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FCA contro il Governo sulla questione Ecotassa

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FCA si scaglia contro il Governo, in particolar modo per l’Ecotassa sulle auto diesel e benzina. Ieri finalmente Fiat Chrysler Automobiles ha rotto gli indugi e ha spiegato che se il provvedimento non verrà modificato evitando le penalizzazioni, il gruppo sarà costretto a rivedere il piano di investimenti da 5 miliardi di euro in Italia, che prevede il lancio di nuovi modelli o il restyling di quelli esistenti e nuove motorizzazioni con l’impiego di tecnologie ibride ed elettriche.

Le rassicurazioni del Ministro Di Maio non sono bastate. L’intero mondo dell’auto non è d’accordo con l’Ecotassa. Infatti ieri sono intervenute anche le associazioni dei costruttori Federauto, Anfia e Unrae, ribadendo la loro netta opposizione alla proposta e cercando di far capire soprattutto il danno che si verrebbe a creare sul fronte dei posti di lavoro.

Il responsabile per l’area Emea (Europa, Medioriente e Africa) di FCA, Pietro Gorlier ieri mattina ha inviato una lettera al presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, Nino Boeti, spiegando che FCA non si sarebbe presentata alla riunione sul settore auto dei Consigli del Piemonte e di Torino prevista per stamattina e poi annullata.

Negli ultimi giorni – spiega Gorlier – ci sono stati interventi sul mercato dell’auto in discussione all’interno della Legge di Bilancio, che a nostro avviso alterano l’intero quadro d’azione all’interno del quale il piano per l’Italia era stato delineato. Se tale intervento fosse confermato fin dal 2019 si renderà necessario un esame approfondito dell’impatto della manovra e un relativo aggiornamento del piano“.

Le affermazioni di Gorlier hanno scatenato le reazioni di alcuni politici. La sindaca di Torino Chiara Appendino ha affermato: “Se il piano presentato ai sindacati è solido, FCA continui il confronto con il Governo“. Sulla questione è intervenuto anche il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino: “Questa non certezza delle politiche del Governo inquieta in un settore strategico per il Piemonte e per l’Italia“.

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Amadeus firma per Warner Bros. Discovery: accordo quadriennale

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La notizia era nell’aria da tempo ma adesso ha assunto i crismi dell’ufficialità: Amadeus entra nella squadra dei talenti di Warner Bros. Discovery, con un accordo della durata di quattro anni.

Ecco la nota del gruppo:

“Warner Bros. Discovery, dopo un 2023 senza precedenti e un inizio 2024 ancora più promettente, segna un nuovo clamoroso colpo nel mondo dell’intrattenimento televisivo. Amadeus, uno dei volti più amati della televisione italiana, showman, conduttore, dj, protagonista indiscusso ormai da anni del preserale, dell’access prime time e del prime time, direttore artistico dei record per i suoi Festival di Sanremo, entrerà nella squadra dei talenti targata Warner Bros. Discovery, una delle principali media company a livello mondiale”. 

Poi, prosegue: “Grazie a questo accordo, che avrà la durata di 4 anni, Amadeus debutterà già dal prossimo autunno sul Nove, canale generalista di punta di Warner Bros. Discovery, e collaborerà attivamente con il senior management nello sviluppo di nuovi formati di intrattenimento per tutte le piattaforme del gruppo. Sulla base di questo accordo, nel corso della stagione televisiva, Amadeus condurrà sul Nove un programma di access prime time e due di prime time. Nei prossimi mesi saranno annunciati i dettagli dei progetti che lo vedranno protagonista”.

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Campi Flegrei, L’INVG: “L’eruzione non è imminente”

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Continua a far rumore, dopo aver disturbato l’opinione pubblica nostrana, il documentario da “terror-movie” realizzato dalla Radiotelevisione Svizzera.
“Non c’è al momento nessun segnale di un’imminente eruzione dei Campi Flegrei” è quanto ha affermato l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che tiene a precisare “si tratta di informazioni non basate sui dati e che ignorano completamente le attività scientifiche ivi svolte. Tutti i dati forniti da tale sistema non mostrano evidenze dell’imminenza di un’eruzione vulcanica. La caldera è monitorata da un sistema di monitoraggio continuo che tiene conto di tanti parametri”.

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Manovra stipendi, Cristiano Ronaldo vince la causa contro la Juventus

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 Si è concluso il contenzioso tra la Juventus e Cristiano Ronaldo relativo ad alcune mensilità che il calciatore non aveva ricevuto a causa della cosiddetta ‘manovra stipendi’ durante la pandemia Covid-19 per la stagione 2020/21.

A spuntarla è stato l’asso portoghese, con la società bianconera che dovrà corrispondergli 19,5 milioni di arretrati congelati a causa del lock-down. In particolare Ronaldo percepirà un risarcimento del 50%, frutto del concorso di colpa presentato all’arbitrato per stipendi arretrati, differiti e mai saldati. La Juventus sosteneva invece che il calciatore avesse rinunciato a quei compensi.

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