente ben sperare.

Infatti, se quella con la Francia a settembre era stata la partita della rinascita, quella di ieri sera allo stadio Re Luigi Baldoino di Bruxelles è stata una dimostrazione di forza e compattezza, una vittoria di grande carattere, dopo una partita nella quale l’Italia ha spesso dominato il gioco e controllato la manovra, ma dove ha saputo anche soffrire.

Insomma, la Nazionale inizia ad assumere i tratti del suo allenatore: bella e cattiva quanto basta, capace di giocare a calcio e di combattere quando l’occasione lo richiede. Alla fine la decide un gol di Tonali nel primo tempo, al termine di una splendida azione corale che ha visto l’ex milanista battere il belga Casteels con un comodo tap-in.

Ora testa a domenica e al big match con la Francia al Meazza, con il cuore sgombro dalle pressioni di una qualificazione ormai già ottenuta e con la consapevolezza di aver aperto un nuovo ciclo azzurro che si spera possa darci tante soddisfazioni.

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Calcio, l’Inter domina ma non va oltre il pari con il Napoli: è 1-1 al Meazza

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Si è concluso con un pareggio il big match della 12esima giornata di Serie A, che ha visto affrontarsi allo stadio Giuseppe Meazza in San Siro i padroni di casa dell’Inter e il Napoli allenato da Antonio Conte.

Nel primo tempo sono i nerazzurri a fare la partita, ma è il Napoli a passare in vantaggio grazie ad uno schema su palla inattiva concluso dal tocco sotto porta dello scozzese McTominay, bravo a sfruttare la disattenzione di Dumfries in marcatura. Sembra in discesa la gara per gli azzurri, fino a quando Hakan Calhanoglu non decide di buttare giù la porta con un destro imparabile che si infila nel sette, senza lasciare scampo a Meret.

La ripresa è un monologo dell’Inter, che tiene in mano il pallino del gioco e crea tante occasioni da gol non finalizzate dagli uomini di Inzaghi, su tutte il rigore sbagliato da Calhanoglu alla mezz’ora, per fallo in area su Dumfries.

Nel finale occasione anche per gli ospiti, con Simeone che non inquadra lo specchio della porta da pochi metri, dopo aver anticipato il suo diretto marcatore. Un punto che fa bene soprattutto al Napoli, che esce indenne dal Meazza e mantiene la vetta della classifica con un punto di vantaggio su Inter, Fiorentina, Atalanta e Lazio.

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