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MUGNANO. Sospensione temporanea del Bar Novecento

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Ieri è arrivata la sospensione temporanea per quattro giorni dell’attività commerciale del Bar Novecento di via San Lorenzo, a Mugnano.

Il Questore di Napoli ha disposto il provvedimento dopo controlli e segnalazioni dei Carabinieri della Stazione di Marano, che hanno riscontrato nel bar la presenza di pregiudicati.

Infatti, nell’atto, con il quale il Questore ha disposto la sospensione, si legge: “La disposizione risponde a finalità di ordine pubblico. Non ha lo scopo di colpire sul piano personale il titolare dell’esercizio ma ha finalità di prevenzione per l’ordine e la sicurezza dei cittadini”.

I titolari del Bar hanno commentato la sospensione, diffondendo una nota ufficiale, in cui mostrano tutta la loro disapprovazione:

Da quindici anni il bar pasticceria è condotto con impegno, sacrificio e professionalità, oggi è senza dubbio un riferimento per tutti i cittadini di Mugnano e non solo.

Giovani, adulti, politici, imprenditori e professionisti frequentano il bar con dichiarata soddisfazione.

Questo provvedimento mette a rischio non solo 20 famiglie ma anche investimenti importanti realizzati da persone di indiscussa serietà e professionalità.

Questa misura ha il sapore della beffa, sterile nel suo dichiarato obiettivo e disastrosa per l’economia di tutti.

Così viene voglia di andar via, di mollare, senza tutele e continuamente vessati, forse ha senso spostare risorse ed energie altrove.

Nel frattempo chiedo il sostegno di tutti e mi rivolgo a tutti coloro che almeno una volta hanno frequentato la nostra Caffetteria. 

A tutti i cittadini, a tutti i nostri clienti, a tutti i nostri amici, a tutti i commercianti e imprenditori e alle istituzioni di questo paese chiedo di condividere questo messaggio poiché sarà con il numero di condivisioni che mi presenterò dal questore per essere ascoltato e mostrare la mia e la vostra indignazione dinanzi a questa ceca misura cautelare”.

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Attualità

Caso Acerbi-Juan Jesus, il difensore dell’Inter rompe il silenzio: “Non sono un razzista, accanimento atroce nei miei confronti”

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Nel corso di una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, il difensore dell’Inter Francesco Acerbi è tornato a parlare del caso Juan Jesus e dei fatti di Inter-Napoli, a seguito dell’assoluzione del Giudice Sportivo. Ecco le sue dichiarazioni:

“Adesso che c’è una sentenza vorrei dire la mia, senza avere assolutamente nulla contro Juan Jesus, anzi è il contrario, perché sono molto dispiaciuto anche per lui. Ma non si può dare del razzista a una persona per una parola malintesa nella concitazione del gioco. E non si può continuare a farlo anche dopo che sono stato assolto”.

Poi, ha aggiunto: “La sentenza è stata una liberazione, ma sono comunque triste per tutta la situazione che si è creata, per com’era finita in campo, per come ci hanno marciato sopra tutti senza sapere niente. Anche dopo l’assoluzione ho percepito un grandissimo accanimento, come se avessi ammazzato qualcuno. Questa non è lotta contro il razzismo, non c’è stato nessun razzismo in campo e io non sono una persona razzista: il mio idolo era George Weah e, quando mi fu trovato il tumore ricevetti una telefonata a sorpresa da lui che ancora oggi mi emoziona. Si sta solo umiliando una persona, massacrando e minacciando la sua famiglia, ma per che cosa? Per una cosa che era finita in campo e nella quale il razzismo non c’entra nulla. Il razzismo purtroppo è una cosa seria, non un presunto insulto”.

Infine, conclude parlando della possibile convocazione per gli Europei:

“Io non mi aspetto niente. Ma per adesso preferisco non dire nulla sulla Nazionale, è giusto che prima ne discuta con Spalletti. Sono stanco, dopo oggi metto un punto alla vicenda. E non voglio parlarne mai più”.

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Attualità

Ordina le figurine online ma gli consegnano un carico di eroina: i dettagli

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Nel corso della mattinata odierna, un 43enne incensurato di Pompei si è recato presso la locale stazione dei carabinieri per consegnare una scatola imballata.

A quel punto l’uomo ha iniziato a raccontare agli agenti che qualche giorno prima, aveva acquistato alcuni pacchi di figurine di calciatori su un portale online, ma che al loro interno vi ha trovato un carico di eroina.

Pertanto i militari hanno preso in consegna il pacco e analizzato la sostanza all’interno con un narcotest: si tratta di eroina pura, 180 grammi di stupefacente, un carico del valore di diverse migliaia di euro. La droga è stata sequestrata, ma proseguono le indagini per risalire all’identità del cliente e alle origini della spedizione.

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Attualità

Uno squalo gli amputò la gamba, ma lui torna a surfare: “La vita è troppo bella per fare la guerra, perciò torno a fare wake”

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Era il 9 dicembre scorso quando il 20enne Matteo Mariotti veniva attaccato da uno squalo nelle acque dell’Oceano Pacifico, lungo la Gold Coast orientale dell’Australia.

In quell’occasione perse una gamba sotto al ginocchio, ma non si è mai arreso. Infatti a seguito dell’infortunio era stato ricoverato e curato all’ospedale Rizzoli di Bologna, ed ora dopo circa tre mesi è tornato su una tavola da wakesurf con la protesi.

Ecco quanto testimoniato da un video diffuso sui social:

“È impossibile descrivere a parole le emozioni provate in quegli istanti, posso solo consigliarvi una cosa: ‘credete in voi!’ Obiettivi che sembravano lontani anni luce, sono arrivati in un battito di ciglia e che dire… grazie!”

Poi, continua: “Grazie a chi ci ha creduto dal primo istante, grazie a chi c’è sempre stato e c’è tuttora, grazie a chi mi sta aiutando in quest’impresa e grazie anche a chi mi ha messo i bastoni fra le ruote… mi avete fatto capire che nulla e dico nulla mi butterà mai più giù! La vita è troppo bella per fare la guerra, è per questo che vado a fare wake”.

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