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AFRAGOLA. L’impasse è colpa di tutti soprattutto dell’ex amministrazione. Montefusco: “Bisogna darsi una scossa”

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AFRAGOLA – Della mancata discontinuità ne ho parlato abbondantemente ieri nel mio articolo di ieri, a ruota stamattina hanno dato seguito all’argomento anche alcune testate cartacee locali che grosso modo denunciano tutti l’assenza tangibile di discontinuità nell’amministrazione attuale e anche se siamo tutti d’accordo sul fatto che non bisogna colpevolizzare già da adesso quest’amministrazione, visto che quattro mesi sono pochi per giudicare, non si può non sollevare qualche critica costruttiva affinché chi si sta logorando dietro a meccanismi sterili si svegli dal torpore e cominci a dare risposte serie alla cittadinanza.

In realtà nessuno, tanto meno il sottoscritto, biasima il sindaco per i ritardi registrati, anche perché c’è da dire che questa situazione pare sia stata studiata apposta illo tempore da chi la politica la mastica continuamente e sapeva già che a scadenza mandato doveva lasciare il posto. E vi spiego anche il perché.

Prendiamo un settore a “caso”, il settore urbanistica. Mentre l’opposizione in consiglio, nella persona di Gennaro Giustino, lamenta una scarsità di concessioni edilizie, dall’altro lato si registra un’inversione di rotta nella gestione di tale settore dovuta proprio al cambio di dirigenza. Visto che sotto la gestione dell’ex dirigente – assunto con art. 110 e quindi con termine mandato coincidente con la discesa di Tuccillo – si registravano continue concessioni edilizie e chissà il perché. Ovviamente non è dello stesso avviso il nuovo dirigente decretato dall’attuale sindaco Grillo. La questione risiede proprio lì, bisognerebbe capire chi ha ragione, intanto a discapito dell’ex amministrazione pendono anche le segnalazioni fatte dall’Anac sulla gestione approssimativa delle varianti fatte al progetto della riqualificazione della Casa Comunale.

Non sempre l’assunzione con art.110 è un bene per la collettività, poiché tante volte la stessa assunzione fa registrare una sorta di riconoscenza illimitata verso la politica che l’ha effettua al punto tale da far seguire, in maniera incontrollata, gli indirizzi dettati, scaturendo poi un effetto contrario e contrapposto al termine del proprio mandato.

Ecco, questo è uno degli effetti scaturiti dall’abbandono dell’amministrazione Tuccillo. L’impasse nei settori, l’esodo del settore ambiente non sono altro che azioni premeditate dall’ex amministrazione, ovviamente l’amplificazione di quanto scritto è data proprio dalla sprovvedutezza e dall’inconsapevolezza del primo cittadino che prima di Giugno scorso era intento a svolgere altre mansioni. A questo punto c’è da domandarsi, a chi della maggioranza fa comodo un’impasse del genere?

Per saperne di più abbiamo contattato il consigliere Biagio Montefusco che davanti ai nostri taccuini ha dichiarato: “Per quanto riguarda la questione concessione edilizie posso asserire in tutta tranquillità e qui mi prendo tutta la responsabilità di quello che dico, che in passato si è fatto un abuso sistemico, in alcuni casi si è registrato anche un aumento ingiustificato delle cubature, la non osservazione del nostro piano vigente e altro ancora. Ovviamente è naturale che adesso arriva un nuovo dirigente che non è per nulla disposto a seguire l’andamento passato e per questo che dall’esterno si nota un’inversione di tendenza in negativo. E’ anche logico che così non bisogna restare e che una soluzione va trovata e su questo non mi sento di biasimare il sindaco, ma una cosa è certa. La politica ha il dovere di dare indirizzi, perché, veda, lei fa bene a sollevare la questione urbanistica alla quale sono molto sensibile, ma questi sono disagi che purtroppo si registrano in quasi tutti i settori. E’ come se questa situazione sia stata studiata apposta, cioè lasciare i principali settori orfani dei suoi attori principali e quindi che si fa? Al posto di perdersi dietro a sterili questioni di ruoli, bisogna dare serie risposte alla città. Afragola langue, i rifiuti nelle strade non sono trasparenti, gli indirizzi nel settore urbanistica sono assenti, il PUC stenta a decollare. Il mio ruolo mi impone di dare una scossa al sindaco in primis e all’amministrazione tutta. Che sia ben chiaro, io sposo ancora appieno il programma di Grillo che ho sottoscritto in campagna elettorale ma mi batterò sempre affinché esso sia messo in atto”.

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AFRAGOLA. Il Sindaco Antonio Pannone vara la nuova giunta

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AFRAGOLA – Dopo aver effettuato l’azzeramento della giunta, per riottenere nuovi equilibri, date le evoluzioni avute in Consiglio Comunale, il Sindaco Antonio Pannone si appresta a formare la nuova giunta.

Da indiscrezioni raccolte da Minformo i formanti il nuovo esecutivo saranno: Chiara Nespoli, Perla Fontanella, Antonio Giacco e Pasquale De Stefano, confermati inoltre la vicesindaco Pina Castiello e Aniello Silvestro.

Nelle prossime ore sapremo di quali deleghe saranno investite.

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VIDEO – AFRAGOLA. Dopo il caso del bambino autistico, in un’altra scuola, bambini si sposano con l’assenso delle insegnanti e della dirigente

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AFRAGOLA – Se da un lato il comune normanno è passato alla ribalta nazionale per il deplorevole comportamento di una dirigente scolastica che allontana un ragazzo autistico dall’aula mentre si conversa sul fenomeno del bullismo, dall’altro lato c’è un’altra dirigente scolastica che non sa cosa fanno le proprie insegnanti a scuola durante il tempo di ricreazione.

È quanto successo al 3° Circolo Didattico Aldo Moro di Afragola. Durante i minuti di ricreazione, in una terza elementare, con l’assenso dell’insegnante che per l’occasione si è anche improvvisata cameramen e regista del momento, si è messa in atto la scena di un matrimonio eterosessuale tra due bambini, per i quali nei giorni scorsi era già trapelata la notizia del loro scherzoso fidanzamento in classe, con tanto di rito cristiano con un foglio a simboleggiare il Vangelo, marcia nuziale, scambio di fedi e lancio del bouquet.

La notizia è trapelata subito tra i genitori dei bambini poiché il video girato dalle insegnanti ha fatto subito il giro dei social, fino ad arrivare anche ai contatti della nostra redazione accompagnato dall’indignazione di alcuni genitori.

Premesso che l’indignazione dei genitori è più che giustificata in quanto l’età precoce dei bambini – stiamo parlando di fanciulli di otto anni ai quali si dovrebbero trasmettere ben altri valori – desta qualche preoccupazione, in merito allo sviluppo psicologico degli attori di quel video, inerente i potenziali quesiti o dubbi che possano sorgere nella mente di un bambino ignaro di tutte le realtà legate al pre e post matrimonio, come quella di una nascita di un bambino ad esempio, da sempre condizione quest’ultima presente nel loro immaginario, dato che essi stessi rappresentano il frutto di un matrimonio o di una unione sentimentale che dir si voglia.

Avallare, a quell’età, un legame affettivo con conseguente messa in scena dell’obiettivo finale di una relazione sentimentale è una scelta diseducativa che, per tanti motivi, va contro ogni principio pedagogico.

Al di là dell’aspetto psichico legato alla tenera età – un’età a cui non va assolutamente iniettato o promosso alcun principio di precocità sentimentale – c’è anche un aspetto morale a cui insegnanti e dirigenti scolastici hanno il dovere di adempiere ed è quello di cercare di mantenere la Scuola al di fuori della propaganda cattolico-cristiana, lasciandola nel suo recinto di Istituzione laica, seguendo, contestualmente, i principi della pedagogia moderna, la quale riconosce, attualmente in Italia, ben 15 modelli di famiglia, a partire da quella classica patriarcale – inscenata a scuola – oggi in minor numero rispetto alle altre quattordici, passando per le famiglie monosessuali, fino a terminare con le unioni civili e quindi le famiglie omosessuali.

Nel rispetto della laicità dell’Isituzione Scuola, qualche genitore si è rivolto alla dirigente scolastica per sapere se la stessa fosse a conoscenza di quanto stesse accadendo in quella classe, dopo alcuni tentennamenti, cadute di linea telefonica improvvise, la Prof.ssa Francescalaura Casillo, si ripropose di informarsi meglio con le docenti su quanto accaduto. A distanza di tre giorni, poiché il desolante evento si è consumato venerdì 22 Marzo scorso, la dirigente fa sapere che tale increscioso evento faceva parte del programma delle attività didattiche e i bambini stavano imparando cosa sia e come si svolge un matrimonio tra due persone. Come se per insegnare cosa sia stata la Seconda Guerra Mondiale si chiedesse ai bambini di portare elmetti e divise poiché all’indomani si inscena la guerra a bordo di carri armati.

Per questi motivi è bene precisare che laddove sia stata svolta realmente un’attività didattica e non di un maldestro tentativo di tutelare la sprovvedutezza delle insegnanti, non si è rispettata la laicità della scuola, dato che è andato in scena un rito cristiano, non si è tutelata la libertà di una potenziale sessualità dei bambini, dato che si è inscenato un matrimonio eterosessuale, di contra, così facendo, non si insegna ai bambini il rispetto per le altre tendenze sessuali (omo, trans, lesbo, etc.), non si è avuto il rispetto per l’età, precoce rispetto alla libertà sessuale – rischiando di inquinare l’ingenuità di qulche bambino con la malizia di qualcun altro, dato che nel video si vede chiaramente il gesto alquanto violento di un’amichetta degli sposi nel voler costringere i due “attorini” a baciarsi – e non si è avuto neanche rispetto per i genitori che hanno chiesto delucidazioni, dato che le attività didattiche non si svolgono durante il tempo concesso per la merenda.

Nella speranza che sia stata una leggerezza delle insegnanti dettata dalla voglia di passare dei momenti ludici con i propri alunni, i genitori indignati, più che dei maldestri tentativi di mascherare la realtà, avrebbero preferito sincere scuse con la garanzia che eventi incresciosi come questi non accadessero più per la tutela della psiche dei bambini e dell’Istituzione laica della Scuola.

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AFRAGOLA. Capitolato carente delle info necessarie. Revocato il bando di gara per la scuola dell’Addolorata

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AFRAGOLA – La sprovvedutezza della politica, inevitabilmente, si ripercuote anche nei settori. È notizia di oggi quella della revoca del bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con modalità alquanto bizzarre e naif, come avrebbe detto un caro ex sindaco rimastomi nel cuore.

Il Comune di Afragola nella persona della Dott.ssa Pedalino pubblica un bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con importo a base d’asta di € 570mila euro.

Il capitolato pubblicato però appare lacunoso e privo delle principali informazioni, utili agli operatori economici intenzionati a parteciparvi. Infatti nel capitolato non è chiarito se all’interno della struttura le suore, attualmente domiciliate in quell’immobile, dovranno continuare ad abitare quell’edificio oppure no. Non era specificato se si fosse trattato di gestione del servizio come riportato nel bando oppure una normale concessione dato che memori dell’affidamento appena concluso, il servizio constatava nella gestione mista tra privati e semiconvittori. Non solo. Ad una prima lettura del capitolato appare lampante anche la mancanza di informazioni circa le convenzioni statali sulla denominazione “paritaria” e a chi saranno destinati eventuali fondi ministeriali. Il capitolato inoltre era sprovvisto anche di costi di manodopera, utenze, Tari e tutto quello che riguardano le spese vive per una gestione di un immobile e del totale servizio. Insomma un capitolato carente di tutto quello che serve ad un operatore economico per potersi fare i famosi “conti della massaia” e stabilire se partecipare e in che percentuale effettuare il ribasso a base d’asta.

Galeotte sono state le numerose FAQ inviate da alcuni operatori economici al RUP del progetto che come spesso accade coincide con la Dirigente del Settore. Le copiose domande di chiarimento rivolte avranno messo in serie difficoltà il redattore del capitolato al punto tale da farle fare marcia indietro sull’intero iter burocratico, revocando di fatto il bando di gara pubblicato dalla Centrale Unica di Committenza dell’Area Nolana.

Un dato amministrativo desolante che denota tutta l’incapacità dei Settori nell’espletare un semplice servizio di indizione di incanto ad evidenza pubblica. Il quale avrebbe permesso all’Amministrazione Pannone di affidare in tempi rapidi il Servizio della gestione della scuola in città. Ma così non è stato.

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