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Napoli

Successione di De Magistris, Clemente in pole

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La sempre più probabile ascesa dell’attuale numero uno di Palazzo San Giacomo, Luigi De Magistris, verso altri lidi impone necessariamente al popolo di sinistra che negli ultimi anni si è riconosciuto nella figura dell’ex Pm a formulare ragionamenti su quale sia il profilo più adatto ad occupare la poltrona della terza città d’Italia.

Chiariamo subito a scanso di equivoci che per adesso l’ex magistrato rimane saldamente in sella pur con mille problematiche, ma la voglia di tentare il grande salto alla Regione e sfidare De Luca con cui i rapporti sono sempre più tesi è tanta. Non è ancora certo invece l’impegno in prima persona per le europee.

Tra i nomi in pole position per la successione di De Magistris ci sarebbe quello dell’attuale Assessore ai Giovani, Polizia locale, mobilità e beni confiscati, Alessandra Clemente.
Le altre ipotesi al vaglio di De Magistris e della sua squadra porterebbero al giornalista Sandro Ruotolo che già nel 2013 tentò, tuttavia senza successo l’avventura in politica con la lista Rivoluzione Civile; Ruotolo tra l’altro è lo zio della Clemente.
Poi c’è l’attuale Presidente della III Municipalità, Ivo Poggiani che sta ben figurando e secondo molti dopo aver gestito una Municipalità complessa come la III è pronto al grande salto. Infine c’è l’Assessore all’Ambiente, Raffaele Del Giudice, spodestato mesi fa dall’incarico di Vice Sindaco che molti sostengono potrebbe aver strappato la promessa dallo stesso De Magistris di essere lui il candidato a ricoprire la carica di sindaco della città partenopea.

Pasquale De Laurentis

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Attualità

Studenti in piazza a Napoli, anche bara per morte scuola pubblica

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Espongono striscioni e urlano slogan contro ‘genocidio, repressione e riarmo, gli studenti che sono scesi in piazza oggi a Napoli in un corteo partito da Piazza Garibaldi.

La manifestazione rientra nelle iniziative del #Nomeloniday promosso in diverse piazze italiane.
    In marcia anche una bara con sopra un fiore e una croce a simboleggiare la morte della ‘scuola pubblica, laica, antifascista’.

Tra i temi della protesta la denuncia della situazione a Gaza ed il no alla ‘militarizzazione’ del sapere e la necessità di una inversione totale rispetto alle politiche sul clima.

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Cronaca

Omicidio maimone, Valda scrive dal carcere

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Tensione emotiva in aula alla Corte di Assise d’Appello di Napoli, dove si celebra il processo di secondo grado per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, il pizzaiolo diciottenne ucciso nel marzo 2023 sul lungomare di Mergellina.

L’imputato, Francesco Pio Valda, 21 anni, condannato all’ergastolo in primo grado, ha fatto leggere una lettera dal carcere in cui esprime il suo presunto pentimento e la sua sofferenza:

«C’è sempre stata da parte mia la volontà di voler chiedere scusa alla famiglia di Francesco Pio Maimone, questa tragedia mi consuma giorno dopo giorno e confesso: inizialmente nemmeno potevo credere che per causa mia un giovane ragazzo della mia stessa età avrebbe visto distruggersi la vita».

Nella missiva, Valda ha attribuito le sue mancanze a una storia familiare difficile (padre assassinato in agguato di camorra e assenza materna), sottolineando di aver trovato gli studi solo in carcere e di desiderare ora di “dare un senso alla sua misera vita”. L’imputato, che renderà dichiarazioni spontanee da remoto il prossimo 20 novembre, giorno dell’arringa difensiva, ha ribadito di essere una persona cambiata.

Antonio Maimone, padre della vittima, ha ascoltato le scuse in aula ma ha espresso forte scetticismo, definendo le parole di Valda “prevedibili”:

«Ho ascoltato con attenzione e con dolore la lettera… le parole che via via scorrevano, scuse, pentimento, presa di coscienza della gravità di quanto accaduto, erano prevedibili: condannato ad una sentenza all’ergastolo, era un passo necessario».

Il padre ha ricordato che l’omicidio è scaturito da un motivo futile (il presunto sporco su una scarpa), ribadendo che Francesco Pio Valda non è un giovane qualsiasi, ma il “rampollo di una famiglia criminale” che, nonostante un precedente periodo in comunità, andò a Mergellina armato, riuscendo addirittura a organizzare un “clan di camorra tutto suo”.

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Calcio

Conte e la Juventus, ma i bianconeri hanno gia il loro uomo: Luciano Spalletti

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Il nome di Antonio Conte torna puntualmente ad accendere il dibattito tra i tifosi juventini ogni qual volta si manifestano segnali di tensione o “mal di pancia” nel suo attuale club. Per il sostenitore medio della Vecchia Signora, il ritorno del “vecchio Capitano”—artefice del capolavoro dei 102 punti e della Juventus più affamata degli ultimi vent’anni—rappresenta un riflesso condizionato, quasi una certezza per la ricostruzione.

Queste voci, alimentate anche dall’attuale “Fase 2” di Conte a Napoli, caratterizzata da divergenze di mercato e scaramucce con alcuni giocatori, risuonano con forza nelle chat dei tifosi.

Se da un lato un futuro ricongiungimento tra Conte e la sua “casa madre” in quel di Torino non è escluso, e la fine del suo ciclo a Napoli a fine stagione è probabile, il suo ritorno non è affatto all’ordine del giorno.

La Juventus ha, infatti, compiuto una scelta di qualità e autorevolezza affidandosi a Luciano Spalletti. L’esperto tecnico di Certaldo viene descritto come l’uomo giusto per l’attuale fase storica di ricostruzione dei bianconeri.

Spalletti è visto come un profondo conoscitore del campionato, dotato del “quid” necessario per valorizzare e far performare una rosa che non è esente da criticità.

L’idea che Spalletti sia solo un “traghettatore” (un “Tudor qualsiasi”) per soli otto mesi, in attesa di lasciare il posto a Conte, viene ritenuta fantasiosa e smentita da chi conosce l’ambiente della Continassa. Anzi, alcune fonti vicine al club suggeriscono che un rientro immediato di Conte “potrebbe far esplodere definitivamente la Juventus”, sottintendendo come la sua forte personalità non sia adatta all’attuale equilibrio societario.

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