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[EDITORIALE] AFRAGOLA. Forza Italia predica bene e razzola male

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AFRAGOLA – La città, la politica e i lavori di amministrazione restano ostaggio della più grande retorica architettata negli ultimi anni. A determinare ciò complice soprattutto il livello bassissimo della classe dirigente in gioco attualmente. Nessun politico che si rispetti si sarebbe mai sognato di impantanare la macchina amministrativa su un non problema come quello dello staff. Ovviamente, un politico che si rispetti, siede sullo scranno da consigliere per dare indirizzo e controllare, mentre un assessore si limita ad eseguire gli indirizzi dettati. In questo caso si parla di protagonismo, gestione e potere. Cose che vanno al di là della concezione di noi comuni mortali.

Torniamo ai fatti. Ci eravamo lasciati col fatto che Forza Italia rivendica una gestione oculata e trasparente da parte del primo cittadino, non accetta lo spreco di denaro che si è previsto nella delibera di giunta, la stessa delibera che triplica il costo dello staff del sindaco rispetto al predecessore. Ma quanto sono bravi quelli di Forza Italia, tutti illibati e integerrimi nel voler solo ed esclusivamente il bene collettivo. Poi vai a raccogliere indiscrezioni e trovi che Caiazzo e i suoi non vogliono la Picardi e i trombati della politica. Il ché sta a significare una sola cosa. Forza Italia ha paura che sopra il Consiglio Comunale si formi un mini parlamento costituito da persone che rispondono solo alle regole del sindaco e non a quelle rodate dei giochini di potere che affossano e hanno affossato i paesi della provincia napoletana.

A quanto pare la Dott. Picardi non è ben vista dal partito azzurro afragolese perché appare come una tipa schiva e molto solerte, riservata con tutti i consiglieri e molto fedele alla figura del sindaco. Insomma una persona che ha un alto senso dei ruoli. Con questo scenario, praticamente Forza Italia, rimarrebbe fuori dalle logiche interne alle decisioni del sindaco, il partito azzurro così non saprebbe in tempo utile cosa fa e come pensa il primo cittadino, una posizione scomoda quando c’è da gestire o entrare necessariamente nelle stanze dei bottoni. Ovviamente, queste sono cose che gli afragolesi non devono sapere e ne tanto meno devono immaginare, allora che si fa? Si gioca di demagogia, la stessa che, grazie anche alla complicità della famiglia Cesaro, determinò la caduta del sindaco Monopoli a Caivano, dove quattro consiglieri che dietro la demagogia dell’interesse pubblico misero all’impiedi un vero e proprio ricatto politico atto a mettere le mani sul potere gialloverde. Facendo due più due, il metodo adottato ad Afragola sembra lo stesso, si spera solo che il sindaco Grillo riesca a gestire meglio la situazione rispetto al suo ex pari grado cardiologo caivanese.

Ma poniamo un ragionamento diverso, diciamo pure di non amare essere mal pensanti e crediamo con tutti noi stessi alle parole scritte, riscritte e quelle che saranno spedite anche domani con un nuovo documento indirizzato al sindaco, dai consiglieri e assessore di Forza Italia. Tutto per il bene pubblico, con alto senso morale e in piena trasparenza. Allora chi è senza peccato scagli la prima pietra, come disse uno un po’ più autorevole di noi. Il prossimo sei novembre, così come ha scritto il collega Francesco Celardo su un quotidiano locale, ci sarà uno scossone politico ad Afragola, poiché molto probabilmente, almeno tre personaggi politici verranno rinviati a giudizio nell’ambito delle indagini del SUAP rilasciato al Conad di via Dorso. In quel caso cosa dirà e cosa suggerirà Forza Italia al primo cittadino? Sarà così intransigente come con la questione staff? Ovviamente qui si sta mettendo a paragone lo spreco di denaro pubblico con l’integrità morale di chi riveste un incarico pubblico. Allora Forza Italia avrà la stessa coerenza? Lotterà anche allora per il bene pubblico chiedendo le dimissioni immediate di chi sarà rinviato a giudizio?

Logicamente, se le risposte a queste domande sono positive, allora il mio migliore augurio è quello di incoraggiare il lavoro del partito azzurro basato proprio sulla coerenza e sulla intransigenza morale. Ma se le risposte a quelle domande, i consiglieri forzisti, già sanno che saranno negative, allora il consiglio che posso dare al partito del cavaliere è quello di rinunciare alle proprie velleità e di lasciar lavorare chi oggi di integrità morale, coerenza e personalità ne ha da vendere.

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AFRAGOLA. Il Sindaco Antonio Pannone vara la nuova giunta

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AFRAGOLA – Dopo aver effettuato l’azzeramento della giunta, per riottenere nuovi equilibri, date le evoluzioni avute in Consiglio Comunale, il Sindaco Antonio Pannone si appresta a formare la nuova giunta.

Da indiscrezioni raccolte da Minformo i formanti il nuovo esecutivo saranno: Chiara Nespoli, Perla Fontanella, Antonio Giacco e Pasquale De Stefano, confermati inoltre la vicesindaco Pina Castiello e Aniello Silvestro.

Nelle prossime ore sapremo di quali deleghe saranno investite.

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VIDEO – AFRAGOLA. Dopo il caso del bambino autistico, in un’altra scuola, bambini si sposano con l’assenso delle insegnanti e della dirigente

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AFRAGOLA – Se da un lato il comune normanno è passato alla ribalta nazionale per il deplorevole comportamento di una dirigente scolastica che allontana un ragazzo autistico dall’aula mentre si conversa sul fenomeno del bullismo, dall’altro lato c’è un’altra dirigente scolastica che non sa cosa fanno le proprie insegnanti a scuola durante il tempo di ricreazione.

È quanto successo al 3° Circolo Didattico Aldo Moro di Afragola. Durante i minuti di ricreazione, in una terza elementare, con l’assenso dell’insegnante che per l’occasione si è anche improvvisata cameramen e regista del momento, si è messa in atto la scena di un matrimonio eterosessuale tra due bambini, per i quali nei giorni scorsi era già trapelata la notizia del loro scherzoso fidanzamento in classe, con tanto di rito cristiano con un foglio a simboleggiare il Vangelo, marcia nuziale, scambio di fedi e lancio del bouquet.

La notizia è trapelata subito tra i genitori dei bambini poiché il video girato dalle insegnanti ha fatto subito il giro dei social, fino ad arrivare anche ai contatti della nostra redazione accompagnato dall’indignazione di alcuni genitori.

Premesso che l’indignazione dei genitori è più che giustificata in quanto l’età precoce dei bambini – stiamo parlando di fanciulli di otto anni ai quali si dovrebbero trasmettere ben altri valori – desta qualche preoccupazione, in merito allo sviluppo psicologico degli attori di quel video, inerente i potenziali quesiti o dubbi che possano sorgere nella mente di un bambino ignaro di tutte le realtà legate al pre e post matrimonio, come quella di una nascita di un bambino ad esempio, da sempre condizione quest’ultima presente nel loro immaginario, dato che essi stessi rappresentano il frutto di un matrimonio o di una unione sentimentale che dir si voglia.

Avallare, a quell’età, un legame affettivo con conseguente messa in scena dell’obiettivo finale di una relazione sentimentale è una scelta diseducativa che, per tanti motivi, va contro ogni principio pedagogico.

Al di là dell’aspetto psichico legato alla tenera età – un’età a cui non va assolutamente iniettato o promosso alcun principio di precocità sentimentale – c’è anche un aspetto morale a cui insegnanti e dirigenti scolastici hanno il dovere di adempiere ed è quello di cercare di mantenere la Scuola al di fuori della propaganda cattolico-cristiana, lasciandola nel suo recinto di Istituzione laica, seguendo, contestualmente, i principi della pedagogia moderna, la quale riconosce, attualmente in Italia, ben 15 modelli di famiglia, a partire da quella classica patriarcale – inscenata a scuola – oggi in minor numero rispetto alle altre quattordici, passando per le famiglie monosessuali, fino a terminare con le unioni civili e quindi le famiglie omosessuali.

Nel rispetto della laicità dell’Isituzione Scuola, qualche genitore si è rivolto alla dirigente scolastica per sapere se la stessa fosse a conoscenza di quanto stesse accadendo in quella classe, dopo alcuni tentennamenti, cadute di linea telefonica improvvise, la Prof.ssa Francescalaura Casillo, si ripropose di informarsi meglio con le docenti su quanto accaduto. A distanza di tre giorni, poiché il desolante evento si è consumato venerdì 22 Marzo scorso, la dirigente fa sapere che tale increscioso evento faceva parte del programma delle attività didattiche e i bambini stavano imparando cosa sia e come si svolge un matrimonio tra due persone. Come se per insegnare cosa sia stata la Seconda Guerra Mondiale si chiedesse ai bambini di portare elmetti e divise poiché all’indomani si inscena la guerra a bordo di carri armati.

Per questi motivi è bene precisare che laddove sia stata svolta realmente un’attività didattica e non di un maldestro tentativo di tutelare la sprovvedutezza delle insegnanti, non si è rispettata la laicità della scuola, dato che è andato in scena un rito cristiano, non si è tutelata la libertà di una potenziale sessualità dei bambini, dato che si è inscenato un matrimonio eterosessuale, di contra, così facendo, non si insegna ai bambini il rispetto per le altre tendenze sessuali (omo, trans, lesbo, etc.), non si è avuto il rispetto per l’età, precoce rispetto alla libertà sessuale – rischiando di inquinare l’ingenuità di qulche bambino con la malizia di qualcun altro, dato che nel video si vede chiaramente il gesto alquanto violento di un’amichetta degli sposi nel voler costringere i due “attorini” a baciarsi – e non si è avuto neanche rispetto per i genitori che hanno chiesto delucidazioni, dato che le attività didattiche non si svolgono durante il tempo concesso per la merenda.

Nella speranza che sia stata una leggerezza delle insegnanti dettata dalla voglia di passare dei momenti ludici con i propri alunni, i genitori indignati, più che dei maldestri tentativi di mascherare la realtà, avrebbero preferito sincere scuse con la garanzia che eventi incresciosi come questi non accadessero più per la tutela della psiche dei bambini e dell’Istituzione laica della Scuola.

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AFRAGOLA. Capitolato carente delle info necessarie. Revocato il bando di gara per la scuola dell’Addolorata

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AFRAGOLA – La sprovvedutezza della politica, inevitabilmente, si ripercuote anche nei settori. È notizia di oggi quella della revoca del bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con modalità alquanto bizzarre e naif, come avrebbe detto un caro ex sindaco rimastomi nel cuore.

Il Comune di Afragola nella persona della Dott.ssa Pedalino pubblica un bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con importo a base d’asta di € 570mila euro.

Il capitolato pubblicato però appare lacunoso e privo delle principali informazioni, utili agli operatori economici intenzionati a parteciparvi. Infatti nel capitolato non è chiarito se all’interno della struttura le suore, attualmente domiciliate in quell’immobile, dovranno continuare ad abitare quell’edificio oppure no. Non era specificato se si fosse trattato di gestione del servizio come riportato nel bando oppure una normale concessione dato che memori dell’affidamento appena concluso, il servizio constatava nella gestione mista tra privati e semiconvittori. Non solo. Ad una prima lettura del capitolato appare lampante anche la mancanza di informazioni circa le convenzioni statali sulla denominazione “paritaria” e a chi saranno destinati eventuali fondi ministeriali. Il capitolato inoltre era sprovvisto anche di costi di manodopera, utenze, Tari e tutto quello che riguardano le spese vive per una gestione di un immobile e del totale servizio. Insomma un capitolato carente di tutto quello che serve ad un operatore economico per potersi fare i famosi “conti della massaia” e stabilire se partecipare e in che percentuale effettuare il ribasso a base d’asta.

Galeotte sono state le numerose FAQ inviate da alcuni operatori economici al RUP del progetto che come spesso accade coincide con la Dirigente del Settore. Le copiose domande di chiarimento rivolte avranno messo in serie difficoltà il redattore del capitolato al punto tale da farle fare marcia indietro sull’intero iter burocratico, revocando di fatto il bando di gara pubblicato dalla Centrale Unica di Committenza dell’Area Nolana.

Un dato amministrativo desolante che denota tutta l’incapacità dei Settori nell’espletare un semplice servizio di indizione di incanto ad evidenza pubblica. Il quale avrebbe permesso all’Amministrazione Pannone di affidare in tempi rapidi il Servizio della gestione della scuola in città. Ma così non è stato.

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