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NAPOLI. Maurizio de Giovanni presenta il romanzo”Vipera” all’Orto Botanico

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NAPOLI – La Napoli degli anni ’30, il colore dei vicoli, il tepore della primavera, il profumo del mare e dei fiori fanno da sfondo, nell’affascinante cornice del Real Orto Botanico di Napoli, all’adattamento teatrale di Vipera di Maurizio De Giovanni, che debutterà, per la prima volta in scena, sabato 21 luglio 2018 alle ore 21.00 (repliche fino a lunedì 23) nell’ambito della rassegna Brividi d’Estate 2018.

L’allestimento, presentato da Il Pozzo e il Pendolo Teatro, vedrà interpreti Rosaria De Cicco, Paolo Cresta, Marianita Carfora, Antonello Cossia, Salvatore Catanese, Emilio Marchese, Alfredo Mundo, Sonia De Rosa, Paolo Rivera, con l’adattamento e la regia di Annamaria Russo. E’ la primavera del 1932, Pasqua è alle porte, e in una delle stanze del Paradiso, il bordello più famoso di Napoli, viene trovata morta Maria Rosaria Cennamo, in arte Vipera, la prostituta che fa sognare tutti gli uomini della città, ma che solo pochi possono avere.

Al commissario Ricciardi, che ha il dono terribile di vedere i morti e ascoltare le loro ultime parole, il fantasma di Vipera ripete: “il frustino, il mio frustino”. Intorno al cadavere della prostituta più bella di Napoli, come sempre, una folla di personaggi mossi dai due sentimenti che sono all’origine di ogni delitto: l’amore e la fame. Il commissario dagli occhi verdi cerca di orientarsi tra la nebbia dei sospetti, e, mentre tenta di ricomporre i tasselli di un mosaico scompaginato e ricostruire una storia di morte, la vita lo assedia con il suo ritmo incessante.

“Il Commissario Ricciardi – così Annamaria Russo in una nota – è un personaggio che ho incontrato un bel po’ di anni fa. Ho imparato a conoscere il suo mondo, la sua forza, le sue debolezze mettendo in scena due episodi della sua storia: Il senso del Dolore e Il Giorno dei Morti. Intrufolarsi nella sua vita, annaspare nell’oceano del suo dolore è stata un’esperienza sfiancante ed esaltante. La scrittura Di Maurizio de Giovanni ha una caratteristica rara: le parole si staccano delle pagine e i personaggi, gli scenari diventano tridimensionali, reali. E le storie ti fagocitano, ci finisci dentro”.

La quotidianità, i sentimenti, la passione, l’amicizia, il dolore, incalzano Ricciardi. Pur nell’urgenza di fare chiarezza, seguendo il messaggio sibillino consegnatogli dal fantasma di Vipera, il commissario continua inevitabilmente ad inciampare nel percorso accidentato della sua vita. Ancora una volta Luigi Alfredo Ricciardi sarà costretto a muoversi tra i gironi infernali dell’animo umano per dare un volto e un nome all’assassino del Paradiso.

Il Commissario Ricciardi è un personaggio che ho incontrato un bel po’ di anni fa. Ho imparato a conoscere il suo mondo, la sua forza, le sue debolezze mettendo in scena due  episodi della sua storia: Il senso del Dolore e Il Giorno dei Morti. Intrufolarsi nella sua vita, annaspare nell’oceano del suo dolore è stata un’esperienza sfiancante ed esaltante. La scrittura Di Maurizio de Giovanni  ha una caratteristica rara: le parole si staccano delle pagine e i personaggi, gli scenari diventano tridimensionali, reali. E le storie ti fagocitano, ci finisci dentro.

Ti ritrovi nella Napoli degli anni ’30, sorridi insieme al brigadiere Maione, ti preoccupi per la salute della tata Rosa, provi tenerezza per Enrica, solidarietà per Livia, ridi con il dottor Modo, ti perdi nella logica illogica delle indagini di Luigi Alfredo Ricciardi. E arrivi puntualmente all’ultima pagina senza fiato. Libri così ti fanno venire il desiderio irrefrenabile di metterli in scena, ma, quando ci provi, scopri all’improvviso quanto sia complicato restituire il potere immaginifico della parola scritta a teatro. Senti la responsabilità schiacciante di ridurre il milione di parole che hanno creato un affresco entusiasmante in immagini, dialoghi, suggestioni, luci, suoni.

Tradurre in immagini teatrali le immagini di un libro non è mai facile. Letteratura e teatro hanno in comune la favolosa capacità di far “passare” le emozioni, ma, se la pagina scritta lascia  l’impagabile libertà di viaggiare in una storia seguendo i sentieri più congeniali alla fantasia di ciascuno, al teatro corre l’obbligo di definire i tempi e i modi di quel viaggio.

Il teatro è una lettura filtrata, è un libro raccontato. Nella messa in scena i personaggi hanno i volti le voci i gesti e i silenzi di un solo lettore, che ha scelto di diventare narratore. Una responsabilità enorme, che rischia di diventare paralizzante. Per farlo bisogna avere la forza di liberarsi dal fascino ammaliante del testo, di lasciare che siano le emozioni suscitate da quelle pagine a indicare la strada.

Avere il coraggio di stapparsi da dentro l’eco delle infinite suggestioni che quelle parole  hanno  rievocato e scegliere. Scegliere i gesti, i colori, le sonorità.  Scegliere di mostrare dei volti e celarne altri. E ogni volta che si sceglie, si  deve “uccidere” qualcosa per dare vita ad altro. Non si può fare diversamente. Bisogna scegliere, e sperare di aver scelto bene.

 

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Ercolano, un papiro svela il luogo di sepoltura di Platone

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Il papirologo Graziano Ranocchia, dell’Università di Pisa, ha rivelato una sensazionale scoperta: il luogo preciso della sepoltura di Platone nell’Accademia di Atene, grazie a quanto è svelato dai papiri presenti in Ercolano.
La scoperta è frutto del progetto ‘Greek Schools’ condotto con il Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Il testo rivela che Platone fu venduto sull’isola di Egina, forse nel 404 a.C., quando gli Spartani conquistarono l’isola o, in alternativa nel 399 a.C., subito dopo la morte di Socrate. Sicché, Platone non fu venduto come schiavo nel 387 a.C. durante il suo soggiorno in Sicilia, così come voleva l’ipotesi più accreditata.
Sono emersi dettagli, anche, sull’ultima notte del filosofo, e – fra tutte – ha particolare rilevanza il nuovo quadro della corruzione dell’oracolo di Delfi da parte del filosofo accademico Eraclide Pontico.

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Rione Traiano, i ragazzi ritornano in campo

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Sono stati diversi i mesi di ristrutturazione e, finalmente, domani (24 aprile) alle ore 18.30, verrà inaugurato il campetto della “Parrocchia Medaglia Miracolosa”.
Tutto nasce dal progetto  “Un campo per la vita” finanziato e gestito dall’Associazione “Progetto Abbracci”.
Sarà l’occasione per portare sul campo tanti giovani che sostengono l’Associazione nel suo lavoro verso una riqualifica delle aree di Napoli. Al taglio del nastro saranno presenti Maura Striano, Assessore all’Istruzione e alla Famiglia, e Emanuela Ferrante, Assessore allo Sport del Comune di Napoli.

(fonte: Ansa.it)

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Scandalo nel Regno Unito: ecco le scottanti rivelazioni su un membro della famiglia reale

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Hanno fatto scalpore le rivelazioni fatte dalla 44enne attrice Rebel Wilson nel suo libro biografico intitolato ‘Rebel Rising’, nel quale dopo aver raccontato delle proposte stravaganti di Sacha Baron Cohen sul set di Grimsby, ha ora parlato di un party dai risvolti piccanti che ha come protagonista un membro della famiglia reale inglese.

Secondo il racconto dell’attrice, era il 2014 quando Wilson venne invitata da un amico ad una festa che poi si rivelò un’orgia a base di droga, durante la quale incontrò un membro della famiglia reale britannica che tentò più volte di toccarla.

Al momento la sua identità è top secret, visto che la 44enne non ha voluto rivelarla, ma pare si tratti di un 15esimo o 16esimo nella linea di successione al trono. In particolare la donna ricorda che il reale le ha fatto numerose avances e nel frattempo cercava di toccarle il seno, oggetto di una frenetica palpazione.

Poi, verso le 2 del mattino, arrivò un vassoio che Wilson reputava di caramelle ma che in realtà era MDMA, episodio che spinse la Wilson ad andare via prima che le cose degenerassero.

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