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CAIVANO. I Ministri hanno dato la ricetta per la fine della Terra dei Fuochi

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Oggi a Caivano, nella villa Falcone e Borsellino, a Corso Umberto, in occasione dell’evento #TerraMia, per la Terra dei Fuochi, è arrivato il vicepremier Luigi Di Maio, con altri quattro ministri: il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, il Ministro per il Sud Barbara Lezzi, e il ministro della difesa Elisabetta Trenta.

La discussione è iniziata con Sergio Costa, che ha affermato: “Siamo qui per iniziare un percorso. A gennaio depositeremo una nuova legge, Terra Mia, non Terra dei Fuochi. Chi inquina paga. In quella legge ci sarà scritto che chi ha l’autorizzazione a gestire l’ambiente, deve prima dare garanzie allo Stato per la messa in sicurezza e la bonifica. A chi inquina, prendiamo tutto il patrimonio, non solo quello fatto illecitamente. Chi inquina è come un mafioso“.

Poi ha continuato il Ministro Bonafede: “Ora dobbiamo dire che in Italia vanno avanti gli onesti e chi sbaglia paga. Questo è un messaggio che dobbiamo dare ed è la prima volta che l’onesto, in Italia, non si sente solo perché c’è un Governo che sta al suo fianco e che dice che contro la criminalità si combatte senza sé e senza ma. Se ci sarà da inasprire le sanzioni, se ci sarà da garantire ancora più legalità, lo faremo perché abbiamo le mani libere, non abbiamo paura di nessuno e vogliamo dire ai cittadini onesti di questo Paese che siamo dalla loro parte“.

L’Italia è un paese che nelle sue infrastrutture crolla a causa della mafia, della camorra, della criminalità organizzata e della corruzione, che sono tutte facce della stessa medaglia“. Ha così concluso il suo intervento Alfonso Bonafede, che ha poi passato la parola al Ministro per il Sud Barbara Lezzi: “L’illegalità la si deve affamare, bisogna fare gli investimenti per portare il lavoro vero, perché l’illegalità mangia la miseria e la miseria è stata imposta a molti territori, in modo tale che la mafia potesse insinuarsi. Non colpevolizzo il povero padre che è costretto per far mangiare i figli, ma colpevolizzo lo Stato, che è stato assente fino ad adesso. Bisogna portare il Paese verso la legalità, la trasparenza, il benessere che gli italiani finalmente meritano“.

Infine ha parlato il Ministro Luigi Di Maio: “Quando abbiamo scelto la squadra di Governo e abbiamo discusso su quali ministeri dovessero andare al M5S, io avevo la sicurezza che mandando Sergio Costa al Ministero dell’Ambiente avremmo saputo come affrontare il fenomeno della Terra dei Fuochi. Oggi abbiamo firmato un protocollo, poi deve arrivare la legge Terra Mia, in cui confischiamo a quelli che inquinano tutto quello che hanno“.

Io – ha terminato il vicepremier – non sono venuto a dirvi che, con la firma sotto ad un foglio, abbiamo risolto tutto. Noi adesso dobbiamo fare una cosa: dovete leggere quel foglio e dovete chiedere agli enti pubblici di rispettare quello che c’è scritto, noi lo faremo dal Governo, ma voi lo dovete fare come cittadini, come comunità informata e consapevole. Se diamo incentivi alle persone per produrre meno rifiuti facciamo crescere la differenziata sopra i livelli della media europea. A quel punto, possiamo dismettere gli inceneritori. Non è una lotta Nord-Sud perché ad Acerra c’è il secondo termovalorizzatore d’Europa. Per costruire un impianto del genere ci vogliono anni“.

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Uno squalo gli amputò la gamba, ma lui torna a surfare: “La vita è troppo bella per fare la guerra, perciò torno a fare wake”

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Era il 9 dicembre scorso quando il 20enne Matteo Mariotti veniva attaccato da uno squalo nelle acque dell’Oceano Pacifico, lungo la Gold Coast orientale dell’Australia.

In quell’occasione perse una gamba sotto al ginocchio, ma non si è mai arreso. Infatti a seguito dell’infortunio era stato ricoverato e curato all’ospedale Rizzoli di Bologna, ed ora dopo circa tre mesi è tornato su una tavola da wakesurf con la protesi.

Ecco quanto testimoniato da un video diffuso sui social:

“È impossibile descrivere a parole le emozioni provate in quegli istanti, posso solo consigliarvi una cosa: ‘credete in voi!’ Obiettivi che sembravano lontani anni luce, sono arrivati in un battito di ciglia e che dire… grazie!”

Poi, continua: “Grazie a chi ci ha creduto dal primo istante, grazie a chi c’è sempre stato e c’è tuttora, grazie a chi mi sta aiutando in quest’impresa e grazie anche a chi mi ha messo i bastoni fra le ruote… mi avete fatto capire che nulla e dico nulla mi butterà mai più giù! La vita è troppo bella per fare la guerra, è per questo che vado a fare wake”.

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Napoli, Gratteri in conferenza stampa: “Test psicoattitudinali anche a vertici di governo e PA”

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Nel corso di una conferenza stampa, il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, ha così risposto alle domande dei giornalisti, soprattutto riguardo alla polemica sulla presenza all’università del cantante Geolier. Ecco le sue dichiarazioni:

“Non si è fatto il nome di nessuno, non mi sono scontrato con nessuno”.

Poi, riguardo l’invito a presenziare all’incontro degli studenti della Federico II con il rapper di Scampia, egli ha aggiunto: “L’ho appreso dalla stampa, ho 66 anni e non si invita una persona così, c’è modo e metodo”.

Poi, ha proseguito: “Il padre di uno studente mi ha chiesto cosa pensassi dei rapper invitati all’università e io ho mostrato disappunto in relazione a coloro che nei video inneggiano a violenza, mafie e droga. Non si è fatto il nome di nessuno, la stampa ha parlato di scontro, ma Gratteri non si è scontrato con nessuno. Sono il procuratore di Napoli e parlo con tutti, anche con l’ultimo degli ultimi, è una questione di stile e di comportamento e vorrei che noi tutti, che ci sentiamo istruiti e dei modelli, con i nostri comportamenti aiutassimo il territorio ad essere più libero ed evoluto”.

Per quanto concerne i test psicoattitudinali, egli ha aggiunto:

“I test psicoattitudinali? Se li vogliamo fare, dovrebbero essere fatti per tutti i settori apicali della pubblica amministrazione, per chi ha responsabilità di governo e per chi si occupa della gestione della cosa pubblica. Chi è sotto effetto di droga non solo può fare ragionamenti alterati, ma è anche ricattabile”.

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Napoli, ecco perché il ‘cielo giallo’ è nocivo per l’uomo

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Siamo a Napoli, dove nella giornata di ieri si è verificato un evento alquanto singolare. Infatti, c’è stato “un eccezionale afflusso di polveri di provenienza sahariana”.

Questo è quanto ha reso noto l’ARPAC, Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania, la quale ha sottolineato come il fenomeno abbia causato “concentrazioni elevate di PM10 in molte località della Campania, misurate dalla rete di monitoraggio dell’agenzia ambientale regionale”.

Pertanto il fenomeno era visibile ad occhio nudo e resta visibile anche oggi. Tuttavia il problema concreto risiede nel valore altissimo di PM10 particolato, che è nocivo per l’uomo.

Infatti, nella città di Napoli una delle concentrazioni orarie massime è stata rilevata ieri alle 12 dalla stazione di Capodimonte – Osservatorio Astronomico, pari a 136 microgrammi per metro cubo. Volendo quindi fare un confronto con il limite fissato dalla normativa, esso è pari a 50 microgrammi per metro cubo.

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