Resta sintonizzato

Afragola

AFRAGOLA. Le risposte della Consigliera Dora Moccia: “Proposte per la collettività e mai più affari personali”

Pubblicato

il

AFRAGOLA – In merito all’articolo apparso sulle nostre pagine circa le proposte avanzate dal gruppo “Democratici Popolari” e alla successiva risposta del Vice Sindaco Biagio Castaldo che in un certo qual modo sconfessava e respingeva alcune osservazioni e proposte contenute nel documento presentato dal duo Moccia-De Stefano, abbiamo sentito l’esigenza di fare ulteriore chiarezza intervistando la Consigliera Dora Moccia in base anche a quelle che sono state le contro risposte del Vice Sindaco.

Come mai si è voluto portare all’attenzione della stampa una questione inerente la leadership del Sindaco?

“Prima di tutto chi ha voluto portare questa vicenda sui giornali, al dire il vero, è stato proprio il vice sindaco che si è reso protagonista delle dichiarazioni rese alla vostra testata giornalistica, noi, nel rispetto dei ruoli e degli elettori che rappresentiamo, ci siamo limitati solo ad inviare lo scorso anno, una riservata al sindaco, alla quale non abbiamo mai avuto risposta e per la quale, proprio qualche giorno fa, si è proceduto a protocollare ufficialmente una nota all’attenzione di quest’ultimo e del presidente del consiglio; nota che abbiamo evitato di rendere pubblica, tanto per la delicatezza dei temi affrontati quanto per la effettiva necessità di ottenere risposte concrete e dirette da parte del Sindaco prive di  filtri e/o intermediari di sorta. A tal proposito, non capiamo perché il vice sindaco Castaldo abbia risposto in prima linea sostituendosi al Sindaco, il quale, era effettivamente il diretto interessato della nostra missiva”.

Per quanto attiene i paventati “cambi di idee” o meglio l’abbandono di Afragola Civica?

“La richiesta di rivedere le posizioni in giunta è frutto di una serie di fatti e non di capricci politici. In primis è mutata la composizione della maggioranza, essendosi formato un nuovo gruppo consiliare, e mi riferisco ai “Democratici Popolari”. Il gruppo è nato soprattutto per la necessità di poter fattivamente partecipare al dibattito politico, con proposte ed idee da sottoporre alla nostra maggioranza, infatti, purtroppo, nel precedente gruppo di “Afragola Civica”, dal quale proveniamo, non eravamo coinvolti nelle riunioni dei capi gruppo, pur avendo un capo gruppo.

Non siamo stati coinvolti neppure nella stesura del piano triennale, che abbiamo ricevuto solo tre giorni prima dell’ultima riunione di maggioranza. Eppure nell’immaginario del vice sindaco, l’assessore al ramo sarebbe proprio quello che dovrebbe rappresentarci, ma che mai ci ha coinvolto nelle decisioni assunte e nelle attività che ci auguriamo che siano state almeno messe in campo. A distanza di nove mesi è necessario rivedere qualcosa, altrimenti si rischia di arrivare a metà mandato senza aver effettuato delle verifiche periodiche, e sarebbe la cosa peggiore per questa amministrazione.

Se qualcuno crede che vi siano consiglieri che debbano solo votare in consiglio quello che si decide su altri tavoli, sappiate che noi non lo consentiremo!

Io personalmente sono presidentessa della quinta commissione che sta portando avanti una serie di proposte di rivalutazione del territorio e della comunità, e nelle prossime settimane mi adopererò in maniera ancor più propositiva per nuovi progetti ed iniziative che non sono e non saranno mai legate ad interessi personali”.

Cosa risponde alle accuse di proporre progetti ineseguibili e privi di fondi?

“Prima di tutto occorre ribadire che siamo stati gli unici a presentare un documento politico con una serie di proposte da inserire nel piano triennale, che ricordiamolo, non ci ha visti partecipi della sua stesura e in alcune riunioni la nostra forza politica non è stata nemmeno invitata. Volevo ricordare al vice sindaco, che alcune proposte sono state inserite solo dopo che in commissione abbiamo fatto azioni concrete di proposta, e penso al canile comunale. Inserito solo successivamente nel piano triennale, dopo che lui stesso ed altri assessori sono stati convocati in quinta commissione. Abbiamo espressamente richiesto che fosse inserito nella seconda stesura del piano, dopo aver sollecitato anche altri consiglieri comunali che avevano seguito in commissione la proposta.

Inoltre, vorremmo ricordare al Vice Sindaco, che nelle sue dichiarazioni afferma che la proposta dell’ecodistretto è già presente nel piano triennale, ma probabilmente avrà confuso la terminologia di ecodistretto con quella di centro di raccolta, quando vuole saremo lieti di spiegargli la differenza, magari durante le iniziative pubbliche che terremo in città nei prossimi mesi.

Per quanto attiene la paventata “mancanza di soldi” per inserire nel piano triennale le nostre proposte, dobbiamo ammonire il Vice Sindaco, poiché se avesse dato una fugace lettura al nostro documento, avrebbe potuto apprezzare la bontà dei progetti proposti anche in relazione alle fonti di finanziamento.

Del resto nel nostro documento si afferma a chiare lettere che alcune delle proposte dovranno essere inserite nel piano triennale nella voce che prevede che la copertura economica avvenga anche a mezzo finanziamenti da richiedere o di progetti di finanza. Se non conoscessimo le doti politiche del Vice Sindaco dovremmo pensare che non conosce come si redige un piano triennale!?

In fine, ma non per importanza, voglio sottolineare che tra le nostre proposte per il piano triennale, abbiamo particolarmente a cuore la realizzazione di una città dei bambini da costruire al posto del mercato ortofrutticolo che deve essere ormai delocalizzato (così come previsto nella bozza del piano triennale). Questo vuole essere il manifesto della nostra azione politica e rappresentare la traccia tangibile da lasciare alle nuove generazioni di una città che ha saputo guardare al futuro piuttosto che al mero sfruttamento urbano, una città a dimensione di bambino e al servizio degli uomini e le donne di domani”.

Intende dire che questa manovra di delocalizzazione del mercato potrebbe essere l’occasione per costruire nuovi servizi alle famiglie nel centro cittadino?

“Vogliamo dire di più, vogliamo dire che questa è la più grossa opportunità che ha la politica di fare qualcosa di davvero funzionale alla collettività di oggi e di domani, evitando di lasciare nel “limbo” un punto centrale della nostra città, e lo si può fare semplicemente, utilizzando l’attuale area del mercato ortofrutticolo di Afragola in Via Dario Fiore, che sfruttando la sua contiguità con le altre tre città (Casoria, Frattamaggiore e Cardito), potrebbe assumere una dimensione nevralgica, sia per la sua specificità che per la sua posizione.

Su quest’area intendiamo realizzare: asilo nido, materna, laboratori (musica, scienze, ambiente ecc…) e teatro quadridimensionale per bambini, biblioteca interattiva, spazio arte e una città della scienza a dimensione di bambino con area ludico- ricreativa e laboratori scientifici con una particolare attenzione ai temi ambientali e ricerca didattica. L’asilo e la materna potranno avere al loro interno una mensa autonoma a km0 e totalmente biologica. L’area può essere servita da un parcheggio interrato a servizio non solo della struttura, ma anche a disposizione delle aree commerciali contigue. L’opera finanziabile con fondi regionali/europei, potrebbe anche essere oggetto di un progetto di finanza coinvolgendo i privati.

Ciò detto, teniamo a rappresentare che siamo stati dal primo momento sostenitori di questa maggioranza e non vorremmo in alcun modo che questa polemica venga strumentalizzata da qualcuno; avremmo, infatti, volentieri evitato tutto questo clamore…. ma anche nelle cose negative vogliamo cogliere il buono, e ne approfittiamo ancora una volta per invitare l’intera amministrazione a partecipare e contribuire fattivamente alle nostre iniziative, che tendono a un fine ultimo il quale è il bene della nostra città e dei nostri concittadini. Vogliamo ribadire ai nostri elettori e alla cittadinanza tutta, la forza delle nostre idee e la chiarezza dei nostri progetti, che non sono, e non saranno mai, sterile propaganda ma vero e concreto impegno per un un’Afragola migliore”.

Afragola

VIDEO – AFRAGOLA. Dopo il caso del bambino autistico, in un’altra scuola, bambini si sposano con l’assenso delle insegnanti e della dirigente

Pubblicato

il

AFRAGOLA – Se da un lato il comune normanno è passato alla ribalta nazionale per il deplorevole comportamento di una dirigente scolastica che allontana un ragazzo autistico dall’aula mentre si conversa sul fenomeno del bullismo, dall’altro lato c’è un’altra dirigente scolastica che non sa cosa fanno le proprie insegnanti a scuola durante il tempo di ricreazione.

È quanto successo al 3° Circolo Didattico Aldo Moro di Afragola. Durante i minuti di ricreazione, in una terza elementare, con l’assenso dell’insegnante che per l’occasione si è anche improvvisata cameramen e regista del momento, si è messa in atto la scena di un matrimonio eterosessuale tra due bambini, per i quali nei giorni scorsi era già trapelata la notizia del loro scherzoso fidanzamento in classe, con tanto di rito cristiano con un foglio a simboleggiare il Vangelo, marcia nuziale, scambio di fedi e lancio del bouquet.

La notizia è trapelata subito tra i genitori dei bambini poiché il video girato dalle insegnanti ha fatto subito il giro dei social, fino ad arrivare anche ai contatti della nostra redazione accompagnato dall’indignazione di alcuni genitori.

Premesso che l’indignazione dei genitori è più che giustificata in quanto l’età precoce dei bambini – stiamo parlando di fanciulli di otto anni ai quali si dovrebbero trasmettere ben altri valori – desta qualche preoccupazione, in merito allo sviluppo psicologico degli attori di quel video, inerente i potenziali quesiti o dubbi che possano sorgere nella mente di un bambino ignaro di tutte le realtà legate al pre e post matrimonio, come quella di una nascita di un bambino ad esempio, da sempre condizione quest’ultima presente nel loro immaginario, dato che essi stessi rappresentano il frutto di un matrimonio o di una unione sentimentale che dir si voglia.

Avallare, a quell’età, un legame affettivo con conseguente messa in scena dell’obiettivo finale di una relazione sentimentale è una scelta diseducativa che, per tanti motivi, va contro ogni principio pedagogico.

Al di là dell’aspetto psichico legato alla tenera età – un’età a cui non va assolutamente iniettato o promosso alcun principio di precocità sentimentale – c’è anche un aspetto morale a cui insegnanti e dirigenti scolastici hanno il dovere di adempiere ed è quello di cercare di mantenere la Scuola al di fuori della propaganda cattolico-cristiana, lasciandola nel suo recinto di Istituzione laica, seguendo, contestualmente, i principi della pedagogia moderna, la quale riconosce, attualmente in Italia, ben 15 modelli di famiglia, a partire da quella classica patriarcale – inscenata a scuola – oggi in minor numero rispetto alle altre quattordici, passando per le famiglie monosessuali, fino a terminare con le unioni civili e quindi le famiglie omosessuali.

Nel rispetto della laicità dell’Isituzione Scuola, qualche genitore si è rivolto alla dirigente scolastica per sapere se la stessa fosse a conoscenza di quanto stesse accadendo in quella classe, dopo alcuni tentennamenti, cadute di linea telefonica improvvise, la Prof.ssa Francescalaura Casillo, si ripropose di informarsi meglio con le docenti su quanto accaduto. A distanza di tre giorni, poiché il desolante evento si è consumato venerdì 22 Marzo scorso, la dirigente fa sapere che tale increscioso evento faceva parte del programma delle attività didattiche e i bambini stavano imparando cosa sia e come si svolge un matrimonio tra due persone. Come se per insegnare cosa sia stata la Seconda Guerra Mondiale si chiedesse ai bambini di portare elmetti e divise poiché all’indomani si inscena la guerra a bordo di carri armati.

Per questi motivi è bene precisare che laddove sia stata svolta realmente un’attività didattica e non di un maldestro tentativo di tutelare la sprovvedutezza delle insegnanti, non si è rispettata la laicità della scuola, dato che è andato in scena un rito cristiano, non si è tutelata la libertà di una potenziale sessualità dei bambini, dato che si è inscenato un matrimonio eterosessuale, di contra, così facendo, non si insegna ai bambini il rispetto per le altre tendenze sessuali (omo, trans, lesbo, etc.), non si è avuto il rispetto per l’età, precoce rispetto alla libertà sessuale – rischiando di inquinare l’ingenuità di qulche bambino con la malizia di qualcun altro, dato che nel video si vede chiaramente il gesto alquanto violento di un’amichetta degli sposi nel voler costringere i due “attorini” a baciarsi – e non si è avuto neanche rispetto per i genitori che hanno chiesto delucidazioni, dato che le attività didattiche non si svolgono durante il tempo concesso per la merenda.

Nella speranza che sia stata una leggerezza delle insegnanti dettata dalla voglia di passare dei momenti ludici con i propri alunni, i genitori indignati, più che dei maldestri tentativi di mascherare la realtà, avrebbero preferito sincere scuse con la garanzia che eventi incresciosi come questi non accadessero più per la tutela della psiche dei bambini e dell’Istituzione laica della Scuola.

Continua a leggere

Afragola

AFRAGOLA. Capitolato carente delle info necessarie. Revocato il bando di gara per la scuola dell’Addolorata

Pubblicato

il

AFRAGOLA – La sprovvedutezza della politica, inevitabilmente, si ripercuote anche nei settori. È notizia di oggi quella della revoca del bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con modalità alquanto bizzarre e naif, come avrebbe detto un caro ex sindaco rimastomi nel cuore.

Il Comune di Afragola nella persona della Dott.ssa Pedalino pubblica un bando di gara per la gestione della scuola dell’infanzia e primaria dell’Addolorata con importo a base d’asta di € 570mila euro.

Il capitolato pubblicato però appare lacunoso e privo delle principali informazioni, utili agli operatori economici intenzionati a parteciparvi. Infatti nel capitolato non è chiarito se all’interno della struttura le suore, attualmente domiciliate in quell’immobile, dovranno continuare ad abitare quell’edificio oppure no. Non era specificato se si fosse trattato di gestione del servizio come riportato nel bando oppure una normale concessione dato che memori dell’affidamento appena concluso, il servizio constatava nella gestione mista tra privati e semiconvittori. Non solo. Ad una prima lettura del capitolato appare lampante anche la mancanza di informazioni circa le convenzioni statali sulla denominazione “paritaria” e a chi saranno destinati eventuali fondi ministeriali. Il capitolato inoltre era sprovvisto anche di costi di manodopera, utenze, Tari e tutto quello che riguardano le spese vive per una gestione di un immobile e del totale servizio. Insomma un capitolato carente di tutto quello che serve ad un operatore economico per potersi fare i famosi “conti della massaia” e stabilire se partecipare e in che percentuale effettuare il ribasso a base d’asta.

Galeotte sono state le numerose FAQ inviate da alcuni operatori economici al RUP del progetto che come spesso accade coincide con la Dirigente del Settore. Le copiose domande di chiarimento rivolte avranno messo in serie difficoltà il redattore del capitolato al punto tale da farle fare marcia indietro sull’intero iter burocratico, revocando di fatto il bando di gara pubblicato dalla Centrale Unica di Committenza dell’Area Nolana.

Un dato amministrativo desolante che denota tutta l’incapacità dei Settori nell’espletare un semplice servizio di indizione di incanto ad evidenza pubblica. Il quale avrebbe permesso all’Amministrazione Pannone di affidare in tempi rapidi il Servizio della gestione della scuola in città. Ma così non è stato.

Continua a leggere

Afragola

Ad AFRAGOLA. Continua il fenomeno dei furbetti delle Commissioni le quali adesso vengono anche strumentalizzate per scopi personali.

Pubblicato

il

AFRAGOLA – Continua la guerra fredda tra il Sindaco e il gruppo Fratelli d’Italia ma questa non è l’unica gatta da pelare per il primo cittadino che con la scadenza dei termini per un azzeramento di giunta, nei vari confronti con gli altri consiglieri comunali, sta ricevendo altre richieste “tiragiacca” affinché le prebende possano aumentare e/o migliorare per ogni singolo elemento “muto” dell’aula consiliare. Poi spiegherò anche perché ho usato l’aggettivo “muto”.

Non solo i problemi dei meloniani quindi. A destare altre preoccupazioni alla fascia tricolore ci si mette oltre che il dominus Enzo Nespoli, attraverso le pagine del suo giornaletto locale, dove chiede che sia fatto immediatamente un rimpasto di giunta – più che altro richiesta finalizzata allo scopo di far dimettere alcuni consiglieri per farli passare in giunta e svuotare così l’aula dei principali maggiorenti, ammesso che questi abbiano mai realmente intralciato le decisioni calate dall’alto o per meglio dire da fuori – anche alcuni consiglieri comunali che messosi in proprio e accolte le volontà del dominus fanno richiesta al primo cittadino di passare in giunta e intanto andare in giro a chiedere a chi surrogherà il suo posto garanzie sulla sua tenuta all’interno dell’esecutivo.

È il caso di Benito Zanfardino ’82 che dopo due anni e mezzo di consiliatura, vorrebbe provare il brivido dell’esecutivo e nelle more che il Sindaco prenda la decisione, decide di applicare alcuni metodi amministrativi. Uno su tutti, un metodo mai adottato finora in politica e per il quale, fossi il consigliere, farei seria introspezione sulle regole non scritte che si vorrebbero aggiornare in politica.

Sono diverse settimane che in qualità di Presidente della V Commissione – Pubblica Istruzione – Università – Attività Culturali – Politiche Sociali – Sport – Tempo Libero e Politiche Giovanili – non convoca le sedute e non aggiorna il Registro delle presenze dal mese di Gennaio, costringendo i consiglieri formanti quella commissione a non percepire i cosiddetti gettoni di presenza, paralizzando così l’intero lavoro anche dei suoi colleghi, dato che senza rendicontazione l’ente comunale non può emettere le liquidazioni dei compensi ad ogni singolo consigliere che mediamente, al Comune di Afragola, percepisce circa € 1000,00 mensili.

Una pratica ostruzionistica mai vista e mai registrata nella storia repubblicana italiana ma che ad Afragola, qualcuno ha deciso, potesse diventare materia di studio e di apprendimento per poter insegnare alle nuove generazioni nuove tecniche di persuasione.

Se poi ci mettiamo pure che le Commissioni da sempre, almeno in questa consiliatura, sono raggirate col metodo del “furbetto delle presenze” il dato diventa ancora più allarmante. È il caso di questa mattina quando alle 11:20 mi sono recato nella casa comunale e al primo piano, come già dimostrato in passato, l’aula delle commissioni consiliari era vuota. Eppure, come si evince dai documenti appesi in bacheca, le convocazioni di oggi ne erano almeno tre ma la sala era vuota. Siamo sicuri che oggi, dopo la pubblicazione del mio articolo, i registri presenteranno le assenze di oggi ma lasciateci il beneficio del dubbio sulla strana coincidenza. Dato che su alcuni registri erano già presenti alcune firme di presenza.

Convocazioni delle Commissioni di oggi

Il dato politico che esce fuori da questa triste vicenda è alquanto amaro, dato che i cittadini afragolesi, oltre al danno subiscono anche la beffa. Poiché non solo, come dimostrato ampiamente dal nostro servizio telegiornalistico del 29 Settembre 2023 e dal mio sopralluogo di oggi, le commissioni registrano un assenteismo prodotto dai furbetti delle presenze che risultano presenti solo sui registri ma non nella realtà, scaturendo anche il fenomeno del mutismo selettivo in aula consiliare – fenomeno alquanto strano data la presunta preparazione sui temi che dovrebbe avere un consigliere onnipresente nelle commissioni consiliari – non vorremmo che le commissioni, ad opera di qualcuno, vengano anche strumentalizzate affinché il primo cittadino si adoperi ad adempiere alle richieste che come fine hanno l’interesse personale e mai quello collettivo. A questo punto servirebbe un sussulto di dignità da parte del primo cittadino, dato che dalle sue decisioni deriva anche la fine dell’impasse amministrativa che sta mettendo in ginocchio la città.

Continua a leggere

Popolari

Copyright © 2020 Minformo - Testata giornalistica reg. 20/2016 Tribunale Napoli Nord - Direttore Responsabile Mario Abenante - info@minformo.com - Privacy Policy