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[EDITORIALE] Spadafora e Abenante, due facce di una diversa medaglia

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Un articolo pubblicato su “Il Tempo”, recitava testualmente “La terra dei fuochi è una bufala”, e io ho dato nettamente ragione all’autore.

Una bufala mediatica messa in piedi da qualche scalmanato che aveva percepito l’odore dei soldi che sarebbero arrivati grazie a un’emergenza mai dichiarata e di fatto mai esistita.

Pomodori dal cuore nero, mozzarella alla diossina, cavoli malati di “checavoloneso”, e bambini che muoiono manco fosse una piaga di nostro Signore che vuole punirci per tutte le volte che abbiamo gettato un mozzicone fuori dal finestrino dell’auto.

Una sottospecie appartenente alla razza umana, camorrista di professione, condannato da giudici più o meno coraggiosi, un casalese DOC, quel certo Schiavone che rivela rifiuti atomici interrati in ogni dove e che non saranno mai trovati perché mai sepolti.

Una caccia alle streghe senza precedenti che ha messo in ginocchio l’intera filiera agroalimentare campana legittimando qualche azienda del nord (Italia) a inventarsi lo slogan “solo da qui, solo Pomì”, gettando nello sconforto morale e materiale centinaia se non migliaia di coltivatori che campavano con i prodotti che testimoniavano l’inquinamento della loro terra.

E mentre qualcuno cercava di gridare che il vero problema erano i roghi tossici, altri invocavano il mitra contro chi  dissentiva dalla loro posizione, da quel patto con il diavolo che avrebbero sottoscritto volentieri pur di risolvere il problema inesistente dell’inquinamento delle falde e della terra coltivabile.

Quel patto con il diavolo che si chiamava Schiavone e fu fatto da giornalisti in cerca di gloria e persone comuni altrettanto assetate di protagonismo.

L’ultima puntata ieri, a Caivano, in quella zona industriale divenuta off-limit proprio a causa delle proteste dei cittadini per la “monnezza” che devastava il territorio della loro città, altri potrebbero aver dimenticato, ma il sottoscritto ricorda bene il motivo che ha portato le industrie a serrarsi all’interno della cittadella della morte.

IVI sud, MISO, Ecoballe, L’industria Di Gennaro e tante altre,  tutte chiuse in un unico silenzio anche grazie alla complicità dei politici compiacenti che si sono susseguiti negli anni.

Una tragedia annunciata, come annunciata era anche la passerella dei soliti noti davanti alle telecamere, una catastrofe che mi fa vergognare di appartenere a questo genere umano e di dichiararmi cattolico, perché in questo affare sono tutti coinvolti, dalla società civile a quella della gerarchia ecclesiastica che niente ha fatto se non dare gloria a personalismi sterili e quanto mai inutili.

Non poteva mancare l’aggressione fisica, dopo le querele al sottoscritto qualcuno ha pensato bene di passare ai fatti con un cronista di questo mezzo di diffusione, Mario Abenante, anima e cuore del dissenso fuori dalle chiacchiere.

La stampa, se così si può definire quella che scrive a comando e in cambio di 50 euro, sta in silenzio, complice e vittima dello stesso sistema che voleva zittire l’opera di diffusione mediatica di un evento tragico come quello di ieri.

Assenti ingiustificati anche i pentastellati che ben conoscono le battaglie portate avanti dalla nostra “colpevole” voglia di verità.

Siamo stati noi, attraverso questo mezzo, a documentare il travaso illecito di rifiuti in luoghi inappropriati, in dispregio di ogni norma igienica e legale e il grave pericolo che il percolato stava producendo in quelle zone.

Minformo documentava la protesta fuori dai cancelli della MISO che rendeva l’aria irrespirabile e, ultimamente, anche le condizioni poco igieniche in cui i lavoratori della raccolta spazzatura erano costretti a lavorare.

A giochi fatti ci sono tutti, quelli che devono apparire, gli sciacalli della comunicazione, i prelati che benedicono le pratiche con le mitragliette e quelli che stabiliscono patti con il diavolo, tutti intorno al capezzale di un malato quasi morto, volendo citare che senza poi l’articolo sembra scarno.

Tutti presenti al banchetto piagnucolanti al cospetto dello Spadafora di turno che ieri si chiamava con il nome di un altro ministro o di un alto incaricato del governo del nulla che nulla hanno fatto e che Diovibenedica.

Resta la rabbia.

Nessuna parola da questi soggetti per un’aggressione inutile e senza spiegazioni, se non la volontà di evitare che il sinistro venisse dato in pasto all’opinione pubblica.

Ieri c’era il fuoco da commentare, oggi le telecamere da riverire.

Avanti signore e signori, la terra dei fuochi è servita.

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Ambiente

Stazione Garibaldi e Campi Flegrei: presentati i nuovi progetti

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FS Sistemi Urbani ha, da poco, presentato progetti ambiziosi per Napoli Porta Est e Napoli Campi Flegrei. Una vera e propria trasformazione urbana volta a stravolgere il volto del capoluogo campano. L’obiettivo è quello della modernizzazione, dell’integrazione di diverse modalità di trasporto e della promozione dell’accesso a spazi pubblici più ampi e funzionali.
Non vi sarà soltanto una riqualificazione delle infrastrutture, bensì la creazione di nuovi spazi aperti al pubblico e aree all’insegna del green.
Il report presentato da Francesca Zirnstein, Direttore Generale di Scenari Immobiliari, ha sottolineato come i progetti di rigenerazione incrementeranno il valore degli immobili nelle aree interessate e stimoleranno anche lo sviluppo di nuovi servizi e infrastrutture.

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Ambiente

Napoli, trasporti marittimi: arriva il nuovo Giove Jet, il catamarano green

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Silenzioso, sostenibile, confortevole, amico dell’ambiente. Al punto da consentire una riduzione di oltre un milione di chilogrammi di emissioni di anidride carbonica all’anno, calcolati su un utilizzo medio di duemila ore. Con un abbattimento di consumi ed emissioni del 30% rispetto a quanto accadeva prima della rimotorizzazione e una serie di vantaggi complementari in termini di impatto ambientale, a cominciare da una riduzione di rumorosità e vibrazioni per una percentuale compresa tra il 30 e il 40%.
Il golfo di Napoli accoglie il nuovo Giove Jet, un’unità innovativa col target principale rivolto alla sostenibilità, il primo catamarano di queste dimensioni per trasporto passeggeri in Europa con una quadrupla Volvo Penta IPS (Inboard Performance System) IMO III, che garantisce manovrabilità e prestazioni avanzate, una maggiore facilità di manutenzione e assistenza, alti livelli di comfort a bordo, spazi più ampi ma soprattutto una riduzione consistente dell’impatto ambientale.
Nel dettaglio, i vecchi motori con sistema di alimentazione a pompe e iniettori sono stati sostituiti con motori ad iniezione elettronica ad alta pressione per una ottimizzazione della combustione e un abbattimento di consumi ed emissioni (il consumo litri/ora passa da 708 a 495).
Un sistema di trattamento dei gas di scarico e di abbattimento delle emissioni contribuisce a una ulteriore riduzione del 75% dei livelli di NOx (la somma del monossido di azoto e del biossido di azoto). I motori sono inoltre già pronti per essere utilizzati con combustibile HVO con conseguente ulteriore riduzione delle emissioni. Ancora: un sistema di monitoraggio tramite software favorirà una riduzione intelligente dei consumi di bordo. Pannelli fovoltaici sono installati sull’unità e contribuiscono al suo fabbisogno energetico.
Un profondo refitting per un’unità marittima costruita nel 1985 nei cantieri “Marinteknik Verkstadts AB” di Oregrund, in Svezia, 33 metri di lunghezza e 9.30 massimi di larghezza, con 261 passeggeri trasportabili, subito in linea nella tratta che collega Napoli alle isole del golfo.
Presentato oggi, mercoledì 24 aprile, al Volaviamare HQ del molo Beverello di Napoli, alla presenza – tra gli altri – di autorità e istituzioni politiche locali e nazionali, il Giove Jet accelera dunque la transizione “green” del Gruppo Lauro, già avviata negli scorsi anni attraverso una prima fase di refitting di alcune tra le unità che ne compongono la flotta, attiva nel servire un numero complessivo di 47 destinazioni e che proprio nel 2024 celebra l’ottantesimo anniversario dalla sua fondazione.
“Un progetto importante, che consente di innalzare il livello di tutela ambientale oltre le norme Ue tuttora vigenti e che abbiamo portato a termine grazie al sostegno del Piano nazionale di ripresa e resilienza – spiega l’amministratore delegato di Alilauro, Eliseo Cuccaro – Un intervento che rientra nella filosofia di un’impresa da sempre attenta alla sostenibilità ambientale e all’efficienza e che oggi guarda con rinnovato ottimismo alla sfida inderogabile di trasporti sempre più in linea con la tutela del pianeta, senza rinunciare ad elevati standard di efficienza, velocità, comfort e sicurezza. Alilauro punta con convinzione anche alla cosiddetta intermodalità, garantendo all’utenza itinerari in sinergia con le maggiori realtà di trasporto su gomma e su rotaia”.
Il progetto del nuovo Giove Jet è realizzato in collaborazione con Volvo Penta, leader mondiale nella gornitura di motori, dispositivi di propulsione e generatori per un’ampia gamma di applicazioni marine e industriali.
“Le trasmissioni POD sono il vero cuore tecnologico del sistema propulsivo IPS: grazie alle eliche traenti e controrotanti, che consentono di aumentare l’efficienza fino al 35%, permettono di installare motori più piccoli e di conseguenza ridurre i consumi in modo drastico, consentendo anche in un minore dimensionamento dei serbatoi a bordo e maggiori spazi disponibili”, spiega l’ingegnere Andrea Piccione, direttore commerciale Volvo Penta Italia. “Il sistema IPS, che vanta più di 20 anni di esperienza e 40.000 installazioni, consente elevatissimi livelli di affidabilità e up time – aggiunge – e si evolverà in futuro con soluzioni ibride ed elettriche, sempre minimizzando la quantità di energia necessaria a bordo, grazie all’efficienza dei POD”.

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Bagnoli

Campi Flegrei, la Basilicata accoglierà i cittadini di Bagnoli in caso di eruzione

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“È stato approvato il piano di Protezione civile per il trasferimento e l’accoglienza della popolazione del quartiere Bagnoli del Comune di Napoli, gemellato con la Regione Basilicata, unitamente alla regione Calabria, che sarà evacuata dalla zona rossa a seguito di un evento eruttivo dei Campi Flegrei, in linea con la strategia nazionale legata alla gestione dell’emergenza. Questa forma di collaborazione interregionale dimostra come la pianificazione e la cooperazione possano migliorare la resilienza delle comunità di fronte a disastri naturali”. È quanto affermato dal dirigente dell’Ufficio di Protezione civile della Regione Basilicata, Giovanni Di Bello, grazie ad una nota pubblicata dall’ufficio stampa della Giunta lucana.

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